Devonrex
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Da quanto ne so, l'ultima apparizione in pubblico di Alessio Bertrand risale al maggio del 2009, quando venne sentito dal PM durante l'inchiesta bis. Non l'avrei mai creduto possibile, ma la vicenda della Moby Prince ha moltissimi più lati oscuri di Ustica, Italicus e Stazione di Bologna messi assieme. La vicenda di Ustica, volendo semplificare al massimo, la si può ricondurre ad un errore umano (il lancio di un missile, perché di quello si trattò), mentre nella vicenda della Moby ci sono una serie di assurdità, concatenazioni di eventi e stupidità umane che neppure Kafka avrebbe saputo immaginare.
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Oggi, mentre sistemavo il garage, mi son riguardato per l'ennesima volta uno dei miei film preferiti: K-Pax, con Kevin Spacey in stato di grazia e Jeff Bridges. Bello bello bello, infinitamente bello. A chi non lo conosce ne consiglio vivamente la visione. <br> <br> Consiglio: chi non lo conosce e volesse saperne di più, eviti accuratamente Wikipedia. La trama riportata è sostanzialmente corretta, ma sembra scritta da un afasico. Se non avessi visto il film, non avrei capito quasi nulla.<img title="Disperato" class="inlineimg" alt="" src="http://www.autopareri.com/forum/images/smilies/facepalm2.gif" border="0" smilieid="141">
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Saugella Uomo, Somaro. Tra l'altro ha un ottimo profumo. Poi sarò ben libero di lavarmi il deretano con ciò che voglio, no? Potrei anche usare lo Smac Rame, se lo volessi. Tiè.
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Dall'alto della mia esperienza, e dal fatto che sono sì un fabbro, ma ho la pelle tanto tanto delicata, posso affermare che senza l'intervento delle mani il grado di pulizia garantito dallo spruzzino lasci il tempo che trovi. A meno che, come diceva qualcuno, non esca l'acqua almeno a 6/7 bar, ma in tal caso anche no, grazie. Poi resta da verificare come si posizioni sempre sulla perpendicolare del punto da detergere: date le ovvie differenze anatomiche tra un individuo e l'altro si rischia di non centrare il punto giusto. Facciamo che continuo con i vecchi sistemi: carta e saugella e passa la paura. 'Ste cose le lascio ai giappi.
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Per coprire i miei... rumori ci vorrebbe Ellade Bandini in gran forma.
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Stamattina operano il papà di un mio amico: a causa di un diverbio con un ciclista che si ostinava a zigzagare in mezzo alla strada, è stato malmenato ed ha riportato, oltre a contusioni varie, la frattura di una spalla ed uno zigomo sfondato. Mala tempora currunt.
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"Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono." (cit.)
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Più che del mancato uso del freno, parlerei di una generalizzata anarchia: sembra che non esistano regole e che i guidatori improvvisino sul momento... Svolte assurde senza preavviso, sorpassi a destra, velocità warp in mezzo al traffico, precedenze totalmente ignorate e via coglionando. Avrei paura a girare in mezzo a quella bolgia da girone dantesco. Una cosa simile la vidi negli Emirati Arabi: fare i 130 sugli stradoni del centro di Abu Dhabi è assolutamente la prassi e vi assicuro che stare sul sedile posteriore di un taxi mentre il pakistano zigzaga allegramente nel traffico del mattino con il gomito appoggiato fuori dal finestrino non è rilassantissimo. Gli incidenti devastanti sono all'ordine del giorno e lungo le strade si vedono molte auto disfatte al punto da far temere per la pelle del guidatore. Altra cultura, altri usi, altro concetto di sicurezza.
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Indubbiamente il filmato cattura l'attenzione... Direi di escludere l'ipotesi, pur interessante, che si tratti di piani inclinati perché le persone in piedi rimangono ortogonali al pavimento sul quale poggiano. Se fossero su un piano non orizzontale, il senso dell'equilibrio porterebbe i corpi ad assumere la posizione verticale indipendentemente dall'inclinazione del piano, formando un angolo non retto. Lungi da me pensare di essere il depositario della verità, ma questo video è chiaramente frutto di un accuratissimo montaggio, che nulla toglie alla sua spettacolarità. Ovviamente imho.
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Porcaccia... è sempre dura separarsi dai propri amici pelosini... Mi dispiace tanto...
