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bialbero

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  1. si sicuro, sono consapevole che oggi la tendenza imperante è il pragmatismo teutonico, che comuque io stesso apprezzo (mi piacciono parecchio le mercedes ad esempio) per via di certe caratteristiche che in un'auto odierna sono irrinunciabili , ma che hanno degli atout molto convincenti, l'approccio che hanno nei riguardi della qualità e l'attenzione ai particolari è stato ampiamente premiato. Ma da Alfa non si chiede di essere sulla luna mentre i tedschi su venere, tutt'altro, per dirla tutta, alla 159 sarebbe bastato poco per essere a suo modo interessante e alternativa, il design è perfetto cosi com'e, degli interni non ci si può lamentare e non sono freddi come lo sono gli attuali di bmw e mercedes, mentre audi a mio parere ha ancora dei bellissimi interni, in definitiva motori e configurazione tecnica (insieme al peso) sono stati gli assassini della 159. Motorizzata diversamente e più leggera, magari condita dalle ruote motrici posteriori con un bel motore longitidinale, avrebbe solleticato anzitutto gli alfisti che sarebbero ritornati a comprare Alfa Romeo, al contempo con un prodotto cosi, non si sarebbero certo scontentati gli altri utenti, quelli che non badano alla tecnica ma alla sostanza. Non è poi mooto diverso dagli anni 70, quando l'Alfetta veniva apprezzata tanto dagli alfisti quanto dall'utente comune che la comprava perchè conscio del buon prodotto. In definitiva, non è tanto difficile poi fare qualcosa di "diverso" ma razionale. Se Lexus con la IS 200 avesse avuto un'altro marchio, avrebbe venduto di più, ne sono certo.
  2. ok allora vi riporto i commenti di alfa mito blog ok? cosi siete contenti :lol::lol:
  3. ecco cosa ne pensano altri, non alfisti, sulla Mito: questi non sono a libro paga BMW per cui i dissidenti non se la prendano a male SaabWay Club - Forum :: Leggi il Topic - Alfa MiTo
  4. Ax quoto questa parte per non quotare tutto, certamente siamo sulla stessa lunghezza d'onda per un buon 95%, ci accomuna la stessa passione per il marchio anche se io amo per il momento stare alla finestra e girare in barconi e tu invece in alfiat, ma vabbè la sostanza non cambia :lol::lol: Partiamo dal fatto innegabile che Alfa Romeo concettualmente NON muore nel 1986, anno cioè dell'acquisizione-regalo da parte della Fiat, ma nel 1974, quando cioè quella stirpe di dirigenti e tecnici valenti, manager e presidentissimo, levano le cuoia capendo che l'aria che tira ormai non è più la stessa genuina, fatta di passione,, che fino a quel momento regnava ad Arese. Di li in poi, i politici fanno prepotentemente il loro ingresso in azienda, con essi portano tutta la loro arroganza e sippunenza, tutta la loro incapacità e demenza, culminata con la decisione di produrre l'Arna per pure esigenze elettorali di un certo uomo di Nusco, piccolo OT, meno male nel 2008 non è stato nemmeno rieletto. Detto questo, il 1974 dunque è la fine della vitalità progettuale dell'Alfa Romeo, progetto veramente interessante è appunto l'Alfetta Gt, sportiva per'altro contestata per il design non appagante quanto il mostro sacro Giulia Gt, dello stesso designer Giugiaro. In ogni caso, dopo quella felice esperienza, il nulla, o meglio, si navigava a vista e con quello che la ricca banca organi di Arese proponeva, era comunque una bellissima minestra, all'avanguardia sotto moltissimi aspetti e che anche sul finire degli anni 70 era oltremodo vitale, ma che già all'inizio anni 80 cominciava a mostrare la corda. L'Alfetta, nata nel 1972, era ancora valida ma chiaramente sentita il fiato sul collo della imminente