Fabione90
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È per colpa di questo tipo di mentalità del cliente medio che avvengono gli schilometraggi ☏ SM-G996B ☏
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Beato lui. Io con la mia W176 2015 lasciavo ogni anno mediamente 800€ all'officina Mercedes tra tagliandi e guasti di poco conto (termostato rotto). Il tagliando dei 100.000km mi è costato 1100€ compreso olio cambio automatico e pastiglie freni anteriori. E l'officina mi faceva il 20% sui ricambi per auto fuori garanzia. ☏ SM-G996B ☏
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Al giorno d'oggi dopo 3 anni un'auto vale ancora almeno il 70% di quanto pagata da nuova. A meno che non si tratti di ciofeche tipo DR, Great Wall e simili. Il nuovo ha tempi di consegna lunghi, continua a lievitare di prezzo col proliferare di accessori e investimenti per il taglio della co2. Sti discorso del 50% dopo 3 anni era roba applicabile più di 2 anni fa ☏ SM-G996B ☏
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Mah.. nel segmento C direi proprio di no.. Sono proprietario di una 118d F40 da 1 anno... In effetti i sedili non abbattibili sono una bella barriera purtroppo. Anche se comunque il baule della serie 1 F20 non è un campione di volumetria. Inoltre la trazione posteriore ruba spazio e sacrifica l'abitabilità dei passeggeri posteriori (io mi ero seduto dietro su una F20 e volevo morire... sono 185). Però alla guida da tante soddisfazioni.. Assolutamente allestimento Msport e tagliandi fatti in Bmw ☏ SM-G996B ☏
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Diciamo che il chilometraggio è coerente col fatto che sia un diesel di 10 anni. E se negli anni ha fatto la manutenzione in Mercedes, può percorrere altri 150000km senza problemi. Però concordo col fatto che 10000€ per una classe A 1.5 diesel manuale e allestimento base sono tantini.. Un conto fosse stata una premium ☏ SM-G996B ☏
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Beh dipende quanto vuoi tenere la roulotte.. Ho trovato sul web una scheda del 2016 riferita alla i20 e una 1.0 turbo può trainare 1000kg. Se la tua è da 700kg, penso sia trainabile. Però ti conviene provare a chiedere in concessionaria ufficiale maggiori Informazioni. E secondo me c'è anche un tema della larghezza roulotte rispetto all'auto, ma devi approfondire con Hyundai. Vendere la tua per la roulotte che userai 3 settimane di ferie all'anno (correggimi se sbaglio) mi pare troppo.. ☏ SM-G996B ☏
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Mah, dalle mie parti sta triade di segmento C tedesche per il 70% circa sono allestimenti di punta. Gli allestimenti base sono pochissimi e orrendi, gli intermedi sono già più diffusi. Io il mio serie 1 l'ho pagato anticipando l'80% del prezzo tra cash e usato, il resto con piccolo finanziamento. Sulla Mazda, le prove le ho lette. Primo, non vado certo a paragonare un 1.0 turbo con un 2.0 aspirato. Il 2.0 aspirato 180cv si può benissimo paragonare al 1.5 Tsi 150cv microibrido di Golf / Leon. E come prestazioni non solo è più brillante il 1.5 tsi 150cv pur avendo meno cavalli e meno cilindrata, ma consuma pure meno del 2.0 aspirato mazda. Tant'è che nei commenti delle prove, tra i difetti le riviste citavano la ripresa lenta sulla Mazda. Insomma, alla prova dei fatti sto skyactive X (il più potente della gamma) non mi pare faccia chissà quali miracoli. C'è di meglio in giro, tra cui il 1.5 tsi 150cv VW microibrido. Se poi guardiamo gli skyactive G 2.0 da 122 e 150cv, ciaone proprio..
