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L'Europa con le sanzioni economiche verso la Russia volute dagli USA sta mostrando la solita incapacita' a pensare e ad agire in maniera autonoma e indipendente. Come detto sull'altro thread era logico che ci fosse una contromisura Russa: blocco delle importazioni alimentari dai paesi che applicano le sanzioni verso la Russia (che tra l'altro non so nemmeno quali sono ). Comunque sembra che i danni maggiori (12 miliardi di euro) tocchino a Polonia (che esporta l'80% delle loro derrate alimentari in Russia ), Francia (formaggi e vino), Germania (wurstel e crauti?...) e Spagna (frutta, credo). Brasile, Argentina e Israele ringraziano. Tra l'altro sara' difficile recuperare (ammesso di ritornare) nel mercato russo. A Israele o agli USA (che hanno rifornito di armi il conflitto Iracheno) non viene in mente a nessuno di applicare delle sanzioni economiche, pero'. A volte mi domando se essendo emotivamente coinvolto (positivamente) verso la Russia questo possa falsare il mio giudizio in questa vicenda (o in quella della Georgia). Ma devo dire se cerco di ragionare a freddo l'impressione e' semplicemente quella che gli USA stannno semplicemente facendo di tutto per non perdere la loro egemonia, in una maniera che puo' essere vista troppo aggressiva. Per me e' un gioco assai pericoloso, perche', non dimentichiamolo, Russia e Cina sono vicine, e non solo territorialmente. Semmai posso contestare alla Russia una scarsa capacita' diplomatica (comunque migliorata negli ultimi lustri), ma che comunque sa andare dritto alla questione in maniera rapida e senza tanti fronzoli (qualita' che a noi mancano). La questione globale mi sta assai preoccupando, perche' si aprono diversi fronti caldi e pericolosi Israele/Gaza/Palestina, Siria, Libia, Iraq, Ucraina, e non ultima la faccenda molto pericolosa di Ebola.
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Quello mi pare faccia parte della tecnica del "pestare i piedi" per poter ottenere qualcosa. Un conto e' discutere in sede comunitaria della politica economica europea, un altro e' abbandonare unilateralmente. Renzi ha il partito maggioritario nel parlamento europeo, e' europeista. Non credo voglia lasciare l'euro, ma ridiscutere delle politiche ecnomiche alla pari con gli altri attori della scena.
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Ok, a parte per chi va dritto e senza freni (per il quale la ghiaia non andrebbe male), non sapevo che ci fosse un asfalto abrasivo per le vie di fuga. In tal caso va meglio l'asfalto. E' che psicologicamente si portano i piloti a rischiare parecchio in una curva gia' difficile.
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Esatto, ma non e' che i nostri hanno brillato eh... Quando dico che la scelta dei nostri dirigenti ci qualifica per quello che siamo, spero sempre che una volta ogni tanto ci si renda conto che e' necessario mettere delle persone di spessore in certe posizioni, a prescindere dall'eta' e dal sesso, IMHO. La vicenda della federcalcio che candida un pluricondannato alla presidenza della FIGC (a prescindere dall'infelice battuta delle banane, ed e' bene che rimanga considerata tale e nulla di piu') mi fa riflettere che certe vecchie abitudini sono dure a morire.
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La linea guida dovrebbe essere: sei pro o contro l'Europa unita? Uscire unilateralmente dall'euro e' un'azione contro l'europa. Non vedo altre soluzioni se non una decisione comune a livello europeo sul da farsi, e sulle azioni da intraprendere. Insistere per creare. La crisi dell'euro, come tutte le crisi (anche quelle matrimoniali e fra amici), puo' portare a due soluzioni opposte: il divorzio oppure ad un rafforzamento delle interazioni. Io spero nella seconda.
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Uhm.. un errore a 320 lo si potrebbe pagare assai caro, a meno che non ci siano dei Km di via di fuga.. Io sarei piu' per scoraggiare certi azzardi, e quindi mantenere la ghiaia che oltrettutto rallenta meglio...
