Alfa Romeo è morta. Uccisa dalla trazione anteriore, uccisa dalla Fiat, uccisa - a mio parere - più che dalla 155 dall'Alfasud, che per prima ha portato l' "odiata" TA e che ha abbassato drasticamente il baricentro dell'offerta AR, con la conseguenza che ora si vende solo o quasi la sua "nipote" 147. E sta per essere definitivamente tumulata con l'abbandono dei Busso in favore dei dannati Northstar, che, pare di sentire da chi li ha provati, siano delle sciagure mica da ridere.
E' morta, si diceva. E come ci si comporta in genere coi morti? Li si lascia stare. Li si lascia perdere. Sapete cosa farei io? Cancellerei il marchio Alfa Romeo. Non a brevissimo termine, s'intende.
Prendiamo la prossima 148 e facciamone un'erede raffinata, dinamica e (finalmente) BELLA di Stilo.
Prendiamo la prossima 157, togliamoci il frontare Brera e ridisegnamone uno bello con la calandra importante e i fari a goccia. A vous monsieurs, la "nuova Lybra". Già pronta anche in versione coupè (GT).
Della 166, se sparisce senza lasciare tracce, credo che sentirebbero la mancanza in quattro. Non sto a dire quanti la sentirebbero della GTV.
Progetto a lungo termine: far rivivere Alfa Romeo di una volta. Produrre una supersportiva coi supercontrocazzi (8C?) e una berlina di fascia alta, raffinatissima come qualità e come meccanica (Visconti?). Aggregare il marchio, a questo punto a pieno titolo, a Ferrari e Maserati.
Io farei così.