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Walker

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  1. È lì il punto, dato che non ci sono dogane le autorità italiane non possono sapere il momento dell'arrivo in Italia. Ma il nostro CdS obbliga a reimmatricolare il veicolo dopo un anno dal suo ingresso nel Paese. Quindi la tua idea sarebbe: acquistare l'auto qui in Italia, radiarla per esportazione, reimmatricolarla con targhe nuove in Romania (intestandola ad altri) e utilizzarla di nuovo qui, giusto? Fossi in te non mi fiderei troppo della legalità di quest'operazione così come ti viene pubblicizzata a gran voce da articoli sensazionalistici o da altre persone. È vero che al momento non c'è un quadro normativo coerente che definisca nettamente se ciò sia legale o meno, ma sappi che ti esponi in ogni caso a qualche rischio: in alcune località la polizia locale ha provveduto ad accertamenti su veicoli che hanno le tue (potenziali) stesse condizioni, e sia i proprietari che i possessori hanno avuto grane. Potranno essere episodi isolati? Potranno essere interpretazioni? Può darsi, ma io non rischierei. Anzi, visto che avrai radiato l'auto dal P.R.A. imho ti esponi a qualche rischio in più, perché le radiazioni sono ovviamente registrate, e per riutilizzare sul suolo italiano un veicolo radiato per esportazione sei obbligato a reimmatricolarlo con targhe italiane. P.S. Con quella Maserati lì i 10 km/l medi saranno un miraggio...
  2. Sul tema delle cinture di sicurezza, riporto questa interessante notizia di qualche settimana fa, in cui la Cassazione si è pronunciata sul valore della cintura per l'attribuzione di responsabilità in seguito a sinistro. La sentenza nasce dall'azione di una persona condannata per omicidio colposo in seguito a un incidente, che ha presentato ricorso alla Cassazione per una serie di motivi. La Cassazione l'ha ritenuto in gran parte infondato, ma non nella parte che qui interessa, quella cioè che riguarda l'importanza, ai fini dell'attribuzione di colpe, dell'avere o no la cintura allacciata. La vittima non indossava la cintura al momento dell'impatto, e se la Corte territoriale non l'ha ritenuto un motivo sufficiente per attribuire alla vittima parte della responsabilità, la Cassazione, invece, ha smontato questa argomentazione: in sostanza, se io manco di allacciarmi la cintura e subisco un danno, è ragionevole pensare che quel danno sia in parte stato provocato dalla mia mancanza. E quindi sono in parte responsabile, anche se la dinamica del sinistro esclude un mio torto. Tradotto: un altro buon motivo per allacciare la cintura, se non ce ne fossero già a sufficienza (e ce ne sono). Soprattutto, mi rivolgo a quanti ancora credono che la cintura sia un inutile trabiccolo - o peggio, dannoso - perché impedisce l'attivazione degli airbag, o perché intrappola in caso di incidente con incendio (bella, e come fai a essere cosciente se non l'indossavi? ), perché tanto non serve se faccio solo 2 km, perché favorisce la comparsa del prurito intimo, ecc. Non ti frega nulla della tua salute? Sappi almeno che in caso di incidente potresti avere qualche rogna nella procedura di risarcimento. Basta un qualsiasi sinistro, anche un mini-tamponamento (in cui tra l'altro ci si può far molto male ugualmente, senza cintura) in cui non si ha colpa, e se viene accertato che non si aveva la cintura allacciata... possono nascere questioni. Non so se farà cambiare idea a molti, ma meglio che nulla imho. http://www.altalex.com/index.php?idstr=49&idnot=63286
  3. O che non lo legga mai in questo bel topic... Comunque a me, più che il nervosismo e l'aggressività delle persone durante i viaggi, infastidisce proprio l'inettitudine di molti: sembra che siano stati rinchiusi in una stanza dalla nascita, e che abbiano messo gli occhi al mondo il giorno stesso. Sempre rimanendo in tema di treni, è ammissibile che un sacco di persone (italiani vestiti in ordine e senza 3 gambe e 2 teste, eh), appena il convoglio si ferma o procede lentamente in mezzo alla ferrovia, si alzino, vadano all'uscita, e tornino indietro chiedendo "ma la porta non apre, non siamo già in stazione"? O in aereo: 25enni che si slacciano le cinture in volo, vanno al posto di quello 2 file dietro per farsi mostrare foto o altra roba, tornano al posto, si riallacciano, si rislacciano... Ma lo capite dove siete? Ho capito che c'avete feisbuc, videogame a gogo (come riportava l'articolo pubblicato su AP da TonyH), ma ogni tanto guardare fuori dalla finestra di casa, e pure uscire di casa, col cervello in modalità "on" male non farebbe... Vale per tutti, minorenni, 20enni e adulti maturi.
