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Allora ripropongo Forester e X-Trail. Per 11.000 € entrambi li troveresti con 90/100.000 km a salire... forse X-Trail qualche km in meno, però come ripeto gli esemplari della generazione scorsa sono abbastanza chilometrati. Mi sorge un dubbio: X-Trail ha le ridotte??? Ci sarebbero anche Mitsubishi Pajero e Suzuki Jimny (però sono un po' piccoline come unica auto).
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Aggiungere i notevolissimi progressi nel campo dell'aeronautica militare - aerei stealth - missili (non so quanto utili per noi, ma comunque...) e soprattutto della medicina (cure per i tumori, per l'AIDS, vaccini, tecniche di trapianto, l'anticoncezionale )... anche se non sono propriamente oggetti. Ma se non sono utili quelle... È nata prima, ma diventa un'invenzione davvero utile a partire dai primi anni '40... prima era poco più di una magia dimostrativa... :mrgreen: Questa non mi sarebbe mai venuta in mente!!!
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Mi associo anch'io a Subaru Forester, SUV relativamente piccolo e poco invasivo, con discrete doti fuoristradistiche e bagagliaio dignitosissimo. Con chilometraggi nell'ordine dei 50/70.000 lo trovi stando sui 12/13.000 €. Valuterei anche Nissan X-Trail (2.2 dCi) che condivide in parte le caratteristiche di Forester. In generale però gli esemplari con migliori capacità in off-road (prima del 2007) si trovano a buoni prezzi ma con chilometraggi non proprio bassini... A mio parere X-Trail è uno dei migliori compromessi tra percorsi stradali e "avventure" in off-road. A un livello superiore metterei Land Rover Freelander (più costoso) e Toyota Land Cruiser (ancora più costoso!). Soprattutto il primo rende di più in fuoristrada. Che budget ti sei prefissato?
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E insomma, un'altra vicenda in cui l'Italia imposta male i problemi, non vede o non vuol vedere. Oggi come mai si sente il bisogno di svecchiare l'università, di introdurre una mentalità più fresca agli insegnamenti, di rendere competitiva l'università nei confronti dell'ascesa dell'economia asiatica per riportare l'Europa ai livelli di eccellenza cui era abituata. Non che il resto d'Europa si stia attrezzando in questo senso (è troppo presto, e forse vedo pericoli che non ci sono ), però in Italia stiamo regredendo. E regrediamo non solo quando non facciamo niente (nessuna riforma, nessun aggiornamento), ma anche quando facciamo qualcosa. Mi viene in mente Imperium Civitas: costruisci un tempio davanti a 40 capanne e queste diventano domus. Provano a fare lo stesso: butti lì una norma di ateneo e pensano che gli studenti, da italiani disgraziatamente poco consci della madrelingua, diventino inglesi provetti. Ora, non ci credo che i vertici universitari non si rendano conto dei rischi cui possa portare tutto ciò. Secondo me è che vogliono farsi belli agli occhi di chi tutt'oggi è meno in crisi di noi, e lo fanno a suon di pezze, di raffazzonamenti, di colpi di coda. Onestamente credo che tutto questo sia potenzialmente più svantaggioso che fare calcoli da ingegnere coi numeri romani... Guarda com'è disastrata la scuola dell'obbligo: peggio dell'università. Peggio non tanto in un confronto alla pari, quanto pensando che in quelle scuole un sistema squilibrato danneggia irreversibilmente la carriera futura, a cominciare dalle superiori. È chiaro che in facoltà scientifiche non ci si possa dedicare allo studio sistematico della letteratura: non esistono da nessuna parte dei Pico de Paperis e tuttologi del genere, e d'altra parte uno sceglie le facoltà proprio in base all'ambito didattico che gli interessa, e quell'ambito deve essere ristretto, altrimenti ne va dell'efficacia del corso di studi. In certa misura è giusto e naturale che un ingegnere conosca l'italiano "peggio" di un giurista, "peggio" di un politologo", "peggio" di un critico d'arte. Ma non al di sotto del livello di decenza. Quello che non si vuol capire è che la lingua nazionale è un PATRIMONIO, cioè fa parte del DNA, deve comparire, in misura più o meno abbondante, nel bagaglio di ogni laureando e laureato.
