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angelogiulio

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Risposte pubblicato da angelogiulio

  1. sì ma il punto centrale è che le auto inquinano pochissimo rispetto a tutte le emissioni. tassare e ridurre i consumi non salverà né il pianeta (da cosa poi? boh) né la salute della gente in europa. almeno su autopareri possiamo avere coscienza di questo ed evitare di scannarci per degli zero virgola infinitesimali quando a un paio di nazioni di distanza si tirano in testa missili tutti i giorni, navi di ogni sorta scorrazzano per i mari e in inverno ci scaldiamo bruciando tutto quello che troviamo?

  2. 1 ora fa, __P scrive:


    Questo sicuramente…sui potenziali però clienti dipende dai potenziali clienti…

    Perché per molti in Italia prima della fusione Fiat era caccapupù e qualsiasi cosa non fosse Fiat era più meglio comprese le francesi che magicamente son diventate caccapupù qualche mese dopo la fusione. Ora invece gli ultimi baluardi exFCA che prima erano caccapupù sono diventati più meglio.

     

     

    non credo che il dimezzamento della quota di mercato in italia in 10 anni sia dovuto solo a isteria e infantilismo da parte dei consumatori.

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  3. è veramente una combo micidiale. visione di brevissimo termine (dovuta anche allo spauracchio margherita agnelli) + capitalismo con i soldi degli altri francese. è una sorta di assalto alla diligenza che gli elkann stanno facendo, sapendo di avere comunque il sedere parato quando fra un lustro, a chiari di luna mutati, la patata bollente verrà scaricata direttamente agli stati italiani e francese. un po' come è sempre successo, ma peggio.

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  4. 1 ora fa, Yakamoz scrive:

    Ormai il senso della realtà è stato rimpiazzato da uno storytelling continuo di buone intenzioni che vincono sulle evidenze scientifiche, sulle leggi di mercato ecc.

    La 500 per la Fiat dovrebbe essere come la Golf per VW, l'auto che ha risanato l'azienda, una specie di idolo meccanico da venerare ogni giorno lavorativo, con il mantra "vietato fare cazzate".

    Invece stanno inanellando una sequela di scelte velleitarie, intempestive e incoerenti tra loro.

     

    Prima l'hanno trasformata da bestseller ad auto di supernicchia (3 porte, elettrica, fascia di prezzo premium), adesso per ragioni che evidentemente c'entrano poco con una logica industriale e tanto con intese politiche firmate di malavoglia, cambiano idea e approvano un'operazione fatta al massimo risparmio, della serie "se non vende meglio, così mostriamo che avevamo ragione noi", e fanno il solito premium straccione all'italiana con una motorizzazione ai limiti dell'accettabilità, adattissima per il pensionato che vede l'auto come una navetta casa-edicola, e inadeguata per chiunque abbia una vita anche fuori dal comune di residenza.

     

    L'obiezione "ma tanta gente se ne frega delle prestazioni, vuole solo quell'oggetto" è opinabile, perché per l'appunto conosco tanta gente che si compra l'auto in questo modo, sulla fiducia, dopo si accorge che è un chiodo, se la tiene qualche anno e poi la cambia con un modello di quei pazzi tedeschi, francesi, coreani, giapponesi che si ostinano a proporre motorizzazioni per ogni esigenza.

     

    A questo punto mi aspetto anche la versione Abarth, rigorosamente 1.0 70 cv con kit estetico.

     

    e la cosa più assurda è sentire chi a queste fregnacce crede e giustifica la povera stellantis che, dall'alto dei quasi 20 miliardi (VENTI MILIARDI) di utili, è disgraziatamente costretta dal rapinoso e vampiresco mercato del lavoro italiano a produrre modelli del genere.

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  5. al debutto il listino partiva da 10000 euro circa, ora da più di 15000. tralasciando il fatto che i costi sono stra mega ammortizzati in quasi 15 anni, notiamo che l'inflazione media del periodo in esame è circa il 2% annuo che fa un totale inferiore al 30%. quindi il prezzo della panda è cresciuto ben di più dell'inflazione. ogni altro argomento è superfluo.

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  6. in 17 anni sono cambiate, almeno in italia, tante cose... il calo delle vendite non è solo colpa delle scellerate politiche di stellantis, dovute anche ai continui riassetti societari, ma è tutto un insieme di fattori: stipendi al palo, crollo demografico e cambiamento delle abitudini su tutti. nel nostro paese diminuiscono i giovani e aumentano gli anziani, il mercato è saturo da tempo e nuove forme di mobilità sono la regola. non potrà ripetere il successo della genitrice per queste ragioni, ma al giusto prezzo può dire la sua. 

     

    peraltro non so se avete visto la sconcertante pubblicità della 600 con i commenti social "evviva finalmente a benzina allora date ascolto al cliente!"

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  7. ... e come sempre è proprio la politica che non riesce a combinare niente. è terribile vedere toppe peggiori del buco o la classica situazione in cui il meglio è nemico del bene. ora c'è la moda delle piste ciclabili col risultato che amministrazioni e imprese inette combinano guai assurdi, come eliminare parcheggi in vie strette dove il rischio per le bici è irrisorio (e la "pista ciclabile" altro non sarebbe che il vecchio marciapiede riverniciato, ben più pericoloso per i pedoni quindi), attraversamenti lontani dagli incroci e, cosa che mi fa diventare pazzo tutti i giorni, asfalti rifatti ma senza rampetta fra la pista e la strada, col risultato che tutte queste belle innovazioni complicano la vita contemporaneamente a ciclisti, automobilisti e pedoni.

  8. a parte che non sono mica sicuro che schermi e lucine siano così richiesti, ma anche se lo fossero hanno un costo irrisorio. già il fatto di installare un monitor al posto dei tasti fisici è un risparmio per le case e un enorme passo indietro per ergonomia e sicurezza (tant'è che io lo vieterei fossi nei regolatori). come già è stato ben rilevato il problema principale dell'aumento dei prezzi non sono né i consumatori (che infatti comprano tranquillamente ma forzatamente dacia, dr e compagnia) né le congiunture economiche (non venitemi a dire che ai tempi della guerra del golfo + jugoslavia o del terrorismo globale i prezzi delle auto sono aumentati del 30% in due anni) ma precise scelte industriali.

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  9. tony capisco il tuo discorso, in altri ambiti ad esempio alcuni professionisti sclerano sugli adempimenti per tutelare la privacy. o si possono trovare mille altri esempi, come dice v13, di regole e burocrazia cavillosa o inefficiente. ma non era il mio discorso e non giustifica certe politiche industriali. ora però proprio per motivi essenzialmente tecnici (di tecnica economica, non tecnologici) ci troviamo di fronte a scelte che sono a mio parere scellerate e che definiscono bene la pochezza imprenditoriale di certi soggetti. che saranno ben contenti di accumulare miliardi che non possono spendere manco volendo, ma nel mio piccolo io eviterò di dargli i miei euro.

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