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Propongo tre recenti avviastamenti: ultimamente di storiche ne vedo più d’una ? Mazda MX-5 prima serie in un bel colore verdone, ahimè non proprio in condizioni ottime: Dulcis in fundo una rara Jaguar S-Type 380 in condizioni da concorso: secondo me particolarmente elegante l’accostamento cromatico interni/esterni.
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Non volendo, perdonate la pessima ironia, “lasciar morire” il topic vi posto una creazione by Pilato che ebbe una certa diffusione tra negli anni ‘80, ossia l’auto funebre elaborata sulla base della 740, col noto (e fumoso) Diesel di origine VW: (Bellissimi i cerchi e i caratteristici tergifari) La medesima azienda realizzava, come già ricordato tempo fa, un carro funebre su base Volvo Serie 200: la curiosità è legata al fatto che, durante l’arco produttivo, si sono utilizzati diverse fanalerie per la parte posteriore, tra cui quelle della Lancia Thema ma anche delle coeve BMW Serie 7 e Ford Granada (di cui però non ho trovato foto), quest’ultima altra base di allestimento. Diciamo che mix, condivisioni e commistioni, o meglio carryover, erano tutt’altro che rare al tempo.
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Mi scuso in anticipo per l’O.T. [emoji13] Non conoscevo il termine “piano cartone” e a tal proposto vorrei chiedere, a chi eventualmente ne sa di più, se esistono libri/articoli/siti o anche topic qui in AP che trattano di questo genere di lessico automobilistico, in quanto sono molto curioso in materia e mi piacerebbe approfondire la conoscenza anche su questo aspetti costruttivi. Insomma dove potersi “istruire” in tal senso. Grazie in anticipo e scusatemi ancora ma ho preso la palla al balzo
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Condivido sulla logicità della “prima scelta” di immatricolate mezzi così come autocarri (con agevolazioni fiscali ad hoc) ma vedrei bene la possibilità di poter optare, per chi lo desiderasse, di immatricolarli anche come autovetture, con tutte le conseguenze normative dal caso.
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Bellissima [emoji41] Io però per una versione così, specie pensando agli USA, non rinuncerei ad una chicca sul portellone posteriore:
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Se non ricordo male fino a qualche tempo fa, per un periodo, alcuni modelli Dodge e RAM erano importati da una nota concessionaria (specializzata in auto americane) che ha diversi punti vendita in Lombardia, uno dei quali dalle mie parti. Ricordo diversi articoli in merito e anche la presenza di queste sito nei listini ufficiali di AlVolante: poi non so, non ho più visto nulla in merito. Per il resto, ben venga la presenza ufficiale (nonostante la nicchia di mercato tutta particolare) di mezzi così “esotici”. Peccato che in Italia i pick-up possano essere immatricolati (non so se esistano deroghe o meno) come autocarri, con tutto un regime legislativo ad hoc: una modifica normativa che consenta di immatricolarli come autovetture sarebbe da effettuarsi secondo me.
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Meno “pantofola” di altre, ma sono realizzazioni (più o meno discutibili) che non riesco proprio a farmi piacere: poco male, saranno contenti gli abitanti del Celeste Impero [emoji38]
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Fresca fresca una bella Citroën 2CV Charleston, identica a quella che compare nel film “il ragazzo di campagna” con il grande Renato Pozzetto. La tinta è la classica Rouge Delage/Noir: come la maggior parte di quelle che si vedono, anche questa fa parte della Charleston seconda edizione, regolarmente a listino (fino alla dismissione del modello 2CV).
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Non mi dice nulla di particolare: livrea bicolore discreta, un po’ cupa secondo me. La “solita” versione “speciale” di 500.
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Parlando con alcune compagne di corso ho scoperto che più d’una ha la Ypsilon: la maggior parte hanno la Elefantino o la Mya è molte l’hanno presa in pronta consegna. Tra la clientela femminile è particolarmente gettonata da sempre: ultimamente ne vedo parecchie, dalle mie parti, rosso pastello.
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Subaru Vivio 4wD, piccola segmento A della casa nipponica, da noi poco conosciuta e scarsamente diffusa: a me fa una certa simpatia, come la precedente 800/Mini Jumbo. Porsche 911 Carrera Targa, in eccellenti condizioni e in un bel rosso fuoco: stupendi i Fuchs [emoji41]
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Ho un po’ di paura... Ad usual sostituire modelli iconici come la Defender mica è semplice: per me la strategia che ha adottato MB con la G è perfettamente centrata. Spero in versioni “meno borghesi” è più vicine allo spirito originale di questo modello LR.
