stenmark
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Ti dico la mia esperienza: sulla Z4 (oltre 10 anni fa) avevo i runflat 18' e la dinamica faceva effettivamente pena. Buttati via e sostituito con pneumatici normali. Sulla Giulia di mia moglie erano montati pneumatici normali, su cerchi da 17'. Dopo una odissea (serale e poi diventata notturna) per una foratura non riparabile, le ho montato i runflat: sarà perché i runflat si sono evoluti, sarà per il telaio della Giulia, io non ho avvertito nessun peggioramento, né in dinamica né in confort. La mia Giulia ha i runflat 19' di serie e non ho nulla da lamentarmi per quanto riguarda la dinamica.
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Io ne ho due in casa: - una 150 cv Business, Blu Montecarlo (di mia moglie) - una 190 cv B-Tech, Blu Misano (mia) E' arrivata prima quella di mia moglie, che l'ha voluta per sostituire la sua Giulietta (da quando ebbe una 147, vuole solo Alfa). Poi io l'ho guidata, ho tentato invano di portargliela via, e qualche mese dopo ho cambiato la mia BMW Z4 per un'altra Giulia.
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Sì, ma il thread che si chiama "Finanza e Economia" non l'ho aperto io. E purtroppo l'Economia ha delle leggi consolidate, che studiano nelle facoltà a indirizzo economico, e che spesso non coincidono con quelle che possono essere delle simpatiche opinioni. Se qualcuno apre un thread "Scienze" e poi lì dentro qualcuno afferma che quando piove è Manitù che ha fatto pipì, poi è inevitabile che qualcuno risponda che non è proprio così che funziona. Ti faccio un esempio: questa affermazione: secondo cui con la moneta "più debole" il paese (nel caso la Grecia) non riesce a importare il petrolio e quindi il paese deve alimentare le centrali elettriche con la feta, sottintende che con moneta "più forte" hai un vantaggio perché paghi di meno il petrolio. Quindi: con moneta più forte rispetto ai miei fondamentali avrei un vantaggio perché pago meno le importazioni e incasso di più dalle esportazioni. F I G A T A ! Ne deriverebbe che chi ha moneta più forte rispetto ai suoi fondamentali dovrebbe vedere un miglioramento del saldo delle partite correnti. Peccato che: - non si importa solo quello che non si produce - le quantità non rimangono costanti. C'è un effetto, che si studia quando si studia Economia, che si chiama "Effetto di sostituzione": cioé le quantità domandate variano al variare dei prezzi relativi (incredibile, eh? chi l'avrebbe mai detto? ) Quindi l'effetto è che con moneta sopravvalutata vendi meno i tuoi beni all'estero e compri di più i beni prodotti all'estero. E dunque succede quello che è successo nell'eurozona: chi ha moneta sopravvalutata è andato in deficit di partite correnti (o lo ha fortemente aggravato), chi ce l'ha sottovalutata è andato in forte surplus. E quindi cresce il debito del settore privato verso l'estero Con buona pace dell'opinione da bar
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Zerohedge non è la fonte. La fonte è uno studio di Goldman Sachs, il cui grafico era allegato al tweet di ZH, che ho linkato per comodità. Ma se GS non va bene c'è Morgan Stanley Nel 2013, quando il cambio EUR USD stava a 1,35, questi erano i fair value calcolati: 1,53 per GER, 1,07 per GRE https://dareconomics.wordpress.com/tag/target2/
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Non è che lo dico io. Lo dice Goldman Sachs https://twitter.com/zerohedge/status/957021008350928896 In questo momento, grazie all'euro, la Germania gode di un cambio sottovalutato del 25% Qui su Project Syndicate puoi trovare un articolo di Kawalec che spiega le stesse cose https://www.project-syndicate.org/commentary/euro-currency-manipulation-by-stefan-kawalec-2015-04?barrier=accessreg Qui trovi la traduzione in italiano http://vocidallestero.it/2015/04/03/kawalec-la-manipolazione-europea-della-valuta/ Qui un passo "Un problema irrisolvibile per la BCE è che l’euro è troppo forte per i paesi depressi del sud e troppo debole per la Germania. Anche se la BCE potrebbe ridurre l’avanzo commerciale lasciando che l’euro si apprezzi, ciò aggraverebbe le difficoltà economiche nei paesi depressi del sud."
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Adottare o agganciarsi a una valuta che non rispecchia i fondamentali della tua economia significa che o sei sopravvalutato o sei sottovalutato rispetto al valore corretto. Chi è sottovalutato avrà benefici sul saldo delle partite correnti. Che è sopravvalutato avrà effetti negativi, e tenderà a deindustrializzarsi. Per riequilibrare il saldo partite correnti il paese che adotta una valuta sopravvalutata dovrà tagliare salari e redditi in generale, perché le importazioni sono funzione dei redditi. Tagliando salari e redditi tagli la domanda interna e quindi le aziende che vivono di domanda interna chiudono. Risultato: disoccupazione e calo del PIL. Quindi non si tratta di "svalutare" ma di portare il valore a quello allineato ai fondamentali. Ad esempio, in questo momento la povera Grecia (esempio di paese con cambio sopravvalutato), oltre ad avere un illogico cambio 1:1 con la Germania (essendo in deficit partite correnti con la stessa) si trova pure ad avere, con l'euro, un tasso di cambio con il resto del mondo che è determinato dall'enorme surplus della Germania, ma senza avere il surplus della Germania. E quindi le politiche che gli stanno imponendo sono di taglio dei redditi, con gli effetti noti su PIL e rapporto debito/PIL. Quando due o più paesi che hanno diversi livelli di sviluppo bloccano il cambio, il risultato sarà addirittura una divaricazione dei fondamentali: il paese più forte tende a diventare più forte, il più debole diventa più debole. Per usare una metafora in tema forum: se invece dei sedili regolabili blocchiamo la distanza sedile dai pedali a misura di quelli alti 1,90, (one size fits all) quelli alti 1,60 non diventeranno automaticamente alti 1,90, ma si schianteranno alla prima curva perché non arrivano al pedale del freno.
