L’Italia pronta a bombarderà Isis in Iraq. La Difesa: ipotesi da valutare - Corriere.it
Molto importante nella decisione italiana è stata la distinzione tra Iraq e Siria, dove, nello schieramento europeo, ha di recente cominciato a bombardare la Francia mentre la Gran Bretagna attende il fuoco verde del Parlamento. Si tratta in effetti di una differenza fondamentale: il governo iracheno ci ha chiesto di intervenire e anche di bombardare, mentre il governo siriano, piaccia o non piaccia, ha rivolto questa richiesta soltanto alla Russia. La distinzione ha un valore legale che l’Italia non ha ritenuto di ignorare. E a ciò si aggiungono le dichiarazioni rilasciate in margine all’Assemblea dell’Onu dal presidente del Consiglio Renzi (che domani sarà in visita in Libano) fortemente critiche rispetto a un intervento in Siria che a suo avviso non avvicinerebbe una credibile soluzione. Le esigenze militari sono invece chiarissime in Iraq, se si considera che le forze dell’Isis occupano tutta l’area dell’ex confine con la Siria e sono presenti nella provincia di Anbar, non lontano dalla capitale Bagdad.
Isis, Italia pronta a bombardare in Iraq. La Difesa precisa: è solo una ipotesi
Il presidente della commissione Difesa del Senato Nicola Latorre, intervistato dal Gr3, inquadra così la questione: «Come è noto l'Italia è parte di una coalizione internazionale, è già impegnata con un'azione non attiva in termini di bombardamento, ci è stata fatta una richiesta in tal senso e naturalmente il Governo dovrà valutare questi aspetti e soprattutto preventivamente informare il Parlamento. Allo stato non c'è nessuna decisione di questo tipo». Quindi sottolinea Latorre le regole di ingaggio «non sono cambiate»