A tal proposito un mio amico laureato in giurisprudenza ha pensato ad un piano B in caso di necessità.
Siccome ha imparato a fare impianti elettrici domestici facendo lavori per parenti e amici (non retribuiti, li ha aiutati nel fai-da-te) si è informato su cosa fare per poterne, eventualmente, fare una professione: lui si aspettava che esistessero dei corsi per poterlo fare, invece ha scoperto che dovevi per forza aver fatto un istituto tecnico + 4 anni di apprendistato.
Ora è ragionevole non abilitare il primo che passa ma non basterebbe un corso di un anno con esami tosti per "creare" un elettricista che lavori esclusivamente su impianti domestici?
C'è gente che non avrebbe nessun problema a fare un lavoro manuale pur se laureato ma è messa nelle condizioni di non poterlo fare.
Mi sembra assurdo che una scelta fatta a 14 anni (liceo invece di istituto tecnico) dicenti irreversibile in certe situazioni.
PS: per fare l'elettricista da dipendente basta la licenza media quindi non è che ci voglia chissà che cosa per imparare...
Conosco un altro che ha lasciato gli studi universitari per fare il cuoco e non ha avuto problemi ma solo perchè il padre gli ha comprato l'attività, se non avesse avuto disponibilità economiche così ampie sarebbe diventato un laureato svogliato (e magari disoccupato) invece di un cuoco appassionato e felice.