Alex, francamente, mi pare che tu ultimamente stia troppo scadendo nel "chi non la pensa come me è ignorante e si sbaglia".
Quella risposta CERTO che è un clichè... ed è quella che do sempre, perchè si tratta della pura e semplice verità storica.
Marx ha elaborato la sua teoria socio-economica - sulla cui validità si può benissimo discutere, pur tenendo conto che risale a centocinquanta anni fa e va storicamente contestualizzata - nel trattato chiamato "Manifesto del partito COMUNISTA" (e successivamente nel Capitale).
Nel nome di queste ideologie, sono nate dapprima in Europa nel XX secolo delle orrende e feroci dittature, che però di "comunista" non avevano che la facciata. La lotta di classe, la distruzione della borghesia eccetera non sono stati che specchietti per le allodole, per il semplice motivo che il comunismo propriamente inteso riconosce una "sovranità popolare" e non una "sovranità dell'uno" - che si chiami re, zar, padrone o segretario del Partito.
Indi per cui nel duemila - dopo la distruzione dell'ultimo simbolo di questa contraddizione di termini - uno che si definisce comunista (e non è comunque il mio caso, a scanso di equivoci) non si riconosce nell'Unione Sovietica, nella Corea del nord, nella Cina, ma nel Marxismo.
Piuttosto, e qui ci sarebbe veramente da ridere, dovremmo vedere quante delle persone - specialmente i giovani - che si riempiono la bocca di queste parole quanto in realtà ne sappiano delle teorie in questione.