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Ma quei "pochi anni" quanti sono? Cioè interessano già chi è al 2°/3° anno di università senza corsi obbligatori in inglese, oppure si riferiscono alla futura evenienza dei corsi full-immersion in english? Comunque porca zozza! Il bello è che in un contesto in cui l'italiano, per usare un'espressione universitaria, è in via di disattivazione, lo rimpiazzano con l'inglese... che non si sa! E il problema dell'italiano non investe solo il linguaggio tecnico, interessa la formazione media e superiore prima di tutto: se non ti abitui lì a parlare la tua lingua, dopo tra algoritmi, calcolo differenziale e formule chimiche finisci per dimenticartene. E il sistema scolastico non ti incentiva. Drammaticamente si pensa che siccome l'ingegnere fa calcoli, il chimico fa calcoli, il designer traccia linee e l'architetto pur esso fa calcoli, il linguaggio non serva, o almeno servano solo quei rudimenti tecnici minimi (in inglese) per indicare a mo' di scimpanzè una cosa piuttosto che un'altra... E puntualmente tu menzioni qualcuno che non conosce manco quello...! Il problema di giurisprudenza è proprio quello: in molti atenei a legge non insegnano l'inglese giuridico: e uno come cavolo fa a discutere con uno dall'estero (non necessariamente americano o britannico) di una questione giuridica internazionale? P.S. Sarà mica un caso che in moltissimi licei ci sono ancora insegnanti di 60 e passa anni, che almeno l'italiano lo conoscono e lo parlano correttamente?
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Io penso che la rottamazione abbia prodotto qualcosa, considerando che l'Advanced Pack viene sui 1.000 € scarsi, e poco di più il tettuccio. Di listino sono circa 20.500 € abbondanti, che diventano 22.500 € circa... se te la danno per 20.700 € qualcosa hai strappato.
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Ho letto bene? Si oppongono all'invasione dell'inglese e propongono come alternativa l'esperanto??? Dai, non scherziamo! Pensare che l'esperanto possa sostituire l'inglese come lingua internazionale è una prospettiva senza fondamento. Francamente, e purtroppo, attivare tutti i corsi soltanto in inglese per come siamo messi ora è discriminante, e mi ritrovo con chi si oppone a tale decisione: l'inglese va potenziato ma non deve soppiantare l'italiano. E soprattutto va potenziato quando chi deve fruire della didattica possiede un livello medio accettabile per comprendere il linguaggio. Però da qui a risolvere il problema con l'esperanto, ce ne passa...
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È un'auto che beve molto poco, meccanica e componentistica affidabile, è una di quelle macchine "mulo" che fanno il loro lavoro senza darti rogne. Quella del 2006 ha pure subito un aggiornamento del motore. Le performance non deludono, ma occhio a non aspettarti qualcosa di troppo, è pur sempre un 1.0 da 60 cv.
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Come non detto... mi ero perso il dettaglio all'inizio . A questo punto, mantenendo sempre GP sul "podio", valuterei seriamente Yaris 1.4, soprattutto la versione da 75 cv, che rispetto a Ypsilon ha il non trascurabile vantaggio delle 5 porte, pur con dimensioni contenute. Volendo avere qualche punto in più di performance, il 90 cv dovrebbe essere guidabile da neopatentati (la massa a vuoto è nell'ordine di quella di GP).