Mercedes 190, prodotto validissimo sia sul pjano del design (Bruno Sacco è stato quello che ha posto le basi per il gran rilancio Mercedes) sia su quello dell'immagine, proponendo difatto un prodotto innovativo e con diversi atout tecnici come l'esordio assoluto della sospensione a 5 bracci oggi detta multilink. La BMW cominciava ad impensierire, forte anche del fatto che a Monaco è già dai primi anni 70 che cominciano a lavorare bene sullo sviluppo telaistico e motoristico, certo erano ancora indietro e su strada nulla potevano contro l'imperante Alfetta, che su strada era ancora la regina e maestra. Il brutto arrivava dopo l'Alfetta, proprio mentre gli altri cominciavano ad affilare le armi, in Alfa Romeo era aria di dismissione totale, non c'erano progetti validi e i soldi erano pochi, pochissimi, per di più la Fiat pompava sul canale mediatico il solito teorema del carrozzone statale inefficiente e sprecone (non a torto...ma da che pulipito viene la predica???) si presenta nel 1984 l'Alfa 90, difatto la riedizione dell'Alfetta vestita da Bertone e con un livello qualitativo sotto le aspettative, la Giulietta, ancora in piedi dal lontano 1977, lascia il posto nel 1985 alla 75. Una minestra riscaldata certamente, un progetto vecchio dato che comunque sotto è un'Alfetta, quindi un progetto di 13 anni prima, aggiornato e reso in ogni caso ancora valido e vincente da un design anzitutto molto attraente (anche se la parentela con la Giulietta è evidentissima) ma sopratutto una configurazione tecnica che, nonostante i limiti (cambio, assemblaggi, qualità complessiva) riesce ad avere la meglio sulle rivali anche se, ovviamente, sul piano qualitativo le prende da rivali fresche di progetto e studiate con altri criteri. Il fiato sul collo della E30 in ogni caso si fa stringente e vicino, tanto che mentre le versioni intermedie della 75 (Twin Spark e Turbo in primis) non faticano ad essere le prime in certi ambiti (motore, telaistica) rispetto alle varie bmw E30, quando si sale di cilindrata ad avere la meglio è la E30, con le 320 IS e M3 che - studiate ed evolute diversamente rispetto alle altre versioni - che di fatto stanno sopra di un soffio rispetto alle nostre 75 3.0 V6, anche perchè il marketing ha erroneamente dato a questa versione un imput diverso, meno prestazionale e più turistico (cambio lungo e assetto morbido). E' qui dunque - sono d'accordo con Ax - che l'Alfa Romeo comincia ad essere inesorabilmente datata anche se il progetto ES30 dimostra che avrebbe ancora molto molto da dire. Solo che in Fiat c'e aria di razionalizzazione, con un Ghidella padrone delle sinergie e padre di quell'aborto mal riuscito chiamato 155. La 164 è stato un successo certo, ma se ben ricordo, i malcontenti degli alfisti erano abbastanza pesanti e presenti verso questo prodotto, ma c'era la 75 che in parte (386 mila esemplari piazzati) riusciva a tenere a bada un po e per poco però. L'errore primordiale della Fiat sull'Alfa sta dunque nel fatto di aver creduto, con la 164, di poter continuare su quella strada ma in maniera ancora più massiccia, perchè mentre la 164 è stata rivista di fatto dai tecnici Alfa ad Arese (scocca, diversi angoli delle sospensioni, impianto elettrico, motori) la 155 è invece un progetto interamnete gestito dalla Fiat. I motori li aveva nbelli che pronti e anzi non ha nemmeno fatto più di tanto dato che dal noto 2.0 TS rivisto venne elaborato il 1773 TS con la sola variazione del diverso albero a gomiti, quindi il fatto stesso di una 155 interamente Fiat non poteva dare nessun vantaggio in termini di immagine nemmeno con le competizioni e la successiva 156, che forte di un design bello e intrigante