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shadow_line

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  1. qui si deve prima fare un po' di storia e tecnica di chiglie & carene per capirci qualcosa,: consideriamo la carena di una barca per farla breve come la parte di scafo immersa, che corrisponde al suo dislocamento, dall'antichità questa parte dello scafo é chiamata "opera viva" bene, sotto alla carena al centro c'é di base la "linea di chiglia" che nelle barche-navi in legno era la "trave di chiglia" la prima ad essere posizionata nella costruzione, oggi questa tipologia si definisce a "chiglia lunga" perché va da prua a poppa fin davanti alla pala del timone (sotto):
  2. benissimo, Daminavy ha già postato una foto della nuova barca neozelandese, dopo ne aggiungiamo delle altre, allora, cosa possiamo dire tecnicamente di questa barca? intanto che é l'ultima della versioni 2.0 ad essere varata, dopo non ce ne saranno altre, la Coppa America si correrà con le barche che abbiamo visto finora, e i neozelandesi che sono gli attuali detentori della coppa hanno aspettato che tutti gli sfidanti facessero uscire i loro nuovi progetti per poi rispondere a tono quello che possiamo vedere dalle foto ė lo scafo di una barca sicuramente estrema nel suo progetto, ma potremmo dire come shakespeare "c'ė del metodo in questa follia"... anzi direi che questa barca riassume i progetto precedenti e di fatto crea un paradigma, un "modus operandi" insomma un modello e un esempio di come devono e dovranno essere fatte questa barche, mettiamo qualche foto poi continuiamo con la questione tecnica:
  3. é una delle classiche livree da corsa anni 60/70 ormai entrata nella storia, come la livrea "martini" e qualche altra per me ok la macchina, ok il colore, ok winkelmann che ritorna in lambo tutto ok insomma per il momento
  4. presentata la seconda barca di coppa america dei kiwi! vediamo domani, al momento mettiamo una foto...
  5. mentre eravamo qui a scrivere intanto, il primo in classifica alex thomson ha superato l'equatore, alle 14,19 CET esattamente, ora é nell'emisfero australe e ci sarà da affrontare un altro ostacolo: l'anticiclone di sant'elena ... ☠️ 👻 😂
  6. infatti, esattamente quello, e anche i colori che indicano l'intensità del vento sono gli stessi! d'altra parte, in acqua o in aria sempre di navigazione parliamo... direi per oggi mettiamo ancora due video, abbiamo un concorrente italiano, giancarlo pedote, vaiii giacaaaaa!!! e poi isabelle joschke:
  7. in genere ad ogni modo si taglia l'equatore nella zona dei doldrums tra i 20 e i 30 gradi longitudine ovest se non c'é vento di solito ci si sposta verso il brasile, mentre troppo sottocosta all'africa non conviene perché fa "ombra" all'inizio della zona di convergenza tra gli alisei qui sotto metto il video di uno dei concorrenti attuali e guardate cosa c'é sullo schermo...? esattamente l'immagine all'infrarosso dal satellite che dicevo prima! ah certo, immagino, e c'é anche un'altra similitudine se noti le immagini meteo all'infrarosso che usano i velisti sono l'equivalente delle immagini dei radar meteo che si usano sugli aerei
  8. quindi si fa un'ingrandimento e si cerca di passare, ev contornando le zone con piú vento, sempre tenendo conto della regola dei vortici, che peró nell'emisfero australe girano in senso orario e non antiorario come nell'emisfero boreale per via delle forze di Coriolis contornare senza finire dentro le piccole zone colorate perché troppo caotiche, sotto i cumuli ci puó essere non solo la pioggia ma anche la grandine! e cosí via via si cerca di passare, le velocità delle barche comunque quasi sempre si riducono e per l'effetto dell'elastico chi é dietro e deve ancora entrare é ancora in un vento piú forte e le distanze tra le barche si riducono quest'anno comunque sembra che si passi abbastanza facile:
