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MarcoGT

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  1. Come in moltissime auto cinesi, l’ispirazione alla Evoque e relativi rimandi sono più o meno presenti anche qui. Personalmente credo che questo badge engineering sia, da una parte, relativamente conveniente a breve termine (mero rimarchiamento o poco più) mentre (forse eh, parere personale) a medio lungo termine potrebbe rappresentare un limite per il costruttore: di certo non avrà la stessa qualità dei prodotti Ford vero e propri.
  2. Molto interessante: condivido la disamina su Corsa A, che forse avrebbe potuto essere più moderna di quanto non lo sia stata al tempo nella sua veste definitiva. Per il resto, alcune soluzione e ipotesi Corsa C sono state (debitamente modificate) riutilizzate (in una certa misura) per la Chevrolet Celta:
  3. Bella la Laguna Coupè, molto riuscita e incredibilmente pulita dal punto di vista estetico: ricordo bene la concept al Motor Show di Bologna ‘07. Tra le Coupè meglio invecchiate, secondo me, ci sono questa che, ad onor del vero, sono anche una sorta di istant classic: Senza dimenticare la 406 Coupè di PF:
  4. Più che di mai nate in senso stretto, si tratta di due realizzazioni particolari, ambedue realizzate da Pininfarina. 300 SEL (W 109) 6.3 Coupè, costruita in un unico esemplare di commissione di un importante industriale olandese a fine anni ‘60: Onestamente a me non dice nulla, specie dietro, e rimanda a molti concetti stilistici della RR Camargue, sempre di PF. La seconda è la 230 SL, variazione di PF disegnata da Tjaarda:
  5. Vw Caravelle (T3) CL, in un classico bicolore e con tanto di targa ASI e fendinebbia d’antan: Approfitto per augurare a tutti gli autopareristi e relative famiglie Buon Ferragosto [emoji6]
  6. Vero, dietro ricorda molto la prima serie Estima/Previa/Tarago che, tra l’altro, è un modello nato di getto, poco prima di una riunione di presentazione in Giappone per la sostituta della Model-F/Space Cruiser. Leggere di genesi, retrospettive e gestazione dei modelli nati o non nati è sempre interessantissimo.
  7. Diciamo che potrebbe essere una sorta (ma molto alla lontana) di protezionismo malcelato, con i suoi pro e i suoi contro. Giustamente tengono alla crescita delle loro aziende (know-how prezioso, sopratutto dall’ultimo decennio a questa parte) e, contemporaneamente, incentivano produttori e aziende straniere ad investire nel loro paese (anche tramite sgravi o esenzioni fiscali etc): di certo la concorrenza, in questo modo, c’è ma è comunque controllata, ergo il mercato è un po’ forzato e pilotato, come hai giustamente ricordato anche tu. Però in qualche modo creano lavoro, indotto e stimolano i produttori locali ad essere sempre “sul pezzo” e competitivi sia nei prodotti che nella loro qualità. Ovvio, ci sono molti limiti che probabilmente verranno mostrati a lungo termine: il mercato cinese è un mercato di difficile ingresso e permanenza, complici le norme rigide, i dazi e le varie barriere all’ingresso. Altri paesi, come il nostro, per enne motivi (che tralascio) hanno sempre ostacolato e impedito che produttori (nel caso specifico di automobili) potessero insediarsi e quindi mettere a repentaglio una situazione favorevole ai produttori (o meglio, produttore) nazionale: ma questo è un’altro paio di maniche, ben più complesso e fuori tema in questa sede. Fine O.T. Edit: O come anche l’industria inglese, che dopo gli anni ‘70 ha conosciuto sempre più difficoltà e che il tutto ha incentivato produttori (specie giapponesi) ad investire lì, il tutto senza particolari vincoli o limitazioni.
  8. È una tipicità del mercato cinese per (quasi tutte) tutte le case straniere che operano in Cina. Il fatto di avere enne-varianti derivate da un unico modello è da impuntarsi al fatto che un produttore straniero, per poter produrre in loco, deve obbligatoriamente appoggiarsi ad un produttore locale e stabilire una partnership. Accade quindi che la stessa casa possa stringere più accordi con diversi costruttori: è per questo che vi sono più modelli simili che partono dalla stessa base. Ad esempio, Toyota vende sia la Levin (realizzata dalla Guangzhou-Toyota) che la Corolla (realizzata dalla FAW-Toyota): sono due varianti della stessa sito, prodotte da due partnership diverse, con la Corolla come auto più tradizionale e Levin come variante più sportiveggiante. Sulla stessa falsariga operano altri costruttori: Hyundai, Honda, VW etc In altre parole: il costruttore stringe accordi con un produttore locale e quest’ultimo si accorda per la produzione di un modello per il mercato cinese in grado di essere competitivo e di avere successo e se un altro produttore è interessato al medesimo modello o segmento ne potrà realizzare una sua variante, partendo dalla stessa base, ma modificandola più o meno profondamente.
