Allora mi sono espresso male.....
Francesco Renga era il cantante dei Timoria, gruppo hard rock bresciano, di discreto successo, dove militava anche il chitarrista Omar Pedrini: autore di ottimi album come El Topo Grand Hotel o Viaggio Senza Vento. Nel 2001-2002 avviene la scissione per contrasti suoi appinto con Pedrini, e da allora Renga si propone come gantante solista (esordio nello stesso anno a S.Remo con "tracce di te").
Il problema è che ha abbandonato il nobile rock (ovvero la "musica di qualità" fatta di arrangiamenti, sovraincisioni, mesi buttati in sala prove a provare e riprovare quel dannato assolo dopo il secondo ritornello, che ancora non ti soddisfa completamente) per buttarsi nel calderone della musicaccia comunemente definita "commerciale", dove la cura per il dettaglio è pari al minimo, gli arrangiamenti inesistenti, le tematiche casuali, i suoni raffazzonati, non si ha idea di cosa sia un cambio di tempo o di tonalità. Certo è la musica che "rende" maggiornente quanto a profitti: e per un amante come me della musica raffinata (quasi d'essai), un cantante rock fenomenale come Renga che si prostituisce sull'altare dei guadagni (come l'ex chitarrista fenomeno Alex Britti, come l'ex bassista blues Max Gazzè, come mille altri) può solo venire visto come fumo negli occhi.
"Musica di merda" nel senso che, per quanto piaccia o non piaccia a seconda dei legittimi gusti di ognuno, non ha la cura, la difficoltà di esecuzione e la qualità oggettiva propria di altri generi. Absit iniuria verbis.