  9. dunque dicevamo... arrivati a vista della zona di convergenza intertropicale tra i due alisei la situazione dei venti in zona é talmente incasinata e variabile che le "carte" e le previsioni classiche non servono dato che nella realtà le condizioni meteo cambiano troppo velocemente allora ci si attacca agli schermi dei computer e si aprono le immagini inviate dai satelliti cosí come sono, "raw" senza altre elaborazioni, cosa si cerca in qst immagini? si cercano le zone delle nuvole, dei cumuli che dicevo prima che indicano il mescolarsi dei due alisei uno piú caldo (anche di poco) e uno piú fresco, sotto l'immagine appunto inviata dal satellite, si vede bene la linea di confine definita dalle nuvole circa sull'equatore: dall'immagine satellite "raw" si passa alla stessa ma nell' infrarosso, si vedono le stesse nuvole ma le zone in rosso sono venti e piccoli temporali locali alla base dei cumuli meglio evitare queste piccole zone perturbate ma sono anche da evitare le zone dove non c'é nessuna indicazione di vento, serve una zona "media" dove ci sia abbastanza vento e abbastanza continuo... e sempre considerando che la barca si muove verso sud tagliando circa a 90° la zona delle nuvole, ma tutto il sistema delle nuvole si sposta verso ovest portato dagli alisei qui sotto l'immagine dal satellite all'infrarosso:
  10. le SWC come queste sotto dici, sí ci sono delle elaborazioni simili ma ovviamente riferite al "ground level" nello specifico il mare con anche altezza e periodo medio delle onde, temperature dell'aria e dell'acqua ecc poi si usano anche le imagini da satellite "raw" come diró dopo per l'equatore... e se ci si lamenta oggi, consideriamo che per secoli si facevano in mare queste stesse rotte avendo a disposizione soltanto: 1 barometro con l'ampolla di alcol/mercurio, 1 bussola, 1 orologio regolato sul meridiano di greenwich, 1 sestante a mano con cui calcolare l'altezza del sole a mezzogiorno e da lí con complicati calcoli cercare di risalire al punto nave in latitudine e longitudine! basta! eppure nell'800 con qst sistemi andavano dall'inghilterra fino in australia a caricare la lana o in cina a caricare il the e facevano la stessa rotta che stanno facendo i velisti di oggi, e avevano navi in legno e vele in tela di cotone, eppure nell'oceano australe filavano come si dice "sotto forza di vento" a 18 nodi per giorni e giorni! gli inglesi a proposito di quei tempi dicono "wooden boats iron men" = navi di legno ma uomini di ferro.. qui comunque le swc aeronautiche, nel prossimo post vediamo invece che carte si usano per districarsi nel caos dell'equatore...
  11. ITCZ é un'acronimo inglese che sta per zona di convergenza intertropicale, non é solo l'incontro dei due alisei, é proprio l'incontro di due mari, due parti dell'oceano atlantico nord e sud che arrivano ognuno con caratteristiche meteo diverse... al punto che prima delle attuali definizioni scientifiche questa zona é stata conosciuta per secoli in inglese come doldrums e in francese come pot au noir delle due c'é sempre una parte piú fredda e secca e una parte piú calda e umida, il vento piú caldo sale in alto, l'umidità condensa per via dell'altra metà di aria piú fredda e si formano delle nuvole tipo cumolo che salgono in alto e permettono di identificare la zona già da lontano sul confine dove i due alisei si incontrano e in parte si mescolano é un certo caos... oltre ai cumuli si hanno condizioni di vento incostante a macchia di leopardo, qui c'é vento poco piú in là niente vento lo stesso vento inoltre puó cambiare direzione continuamente, anche di 40/50° in pochi minuti sotto ai cumuli puó esserci pioggia ma soprattutto... puó mancare del tutto qualsiasi tipo di vento per ore, anche per giorni, ai tempi della navigazione commerciale a vela le navi a volte rischiavano di restare ferme lí nel nulla, con le riserve d'acqua da bere che si esaurivano... zona storicamente considerata pericolosa quindi ☠️ tutta la situazione meteo in zona risulta per di piú continuamente variabile e difficile da prevedere anche per i software.. di base si puó dire: 1) i doldrums sono poco estesi, c'é continuità di vento tra i due emisferi: allora si puó passare con una rotta abbastanza diretta e relativamente in fretta dall'emisfero nord all'emisfero sud, si ringraziano gli dei del mare, italiani e francesi in genere stappano spumante o champagne.. 🍾 🍾 🍾 2) i doldrums sono estesi, vento confuso o niente vento: si passano ore o giorni ad arrostire sotto il sole a picco dell'equatore, in cabina si arriva a 40° di temperatura... quindi visto che oggi abbiamo satelliti, soft. meteo e quant'altro, come fanno i velisti a decidere dove passare? vediamo... ma intanto nell'immagine sotto la zona dei doldrums/pot au noir vista alla tv francese:
