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Guarda, per quanto improbabile a me è capitato 2-3 volte che sì infilassero dentro qui a Mestre, città non esattamente pulitissima... Poi almeno nel Veneto orientale non è affatto raro trovarne passeggiando nei tratti che costeggiano canali e canneti. Comunque imho sono paure in teoria superabili. Certo, non in un paio di settimane.
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Penso anch'io, del resto un Diesel che competa con il 2.4 Volvo probabilmente farebbe interessare qualcuno in più, ma facile che non sposterebbe in su l'asta delle vendite a tal punto da rendere conveniente tutte le operazioni che stanno dietro all'introduzione di una nuova motorizzazione in gamma...
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A queste condizioni però sconsiglierei l'acquisto. C'è l'incognita sull'auto da vendere (peraltro appena comprata e sfruttabile ancora per molto), il costo totale è significativo e mi pare di capire che non staresti larghissimo, c'è la questione insetti che - per quanto possa sembrare un'inezia - non è una sciocchezza se un'ape o una vespa a pochi cm rischiano di mandare in corto circuito il cervello di chi guida... imho non val la pena, anche solo per il fatto che facilmente andresti a usarla sempre in tensione e senza godertela appieno. O a chiuderla. Imho per ora meglio restare così, l'età ti permette di pensarci anche un domani...
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A prezzo anche assai ragionevole vista la dotazione, poco sopra i 43.000 €. Volvo XC70, con milioni di personalizzazioni possibili, PARTE da quella cifra... Non ho capito però una cosa: se in UE sia provvista di xenon o di full LED (come opzione o di serie).
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In effetti, ragazzi, sono partiti 40 messaggi - utilissimi, per carità - senza che l'autore del topic abbia avuto occasione di rispondere ai primissimi consigli. Bene che pregi, difetti e osservazioni emergano, ma appunto sarebbe utile che venissero orientati tutti a un dialogo con chi è il diretto interessato... Non abbiamo nemmeno l'indicazione sui km annui previsti. Perché se molto pochi facile che uno spider possa soddisfare per bene e che per la mobilità non da svago/con altri vi siano altre soluzioni già previste, se sono parecchi, le possibilità che, per esigenze di carico/passeggeri, coniugare interessi individuali, di familiari e amici per avere l'auto giusta non sia possibile, aumentano in proporzione.
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Tieni conto che il sistema è tarato per lasciare comunque la "penultima parola" sempre a chi guida, cioè per intervenire sui freni molto tardi quando è chiaro che il conducente non avrebbe più possibilità di effettuare la stessa frenata con la stessa efficacia. Va da sè che questo rende il tutto ottimale per basse velocità, e che ad andature extraurbane l'azione del sistema servirà ad attutire l'impatto e non ad evitarlo... funzionamento che del resto è condiviso con i sistemi offerti dalle altre case. E questo non è un errore di progettazione: il principio è che il conducente è sempre al comando, perché il tamponamento nella stragrande maggioranza dei casi è causato da un conducente distratto e/o che sottovaluta la circostanza, non da un conducente K.O. tant'è che il sistema lo avverte qualche frazione di tempo prima di intervenire materialmente, proprio per consentirgli di metterci mano personalmente.
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Qualche aggiornamento sulla vicenda, dopo che l'IVASS si è messa in moto: Rca gratis e auto nuova: la proposta dell'Ivass per conservare la classe di merito Ci son voluti 20 giorni per trovare delle soluzioni immaginabili PRIMA che sorgesse il problema stesso ora serve che le altre compagnie siano obbligate a riconoscere i documenti.
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Sì, ma da un'indagine 4R mostrava che le vetture schilometrate sono in realtà una percentuale non trascurabile dell'usato venduto, sono migliaia di esemplari all'anno e in teoria almeno una buona parte di quelle auto esce dal salone con l'acquirente in possesso di garanzia. Contano sul fatto che il cliente medio ne capisce poco e altrettanto poco si dà da fare per scoprirlo. Tra l'altro mentire sull'effettivo chilometraggio è un illecito anche senza garanzia di mezzo... una parte non può nascondere o falsificare informazione all'altra nemmeno in una normale compravendita (se no ne risponde, garanzia o meno).