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Anche la A112, vista di lato, presentava un cofano quasi sproporzionato rispetto al resto della vettura, proprio come la Yugo... Credo abbiano disposto la meccanica ed i sedili e poi ricoperto il tutto con la minor quantità di lamiera possibile:P
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No, ma vantati pure di aver irrorato le Dolomiti con chili e chili e chili e chili e chili di idrocarburi combusti ed incombusti, eh! Bravo. Clap clap clap. Scherzi a parte, sono rimasto colpito dal fatto che il Tafanario non ti abbia mollato a piedi a metà strada. Sai, la superiorità meccanica tedesca e tutte quelle robe lì...
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Magari è un caso, anche se ci credo poco, ma a me le batterie originali son durate tantissimo mentre quelle di ricambio durano un amen, a prescindere dalla marca. Per esempio, quella del Daily ha vissuto serenamente per oltre 8 anni, giuro. Poi max due anni e kaputt. Quella della 156 è durata per quasi 7, dal 2004 a metà 2011, poi ne ha mangiate 2. Per dovere di cronaca una, durata 6 mesi, era mooooolto low cost, per cui non mi sarei aspettato altro. I veicoli vengono controllati spesso, per cui escludo motivi esterni che cagionino la dipartita dell'accumulatore... Boh...
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E rieccomi tra voi, ancora vivo e sostanzialmente integro. E' stata un'esperienza meravigliosa e devo ringraziare il mio amico Luigi che ho, obtorto collo, coinvolto in quest'avventura. Siamo partiti il 15 con due auto per lasciarne una alla partenza del percorso, Vignola (MO) ed una all'arrivo, Fanano (MO). La differenza altimetrica tra le due località è di circa 600 metri, ma con dislivelli molto elevati da superare. Il primo giorno abbiamo seguito fedelmente il tracciato della Romea Nonantolana, ma, nonostante le rassicurazioni degli esperti che mi dicevano essere alla portata di tutti, si è rivelato molto, molto duro. Il percorso comprende tratti asfaltati, sentieri in terra, carrareccie e... il nulla, nel senso che in certi punti il percorso sparisce e bisogna cercare, attraverso i campi, il punto dove riprende. Ad un certo punto, attraversato un torrentello su un ponte pedonale non troppo stabile, il sentiero ha perso le proprie caratteristiche di sentiero, per prendere quelle del greto di un torrente in secca, ripidissimo e dal fondo molto instabile e franoso. E' stato qua che Luigi ha cominciato ad accusare forti dolori ed il morale è precipitato. Alla fine, Deo gratias, di questa lunghissima ed estenuante salita, il sentiero è tornato sentiero, anche se a tratti risultava di difficile percorribilità a causa della vegetazione e di alcuni alberi caduti, segno inequivocabile del fatto che, da tempo immemore, nessun piede d'uomo passava di là. Dopo 8 ore di cammino e 26,5 km siamo giunti al paese di Coscogno, dove avevo prenotato una stanza in un B&B. Siamo arrivati in uno stato pietoso e con il morale sottozero. Luigi voleva mollare. Io no, ma non ero più determinato come prima. Dopo esserci tolti gli zaini, abbiamo chiesto alla Signora Lisbeth, danese innamorata dell'Italia, dove potevamo cenare. La risposta ci ha gelato e ridotti alle lacrime: "Da nessuna parte. La trattoria èiù vicina è a 6 km e proprio stamattina la batteria della macchina è saltata e non posso accompagnarvi da nessuna parte!" Giuro che mi stavo mettendo a piangere... Poi, con un sorriso meraviglioso "Ma se vi accontentate, vi posso preparare qualcosa io...". Alle 8 ci siamo trovati a tavola con Lei: insalata di pomodori conditi con una salsa tipica danese, prosciutto e melone ed un tagliere di salumi e formaggi di fronte al quale sono stato colto da sindrome di Stendhal. Pane di farro fatto in casa ed una caraffa di bianco frizzante freddo il giusto completavano il quadro. Abbiamo mangiato assieme e chiacchierato fino a tardi, poi il freddo (17 gradi) e la stanchezza ci hanno spinto a nanna. La doccia e la cena hanno avuto un effetto taumaturgico su di noi e ci hanno fatto tornare "nel primo proposto". Domani si continua! Al mattino Lisbeth ci ha preparato una colazione spettacolare e poi, dopo baci ed abbracci come se fossimo vecchi amici, abbiamo ripreso il cammino. All'imbocco del sentiero siamo stati avvertiti da un vecchio signore che, a causa di una frana di un paio di mesi fa, quel