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Applicando quello che che anche un contadino analfabeta ha, e che pare ultimamente non faccia piu' parte del DNA di molti dirigenti nostrani: il buon senso . In fondo, di questo c'e bisogno, senza subire pressioni, ma saper ascoltare, senza buttarsi a capofitto in una decisione suggerita, ma saper valutare attentamente le opzioni, sempre IMHO. Ripeto, io sono per una Europa coesa che sappia agire autonomamente senza grosse influenze dall'esterno, perche' ha le capacita' e l'esperienza per farlo. Dobbiamo solo saper prendere le nostre decisioni in maniera imparziale, autonoma, indipendente e senza troppi condizionamenti, e pensando al bene dell'Europa. Per me e' questo che manca: una visione Europea, una politica Europea, un'esercito Europeo. Chiedo troppo? Forse, ma mi piacerebbe che fosse l'obiettivo comune finale. Nel momento in cui questo obiettivo verra' percepito come fattibile dall'opinione mondiale, vedrete che la parte economica si risolvera' quasi da sola. Idealista? Probabilmente, perche' ci si scontra spesso con la realta' di piccole fazioni che fanno i loro piccoli interessi. Quando capiremo che many is meglio di one?
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Si, ho visto ora su repubblica... si parla di un danno di 12 miliardi di euro alla EU. Queste sono le cose imponderabili in economia di cui parlavo. La reazione Russa era piu' che prevedibile, e, tra l'altro, sono pure d'accordo....
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Wow la frequenza dei post ha raggiunto livelli astronomici e non sono riuscito a leggere tutti i post! Tanto per rimanere in campo economico, ecco una bella nius che mi ha teste' comunicato mia moglie dalla santa madre Russia: visto che che certi paesi hanno deciso di sanzionare la Russia per le note vicende Ukraine (che guarda caso interessano gli USA, ma va?) la Russia ha deciso di bloccare le importazioni alimentari da tutti i paesi che applicano la sanzione. Non ho seguito le nius nostrane e non so se e' stato riportato.. invece, cio' che e' stato riportato come contromisura russa e' la probabile cancellazione dei permessi di sorvolo aereo della siberia da parte delle compagnie aeree che applicano le sanzioni volute dagli USA. Questa parte sara' la prossima azione... I paesi piu' colpiti (Francia, Germania, Spagna, Polonia) sono sconcertati (la Polonia esporta l'80% delle derrate alimentari in russia). Con tanti bei saluti all'esportazione dei nostri prodotti alimentari rinomati... e festa grande per Brasile, Argentina e Israele.... Ma non e' che i geni nel parlamento europeo non se l'aspettavano, vero? E' una logica conseguenza delle politiche Europee, vale a dire delle non-politiche europee. Quand'e' che cominceremo come Europa a ragionare indipendentemente? Quando la Russia ci tagliera' l'approvvigionamento del gas?
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I Nobel a materie chiaramente scientifiche sono più difficili da manipolare, proprio perchè si basano oggettivamente su dati sperimentali riproducibili, e non su delle prevsioni che forse si forse no si avvereranno. Che ci sia una logica ed una scienza dietro l'economia non ci piove, ma basta una crisi mondiale (o una guerra...), un imprevisto, per mandare tutto all'aria. E' un tipo particolare di scienza, troppo legata ad imprevisti e a come si decide di muovere i grossi capitali. La percentuale di intervento o di manipolazione politico/umano su Nobel scientifici è decisamente inferiore a quella sull'economia, perchè si basa su una corrente di consensi umani che non hanno una base solida e ben riproducibile come le scienze naturali (che quindi costituiscono delle fondamente ben solide, o almeno più solide). Poi anche qui, oltre un certo livello, ci sono preferenze che derivano da considerazioni politiche. Guarda che l'incapacità nostra di accedere a fondi europei è cronica. Tanto per dirne una l'Italia accede a fondi di ricerca europea (oramai gli unici, chè da lustri non si vede più un finanziamento pubblico decente) in misura assai inferiore a quanto facciano gli altri stati europei. Qui dò la colpa anche ai nostri politici che non sanno farsi valere nel parlamento europeo. Ma non è colpa dell'euro! E' colpa di chi non sa amministrare meglio le opportunità che l'europa ci dà. Ci sono fondi europei che non usiamo, o che addirittura rischiamo di dover restituire perchè non utilizzati. Quei 50 miliardi di cui parli sono ancora nostri, ci ritornano in altra forma, solo che non sappiamo cogliere a fondo queste opportunità. Io ritengo semplicemente che queste persone che non sono degli squali a livello europeo, non saranno degli squali nemmeno senza l'euro, in una situazione aggravata subito dall'uscita dell'euro.