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Magari nei punti più nascosti avranno fatto qualche economia in più rispetto al passato, ma non si può certo dire che la qualità delle plastiche sia agghiacciante. Allora cosa si dovrebbe dire sui marchi meno blasonati!? Il mercato da ragione alla A3, per una 2.0 tdi sline stronic si sganciano quasi 40000€ e pedalare. Eppure non sono poche quelle che si vedono in giro. Comunque concordo che la mazda dentro è costruita bene, ma mi lasciano perplesso le prestazioni. Sono motori aspirati, raggiungono la coppia massima a 4000 giri invece che a 1700 giri. E ne hanno meno dei turbo benzina della concorrenza. ☏ SM-G996B ☏
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Visti i tuoi requistii, io cercherei una C4 picasso sull'usato fresco. Benzina se fai meno di 15000km l'anno Ho trovato questo annuncio su AutoScout24. https://www.autoscout24.it/annunci/citroen-c4-spacetourer-puretech-130-s-s-eat8-rip-curl-benzina-grigio-941b4c44-95cb-4b4f-9386-fd65be627446?utm_source=android-share Chilometraggio: 57.051 km Anno: 04/2019 Prezzo: € 20.950,- ☏ SM-G996B ☏
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Mah, se posso riproporre il mio punto di vista per il confronto diesel 150cv o plug in 204cv (su golf o leon) io sceglierei cosi: Plug in se i tuoi percorsi sono urbani o extraurbano fino a 90 110. Se spesso sei in autostrada, il plug in non è conveniente anche perchè è il percorso che fa durare meno la batteria. E se vuoi caricare alle colonnine è ben più costoso. In autostrada meglio il 2.0 tdi, anche perchè con le tue percorrenze, tra 6 anni avrà già 180000km. D'altra parte, il plug in è fantastico per il rapporto prestazioni / costi di gestione. Se la usi in ibrido, hai costi di 7/8€ per 100km e prestazioni decisamente brillanti, da chiudere lo 0-100 in 7 secondi. Certo, non avranno l'assetto e le doti dinamiche della Golf GTI. Il 1.4 plug in 204cv fa mangiare la polvere al 2.0 tdi 150cv. Però conviene se non fai troppa autostrada e se puoi caricare a casa.. Poi per i cicli di carica ripetuti, si spera che le case abbiano fatto i dovuti collaudi in condizioni estreme
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Quoto tutto. Nel mio primo messaggio ho scritto "si ribalta in parcheggio" per estremizzare. La mito, pur essendo un progetto vecchio, rimane un'auto dalle doti stradali sopra la media del segmento B, in termini di stabilità e tenuta di strada. Anche con pneumatici da 16 pollici. Passando da una mito a panda / ignis / i10, ti troveresti molto male alla prima curva. Io la Mito la venderei per passare a un'auto di segmento superiore, non inferiore ☏ SM-G996B ☏
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Acquisto auto per andare a lavoro
Fabione90 ha risposto a Fra00 in Consigli per l'Acquisto dell'Auto
Per il prezzo a cui te la offre, prendi per adesso la panda. Poi tra 2 anni se vorrai un'auto più performante, fai sempre in tempo a venderla privatamente senza perdere troppo ☏ SM-G996B ☏ -
Ciao, Viste le tue premesse, la risposta è: tieniti stretta la Mito. Innanzitutto è un'auto dalle dimensioni compatte. Qualcosa di migliorativo in tal senso e con cambio automatico è la Panda con cambio dualogic o una Hyundai i10: più piccole e più alte ma decisamente delle lavastovigli a rotelle, ancor più che vieni da una mito bassa e con un certo tipo di assetto. Ti sembrerà di ribaltarti in parcheggio con una panda o i10. Capitolo costi di gestione.. Hai una 1.4 turbo 120cv o hai trasformato a gpl una 1.4 aspirata?? Oggi il carburante più economo in termini di costo al km e nonostante i rincari, è proprio il gpl. Il primato era del metano, ma il costo è da poco raddoppiato improvvisamente. Quindi la tua mito è un'auto compatta, ben assettata ed economa nella gestione. Ergo, non cambiarla per auto che rappresenterebbero una regressione ☏ SM-G996B ☏
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Pure io e altri miei colleghi siamo in Italia, abbiamo mutui da pagare e, recentemente, siamo riusciti a cambiare azienda con proposte migliorative. Se il ruolo della tua ragazza prevede l'utilizzo intensivo di un'auto e il suo attuale capo non gli da l'auto aziendale e non paga carburante e usura dell'auto privata come dovrebbe, tantovale far di tutto per cambiare azienda, sempre se non voglia andare in causa. Comunque la 208 1.0 benzina avrà prestazioni scarse, ma i consumi sono molto bassi. E sicuramente inferiori rispetto al Juke 1.0 In assenza di rimborsi adeguati, il male minore è caricare di km il 208, tanto se fai manutenzione arrivi a 250000km ☏ SM-G996B ☏