  4. Appunto, in Ungheria Audi produce già da svariati anni le TT e le A3 Cabrio. Senza dimenticare che il Q7 viene assemblato in Slovacchia. Ma non vedo sinceramente alcun motivo di scandalo né nel fatto che Audi produca fuori, né nel fatto che lo facciano Fiat e altri. Basta non "dimenticare" che lo fanno un po' tutti. Poi mi pare un po' fuori luogo il riferimento alla CIG e agli stabilimenti italiani...
  5. Stavo approfondendo questo tema, ma non riesco a capire come questa comunicazione qui risolva il problema che si presentava nell'altro topic, e in generale il problema dei veicoli circolanti in Italia con targa straniera e guidate da persone diverse dall'intestatario (che è residente all'estero in UE). La comunicazione afferma che "ogni cittadino deve immatricolare il proprio veicolo nello Stato membro in cui risiede normalmente". D'accordo, ma ciò vale quando la persona in questione è anche il proprietario del veicolo. Se io acquisto un'auto in Polonia, ma (con o senza interposizioni giudiziali che accertino la residenza) viene fuori che risiedo in Italia, devo immatricolare l'auto in Italia, e pagare bollo ed RCA secondo le leggi locali. Nel topic d'origine abbiamo invece una persona che risiede in Italia, ma che vorrebbe guidare un'auto intestandola non a sè, bensì a un parente che risiede all'estero nella UE: qui si rispetterebbe quanto detto nella comunicazione, perché il proprietario immatricola l'auto nel Paese di residenza (Romania). L'auto però non la usa lui, ma l'utente, che risiede in Italia. Per quel che capisco io, questa comunicazione non vieta una fattispecie del genere. Anche il documento alla polizia municipale: ci si riferisce a cittadini comunitari che, dopo aver stabilito la propria residenza in Italia, entro un anno non nazionalizzano l'auto, cioè non la reimmatricolano con targhe italiane nei registri del P.R.A., violando quindi l'art. 132 CdS (e di conseguenza le norme europee in materia). In pratica - credo - è una variante dell'importazione, con la differenza che qui cambia Stato anche il proprietario. Ma la questione più spinosa è un'altra: è legale usare permanentemente un veicolo, da residente in uno Stato X ma non proprietario, intestato a un cittadino UE residente in uno Stato Y, mantenendo il regime fiscale di quest'ultimo? Ritorna in ballo l'art. 132: Non mi pare si facciano distinzioni in merito al proprietario. Si parla solo di veicoli immatricolati altrove che circolano in Italia. Basta questo? Ci sono altre regole da integrare?
  6. Ma perché è anche il comportamento dell'abitante medio, del viaggiatore medio, del lavoratore medio. Durante l'anno accademico, io prendo il treno mediamente 2 volte al giorno per 3 giorni alla settimana. Cambia nulla. Il treno è a km dalla stazione, e vedi persone - non in vacanza - piene di zaini, borse, sacchetti, borselli, cellulari, i-pod, cappelli, giacche e quant'altro che si ammassano nel corridoio e stanno lì in piedi per 5 minuti buoni. Perché ci si schiaccia l'un l'altro per salire o scendere dal bus dell'aeroporto? Perché si fa lo stesso per salire e scendere dai treni e dagli autobus cittadini ogni giorno. Le abitudini che si hanno normalmente, imho non è sorprendente se sono mantenute anche in ferie.
  7. Io non ho visto né più né meno nervosismo rispetto al solito (nemmeno gli anni passati)... secondo me la gente si comporta più o meno come quando non è in vacanza. Quando per buona parte dell'anno tieni un certo stile di vita, sei stressato, in ritardo (non necessariamente perché lavori tanto), imho è difficile essere cambiare da così a così all'idea delle vacanze. Anzi, qui ci parli non di vacanze, ma di viaggi Quale terreno più fertile per lo spazientimento che una catena di tragitti sotto il sole e in mezzo a individui che occupano i metri d'asfalto davanti?