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Quanto al cambio di MINI non ho informazioni precisissime, però ho letto che i problemi più grossi si presentano sul Midland, che viene montato dagli esemplari fino al 2004. Spesso presenta malfunzionamenti soprattutto con chilometraggi elevati (quindi prendere un usato di questo genere non so quanto convenga... ), e in alcuni casi si rompe proprio. Mi sembra di aver letto anche che BMW non è troppo propensa a fornire un'assistenza completa, ma non sono sicuro... Oltre al fatto che la vedrei più a suo agio con motorizzazioni diverse... Oh, la lista si fa un po' troppo lunga... Mia opinione è che la scelta sarà dettata MOLTO dall'estetica... perché tante delle auto citate sono affidabili e adatte. Dovessi scegliere, come ripeto, andrei su Grande Punto, supera di millimetri i 4 metri, ma IMHO ne vale la "pena". Le due donzelle vanno d'accordo quanto a gusti?
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Ma è la ragazza o la sorella...? Dunque, io punterei su Grande Punto 1.3 Multijet 90 cv. Il motore è collaudatissimo, montato su una vettura adatta ad una larga varietà di ambienti e situazioni (escludendo l'off-road! ), e abbastanza più soddisfacente del 75 cv. Ha un bel po' di spazio che non guasta mai, e ha un volante tra i più precisi e apprezzati del momento, morbidissimo, estramente pronto e maneggevole anche nelle manovre più complesse. Per i 55 kW/t dovresti salvarti, basta che l'auto non abbia tara inferiore a 1.125 kg... di solito quella versione pesa qualche decina di kg in più. Di C2 so poco anch'io, però mi pare che monti lo stesso motore di C3, ovvero il 1.4 HDi. Però la vedo un po' ferma e troppo macchinina... (pronto ad essere smentito!).
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Vabbé, dai, poteva trattarsi di un italiano patriottico al servizio di una filiale di un marchio tedesco in Svezia che ha fatto il giocherellone... :mrgreen: Chissà poi com'è finita...
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Di pompieri in esubero proprio non ce ne sono, fidati. O meglio, ci sono nei comandi più grossi, ma andrebbero riassegnati sempre all'interno del corpo. Non solo la Penitenziaria, ma tutte le specialità della Polizia di Stato sono sotto organico, in misura più o meno evidente. Il discorso in linea di principio è quello della gestione delle risorse umane: sono sotto organico non perché non viene assunto personale, ma perché il personale è mal distribuito. Ma occorre distinguere i casi: migliaia di agenti di polizia controllano pratiche burocratiche e adempiono a funzioni per cui basterebbe una frazione dell'organico, e si potrebbero (dovrebbero) ricollocare molti di quegli agenti ad attività più efficaci per il controllo del territorio. In questo caso il ricollocamento è non solo possibile, ma anche vantaggioso. Solo che non sempre funziona così: per molti compiti il personale necessità di competenze ed addestramento, e questo è un problema che va risolto a monte, prima dell'iniziale assegnazione. La riassegnazione di uomini che comporti un addestramento non previsto all'inizio è uno spreco di capitali e tempo. In ambito di P.A. molte mansioni burocratiche si snellirebbero razionalizzando la consistenza degli organici, quello sì. Ma bisogna vedere dove è effettivamente possibile (1° passo), se c'é la volontà di farlo (2° passo )
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Da quello che ho capito il vantaggio principale di questo nuovo CVT sarà l'opportunità di fare un uso migliore della potenza trasmessa dalla pompa olio: in effetti, uno dei difetti riconosciuti dei CVT è che richiedono molta, troppa energia per far sì che la cinghia trasmetta il moto alle pulegge in maniera ottimale. E la necessità di quest'energia a conti fatti svilisce l'efficienza del cambio stesso. Il nuovo sistema dovrebbe avvalersi di una pompa sostenuta da una centralina elettrica in modo da fornire più facilmente l'energia necessaria riducendo gli sprechi che fatalmente si verificano con una pompa classica (e immagino che il fatto di ridurre gli attriti sia diretta conseguenza di un utilizzo ponderato e non spropositato della forza motrice).