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Considerando la tua possibilità di caricare a casa, il tipo di percorso e i km percorsi al giorno penso che la 1.4 turbo ibrida plug in possa fare al caso tuo. L'autonomia in solo elettrico è di 40km. Dato che al giorno ne fai quasi 80, o fai l'andata in elettrico e il ritorno a benzina, oppure la usi in modalità ibrida. Ad ogni modo, ha buone percorrenze con un litro pure se usata solo a benzina e con batteria scarica. Se non potessi caricare a casa, questa non sarebbe la motorizzazione più adatta. Inoltre, dalla comparativa di 4R tra golf tdi e plug in, la Tdi è conveniente solo se l'uso prevalente è l'autostrada ☏ SM-G996B ☏
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Non trattano minimamente e alzano i prezzi anche perché approvvigionarsi di usati è più costoso. Io l'anno scorso ho acquistato un Bmw 118d Msport con diversi accessori a 36k presso un ufficiale Bmw, usato 12 mesi. Oggi guardando gli annunci di quella concessionaria, se volessi la stessa auto, dovrei sborsare almeno 2000€ in più. Allo stesso prezzo dell'anno scorso, oggi vendono i 116d peraltro con meno accessori. 3 anni fa si acquistava la Opel Karl Rocks nuova di pacca a 9900€ + ipt con la rottamazione, oggi trovi una Karl Rocks usata del 2019 con 30000km a 12500€ sui portali di vendita ex NLT a privati.. ☏ SM-G996B ☏
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Dipende.. di che percorrenza annua parliamo?? Le diesel usate sono stra chilometrate, parliamo di un'auto fuori produzione da più di 10 anni. E non sono certamente motori da 18 con un litro. Arriveranno a 15 16 se va bene Fino a 15000km l'anno, la diesel non è che faccia risparmiare granché rispetto al benzina. Il benzina più interessante è il 1750 tbi, che però è decisamente più caro del vecchio 2.2 jts. E, spesso, sono auto che non hanno percorso troppa strada. ☏ SM-G996B ☏
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Prova Weekend Tesla Model 3 Standard Range
nella discussione ha aggiunto Fabione90 in Le Nostre Prove
Perché l’ho comprata o provata? Incuriosito dal guidare un’auto elettrica, ho noleggiato per circa un’ora una 500e con una società di car sharing di Milano e sono rimasto molto colpito dalle prestazioni della 500e. Data la mia esperienza positiva con la guida della 500e, ho voluto provare ad avere una Tesla Model 3 per un weekend fuori porta (eravamo in due persone a viaggiare). Avendo trovato un’azienda che, tra le altre cose, noleggia Tesla a breve termine, abbiamo deciso di fare questa operazione e utilizzare la Tesla per il seguente tratto: Milano – Arezzo – Siena – Varese (casa) – Milano. Totale 1000km percorsi circa. L’esemplare noleggiato è una Model 3 Standard Range, cioè la versione ad oggi più economica del listino Tesla. Gli interni L’auto si apre appoggiando una card alla portiera e l’impulso di apertura (sia interno che esterno) è di tipo elettrico. Gli interni sono lontani dalla triade Audi Bmw Mercedes, sono meno appariscenti e decisamente più minimalisti. I sedili in pelle, non traforata, sono di buona fattura, riscaldabili e ben profilati. Al centro domina il tablet da 15 pollici tramite cui si governa l’intera auto: radio, climatizzazione, infotainment, internet e qualche gioco (puzzette e simulazione camino). Fa strano non avere un cruscotto davanti al volante, o perlomeno un head-up display per visualizzare autonomia e velocità, informazioni che vengono visualizzate sul tablet anche se non con il corretto risalto. Per richiamare le funzioni più usate, esistono tasti di scelta rapida che evitano di far smanettare troppo per regolare la temperatura. Molto importante il navigatore per un lungo viaggio: una volta impostata la meta, è l’auto a suggerirti in quale/i Tesla Supercharger fermarti e per quanto tempo, facendo in modo da arrivare a destinazione con almeno il 10% di carica residua (viene data per scontato la possibilità di ricaricare a destinazione, se così non fosse occorre organizzarsi diversamente anche fuori dalla rete dei supercharger). L’esperienza supercharger Questo merita un paragrafo a parte, perché la rete di Supercharger è il vero valore aggiunto di Tesla rispetto ad altri costruttori più o meno blasonati. Per chi non lo sapesse, si tratta di una rete di ricarica ultra rapida (arriva a 150kwh o 250kwh) dedicata esclusivamente a Tesla. In particolare, ho utilizzato i supercharger di Melegnano, Modena, Firenze e Arezzo. Non si inseriscono né soldi, né