  12. giro del mondo a vela i primi sono vicinissimi a passare l'equatore, nell'immagine la linea bianca a zero gradi latitudine nord, le velocità sono un po' diminute perché la zona di convergenza intertropicale é incasinatissima da navigare, adesso vedremo perché: allora... vediamo di spiegare questa cosa di navigare sull'equatore... abbiamo detto degli alisei dell'emisfero nord e alisei dell'emisfero sud che si incontrano circa all'equatore appunto, in una zona che tecnicamente si chiama ITCZ
  13. c'é anche da dire che l'automobile se comprata e intestata al proprietario é anche uno strumento d'immagine potrebbe quindi esserci una prossima, come dire, suddivisione regionale, stati uniti compra tesla, europa i marchi europei storici, asia i marchi asiatici, questo sulla fascia media e solo le supercar diventano trasversali alle varie zone su tutte le future versioni di car sharing/noleggi/taxi robot invece non c'é storia, tutto materiale asiatico costruito sempre piú in fabbriche automatizzate e guidate dall'intelligenza artificiale
  14. io un paio di anni fa ho trovato un amico parcheggiato in piazza statuto, sono salito lato guidatore, dieci minuti di chiacchiere poi scendo e saluto fa per partire... vrahvrahvrah il motorino gira a niente, per quanto... niente e niente appunto... carro attrezzi, elettrauto e batteria da cambiare eppure aveva funzionato normale i giorni precedenti e al mattino, é andata in crash all'improvviso in pratica
  15. 😂 hanno messo il punto di mura dello spinnaker a poppa invece che a prua cosí é provato che anche le barche a vela hanno la marca indietro! che puó sempre servire... e infatti si deve sapere anche andare all'indietro a vela manca poco al taglio dell'equatore: zero gradi latitudine nord, tagliano intorno a 28 gradi longitudine ovest domani vediamo perché proprio lí!
  16. Samantha Davies in queste ultime ore sta viaggiando ad una media di 20.5 nodi, piú alta di tutti gli altri vera "lupa" di mare... ma lo si é sempre saputo
  17. 🤣 cosa che potrebbe anche servire in certe situazioni... ovvio se lo si fa intenzionalmente! 😬 😂 ⛵ là mettiamo un video della skipper Sam Davies che si taglia i capelli i mezzo all'oceano atlantico... 😄 sono ormai all'equatore, hanno una temperatura dell'aria di 27°
  18. ottimo! strambato abbiamo strambato, adesso cosa facciamo? per andare a sud tagliamo l'aliseo a circa 90° quindi con vento tendenzialmente al traverso, dipende come dicevo dalla velocità della barca perché c'é vento reale e invece vento apparente a seconda appunto della velocità... e cosí vento al traverso e surfando tagliamo l'aliseo e puntiamo verso... ovviamente verso l' ITCZ la zona di convergenza intertropicale! ma di questo ne parliamo domani nella foto sotto, Sam Davies adesso in navigazione nell'aliseo raccoglie i pesci volanti tipici di quelle zone che finiscono sul ponte della barca, con le barche attuali che viaggiano a 30/40 kmh si deve fare attenzione perché se si sta sul ponte sbattere in mezzo chilo di pesce volante a quella velocità non é l'ideale.. 🤣 🤣 🐟 🐠
  19. 😂 😬 per me é una fatica restare nei "limiti" per mia natura tendo sempre a prendere "tutta la carreggiata" eheh
  20. lpe visto che mi piace parlare (e scrivere) degli argomenti che mi interessano andiamo ancora un po' avanti in questo "mini-corso" di navigazione atlantica, che puó sempre servire a chi legge... avevano lasciato i concorrenti in uscita dallo slingshot del vortice di Theta, i primi usciti a tutta velocità, finora il max registrato é di 30.5 nodi=57 kmh circa in quella zona, davanti alle isole canarie si va sempre comunque, Theta o no, verso ovest/sud-ovest per entrare poi in pieno nell'aliseo ma se non si vuole andare ai caraibi si deve "svoltare" prima cercando il punto giusto per la strambata decisiva, questo punto i francesi lo chiamano faire les ailes de la mouette vale a dire fare le ali del gabbiano, in qst modo si stramba, si cambia bordo e con il vento tra il traverso e le portanti (anche a seconda della velocità della barca)... si rientra verso est e insieme proseguendo sempre verso sud, nell' immagine sotto si vede bene, specie sulla rotta disegnata in bianco, la traiettoria della strambata, dell'ala del gabbiano, lí in quel punto comunque tutti come si vede hanno strambato per andare verso sud:
  21. questi sono argomenti in cui non é possibile non parlare di geopolitica perché la questione é tutta lí...