  8. OT L'accento è sulla a! Erano una casta sacerdotale dell'antichità, che interpretava il volere divino mediante l'osservazione degli uccelli e del loro comportamento.
  9. Di certo non è colpa della Mazda 2 in generale, nel senso che in condizioni normali, sia meccaniche-elettroniche che del conducente, quei valori li si vede da molto lontano. Il problema sta o nel conducente o in quel singolo esemplare. Diciamo che ce ne vuole di impegno per scendere sotto ai 10 km/l in percorsi non urbani con quell'auto... una non corretta pressione degli pneumatici certamente inciderebbe, ma la differenza rimane comunque molto alta rispetto a un valore che si potrebbe accettare date le premesse. Però bisogna proprio guidare o tanto forte, o tanto male. Se la ragazza non mente, non credo che possa parlare in buona fede di "guida tranquilla" facendo girare il motore, anche a velocità costanti, a 4.000 rpm con tutte le vibrazioni che si produrrebbero in abitacolo. O dandoci dentro di accelera-sfrena costanti. Sono tutte supposizioni, ma a naso imho c'è qualche anomalia interna.
  10. Comunque quel possessore di cui hai riferito, o è ammattito, o prende in giro, oppure tiene l'auto ferma tutto l'anno in garage (senza RCA) e paga 1/3 del bollo o giù di lì. Perché spendiamo noi 1.700 € all'anno di gestione per una banalissima Punto a benzina tra RCA, bollo e carburante, esclusi interventi di manutenzione ordinaria e non (ed esclusi ovviamente i cambi gomme e i tagliandi che non sono annuali). La gestione di quelle auto si aggira su multipli di quelle cifre lì...
  11. Il posteriore poteva effettivamente essere risolto meglio, anche se i fari mi suscitano giudizi contrastanti. Visti da 3/4 posteriore, sì, paiono abbastanza buttati lì e invasivi; visti di fronte invece perdono ogni tipo di carica: non esaltano certo, ma rimangono discreti, quasi a contorno. La cosa positiva è che pare avere un lunotto bello ampio, anche se più obliquo dell'attuale. Sul davanti notavo un particolare: a occhio, secondo me, sarebbe bastato che la calandra seguisse pari pari il fascione centrale (quello con il logo al centro) anche sul lato inferiore. Imho quella slabbratura di mezzo metro rovina un qualcosa che sarebbe potuto essere molto più pulito.
  12. Sì, perché ciò che conta è che tu e il tuo "dante causa" siate conviventi quando stipulate la polizza. Nel momento in cui tu acquisisci la nuova classe, questa ti appartiene e continua ad avere vita propria.
  13. Appunto, è più uno spauracchio che altro. Che poi, non sei evasore? fregatene, molto meglio subire qualche controllo che rischiare di spendere vari €€€ per cazzatine che la garanzia non ti copre più perché te la sei fumata, imho. Ad ogni modo, anche se si teme questa storia degli inquisitori dei 3.0 perché una 316d rimappata? A 50.000 € ti porti via una 320d (volendo rimanere sul Diesel) di tutto rispetto e di più, con 180 CV previsti dalla casa.
  14. Abbiamo il 1.4 Fire 77 CV su questa Che pesa un po' di più della 2, di cui però non conosco la rapportatura del cambio, ecc. Diciamo che usata quasi solo in città (Mestre) in inverno con spostamenti di 5-6 km alla volta stava sui 12 km/l. Attualmente siamo (da vari mesi) sui 16-17, guida sì tranquilla, ma nemmeno mortifera, 30-40% urbano 60-70% extra...
  15. Meno di 10 km/l per una 2 1.3 con poco urbano-carogna e il resto extraurbano sono inverosimili, imho. Noi non scendiamo mai sotto i 16 km/l con un aspirato pari potenza, circa 100 kg in più e percorsi misti... Specie se ha una guida piana e regolare non è normale, ma non lo sarebbe nemmeno se andasse un po' allegra. La porterei a far vedere... non saprei cosa possa essere, visto che afferma che ha dato sempre gli stessi risultati, ma magari c'è un problema di fabbricazione. Se non ci dovesse essere, andrebbe rivista la condotta di guida.
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