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MarcoGT

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  1. Molto bella e riuscita, nello stile e sopratutto nelle proporzioni: unico neo, per me, la porzione superiore della ruota posteriore a vista che stona. Peccato che non abbia più le mitiche sospensioni idropneumatiche, ormai non più prodotte dal 2017.
  2. Proseguo brevemente l’OT (chiedo venia) Ho acquistato il libro e onestamente sono rimasto parecchio deluso. Questo vale sia per l’impostazione della monografia (temi, suddivisione dei capitoli etc) sia per i contenuti. All’apparenza, questi, sembrano numerosi ma stringi stringi, non c’e tantissimo e molte vicende-situazioni-progetti si esauriscono molto rapidamente. In ultimo, pur essendo un’auto biografia, tante volte si è scesi troppo nell’autocelebrazione. Visto il prezzo piuttosto impegnativo si poteva fare molto di più, non lo riacquisterei.
  3. Al solito calandre, loghi e lettering sono agghiaccianti. La calandra è esageratamente grande e non fa nulla per nascondere o mimetizzare parte della scocca del frontale, dove si inserisce il radiatore, un vero pugno in un occhio. Il lettering EVO poi è la ciliegina sulla torta, letteralmente appiccicato in rilievo sul logo d’origine. Una cosa che poi, in generale vale per tutti, mi “disturba” è la mancanza, durante le presentazioni, di targhe o anche solo di porta targa con il nome del modello o del brand: secondo me sa di raffazzonato, quasi l’arrangiato dell’ultimo minuto.
  4. Su Nuova C3 gli specchietti retrovisori a regolazione elettrica sono di serie per tutti gli allestimenti: la MAX aggiunge il ripiegamento elettrico. I fendinebbia non sono previsti per nessun allestimento, così come il keyless e i sedili anteriori riscaldabili. Tutti elementi che su molte immagini e vetture destinate alla stampa erano presenti.
  5. Per la Panda nel 1982 la tabella colori prevedeva: - Rosso Scuro 137 - Bianco Corfù 224 - Avorio Senegal 204 - Blu Lord 438 - Azzurro Chiaro 484 - Nero 601 - Beige Marocco 822 - Rosso Corsa 854 Solo per le versioni super si aggiungevano: - Grigio Metallizzato 683 - Marrone Metallizzato 849
  6. L’attuale C4, entro fine 2024 inizio 2025, sarà sottoposta al restyling di metà carriera.
  7. Il dettaglio rilevante, parlando di ammiraglie Citroen, è l’assenza (per motivi di costi, packaging, pianale, scelte produttive etc) delle sospensioni idropneumatiche su C5 X, con al loro posto le PHC. Sulla precedente C5 (e C5 Tourer) erano di serie per la gran parte della gamma, salvo alcune e sporadiche versioni entry level come allestimento/motore. A livello dinamico (tenuta di strada, comfort etc) l’Idrattiva 3 Plus non aveva e non ha ad oggi rivali.
  8. Una vera e propria chicca: Ferrari 348TB, in condizioni superbe:
  9. Sulla Fiat 600 Hybrid, come già accaduto con le versioni mild di Opel Corsa e Peugeot 208, hanno finalmente adottato, per la distribuzione, la catena: idem per la Nuova C3, 1.2 da 100 cavalli. Nel segmento B, in casa Stellantis, la soluzione della cinghia in bagno d’olio permane per la C3 uscente (83 e 110 cv) e per le 208 e Corsa (75 e 100 cv). Il vero grande problema, nel caso specifico come ben noto, è la lubrificazione in bagno d’olio, introdotta proprio con la prima generazione di motori VTi 1.0 (68 cv) e 1.2 (82 e 110 cv prima, anche 68 poi) divenuti poi PureTech. Le cinghie a secco, come quelle adottate sul Fire, non danno problemi di sorta se manutenute come previsto.
  10. Dopo tanto tempo, posto alcuni avvistamenti degli ultimi tempi. Fiat Uno 1.1 S 3 porte, molto ben tenuta: Citroën Xantia 1.6 X del 1994, ergo versione base con motorizzazione d’ingresso, in condizioni solo discrete: Una rara (quanto per me affascinante) Toyota Supra 3.0 Turbo, con targa tedesca. Condizioni pressoché perfette:
  11. Alcuni dettagli del prototipo Fiat Punto Cabrio Wagon Bricò, realizzato dalla Carrozzeria Marazzi di Caronno Pertusella (VA). Tra tutti, oltre al sistema di apertura del portello posteriore, la possibilità di rialzare (a capotte aperta) il divanetto posteriore: Nelle intenzioni si voleva unire il concetto di cabriolet a quello di veicolo multifunzionale. Concetto di base che verrà ripreso, in altra forma e stile, dalla C3 Pluriel nel 2003.
  12. La BX Break è stata sviluppata interamente da Heuliez, che ne ha curato il design, l’industrializzazione e la costruzione nei suoi stabilimenti.
  13. I fari anteriori sono full LED sia per You che per MAX: entrambe hanno il sensore crepuscolare, la MAX ha in più la commutazione automatica degli abbaglianti.
  14. Su Nuova C3 il cruise adattivo non è disponibile (nemmeno a richiesta) per nessun allestimento. Così come i fendinebbia.
  15. A me ha sbloccato un ricordo d’infanzia… Nonna Salice, direttamente da Pocahontas (1995)
  16. Tra i loghi più caratteristici ci sono due, della produzione Toyota, molto particolari e legati a due modelli della casa nipponica. Il primo è il logo della Toyota Century, l’ammiraglia del brand, la vettura più lussuosa della sua produzione. È rappresentato da una sorta di fenice dorata, chiamata Fushichō, creatura della traduzione mitologica giapponese. OT - Per i più “nerd”, la stessa creatura pare abbia ispirato il Pokémon Ho-Oh. Il secondo logo, invece, è adottato dalla coupé granturismo di lusso (e delle relative varianti convertibili) Soarer, la cui ultima generazione è arrivata anche da noi come Lexus SC. In questo caso il simbolo rappresentato è un leone alato:
  17. Chrysler TC By Maserati, vettura nata da una discutibile operazione di co-branding tra Chrysler e Maserati, all’epoca sotto l’egida del costruttore statunitense. Il logo era costituito dal pentagono Chrysler con al suo interno il tridente Maserati:
  18. C1 RiC1one, versione speciale di lancio della C1 prima serie, omaggio alla città di Riccione e alla movida estiva. La gamma standard prevedeva, al lancio, le versioni C1TY (base), AMiC1 (intermedio) e BAC1 (top di gamma) con il lettering C1.
  19. Io ci vedo anche qualche dettaglio ripreso pure da 308 II, sopratutto nelle versioni di ingresso, con il disegno delle diurne
  20. Oramai si basa tutto sulla grandezza dello schermo, che tristezza… Personalmente trovo che la 8, insieme alla 5, sia la generazione di Golf meno riuscita.
  21. Vendendola così a me sembra una Classe C (W206), i dettagli sono i suoi, non si scappa. Va bene lo scaleup (o scaledown, dipende) ma così è troppo: propendo anche io per una variante LWB di C per il mercato cinese. Anche vedendo i muletti alcune proporzioni e linee sono diverse.
  22. A livello di “occhiometro” dR in Brianza sta prendendo piede sempre più rapidamente: anche qui i concessionari stanno piano piano diffondendosi sempre più.
  23. Mhhh anche no, per me bocciata: la trovo goffa, troppo lavorata in molti dettagli, vedi montante C.
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