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Sicuri sicuri no, visto che se insisti anche il multimarca più inaffidabile è costretto a darti una garanzia.* Però se sgarrano e si scopre (es. dal meccanico), sono rogne loro perché hanno dichiarato il falso e agito con dolo. * e se la rifiuta ancora, peggio per lui e meglio per noi che cessi l'attività
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Ma a qualsiasi settore che implichi fare qualcosa con / per qualcuno... Alla fine gli individui qua o là responsabili per faccende del genere, non ci spero nemmeno che si facciano scrupoli per i danni a persone e cose che sono stati provocati; credo che molti siano filibustieri a sufficienza da non esserne toccati. Quello che mi perplime di più è che in così tanti continuino imperterriti a fregarsene / farsi pagare / non controllare nonostante i giri di vite e gli scandali che vengono fuori ogni tanto. Cioè, non hanno paura che possano esser messi dentro da un momento all'altro? Si sentono davvero così protetti e inattaccabili?
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Esatto: se è vero che per l'immissione temporanea di veicoli non si richiede alcuna documentazione pre-ingresso, non vedo motivi fondati per il sequestro... Avevo chiesto delle intenzioni iniziali per avvertire che, se invece l'auto la vuole lasciare qua in Italia, non basta semplicemente che ci sia fisicamente.
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Ma siamo sicuri che, anche 15-20 anni fa, il fattore che giustificasse l'essere premium per certe macchine, di fronte al cliente, fosse la raffinatezza e la ricercatezza nella meccanica? Ok, per BMW anche sì e in misura minore (se non altro per una banale questione di media) lo è pure adesso. Ma per Audi e Mercedes soprattutto, io non mi vedo molta gente nel 1999-2000 scegliere quei due conce dopo un attento confronto sulle sospensioni e sui pianali... Imho contavano di più fattori come qualità costruttiva percepibile e percepita, affidabilità e durevolezza nel tempo, contenuti interni di una certa esclusività. Cioè tutte cose che contano anche adesso, con la differenza che sono tarate con la memoria più o meno personale a 15-20 anni prima, e infatti in certi punti scricchiolano e non poco. Ma a mio avviso non è che sia stata stravolta in questi anni la gamma dei motivi per cui molte persone sono disposte a pagare un prezzo aggiuntivo per vetture di queste case. Evoluta (o involuta) sì, ma non stravolta. Il grosso rischio è che, se da un lato la standardizzazione si accompagna a una clientela sempre meno attenta alla tecnica e al "sottopelle", e quindi la strategia potrebbe pagare (pur dando una mazzata all'appassionato), dall'altro alla lunga potrebbe instillare più di qualche dubbio sull'effettiva superiorità di certe auto in raffronto al prezzo richiesto... e questo vale anche per segmenti che di contenuti premium riescono ancora a offrirne.
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Ha importanza perché appunto si deve sapere che intenzioni abbia una persona che immette una merce non comunitaria all'interno dell'UE. Se si immette un'auto (immatricolata fuori UE e intestata a cittadino stabilito pure fuori) ad uso esclusivamente privato,* per poi a un certo punto ritornare fuori dall'UE, siamo nel caso dell'ammissione temporanea. Niente dazi né IVA da pagare, ma l'auto deve uscire dall'UE entro 6 mesi. Ora, per essere autorizzati all'ammissione temporanea ci vuole una dichiarazione da presentare alla dogana, ma mi pare che per i veicoli di più o meno qualsiasi genere, si considerino già "dichiarati" per il mero fatto di passare a detta dogana... qua non oso metterci la mano sul fuoco. Quindi sì, il sequestro mi sembra strano e altrettanto la multa che si prospetta, ma potrebbero anche essere giustificati... non so darti certezze sulle procedure pre-ingresso. Sicuramente però non hai tasse doganali o oneri fiscali da pagare. Se invece si immette un'auto per farla rimanere definitivamente in UE si tratta di importazione definitiva e, da quel che so, a meno che non sia lo stesso proprietario che cambi residenza stabilendosi in UE, bisogna versare i diritti doganali e l'IVA, oltre all'immatricolazione nello Stato UE di turno. * occhio che l'uso per scopi commerciali NON rientra nell'uso privato
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Ma non ho capito: le sue intenzioni sono portare definitivamente l'auto in Italia o semplicemente usarla per un po' e poi riportarla in Serbia?