e di un carattere finalmente ben èiù all'altezza, aveva comunque aanch'essa il limite della "provincialismo" del progetto. Mentre 155 difficilmente poteva reggere il confronto con la neonata BMW E36 (anche se le piccole 316/318 e anche 320 le prendevano di santa ragione dalla 155 TS) la 156 difatto costretta a rivaleggiarre con la romai affermata corazzata di Monaco che proponeva la nuova E46, un successone. Anche la 156 era un successone, ma di fatto ha cannibalizzato Lybra (numeri di vendita e immagine risibile) e Marea (super risibile) e aggiungo che ci voleva ben poco a far meglio di 155. Nel contempo la Classe C W203 era anchj'essa molto battagliera (ma non esente da problemi di affidabilità) e la A4 era un punto di riferimento. La triade si affermava proprio in quegli anni, dopo anni e anni precedenti di duro lavoro (Audi 80, Bmw E36 e Mercedes Classe C W202) mentre Alfa (e tutta la Fiat in particolare) indietreggiava o comunque stava al palo. Perchè?? Alfa mancava comunque di specificità e a poco servono le rilevanze tecniche della 156, dato che comunque volente o nolente ad Alfa non si chiede, non si è mai chiesto, di essere uguale alle altre, si aggiunga il fatto che la 159 poco dopo è stata sicuramente in grado di porre la basi per una nuova immagine, gliene do atto ci mancherebbe, dato che anche dimensionalmente e in fatto di "presenza scenica" e immagine, la 159 è notevole, di qui il rammarico che se fosse stata progettata in tempi diversi (ovvero non in tempi di crisi Fiat) e con più "palle" oggi avremo un prodotto degno che senza dubbio gli alfisti avrebbero guardato con maggiore attenzione. Gli alfisti ho detto, ma chi sono costoro???? amanti delle derapate a suon di rombo spianato, totalmente estranei alla modernità e quindi talebani e con idee obsolete???? No, a dispetto di quanto si dica, sono ancora affascinati da una certa idea di automobile che NON necessariamente porta alla Lotus o all'Honda S2000, ma semplicemente ad un'auto un tantino più personali e che riesca a svicerare elementi irrazionali quali la passione e l'amore per la bella meccanica, che non deve essere un'ideale di meccanica esasperata, i tempi sono cambiati e la puzza d'olio o l'eccessivo rumore provocato da un bialbero in alluminio sono caratterstiche che portano inesorabilmente agli anni 70 (anche per questo la 75 piaceva...) non che alfa debba essere IRRAZIONALE, ma razionalmente sportiva.
  5. abbi pazienza, vedi che avevo ragione allora nel "stare attenti a non fare l'errore di fondo, di ritenere per forza l'alfetta il modello che si vorrebbe oggi tale e quale", questo no, anche perchè una casa come BMW insegna che un modello come la serie 3, a trazione posteriore, è ancora la regina e preferita da una larga fascia di utenti che prediligono la trazione posteriore e l'immagine dinamica. Non si sta dicendo quindi di volere un'Alfetta tale e quale, si sta dicendo che la filosofia di una berlina sportiva non sia solo la 159 o la 156, dato che queste comunque hanno il loro limite di fondo nel loro stesso schema, nella loro stessa filosofia: ovvero la trazione anteriore, e sinchè si parla di medie cilindrate ok, la 156 1.8 andava che una meraviglia, ma c'e solo la 1.8??? ricordiamoci la la diretta avversaria annoverava 6L di diverse cubature e potenze e lo schema tecnico - abbiate pazienza - del motore anteriore longitudinale e trazione posteriore con la ripartizione dei pesi equamente ripartita, è ancora la migliore e preferita. Checchè ne dicano quelli che pensano che alla gente non freghi nulla di queste cose. Sichè sarà cosi, l'appassionato snobberà Alfa e comprerà altrove, esattamente come succede dalla 155 ad oggi.
