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MarcoGT

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  1. Ho acquistato il primo numero e non mi è dispiaciuto affatto: si legge piacevolmente e le foto sono di qualità. Visto il prezzo, però, mi aspettavo qualcosa di più, specie nelle prove: magari qualche contenuto supplementare, come gli optional, eventuali differenze tra mercato e mercato (a titolo di curiosità) o retroscena sulla genesi del modello o della versione.
  2. Ecco due avvistamenti di... Uno! Ambedue seconda serie: una cassica Fire 5 porte e una ben più rara Turbo i.e. con diverse personalizzazioni:
  3. Per terminare il discorso sulla W124, si tratta della base di allestimento più utilizzata tra la seconda metà degli anni ‘80 e la prima metà dei ‘90. In genere la trasformazione poteva avvenire secondo due logiche: o da vettura di serie (nuova o usata che fosse) oppure da autotelai appositamente studiati per mezzi del genere, specie in caso si volesse un modello 2 porte a passo lungo o un 4 porte. Quest’ultima variante si è diffusa soltanto in tempi ben più recenti: prima la preferenza andava alle normali 2 porte a passo standard o, nei primi anni ‘00, alle 2 porte passo lungo o alle 3 porte, una sorta di via di mezzo. Buona parte delle vetture era rappresentata dalla 200E benzina e dalla 250d a gasolio: per quasi tutte, salvo rarissime eccezioni al tempo, con cambio manuale più riduttore. L’affermazione del cambio automatico avrà il suo boom con la successiva W210. Telaio standard: Telaio a passo lungo: Ecco poi alcune trasformazioni: Pilato, 2 porte passo corto e 4 porte passo lungo, con diverse linee per il vano feretro e i fari posteriori: Collalti 2 porte corto A livello europeo troviamo, invece Rappold (con una S124 modificata) e Pollmann: Ultimo dettaglio: spesso e volentieri, come leggera modifica o aggiornamento, si ricorreva alla sostituzione delle plastiche dei ripetitori angolari anteriori (che passavano da color ambra a bianche), dei fari posteriori con quelle fumè e del cofano motore con nuova mascherina, tutti elementi tipici degli ultimi modelli W124.
  4. Come prima impressione mi sembra nato già vecchio: nella griglia, in particolare, ci vedo un po’ di Scania. Se davvero poi la cabina è ancora quella originaria il tutto mi perplime ancora di più.
  5. Che io sappia si, in modo particolare sul mercato cinese che, per certi versi, è stato il mercato che nella seconda metà degli anni ‘00 ne ha salvato le sorti, mentre negli USA il brand soffriva e non poco.
  6. Seconda tranche di autofunebri modificate: Da W124 a W211: nel primo caso abbiamo una trasformazione Collalti, nel secondo invece un allestimento Pilato. Altra modifica che per un periodo ha avuto seguito è stato l’adottare il frontale della Classe S W221 sia per le W210 che le W211 e, in alcuni casi, anche per W124: qui sotto, ad esempio, c’è un carro due porte passo corto Eredi Cantinelli W210 con modifica W221. Per riprendere un tema già menzionato in passato su W124, inserisco una modifica che si vedeva con discreta frequenza e che riguardava il solo cofano motore e che comprendeva una mascherina più larga, simile a quella dei modelli SL dell’epoca. Le autofunebri, due porte passo corto, sono ambedue Casale: una ha il frontale standard, l’altra modificato. Edit La prossima volta inserirò il residuo su W124, per poi passare ad altro. PS - Sto raccogliendo come promesso materiale con frontale CLS, a breve lo pubblicherò [emoji6]
  7. Giusto per non deludere una eventuale concorrenza già attrezzata in tal senso [emoji13][emoji1787]
  8. Tre concept Alfa che ritengo tra le migliori degli ultimi 10 anni: AR Gloria By IED: AR Bat 11 e Pandion, ambedue by Bertone:
  9. Ni, perché mi piace la forma dei nuovi gruppi ottici anteriori, ma boccio completamente le lamine cromate sotto di essi: l’effetto è di troppo carico ottico, con troppe linee e spigoli, che contrastano con il resto della carrozzeria, molto semplice e lineare. secondo me il più riuscito è l’allestimento barbon [emoji13]
  10. Ultimi avvistamenti: Renault Twingo I, fotografata il mese scorso, in un bel verde bottiglia e davvero in ottime condizioni. Si tratta di un esemplare molto ben accessoriato, cosa non comunissima per una Twingo del tempo. Classico VW Maggiolone Cabriolet, anche qui mezzo in ottimo stato e simile a quello usato nella fiction “O la và o la spacca” con Ezio Greggio, datata mi pare 2004. Citroën AX Tonic, un allestimento speciale (prodotto con variazioni, per gli AM 89, 90, 94, 95 e 96) disponibile col 1.0 benzina o col 1.5 a gasolio: questo esemplare appartiene all’ultimo AM. Qui la decalcomania dedicata: Edit: aggiungo anche una Classe C (W202) 180 SW Classic, una delle prime:
  11. Autofunebri W124 “rinnovati” grazie a specifici kit aftermarket, entrambe sue porte passo corto: la prima con allestimento Pilato, la seconda Cantinelli. Qui invece vediamo una W210, passo corto allestimento Cantinelli, ma con aggiornamento a W210. In questi casi, da W210-211-212, si parla spesso di “frontale 4 fari”. Circa una decina di anni fa era in uso anche avere, in molti casi anche direttamente senza alcun kit aftermarket, optare per il frontale CLS di prima generazione: molte W211 avevano questa opzione. Vedrò di recuperare qualche immagine.