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È parecchio OT, ma provo a chiarire: - il debito pubblico è risparmio privato. Ovviamente non tutto il risparmio privato è collocato nel debito pubblico - la spesa pubblica a sua volta è reddito privato - il deficit pubblico corrisponde esattamente all’ incremento del risparmio privato (quando il saldo con l’estero è pari a zero. Detta meglio, la somma 3 saldi settoriali (settore pubblico, privato ed estero) è zero. ☏ iPhone ☏
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Prima di tutto fai controllare la convergenza. La Giulietta di mia moglie, acquistata nuova, mi è stata consegnata con gli angoli completamente sballati.
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Io posseggo una Z4 E85 2.0 restyling. È del 2009, con 55mila km. L'auto è piuttosto affidabile. Finora gli unici soldi spesi in manutenzione sono stati quelli per i tagliandi. Devi solo stare attento a non far intasare i canali di scolo, pena la necessità di sostituire prematuramente il motorino della capotte. Il 2.0, pur non essendo ovviamente paragonabile ai 6 cilindri 2.5 e 3.0, a me piace molto: regolare, progressivo, e secondo me suona anche bene per essere un 4 cilindri. Lo preferisco decisamente ai più recenti motori di minore cilindrata sovralimentati di pari potenza. Consuma anche relativamente poco: mediamente faccio oltre i 13 al litro.
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Quanto poi all'ipotesi che la UE scriva che il debito è insostenibile, sarebbe, quella sì, una azione politica di tipo terroristico che avrebbe conseguenze. Ma sarebbe una affermazione falsa. Allo stesso modo se io in un edificio dò un allarme bomba fasullo scateno certamente il panico. Resta il fatto che la bomba non c'è. ☏ iPhone ☏
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Questo è un altro grafico sulla sostenibilità dei debiti pubblici. La fonte non è Ciociaria On Line, ma uno studio del 2012 dell'economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l'Università di Friburgo. Purtroppo per te, anch'egli arriva agli stessi risultati del Fiscal Sustainability Report. Sarà un politico anche lui? Quindi, ricapitolando: Tu dici che siamo in crisi per il debito pubblico e la stessa BCE dice il contrario, dati alla mano. Dici che il debito italiano è insostenibile e ci sono fior di studi che dicono l'opposto. La Danimarca sarebbe esempio di paese senza euro e la sfiga vuole che sia peggata all'euro, e quindi deve seguirne la politica monetaria e valutaria. Hai presente quello che imbocca l'autostrada dal lato sbagliato e dice "Guarda quanti pazzi vanno contromano"?
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Che fai, usi il buon senso? In eurozona non si usa
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Bene, assodato che l'euro tecnicamente è un errore, è da qui che la discussione si sposta sul piano politico. 20 anni (il cambio di bloccato prima della effettiva circolazione) di disastri non bastano a dimostrare che se ci fosse stata la volontà, questi problemi non sarebbero mai nati? Sapir, un economista francese, ha calcolato che, per come siamo messi adesso, l'integrazione fiscale imporrebbe alla Germania trasferimenti fiscali verso le zone ormai economicamente depresse di circa 200 miliardi all'anno. Germania che rifiuta persino di reflazionare un po' in modo da ridurre la deflazione imposta agli altri paesi. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole. Personalmente attribuisco a questa eventualità una probabilità pari a zero. Il tempo dirà chi ha ragione.
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Ad esempio, che l'euro sia una moneta sottovalutata per la Germania e sopravvalutata per l'Italia, lo dice Amartya Sen, appena un premio Nobel per l'economia Che l'euro sia insostenibile e occorra recuperare la flessibilità del cambio lo dice adesso anche Zingales. http://ildenaro.it/imprese-e-mercati/sette-giorni1/279-sette-giorni-1/74549/cosi-com-e-l-euro-e-insostenibile-parola-di-zingales-che-a-renzi-dice Che la moneta unica avrebbe portato aumento della disoccupazione l'avevano detto Hahn, Dornbusch, Kaldor, Meade... Che la soluzione agli squilibri di partite correnti sarebbe stata la svalutazione interna lo si poteva leggere già nel 2010, nella Relazione Macroeconomica della CE. Ma no, la fonte è Frosinone in Vetrina... Spettacolo! La soluzione è semplice: puoi avere una sola moneta in un'area dove ci sia la medesima legislazione sul lavoro e integrazione fiscale. Ove questo manchi (come ad esempio in Eurozona) la moneta unica è male.
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Nel post precedente trovi la pubblicazione del 2015 e l'immagine dello stesso grafico. Ora, per intenderci, possibilmente una volta per tutte: "il debito pubblico non è un problema" è una frase che non ho mai scritto, anche perché detta così non ha nessun senso. Ci sarebbero antamila precisazioni da fare. L'affermazione è: "il debito pubblico non è la causa della crisi dell'eurozona". Al più, una conseguenza. Ma questo, come tante altre cose, non lo dico (solo) io. È persino fonte BCE.