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Trovi molte 318i perché è una motorizzazione storicamente tra le più economiche di BMW, però attento che il 318i ha 115/116 cv, ed è un motore abbastanza fermo, non molto parco e poco divertente tutto sommato. Quello che intendi tu è il 318Ci Cabrio ("Ci" significa coupè a benzina) della generazione E46, che di listino è un 1.8, ma in realtà mantiene una cilindrata di 2.0 litri, ed ha 143 cv. Le prestazioni sono su un altro livello, e i consumi sono in linea di massima leggermente migliori del 318i (motore faticoso e pesante), con una guida regolare e parsimoniosa i 10 km/l sono il minimo. Questa è una motorizzazione di fatto più rara del 318i, anche se tutt'altro introvabile. Però è sicuramente è un'opzione più significativa del 318i semplice.
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Che a matematica facciano robe impossibili, l'ho scoperto quando ho accompagnato un amico a lezione... capito nulla!!! :shock:Fuorviante quel "nella stessa misura": non mi riferivo alla densità e alla difficoltà, quanto piuttosto alle discipline: è probabile che chi sceglie ingegneria abbia più interesse a fare progetti e analizzare costruzioni che fare teoria matematica. Però lo devi mettere in conto, così come chi si specializza in certi corsi di studio deve accettare suo malgrado (è una brutta espressione, eh) di imparare a snocciolare quel tanto di inglese necessario. Quanto alla preparazione dei professori, o sono madrelingua (come sarebbe auspicabile e neanche impensabile in certi ambienti), o sono convinti che sia un bene far corsi in lingua straniera (pochi), oppure si sentono anch'essi, esattamente come gli studenti, in trappola nel nuovo sistema e imparano malvolentieri. Per il resto Autodelta ha fotografato limpidamente.
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L'esempio della triennale è utile per far capire quanto potrà essere pesante il dislivello tra l'inglese preteso nella specialistica e la padronanza dello studente. Non mi sembra (ma potrei sbagliarmi grossolanamente) che nelle facoltà scientifiche (ingegneria su tutte) si prevedano corsi di formazione/potenziamento/approfondimento dell'inglese (non so se facoltativi, ma obbligatori non credo). Quindi vale secondo me quel discorso: autodidattica. Il che è tutt'altro che facile dovendo convivere le lezioni e gli esami di ingegneria aerospaziale, energetica, elettronica, e chi più ne ha più ne metta... che immagino richiedano un impegno profondissimo e costante. Dall'altro lato, non so quanto sia, diciamo così, degno di critica il fatto di dover scrivere e discutere relazioni e tesi in inglese. Soprattutto per i corsi di laurea ad indirizzo scientifico specialistico, il cui ambiente lavorativo utilizza esperienze, contatti e tecnologie provenienti in gran parte dagli USA, ritengo sia un vantaggio oltre che un sensibile elemento di caratterizzazione professionale il padroneggiare con sempre più sicurezza l'inglese tecnico. Che il lavoro venga svolto con americani o con altre nazionalità, con l'inglese non ti sentirai mai nella situazione di dover dire: "caspita, non conosco l'azero, ora come faccio?" Vai più o meno sempre sul sicuro, e se in qualche caso non basta quello, sai di avere comunque un bagaglio linguistico importante. Che piaccia o no, è una cosa da mettere in conto. Così come il fatto che a ingegneria ti devi sorbire almeno un anno di analisi e calcolo nella stessa misura dei corsi di matematica.
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Acciderboli! Peccato (si fa per dire) che gli amici che ho a Ferrara oggi siano tutti qui... non posso nemmeno chiedergli come va . A occhio una scossa di quest'intensità non passa senza fare qualche danno, speriamo non si ripeta la disgrazia di stanotte...
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Avvertita lieve scossa pochi istanti fa... durata solo 5 secondi... Non so dove si l'epicentro, ma penso che siano ancora scosse di assestamento provenienti da sud.
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