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shadow_line

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  1. cero che a vederla cosí adesso la "90" é ottima all-round come immagine, piú che alla presentazione, quello che ci vorrebbe é un salto generazionale nelle batterie, quando ci sarà, per renderle piú leggere a pari potenza
  2. i mei due diver ideali nella produzione attuale se parliamo di alto di gamma, evoluzione con crono degli originali seamaster e fifty fathoms:
  3. d'altra parte se devi usare benzine da corsa e iniezione d'acqua si é già in zona "salto dello squalo" (jump the shark) vale a dire in piena esagerazione... meglio che lascino una certa usabilità stradale anche per Gtam
  4. mi pare che rolex ha presentato il primo "impermeabile" che é l'oyster circa 1926 per i diver rolex e blancpain sono arrivati praticamente assieme per primi nel 1952-54, blancpain con il fifty fathoms e rolex con il submariner, anche se il fifty fathoms di blancpain é stato il primo ad avere un vero uso professionale con i sommozzatori della marina militare francese comunque nel 1954 erano disponibili per la vendita al pubblico entrambi c'era il seamaster di omega ancora prima prob 1950 ma era a metà tra impermeabile e diver (60 metri) il seamaster veramente diver (200m) arriva nel 57...
  5. per la rubrica 📽️ "video week-end" 📽️ ... mettiamo prima "un po' di mare & di vento"... 🌊 e poi la costruzione del nuovo supermaxi a vela di Nautor's Swann 125 ft (dopo la prima volta si puó anche azzerare la musica e osservare i particolari e le tecniche costruttive) dovrebbe chiamarsi Skorpions e avere la grafica di uno scorpione sulla fiancata e sulle vele, qui é tutto carbonio, si nota inoltre una carena marcatamente a spigolo, chiglia basculante lateralmente e lama di deriva ad arco di cerchio e retrattile, ne riparleremo quando sarà in regata: questa barca é da tenere d'occhio perché se la sta giocando per diventare il piū veloce monoscafo a vela al mondo!... 💯 🌍 ⛵
  6. altre considerazione sulle possibili collisioni in mare: - si é parlato di radar e Ais, ma attualmente per le imbarcazioni da diporto é obbligatorio solo il riflettore radar oltre le 12 miglia dalla costa, quindi un motivo in piú per fare attenzione... 😬 si sta anche portando avanti e giustamente l'idea di rendere obbligatorio anche l'Ais questo anche perché nella notte della "tre golfi" con onda di 2-3 metri, vento e la luce della luna che veniva coperta dalle nuvole chi c'era ha detto che risultava difficile vedere le luci di navigazione delle altre imbarcazioni/navi -gira voce che puó capitare che imbarcazioni commerciali anche se dotate di Ais possano a volte spegnerlo, es certi pescherecci che non vogliono far sapere dove stanno pescando, ripeto sono voci, ma c'é stata una polemica del genere all'arrivo dell'ultima Vendee Globe dato che un concorrente nella notte é andato in collisione con un peschereccio vicino alle coste francesi insomma... in mare "stateve accorte"... 😉
  7. wow! notevole! "nelle prossime settimane ci saranno le prime prove preliminari per adeguamento portaeromob. #Garibaldi C551 come piattaforma di lancio navale per la messa in orbita di satelliti per l’acquisizione di un accesso nazionale strategico ed indipendente allo spazio"
  8. qui sempre per il nuovo Dassault 10X il sistema di visori posto a prua:
  9. inglesi e tedeschi quando gli scatta "l'arroganza" partono per la tangente... 😆... in meno di 3 minuti 🤐 gli inglesi hanno il modo di dire "british dominance" prob i tedeschi ne avranno uno simile... 👆 poi i tedeschi hanno nel loro dna il "ferreo & assoluto" rispetto delle (loro..) regole 🙄 🚷 sentite wolffff come ringhia... 😆 mica si chiama wolfffff per niente
  10. prima della serie per la Coppa il nome Moro di Venezia é stato utilizzato su 3 importanti barche da regata di Raul Gardini negli anni ancora precedenti, si tratta di tre barche della categoria Maxi Yacht e hanno vinto molto, campionato mondiale compreso quasi tutti i "Mori di Venezia" esistono ancora e navigano, qui pubblico le immagini dei 3 maxi: Moro I, Moro II e Moro III, tutti quando sono stati costruiti erano il max della tecnologia del momento, il III aveva un armo frazionato (a sloop) con albero in estrusione di alluminio che poteva essere flesso sull'asse tramite le volanti a poppa per regolare la curvatura della randa, non era mai stato fatto prima su una barca cosí grande (24 metri) attualmente il Moro III é in restauro gli altri due in ottime condizioni navigano regolarmente, ad ogni modo tre barche assolutamente bellissime che hanno fatto la storia della vela e portato l'italia a competere nella massima categoria:
  11. il Moro di Venezia é stato in realtà una serie di 5 barche, tutti prototipi, realizzati per l'edizione della Coppa corsa a San Diego California, la quinta barca ha poi vinto la semifinale e disputato la finale di Coppa:
  12. ancora un commento a partire da notizie del fine settimana passato: a Ravenna si é commemorato e festeggiato il 30° anniversario della partecipazione del Moro di Venezia alla Coppa America del 1991-92, presente anche il mitico Paul Cayard che timonava e che da allora diventó una celebrity della vela qui sotto San Diego 91/92, 38esima edizione della Coppa America, il Moro di Venezia voluto da Raul Gardini vince la Louis Vuitton Cup e va in finale! 🤩 qui Paul Cayard a Ravenna "ora e allora"