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Ma perchè, credi ancora che i premi nobel siano dati esclusivamente per meriti scientifici? Oltretutto in economia, non ci sono certezze scientifiche, e più di uno ritiene che il nobel per l'economia non sia un vero Nobel, ma che sia stato creato ad hoc dagli USA. Oltre alle capacità scientifiche, fondamentali, servono altri tipi -forti- di appoggio... Tanto per dire, un economista che vada contro gl iinteressi economici dei pezzi grossi non prenderà mail il nobel... Quegli economisti che cito dicono che "non esiste una soluzione indolore". L'uscita dall'euro non è la soluzione, anzi, aggrava la nostra posizione. Qui un altro post: Svalutazione che passione | noiseFromAmeriKa da cui cito solo "Ricordo agli smemorati le centinaia di miliardi che l’Euro ci ha fatto risparmiare negli ultimi 10 anni in termini di minore spesa per interessi e che aleggiano come spada di Damocle su un eventuale bilancio redatto nella rediviva Lira. "
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Stiglitz, Krugman, Sen, etc. sono tutti americani o hanno forti rapporti con gli USA, e fanno gli interessi degli USA. Vuoi un parere economico diverso? Eccolo: Uscita dall'euro e debito pubblico | noiseFromAmeriKa
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C'è sempre una cosa che contesto agli economisti: tutte le teorie economiche non hanno modo di essere dimostrate perchè non sono riproducibili. A differenza di un esperimento scientifico, dove c'è una teoria che va verificata dai dati sperimentali, in economia non esiste una sola soluzione e non è detto che una soluzione che oggi va bene, domani vada ancora bene, perchè le condizioni al contorno cambiano, ed in definitiva siamo noi (il mercato?) a cambiare le regole strada facendo. Qui interviene un discorso molto più ampio di cui l'economia è un corollario. Agli USA interessa un'Europa debole e dipendente, un mercato economico appetitoso da sfruttare e che faccia da cuscino verso la Russia/Cina (perchè se qualcuno non se ne fosse accorto Russia e Cina non solo stanno stipulando accordi economici che tagliano fuori Europa e USA, ma un annetto fa hanno anche effettuato una bella esercitazione militare congiunta...). Ai grossi (USA, Russia e Cina) va meglio se l'Europa non è unita. E noi a cosa puntiamo? Guardiamo sul breve, alla nostra misera pensione o vogliamo dare una prospettiva di futuro migliore ai nostri figli e nipoti? Io dico che preferisco un'Europa unita ad una Europa-spezzatino, pur con tutte le contraddizioni e difficoltà del caso. Stabilito ciò, il resto è una conseguenza, e l'economia lo è. Preferisco economicamente combattere all'interno, fra gli stati facenti parte la comunità europea, piuttosto che combattere economicamente contro USA, Cina e Russia. La prima opzione presenta qualche difficoltà, la seconda è sicuramente perdente in partenza.
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Detto in tutta franchezza il valore assoluto può non corrispondere alla realtà, ma che i livelli di corruzione nostra siano alle stelle non fatico a crederlo. Se in percentuale forse pochi altri paesi ci precedono o ci hanno preceduto (Grecia?), in valore assoluto propendo per il . Tra proprietà di case di cui uno non sapeva nulla, aereoporti sperduti tenuti aperti a folli costi giornalieri, appalti milionari oggetto di indagini, non passa giorno che salti fuori una nuova scoperta di spreco di denaro pubblico (a proposito, ma il ponte sullo stretto? continuamo ancor oggi a pagare cara l'incompetenza (?) o la malafede (?) di certi squali politici) senza mai trovare i veri responsabili.
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oppure è un dipendente inc..to nero con il suo datore di lavoro ed in procinto di essere licenziato...
- 816 risposte
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Se non ricordo male è stato detto che i costi della corruzione in Italia rappresentano il 50% di quelli dell'intera Europa.... L'unica maniera per svegliare i lobotomizzati (parte della colpa l'addosso sempre a trasmissioni TV tipo il grande fratello...) è toccarli sul vivo. Peccato che poi ci vadano di mezzo tutti... - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Questo può succedere SE abbiamo dei politici incapaci. Ma non credere che l'uscita dall'euro risolva miracolosamente la situazione. Passiamo semplicemente dalla padella alla brace. Ripeto, non è l'euro il problema, ma gli uomini che dirigono.
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Lassa' perdere... abbiamo già avuto De Michelis come chimico italiano politically involved
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Anche la Tatcher era un chimico e se non vado errato ci deve essere qualche altro primo ministro europeo che ora non ricordo. Anche Frank Capra (il regista) era un chimico: Come abbandonare la chimica e diventare famosi | Il chimico impertinente Comunque, non confondiamo le capacità dei singoli con l'utilità di un corso di studio. Spesso a Chimica c'è gente che arriva dal classico e che sono pesantemente svantaggiati ai primi anni. Ma se c'è una buona motivazione e impegno, questi emergono alla fine e spesso sono tra i migliori.