percorso non sarebbe stato possibile, quindi, da quel punto, abbiamo deciso di abbandonare la Romea e fare un nuovo percorso alternativo affidandoci alle carte. Scelta vincente, che in 7 ore di cammino tra boschi, borghetti sperduti, case abbandonate ed alberi da frutto selvatici, e 22 km ci ha fatti arrivare al ridente paesino di Gaiato, dove ci aspettava una stanza in un non meglio precisato "Centro vacanze per famiglie, comitive, squadre sportive e gruppi di preghiera". Prenotai lì perché nei due alberghi del posto non c'era spazio. Arrivati in questo centro lo sconforto ci avvolse come un sudario: serramenti scrostati e penzolanti, erbacce dovunque ed un dito di polvere su ogni suppellettile... Due terzi di questa enorme struttura non erano più agibili ed il resto a disposizione degli ospiti il più giovane dei quali veleggiava verso i 90 anni. Il baraccone si rivelò essere un sanatorio degli anni 20, poi riadattato ad albergo negli anni sessanta con alterne fortune. Oggi, gestito senza risorse da una congregazione religiosa, ospita lungodegenti ed anziani ed aspetta l'inevitabile chiusura definitiva. La stanza era di una tristezza inenarrabile ed il bagno quasi peggio. Le lenzuola e gli asciugamani a carico dei clienti. Mentre un responsabile, in evidente imbarazzo, cercava di procurarsi il necessario, ci siamo rimessi gli zaini e siamo fuggiti tornando al paese. Per nostra fortuna si era resa disponibile una stanzetta in un albergo, a patto che la liberassimo per le 8 del mattino successivo. Perfetto! Cena senza infamia e senza lode, ottima colazione e via, per l'ultima giornata. Siamo partiti alle 9 del mattino con un'arietta che secondo me non arrivava ai 16 gradi. Uno spettacolo! In tre ore abbiamo percorso solo 7 km, ma con un dislivello di 700 metri (350 di discesa ripida per passare un torrente ed altrettanti in altrattanta ripida salita per tornar su dall'altra parte.). In prossimità dell'ora di pranzo abbiamo scoperto, in mezzo a quattro case, la trattoria Del Gallo dove abbiamo esagerato con salumi, formaggi e tigelle larghe come cappelli da cowboy. Alle 13,30 ci siamo rimessi in cammino senza troppa convinzione, a causa del soverchio peso a livello gastrico. Dopo un km ci siamo stesi sotto ad un enorme castagno ed abbiamo dormito pesantemente per oltre un'ora. Ripreso il cammino a digestione iniziata, abbiamo continuato fino alle 16,45, momento in cui mi sono coricato sul cofano della mia macchina e l'ho voluttuosamente baciato con gratitudine. 7 ore di cammino ed altri 21 km. Mentre in auto tornavamo a Vignola per riprendere l'auto di Gigi, non abbiamo fatto altro che ridere e raccontarci l'un l'altro ciò che avevamo fatto e visto. E' stata un'esperienza meravigliosa e sono strafelice di averla fatta. Grazie Gigi per averla condivisa con me. Ti voglio bene!
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Benebene, rieccomi qua. Il 15 si parte. Dopo essermi pesantemente demoralizzato per non essere riuscito a reperire informazioni dettagliate, ho contattato il CAI di Modena ed ho conosciuto un personaggio fantastico. Mi ha dato appuntamento alle 16 di venerdì scorso dicendo però di avere ben poco tempo da dedicarmi. Sono arrivato 5 minuti prima e sono uscito alle 21, con cartine e 4 fogli di appunti scritti fitti fitti. 5 ore di briefing: alla faccia del poco tempo da dedicarmi. Il percorso sarà idealmente quello storico, nato in età bizantina per collegare Cassia e via Emilia, con alcune importanti deviazioni a causa di un paio di frane che hanno ridisegnato l'orografia del territorio. Spero che tutte le puntate di Bear Grylls che ho visto mi servano a qualcosa.
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Ma sono tutti così? Mi è capitato di vedere, dal meccanico Scania che ho di fronte, alcuni pullman gt sul ponte e mi era sembrato che i semiassi uscissero direttamente dalla scatola del cambio... Però devo ammettere di aver dato uno sguardo molto superficiale per cui potrei tranquillamente sbagliarmi.
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Domanda. Credevo che i pullman fossero tutti a motore posteriore. Come ha fatto a perdere l'albero di trasmissione che non c'è? In rete ho visto, addirittura, un disegno da cui sembra che il veicolo in questione fosse un 4x4, con tanto di semiassi anteriori. C'è forse qualcosa che non so, oltre al fatto che i giornalisti sono gentaglia?