Non capisco cosa vuoi dire: se il cambio regge X Nm di coppia massima, vuol dire che è progettato per lavorare un tot di cicli, o "infiniti" cicli, con quella coppia. Se la superi puoi incorrere a rottura ad un numero di cicli inferiori, se superi la coppia che dà lo sneravamento il cambio si snerva, anche di schianto, se superi lo sforzo di rottura, rompi l'albero di schianto. O ti sgretola l'ingranaggio, o esce dalla sua sede. Questo anche staticamente, indipendentemente da come è distribuita la coppia. Il fatto di averla in alto aumenta la frequenza con cui viene applicato il carico, ma se il cambio è progettato per lavorare a quella frequenza ed avere la resistenza a fatica voluta, non ci sono problemi.
Il fatto di avere la coppia in basso non cambia nulla, a livello di progettazione e verifica di resistenza, tra l'altro in mezzo tra motore e cambio hai sempre la frizione, progettata per una certa coppia, dopo tale coppia la frizione slitta quindi eviti le sovraccoppie (e bruci la frizione), inoltre ci sono i sincronizzatori e, almeno nelle auto "comuni", le marce non vengono inserite "di schianto", c'è sempre un minimo transitorio.
Io non elaboro auto, sto studiando ing. aerospaziale e tra gli esami di questo semestre ho l'odiosissimo "costruzioni di macchine" che parla solo o quasi di riduttori di velocità, alberi, ingranaggi ecc.. Il progetto viene fatto a carico massimo statico per evitare plasticizzazione e poi, a seconda della vita voluta e del tipo di sforzo applicato, si dimensiona il pezzo (diametro, finitura superficiale ecc), sempre e comunque nel caso peggiore. Nel caso di un cambio automobilistico il caso peggiore sarà, ipotizzo, la coppia massima fornita dal motore a tot giri, con continui stop e partenze. Fine, se il cambio regge allora è affidabile. A seconda del tipo di ciclo di applicazione del carico può essere più stringente lo snervamento rispetto alla fatica, ma di solito è il contrario. In ogni caso va fatta sempre e comunque la verifica.
Se fosse come dici tu, cioè che applicare la coppia in basso corrisponde a dare "delle botte", allora non avremmo riduttori di velocità per motori elettrici, che hanno coppia massima a 0 (zero) giri/min, e poi scende un po' per mantenersi costante.
Questo ragionamento vale se il riduttore di velocità è progettato per fare quel lavoro, certo che se su un cambio da 200 Nm ci vuoi sparare 400 Nm, dopo 2 metri lo butti. S ece ne spari 300 magari ti dura un po', ma non è quello il suo lavoro.