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Con il principio del sistema chiuso a cui ho accennato sopra. Lasciare l'europa ora significherebbe peggiorare la situazione attuale e di molto. Forse i cinesi o i russi potrebbero comprarci in blocco (e non sono sicuro che sarebbe totalmente un male...). Significherebbe una svalutazione bestiale da subito con "immensa gioia" da parte di chi ha un mutuo in euro..
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Se posso, gli stipendi non sarebbero nemmeno "troppo troppi". E' che son gestiti male. Se c'è un dipendente che non fa il proprio lavoro come si deve, un imprenditore privato prima lo richiama, poi lo multa, e poi lo licenzia (se può). Nel pubblico (nb. io sono dipendente pubblico) manca la fase di controllo e di gestione delle risorse umane, manca la possibilità concreta di intervenire. Certe azioni sindacali si sono trasformate dal "proteggere i lavoratori dalle angherie" a "proteggere a prescindere il dipendente lavativo". Questo non va bene, abbassa l'efficienza e soprattutto dà un pessimo esempio (che peraltro non è che abbiamo ricevuto dei gran esempi di abnegazione verso gli interessi dello stato dai notri dirigenti pubblici). Così come a volte si è passati dal dare accoglienza agli immigrati a fornirgli camere lusso begli hotel a spese dello stato.
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Pure io, come Cosimo, capisco poco di economia, ma una cosa mi pare chiara: in un sistema chiuso il bilancio energetico (o economico) globale è pari a zero. Questo vuol dire che se qualche sistema interno (paese) riceve (guadagna) energia (soldi) ci deve essere qualcun altro che rilascia (perde) energia (soldi). Nella gobalizzazione più si è grossi e più si può far la voce grossa. non a caso Fiat si è ingrandita (FCA), così come altri gruppi automobilistici, proteggendo gli interessi dei piccoli che si sono aggregati per costituire uno grosso. Il senso dell'Europa dovrebbe essere questo, cosiì come il link agli interessi commericali "europei" sopra riportato.
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Senza malizia... Infatti la Merkel ha un PhD in Chimica
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Hai ragione, la differenza sta tutta nell'imparare a scuola, in un ambiente più o meno protetto e adatto ad imparare, dove se sbagli canni un esame, oppure imparare sul campo a proprie spese e sulla propria pelle. C'è chi non ha scelta, e me ne dispiaccio. Ma, potendo scegliere, preferisco di gran lunga un bel apprendistato per la vita fatto a scuola piuttosto che a 14 anni in strada. La scuola non ti garantisce che dopo non avrai problemi, ma è una palestra in cui ci si può allenare senza grossi traumi. Senza contare che certe cose si possono imparare da soli, è vero, ma a costi decisamente superiori (penso anche solo in termini di tempo impiegato).
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Non è l'euro il problema dell'Italia. Anzi, ci obbliga a confrontarci con gli altri paesi europei senza sotterfugi ed escamotage tipici dell'italico popolo. Il problema sono le competenze e le lungimiranze dei nostri dirigenti, che per decenni non hanno fatto l'interesse del paese, ed ora ne paghiamo le conseguenze. Alitalia è un caso emblematico: pur osservando da anni uno sconquasso aziendale, continuiamo a pensare che basta cambiare i manager dirigenziali, mentre quelli che lasciano il disastro dietro di sè sono ricompensati con buoneuscite milionarie... Vogliamo cominciare a capire che le soluzioni vanno ricercate al nostro interno senza continuamente addossare la colpa agli altri? Per una volta tanto ho visto degli spot pro-euro fatti bene, purtroppo trasmessi solo a tarda serata: Cantiere Europa | L'Europa e i trattati commerciali internazionali - Cantiere Europa
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La questione è delicata. Per qualcuno sono anni persi: se uno è una capra, rimarrà capra anche dopo 5 anni. E qui son d'accordo: meglio andare a trovarsi la propria strada da un'altra parte. Per altri no: se ben presi e spesi quei 3 o 5 anni, ti insegnano (obbligandoti) a scontrarti con dei problemi reali (come diceva TonyH), e se uno non è una capra totale, cercherà di affrontarli e risolverli. Già questo rappresenta un'esperienza positiva per un giovane, che ha senso proprio finchè si è giovani. Ma non è detto che una potenziale capra, a forza di sbattere la crapa, non diventi una volpe (piaciuta la metafora? ... sotto la panca la capra...etc...) - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Concordo. A parziale supporto però, non dimentichiamoci che da generazioni la cultura scientifica in Italia, a differenza di molti paesi europei (Germania e UK, ad es.), è sempre stata messa in secondo piano rispetto a quella umanistica (scusate l'OT).