carte, né pin, né password. Semplicemente, si collega l’alimentatore alla presa di ricarica e la colonnina riconosce immediatamente l’auto e l’account Tesla ad essa associato e, di conseguenza, addebita su CdC o conto corrente l’importo di ogni ricarica (visualizzato sul display). A proposito di costi, mentre le colonnine ultrafast generiche billano fino a 60-75 cent per kwh (salvo convenzioni e abbonamenti per specifici costruttori), la rete Supercharger addebita ad oggi 30 cent per kwh e, per ripristinare 240km di autonomia, la spesa è di circa 14€. Quindi si parla di circa 6€ per 100km. Per passare dal 20 all’ 80% di carica ci vogliono circa 30 minuti. Per caricare oltre l’80% il tempo aumenta sensibilmente per preservare la batteria. Inoltre, fare il pieno non serve perché si perderebbe tempo inutilmente nel viaggio. Il pieno è meglio farlo da casa. Più aumentano i kwh ricaricati, più diminuisce la velocità di carica. I supercharger generalmente sono collocati entro 1km circa dalle uscite autostradali, sono disponibili h24 e vengono installati presso alberghi e ristoranti. Non è necessario essere clienti di queste strutture, tuttavia è come se fossero autogrill specifici per Tesla perché sono previste convenzioni per chi ricarica l’auto (10% sconto in genere) e vengono offerti i servizi che in genere offre un’area ristoro autostradale. Essendo una rete dedicata a Tesla ed essendoci (nella maggioranza dei casi) 8 postazioni per struttura, difficilmente si rimane in coda ad aspettare che qualcuno termini la ricarica (tranne nei periodi di punta forse, ma non sono un proprietario Tesla che ha potuto testare a fondo la rete..). Ciò non toglie che si può ricaricare l’auto presso le colonnine di tutti gli altri provider, ma bisogna avere la tessera di ciascun provider. Quando eravamo a fare un giro per Siena, volevo caricare alla Enel per evitare una sosta al supercharger, ho provato a fare un account Duferco ma non sono riuscito ad avviare la carica. Forse se avessi avuto la tessera sarei riuscito a ricaricare. Sulla Standard Range l’autonomia è di 320km reali in media, ma in autostrada precipita a 250 circa. La batteria ha una capienza di 50kw, la long range arriva a 75kw ma deve alimentare 2 motori (consuma di più e pesa di più) e l’autonomia non aumenta in proporzione. Alla guida Non c’è molto da dire: le prestazioni sono semplicemente da supercar!!! Anche con il modello base della gamma Tesla. L’auto scatta veramente rapidamente e terrebbe testa a berline di segmento C da 250cv. Lo 0-100 viene chiuso in meno di 6 secondi e la ripresa è fulminea. Certo, non ha il telaio e l’assetto di una MB A35 AMG / Audi RS3 / BMW M135i. Però teniamo conto che qua abbiamo un costo del carburante di 6€ per 100km (caricando al Supercharger), non di 13€ per 100km. Senza contare l’esenzione bollo. Lo sterzo l’ho trovato abbastanza preciso, ma senza infamia e senza lode. Funziona come un interruttore della luce: la potenza è tutta disponibile subito ed è veramente silenziosa (si sente giusto il rotolamento dei pneumatici) La compreresti? E’ veramente una gran bella auto, però non sono pronto per questo tipo di acquisto. Prima di tutto, non ho al momento la possibilità di caricare a casa e poi nella zona di Varese non ci sono supercharger. Forse, se si abita in una zona con i supercharger a portata di mano, si può tentare un acquisto di questo tipo anche senza poter caricare a casa e se con le percorrenze si riesce ad andare al supercharger massimo 1 volta a settimana. Inoltre, non è l’auto da utilizzare per la traversata Milano – Salento / Sicilia nel periodo di bollino rosso / nero. Già è un viaggio mica da ridere, se poi aggiungiamo i tempi legati al rifornimento… Però se si è in un nucleo famigliare con 2 auto, una di queste può essere una Tesla model 3 Standard range e la seconda un’auto a benzina (utilitaria o monovolume, nuova o usata a seconda delle esigenze di spazio e budget). Ricordo inoltre che nello scenario descritto sopra, è conveniente la standard range: rispetto alla long range il listino è più basso di ben 9000€ (non bruscolini, anche in rapporto al valore dell’auto) e l’autonomia media rimane mediamente di 320km invece di 410km (da prove 4R / al volante). Se parliamo di rata NLT, è probabile che la LR risulti in proporzione più conveniente, ma bisogna valutare caso per caso. Sicuramente se elettrico deve essere, Tesla avrà la priorità.-
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- tesla model 3
- prova tesla
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