  13. riporto qui quello che ho scritto riguardo la prossima Mazda con elettrico e motore wankel utilizzato come range extender: -per me un sistema del genere é l'ideale per presentare delle auto elettriche realmente utilizzabili da qui ai prossimi 20 anni immaginiamo anche il top dell'automobile, una Ferrari o Lamborghini: batterie in elettrico di prossima generazione (stato solido o simili) piú range-extender termico a 2 o 4 cilindri realizzato da un modulo dei motori usati attualmente (es il nettuno maserati) il termico molto bene in vista attraverso il lunotto vetrato garantisce la continuità storica con la tradizione della "bella meccanica" all'italiana, quindi resta intatta tutta la "preziosità" dalla meccanica di qualità, anche a livello d'immagine ed heritage, hai l'impressione che l'auto cosí "vale quello che costa" non é un giocattolo a batteria, almeno non soltanto, tutto il valore percepito si riverserà poi in un futuro di auto da collezione la parte elettrica comunque c'é e fa la gran parte del lavoro compreso ridurre di molto gi jnquinanti in città, questa al momento per me é l'unica possibile situazione win-win che puó mettere d'accordo tutti dagli ecologisti ai petrolhead per me il futuro vero per i prossimi vent'anni é questo-
  14. quello che voglio dire é che se si vuole veramente implementare l'elettrico di trazione, per me questo é l'unico sistema che attualmente puó funzionare e insieme salvare "capra e cavoli" mettendo d'accordo ecologisti e petrolhead quanto all'i3 non la citerei proprio, un kimco messo su tanto per... non é certo quello il metro di paragone
  15. per me un sistema del genere é l'ideale per presentare delle auto elettriche realmente utilizzabili da qui ai prossimi 20 anni immaginiamo anche il top dell'automobile, una Ferrari o Lamborghini: batterie in elettrico di prossima generazione (stato solido o simili) piú range-extender termico a 2 o 4 cilindri realizzato da un modulo dei motori usati attualmente (es il nettuno maserati) il termico molto bene in vista attraverso il lunotto vetrato garantisce la continuità storica con la tradizione della "bella meccanica" all'italiana, quindi resta intatta tutta la "preziosità" dalla meccanica di qualità, anche a livello d'immagine ed heritage, hai l'impressione che l'auto cosí "vale quello che costa" non é un giocattolo a batteria, almeno non soltanto, tutto il valore percepito si riverserà poi in un futuro di auto da collezione la parte elettrica comunque c'é e fa la gran parte del lavoro compreso ridurre di molto gi jnquinanti in città, questa al momento per me é l'unica possibile situazione win-win che puó mettere d'accordo tutti dagli ecologisti ai petrolhead per me il futuro vero peri prossimi vent'anni é questo
  16. mettendo una parte elettrica ci sta anche che si riduca il numero dei cilindri, se Ferrari va a 6 anche Lamborghini potrà andare a 6 cilindri...
  17. si infatti, comunque stanno studiando le varie opzioni per il trasporto navale: da container-cisterna da caricare insieme agli altri contenenti idrogeno in pressione (non liquido) all'idrogeno in ammoniaca ecc ci vorrà tempo per sapere cosa andrà meglio
  18. ma io NON voglio che auto simili siano prodotte in >4000 esemplari/anno perché poi sono TROPPI! troppa produzione significa minor rivalutazione sul mercato del collezionismo! (che é quello che mi interessa) quello che voglio é che rimanga la possibilità di costruire auto sportive con produzioni nell'ordine delle centinaia o poche migliaia di esemplari, con marchi storici, tali da avere un futuro e una rivalutazione in ambito "collectibles market"
  19. ad ogni modo 9000 esemplari sono piú che tanti se si considera che molte auto da collezione anche recenti e anche prodotte relativamente in serie sono sulle centinaia di unità ma anche 5000 é già tanto! non é quello il problema, il problema é che i costi di progetto omologazione attrezzatura ecc oggi per rientrare hanno bisogno di numeri di produzione esagerati (o prezzi di vendita mooolto alti) talmente tanti esemplari da produrre che spesso si esce quasi, di fatto, dalla tipologia di auto che rientrano nell'ambito collezionistico, come dicevo le "cottage factory" non possono funzionare cosī, i grossi costruttori ragionano solo in termini di decine o centinaia di migliaia... risultato... una volta si parlava di Automobili oggi tutti a parlare di tecniche manageriali e risultati di vendita... un mondo di ragionieri & laureati in economia & commercio... tutti commercialisti, fiscalisti & revisori dei conti... 😐
  20. mah... il problema é che oggi costruire auto sportive é immensamente complicato e costoso, le "cottage factory" per questo motivo hanno dovuto chiudere e le grandi aziende non sono interessate ai piccoli numeri risultato: nada de nada... 😐
  21. sí, in effetti scherzi a parte anche per me é l'unica soluzione possibile da ora e per prossimi 20 anni dopo di che chi prenderà le decisioni tra vent'anni vedrà cosa fare in seguito
  22. ad ogni modo é una di quelle situazioni, che ormai si sentono e si vedono sempre piú spesso, in cui la specie umana si sta cercando dei guai... 😆 vedremo...
  23. é il solito discorso, quante e dove saranno le centraline/colonnine con una potenza disponibile (veramente notevole) per ricaricare molte auto in 5 minuti? é una quantità di Ampere gigantesca...
  24. sí come dicevo serve piú energia in fase produttiva per viaggiare a idrogeno che in elettrico semplice ma chi mi dice che la gente accetterà mai i tempi di ricarica dell'elettrico, le colonnine/centraline chissà se ci sono chissà dove sono? potrebbe non avvenire mai... per me come minimo si deve pensare già ora a produrre auto sia elettriche che a idrogeno, e poi lasciamo che sia la gente a scegliere, i numeri di vendita dopo qualche anno diranno senza ombra di dubbio quello che la gente vuole veramente
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