IMI-SIR: 7 ANNI A PACIFICO E PREVITI, ASSOLTO PER IL LODO
23/05/2005 - 17:15
Milano, 23 mag. (Apcom) - I giudici della seconda sezione della corte d'appello di Milano hanno spazzato via l'accusa più grave al processo Lodo Imi-Sir, assolvendo gli imputati per il presunto aggiustamento della causa civile Mondadori, dove era stato coinvolto Silvio Berlusconi, la cui posizione veniva prescritta nel maggio del 2001 attraverso la concessione delle attenuanti generiche. Ma gli stessi giudici con la sentenza emessa dopo 5 giorni di camera di consiglio confermano l'impianto accusatorio e le condanne per Imi-Sir, anche se le pene sono inferiori a quelle decise dal Tribunale il 29 aprile del 2003. Cesare Previti e Attilio Pacifico hanno avuto 7 anni di reclusione, l'ex giudice Vittorio Metta 6 anni, l'ex capo dei gip romani Renato Squillante prende 5 anni, Felice Rovelli 3 anni e la madre Primarosa Battistella vedova Rovelli 2 anni.
La sentenza dice in pratica che quei 67 miliardi di lire incassati da Previti, Pacifico e Giovanni Acampora (condannato nello stralcio a 5 anni e 3 mesi e in attesa della Cassazione ad ottobre prossimo) dalle mani dei Rovelli erano senza giustificazione e da collegare al risarcimento che il verdetto "comprato" della causa civile, presieduta da Metta, aveva assegnato alla Sir nel contenzioso con l'Imi.
Ma l'accusa che pesava di più a livello politico e mediatico era senza dubbio quella legata al presunto aggiustamento della causa Mondadori. I giudici hanno deciso che non c'erano elementi sufficienti a supporto tanto che hanno scelto il secondo comma dell'articolo 530, appunto una sorta di formula dubitativa. "Il fatto non sussiste" ha deciso il collegio e questo significa che nessuno cercò di aggiustare il verdetto della causa che annullò nel gennaio del 1991 il lodo arbitrale che dava ragione allo schieramento capeggiato da Carlo De Benedetti e torto a quello targato Fininvest di Silvio Berlusconi nella guerra per il controllo della più grande azienda editoriale italiana. La Cir di De Benedetti che si era vista assegnare in primo grado dal Tribunale un risarcimento di 380 milioni di euro resta con questa sentenza a bocca asciutta. Il suo legale Giuliano Pisapia parla di "verdetto contraddittorio e incomprensibile".
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con questa sentenza ciò che per Berlusconi era andato in prescrizione
non esiste...........
è innocente .
Giornata splendida quando trionfa la giustizia .