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Il mio discorso però è che, a parità di imprecisione del tachimetro: a) con l'analogico, ho una lancetta che fluttua tra delle tacche, in uno schema che è disegnato con qualche differenza a seconda del veicolo (penso ad es. se sono un rappresentante, uso auto aziendali o semplicemente uso più di un'auto in casa), e che almeno a me crea qualche difficoltà nel memorizzarla a mo' di orologio così da capire immediatamente che velocità ho.* col digitale, ho il numero esatto che associo immediatamente, anche visivamente, al cartello tondo col limite. C'è proprio familiarità per confronto tra elementi analoghi (numero vs. numero). Vero che il digitale cambia continuamente numeri anche per di piccolissime variazioni di velocità. Ma mantenendo lo sguardo alto nel parabrezza, ciò non dovrebbe disturbare. Non è facile percepire quel che succede nel quadro strumenti senza puntarci sopra lo sguardo. * non è che mi lamenti dei tachimetri a lancetta, anzi, nel quotidiano non hanno problemi.
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Vero, ma mi riferisco proprio all'attività di rielaborazione di fronte a un segnale. Con l'indicazione digitale, chiaro che ci vuole un minimo di tempo prima che calibri il dato che vedo con il limite e decida se va bene o no, quanto posso salire ecc. Ma con l'indicazione a lancetta, imho quel tempo è comunque esteso per quello che viene prima di quel confronto, ossia quel mezzo secondo che impiego per vedere in che intervallo sta la tacca che segna la lancetta e assegnarle un valore. Il digitale spazza via soprattutto questo tempo qui...
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D'altra parte, da quello che so questa circolare del MEF non fa che scoprire l'acqua calda, visto che in passato la Corte costituzionale aveva già chiarito le tasse automobilistiche rientrano tra i tributi statali. Comunque imho quelle leggi regionali dovrebbero essere (in parte) annullate, più che abrogate (e se lo saranno per via della circolare, ok, vorrà dire che siamo alla frutta ).
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A meno che non ci fosse un cartellone pubblicitario hot accanto a quella linea d'arresto... questa non è una valida scusa!
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Non per mettere in dubbio certi studi, però parlando di velocità un valore numerico almeno per me risulta più immediato da percepire anche cerebralmente. Anche perché i tachimetri a lancetta per forza di cose hanno indicati solo pochi valori a una certa distanza tra loro. In mezzo bisogna orientarsi per proporzioni, e imho quest'ultima attività è più complessa e lenta per il cervello, senza contare che non c'è mai la precisione massima. Almeno questa è la mia impressione. Io piazzerei un bel contagiri tradizionale (lì rimarrei così, più suggestiva la torta con l'aumentare dei giri), velocità in mezzo e CdB sotto con la possibilità di richiamare due valori contemporaneamente.
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Limitandoci ai conce ufficiali, non va comunque dimenticato che si tratta di imprenditori privati che nascono come indipendenti e che conservano ancora una buona quota di autonomia imprenditoriale. Sono mandatari di case automobilistiche, ma il fatto di avere una concessione da un costruttore non ne trasforma la natura. Sono tenuti a rispettare limiti e regole poste dal costruttore, ma, al di là di quelle, rimangono liberi di perseguire una politica commerciale propria, non sono vincolati in tutto e per tutto. Senza contare che uno sconto più o meno maggiore potrebbe in astratto essere determinato dalla più o meno urgente necessità di completare i volumi di vendita previsti.
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Dulcis in fundo, il numero romano accompagnato dal pallino dell'ordinale...
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L'essere di moda è quello che minaccia di qui a venire il basso di gamma dellla triade, ma imho non è un fenomeno che coincide esattamente con il concetto di "moda", perché non è spuntato come un fungo 3-4 anni fa. A differenza di una moda che nasce all'improvviso ed è costantemente in pericolo, qua c'è un grosso "effetto trascinamento" che dura da anni e che può esaurirsi (e non solo per cambiamenti nelle preferenze) ma imho difficilmente si romperà di colpo. In mercati come il nostro più durerà la disinformazione, più ciò farà sì che queste strategie paghino. Anche perché inclusività imho non vuol solo dire "guarda, riesco a prendere la 2er MPV come il mio collega che 2 mesi fa ha preso l'X1, rientro anch'io nel club", ma arriva anche al gusto di prendersi una macchina di bassa gamma che condivide lo stemma con modelli che meritano di più il nome "premium".