  22. Quindi!!! qual'é la lezione che possiamo trarre, come velisti sportivi, dalla partenza della Vendee Globe di quest'anno? andare subito dove c'é il vento! subito! sfruttare le perturbazioni finché ci sono in particolare quando si stanno avvicinando a terra perché se trovano un'alta pressione davanti, si dissolvono e il vento sparisce! adesso, ieri, ecco nei video la differenza tra chi é rimasto fermo nella "piatta" e chi invece entrando subito nelle zone di tempesta ha trovato sempre il vento per avanzare a mille, una bella differenza!!!
  23. come si vede nella carta meteo sopra nei giorni della partenza si era creata una situazione anomala, vari fronti freddi si erano saldati tra loro e al ciclone subtropicale Theta, di cui abbiamo già parlato, creando di fatto una dorsale di vento e mare in tempesta che attraversava tutto l'atlantico! le barche del giro del mondo, una volta attraversato il golfo di biscaglia (che i francesi chiamano golfo di guascogna) se lo sono trovati davanti appena arrivati a cap finisterre, sullo spigolo in alto a ovest della spagna che verso sud prosegue sulla costa portoghese bene, cosa é avvenuto in quel momento... é avvenuto che chi era davanti, thomson e alcuni altri che l'hanno imitato, si sono buttati subito ad attraversare la dorsale in tempesta, sono usciti dall'altra parte a ovest e mentre la dorsale stessa, come tutte le perturbazioni si avvicinava all'europa, l'hanno ridiscesa sul lato ovest appunto che era i quel momento, qst é importante, molto attivo al punto da sembrare quasi un ciclone "appiattito" attorno alla linea centrale chi invece era piú indietro, oppure ha aspettato ad entrare perché non voleva rischiare la barca, e ha aspettanto che la mega-perturbazione si affievolisse mentre lasciava il mare aperto per avvicinarsi all'europa... zac! ha scoperto dopo di essere entrato troppo tardi, di essere finito in una trappola che i software meteo non avevano previsto! la dorsale si é prima separata dal vortice Theta e poi scontrandosi con l'enorme alta pressione che staziona da tempo sull'europa, si é molto in fretta dissolta, lasciando mare piatto e quasi niente vento al suo posto, e in questa zona di calma imprevista molti sono rimasti appunto, intrappolati, perché altre perturbazioni da ovest non sono arrivate e anzi si é allargata una zona di calma generale da sud andando verso nord ha pagato invece entrare subito e poi ridiscendere da ovest e verso sud, le barche a vela sono macchine a vento e chi si é buttato subito nei venti piú forti ha messo assieme un vantaggio esagerato già nei primi giorni! é stato un avvenimento meteo "strano" e non previsto che mi ha fatto pensare in qst giorni, pensare da velista ovvio, quindi considerate questo anche come una specie di "ragionamento scritto" per inquadrare meglio la questione, tra chi legge il forum ci saranno senz'altro dei velisti, altri ne verranno quindi é una cosa che puó servire
  24. gli alisei sono praticamente un'autostrada del mare che per secoli é servita, e serve, a chi va a vela, ti metti in carreggiata e nella maggior parte delle volte l'aliseo ti porta a una buona velocità dall'altra parte dell'atlantico in qst edizione della Vendee-giro del mondo c'é stato peró un avvenimento meteo che ha condizionato fin troppo la partenza, vediamo prima questo, qui cerco di dare indicazioni non solo sulla gara attuale, ma di navigazione in termini generali, perché é sempre interessante sapere qualche cosa in piú, e a qualcuno potrebbe servire se un giorno decidesse di navigare in atlantico o andare ai caraibi e tornare indietro, come parecchi velisti da sempre fanno allora vediamo la situazione meteo nei giorni della partenza, poi spieghiamo:
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