  12. Unico suv sportivo che mi convince: l’eccezione che conferma la regola. Unica pecca, in un design così pulito e lineare il tergilunotto a vista: nulla di drammatico eh, ma la soluzione di “occultarlo” sotto lo spoiler (stile Evoque, ma non solo) secondo me sarebbe stata l’ideale.
  13. Anche no, come per tutti i “suv-Coupè” et similia: a me fanno sempre l’idea di goffaggine, poco da fare, e mi danno l’impressione di babbuccia/pantofola. Il fatto di disegnare linee slanciate e padiglioni rastremati su auto alte da terra non riesco a farmelo piacere.
  14. Niente male nel complesso, in particolare proiettori e mascherina. Certo che stavolta a livello di politica di naming, insomma...
  15. secondo me molto bella nella sua semplicità stilistica: quasi certamente si tratta di un esemplare a gasolio, a giudicare dall’annerimento del faro dx appena sopra lo scarico, tipico di molte vecchie auto diesel. A Volandia ce ne sono esposte due, facenti parte della Collezione Bertone, una argento come questa e una color blu pavone.
  16. In attesa di scartabellare i miei archivi alla ricerca di altre autofunebri “aggiornate”, propongo una selezioni di furgoni funebri da cerimonia, una tipologia di mezzo un po’ particolare. Si pongono essenzialmente a metà strada tra un furgone da recupero e un classico carro funebre: consentono di assolvere ad ambedue le funzioni con una sola unità. In Europa il principale mercato per questo genere di mezzi è la Francia, dove sono i preferiti: le classiche autofunebri sono una esigua minoranza sul totale, rispetto ad esempio al nostro paese dove. Citroën C25 con allestimento Heuliez, il primo in variante più basica e il secondo più ricercata: allestimenti molto simili venivano realizzati anche per il gemello Peugeot J5. Un elemento distintivo della stragrande maggioranza di questi furgoni è dato dalla verniciatura bicolore, nonché da diversi eletti decorativi e funzionali. Proseguiamo con un paio di Citroën Jumper, allestiti rispettivamente da Ducarme e Collet. Naturalmente essendo mezzo da cerimonia risultano essere più rifiniti dei normali mezzi da recupero: a seconda delle versioni era possibile trasportare da 1 a 2 salme. Come noterete non ci sono riferimenti religiosi di alcun tipo.
  17. Bel colpo, complimenti per l’avvistamento! È una MB W120 wagon, carrozzata Binz.
  18. Alcuni avvistamenti recenti. Tata Indigo, versione station della Indica: Chevrolet Trans Sport: Toyota Highlander: Honda Element:
  19. Le grafiche della fascia posteriore della versione LATAM le trovo più moderne, almeno all’apparenza, delle altre versioni. Sempre interessanti queste comparative secondo me.
  20. Risultato tutto sommato niente male, estetica ordinaria con qualche “originalità” rispetto allo standard VW: trovo che da T-Roc abbiano cambiato un po’ approccio, osando (passatemi il termine) di più che in passato. La fascia che unisce i gruppi ottici posteriori la trovo riuscirà, anche se (nella zona dell’incavo vano targa) lo avrei reso leggermente più sottile. Come soluzione mi ha ricordato un po’ questa, con le debite differenze:
  21. Eccovi due esempi di autofunebre d’antan aggiornata, una prassi sempre più comune. Come dicevo tempo addietro, tale pratica di aggiornamento può essere limitata al frontale oppure coinvolgere anche la coda e il vano feretro: spesso poi si punta anche a riverniciare integralmente la vettura, magari anche con schemi bicromatici, e in alcuni casi, a rivestire il padiglione/tetto in vinile. Questa è una W114/115 con modifica anteriore W123 Altro intervento di aggiornamento, ma molto più blando, ha riguardato per un certo periodo le W123 e che consisteva nel montaggio di paraurti plastici più moderni di quelli di serie: quasi sempre si inserivano anche fascioni plastici nella parte bassa della carrozzeria. A confronto la W123 con paraurti standard e aggiornati: Infine inserisco uno spaccato che illustra come, in generale, si proceda all’aggiornamento del frontale di un’autofunebre, in questo caso da W124 a W210:
  22. In realtà mi sa che stavano testando le versioni Cabrio di RR, RR Sport e anche Jaguar F-Pace (tutte rigorosamente 4 porte per non sacrificare la praticità) per ora di Velar non se ne parla, ma bisognerebbe sentire il designer [emoji13][emoji23]
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