TonyH, descrivere qualcosa di nuovo tramite l'analogia con una cosa già nota è la base del linguaggio umano non solo verbale e, volendo, più in generale del processo cognitivo. La traduzione, come detto prima, è il trasferimento di un "concetto" noto in una cultura attraverso il suo prossimo più vicino in un'altra cultura, è quindi un'approssimazione e dunque porta dietro errori. Tutto ciò è non rilevante dal punto di vista ingegneristico. Citando un grande classico: approssimando il cavallo con una sfera (con o senza strisce, è indifferente)...
Nella traduzione "breve" su un menù con poche righe va più che bene citare il fatto che sia tradizionale piemontese e poi renderlo tramite "ravioli-like" e poi volendo ne parli a tavola (o prima) e lo spieghi. Sennò devi fare il menu dà ventordici pagine.
Ma però, siccome che viviamo nel Duemilaquattoquattordici (cioè l'anno che segue il Duemilacredici e precede il Duemilaquindi) (cit.) c'è un'alternativa facile facile allo scrivere millemila parole e si avvale di una cosa inventa secoli or sono col nome di "ipertesto" e del concetto di crossmedialità o, volendo, "L'internetto delle cose".
Ovvero, Gimmo, se tu "fossi figo" (cit.) il menù lo faresti Italiano/Inglese semplificato + QR-Code con link alla pagina di wikipedia inglese o alla precisa ricetta spiegata nei dettagli.
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Agnolotti alla piemontese / Piedmontese Agnolotti
e hai RISOLTO.