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Tanto prestigioso il blasone quanto discutibile (secondo me) l’estetica: a prima vista sembra il lavoro malfatto di un tuner mica tanto capace [emoji28]
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Dunque anche io sono sempre alla ricerca di libri sul mondo automotive (a tutto tondo, tranne che per lo sport, la Formula 1 e similari, non di mio interesse) e posso indicarti qualche testo che ho acquistato nel tempo. Sono monografie o libri eterogenei tra loro anche se non tutti aggiornatissimi: purtroppo di fatto veramente bene, ad oggi, secondo me non c’è molto. - Marco Ruiz: Enciclopedia dell’automobile (1998 o 2003) Il libro, come evidente, non è aggiornato ma fornisce una panoramica dei principali costruttori e relativi modelli dalle origini sino all’anno di pubblicazione (‘98 o ‘03). Non si tratta di un’opera omnia o troppo approfondita, ma va bene per farsi una cultura (sopratutto sui marchi orientali o americani) senza troppe pretese: ci sono diverse imprecisioni qua e là, ma come base è abbastanza valida, pur senza troppe pretese. Come alternativa più aggiornata, sempre del medesimo autore, c’è “L' automobile. Tutte le marche e tutti i modelli dal 1945 a oggi” Valgono le medesime considerazioni indicate per l’altra sua opera. - Ornella Sessa: L'automobile italiana. Le grandi marche dalle origini a oggi. Libro interessante che ripercorre le principali tappe dei costruttori e dei modelli italiani. È stata edita in diverse edizioni e in anni diversi: io ho quella del 2008 o giù di lì e l’ho trovato un buon libro: anche qui, però, ci sono alcune dimenticanze (alcuni modelli non vengono trattati ma solo accennati e stop) ma i contenuti sono validi e ben scritti. - Enrico Fumia: AUTOritratto. Volume dedicato alla storia professionale dell’ing. Fumia da lui stesso redatta. Molto interessante la genesi e lo sviluppo di alcuni modelli iconici (164, Y, GTV etc) e con parecchi retroscena sul mondo del car design e dell’industria automotive dagli anni ‘80 circa in poi. I contenuti ci sono e sono ben argomentati, ma talvolta si calca un po’ la mano su alcune dinamiche e avvenimenti e ciò appesantisce un po’ la lettura: vale la pena di essere letto, facendo la tara a questi pur comprensibili incisi. - Marco Turinetto: Automobile, glossario dello stile. Libro che consiglio a tutti, molto tecnico e che spiega tutti i principali vocaboli e termini del mondo auto dal punto di vista estetico e funzionale, ma non solo. Scritto molto bene e senz’altro utile ad ogni appassionato di auto: l’ho trovato molto istruttivo, come pochi. Unico neo che è datato primi anni ‘00 ma lo si trova ancora in rete e molti dei concetti e delle spiegazioni sono sempre attuali. - Quattroruote TAM, tutte le auto del mondo. Io ho l’edizione più recente, datata 2008, e la trovo molto completa, pur mancando di alcuni modelli di alcuni marchi, orientali sopratutto. C’è una descrizione della storia della casa e sui singoli modelli commercializzati al momento dell’uscita del volume, che era acquistabile in edicola come allegato.
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Volvo 240 Turbo, assai rara, con cerchi in lega originali e tetto nero (artigianale) e diversi adesivi catarifrangenti: mancano i caratteristici tergifari, molto 80’s. Fiat Fiorino Panorama dei primissimi anni ‘90: Per quest’ultima foto mi scuso con voi per l’inquadratura, fatta velocemente dal lunotto posteriore: MB 200 (W123) in condizioni eccellenti e in un bel bluette pastello:
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Da MdM Italia
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Volkswagen Golf III 1.4 CL: Mitsubishi Eclipse MK1 2.0 16V GS: a me è sempre piaciuta e anni fa ne ricordo abbastanza in giro (per il genere di auto) ma ora sono mosche bianche:
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Bella è bella, l’ispirazione alla 504 Coupè è chiara è lampante: l’unica cosa che mi convince poco è la forma del tetto e del padiglione, un po’ troppo rette e squadrate rispetto alla parte bassa della macchina, poi scolpita e morbida.
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Brutta, come già immaginavo dalle spy: unica cosa che salvo sono le maniglie a filo. Per il resto, fuori come dentro, la trovo chiassosa, sibaritica e pacchiana in molte scelte stilistiche. Il tema del diamante, come già per DS7 CB, è con troppo esasperato e alla lunga può nauseare: ribadisco che per me DS è la creatura di Bertoni, il resto lo trovo un vorrei ma non posso, poco da fare.
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A me Andrea Farina non dispiace affatto, anche se ammetto che alle volte fa un po’ troppo il simpatico e alcune informazioni che da nei video non sono del tutto corrette. Però nell’attuale panorama italiano del settore auto su YT i video di Omniauto trovo che siano i migliori, eccezion fatta per quelli di Massai ovviamente, ma di ben altro target.