  6. ax io capisco ilo tuo discorso e in parte lo condivido di santa ragione, la sostanza è giusta per quantoi mi riguarda. Ma nei fatti comunque, anche se ad esempio una delle Alfa più vendute è stata la 164, resta il fatto che cosi concepite queste Alfa Romeo hanno sempre un qualcosa di incompiuto, che possa permettere all'appassionato di affermare "è un'alfa che comprerei ad occhi chiusi". Ok, di sta che nel listino di Alfa vi siano modelli anche meno specialistici, è giusto che sia cosi, anche per accontentare una clientela meno esigente. Ma il nocciolo della gamma DEVE essere sportiva, non si parla come detto di sportive estreme tipo Lotus o Honda S2000, tutt'altro, si parla di filosofie tecniche improntate all'eccellenza, nessuno poi si aspetta da Alfa Romeo che prestazionalmente offra prestazioni da cardiopalma e di gran lunga superiori, anche perchè oggi come oggi è impossibile date le mutate condizioni di mercato e concorrenza, oggi persino le Volkswagen e Seat fanno auto super prestazionali, figurarsi, da Alfa Romeo si richiede dunque il concetto stesso di Alfa Romeo. Si trasli un'Alfetta e la si evolva, portandola al terzo millennio, una berlina tecnicamente superba, raffinata, qualitativamente all'altezza e veloce, divertente da guidare. Ripeto, ci si stava avvicinando con la 156, i limiti erano la trazione anteriore e la discendenza ancora troppo stretta, percepita da tutti, dalla Fiat. Con la 159 hanno cercato di correggere il tiro proponendo un prodotto più prestigioso, in parte ci sono riusciti ma purtroppo sappiamo come è andata ed è venuta cosi, un ibrido ne carne ne pesce, con la sua derivata sportiva che è ancora peggio. In definitiva, nonostante il mercato, nonostante le crisi, nonostante la concorrenza, oggi da Alfa Romeo si richiede una maggiore sportività e specializzazione tecnica. Si badi bene di non cadere sempre nei soliti discorsi triti e ritriti, "vogliamo motori fatti ad arese solo da uomini alfa ecc ecc" NO, questo no, sappiamo che è impossibile date le ovvie condizioni, il fatto che è a Torino dimostrano di non saperci fare per un emerito c..... ancora una volta se l'erede della 159 è ancora una volta con questa stracazzo di trazione anteriore, che finirà inutile negarlo per tarpare le ali ad una berlina (e derivata sportiva) che magari avrebbe tutte le carte in regola per tornare a far sognare gli alfisti, perchè questi ci sono ancora e le nuove generazioni di alfisti vedo che sono ben consci di cosa sia essere Alfisti. IO ho 33 anni, non ho conosciuto il periodo Giulia ma solo quello Transaxle e nemmeno tutto. Ma conosco la filosofia Alfa e come me per fortiuna c'e una notevole clientela che purtroppo, ,pur spesso comperando questi prodotti, sa in cuor suo che queste sono Alfa Romeo di basso profilo, o se vogliamo di serie B, in cuor nostro sappiamo che "sono buoni prodotti ma sotto sotto sono solo un barlume di quello che dovrebbe essere un'Alfa Romeo".
  7. da alfista duro e puro, direi che Alfa, in parole povere, dovrebbe essere quella dalle caratteristiche tecniche sportve ma certamente non esasperate (le Lotus le continui a fare la Lotus) caratteristiche tecniche votate all'eccellenza e ovviamente seguendo in linea diretta la sua tradizione, evoluta in chiave moderna. Diciamo un'Alfetta evoluta e proiettata al terzo millennio. Non ho mai visto di buon occhio l'Alfa eccessivamente popolare e che copra anche fasce di mercato basse, come lo sono state le Alfasud o come lo sono oggi Mito e in misura minore la 147. Per me Alfa Romeo è anche prestigio e raffinatezza, a dire il vero io sono per l'Alfa Romeo prodotta fino gli anni 50 e in parte sino a metà anni 70, quando comunque anche modelli "popolari" ma pur sempre elitari come le varie Giulietta Sprint, Spider e berlina, prima ancora con la 1900, occuipavano un posto da prim'attrici. Alfasud e l'esperienza delle piccole di pomigliano, pur rappresentando delle interessanti, molto interessanti, compatte raffinate e superiori alla concorrenza, a mio modesto parere hanno di fatto reso eccessivamente popolare un marchio che prima di allora era invidiato e sognato dai più.
  8. no, ma basterebbe un po più di oggettività in più e nessuna tessera di s.busso come amate chiamarlo voi, però nemmeno troppe tessere di s.de meo o san marchionne....
  9. chi??? quattroruote il giornale automobilistico per eccellenza??? ahaha si si 20 anni fa forse...
  10. e io mi sono rotto le palle delle vostre difese e filosofie da fiattari, se non vi piace leggere queste cose, cambiate topic.
  11. nemmeno io, per loro fortuna non hanno la Fiat tra le palle.
  12. del comportamento su strada non ho nulla da dire, tra le trazioni anteriori è sicuramente la migliore, parlavo del temperamento del motore e con esso i consumi derivanti, uno ci si aspetta consumi elevati a fronte però di sensazioni esaltanti e, guardando la scheda tecnica, si potrebbe pure esser portati a farlo, 185 cv non sono pochi. Ma all'atto pratico come detto prima, è meglio che quel motore ritorni da dove è venuto, vale a dire dai cofani delle Cadillac
  13. contenti voi....
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