  9. Golf 4, insieme a Golf 1 ma anche 7, sono le serie esteticamente migliori secondo me: la 4a poi è stata uno spartiacque nel segmento al lancio, per qualità, finiture ed equipaggiamenti. Trovo che sia invecchiata molto meglio che non la 5a.
  10. Io ricordo di aver letto da qualche parte che Ibiza I fosse un progetto di Giugiaro per la Golf II, evolvendo lo stile della I. Nel mentre aggiungo una delle proposte scartate per la prima serie di Toledo, vista come una classica tre volumi: Versione preserie, quasi definitiva, della Toledo: Aggiungo inoltre che, in un primo momento, si era vagliata l’ipotesi di realizzarla sulla base della Passat B3: come sappiamo, poi fu scelto il pianale Golf II.
  11. Alfa Romeo Giulietta Folk By Moretti, datata 1978 circa: variante giardinetta della berlina di Arese. Alfa Romeo Zeta Sei, presentata a Ginevra ‘83 e costruita (in due esemplari) da Zagato su base GTV6.
  12. In realtà Bertone non c’entra nulla, è tutta sviluppata da Citroën è costruita in Italia dalla Carrozzeria Coggiola.
  13. Trittico di prototipi Seat by ItalDesign: Proto T (1989), Proto C (1990) e Proto TL (1990) e che anticipavano il nuovo corso stilistico del marchio, nonché le future Ibiza II e Cordoba:
  14. Citroën ZX Vent d’Ouest, prototipo presentato a Parigi nel ‘94 e che presentava uno studio di un’ipotetica variante Cabriolet della segmento C francese: la realizzazione era a cura di Heuliez. Citroën Karin, presentata nel 1980 e la cui particolarità risiede nella forma del suo tetto, quasi a piramide, ma con punta piatta:
  15. Tre chicche direttamente dagli anni ‘90. Opel Calibra Cabrio Concept ‘92: Realizzata direttamente dalla casa in un unico esemplare, è motorizzata con il 2 litri 8 valvole: negli anni, a titolo informativo, sono state realizzate alcune cabrio su base Calibra da piccoli carrozzieri o allestitori, partendo dall’omonima Coupè. Opel Tigra V6, approntata intorno al ‘95/‘96 (se non ricordo male) e dotata di 265 cavalli: Altra variante Tigra è la Cabrio, presentata a Francoforte nel 1993:
  16. Che poi la soluzione della maquette a fari orizzontali è un peccato che, nelle grafiche, non sia stata riportata anche sulla Cabrio: i fari posteriori di quest’ultima, nelle ortiche, li ho visti sempre un po’ vecchiotte (forse anche per la freccia ambrata) rispetto al resto dell’auto. Il montante C nero a collegamento del lunotto alleggerisce non poco la vista posteriore: una soluzione che sempre più spesso, da qualche tempo a questa parte, si vede attualmente. Come soluzione mi ha sempre ricordato queste:
  17. Non se se è stata postata o se ne è già stato fatto cenno, ma tra le AR mai nate (relativamente recenti) che secondo me meritavano c’era la 145 Sportout di Bertone, ultimo progetto seguito direttamente dal grande Nuccio: È stata presentata a Ginevra ‘97 e, nonostante fosse una concept, era stata pensata in modo tale da rendere il più agevole possibile una eventuale produzione di serie: motore 2 litri a benzina e trazione integrale. In generale trovo gli stilemi, sopratutto frontali, molto interessanti e moderni.
  18. La proposta Italdesign la reputo migliore di quella che poi è stata prodotta: le altre, sopratutto firmate IdeA anche no, sopratutto la seconda, che mi ricorda un aspirabriciole [emoji28] La terzultima del lotto mi ha ricordato (coda e fari posteriori) subito la Lanos Sedan Restyling:
  19. Concordo. Tanto riuscita e originale la Weekend, quando discutibile e poco armonica la berlina, secondo me.
  20. Su base W126 le realizzazioni si sprecavano: ma questa era stata elaborata e commissionata da MB direttamente a Heuliez per un’ipotesi di versione ufficiale di serie in grado di prendere il posto della 600. CLK RetracTop è stata realizzata come studio, poi realizzata in un unico esemplare, sempre da Heuliez.
  21. Due realizzazioni su base MB elaborate da Heuliez. La prima è la S 500 SEL (W126) Limousine: commissionata da MB come possibile erede per la 600 Pullman (ipotesi poi non perseguita) e realizzata nel 1981 in un unico esemplare. La seconda è la CLK RetracTop, datato 2000: si tratta di una variante CC della CLK, posta idealmente tra la coupè e la cabrio di serie.
  22. Irmscher Manta Concept: Elaborazione su base Manta B2 (o C) con frontale Omega A e motore 2.4 benzina ad iniezione e presentata a Francoforte 1987. Opel City Trakker, prefigurazione della Astra G Caravan e svelata a Francoforte 1997 e che anticipava in qualche misura anche le Wagon “campagnole” di qualche anno dopo:
  23. Da me in questo periodo una vera invasione a tutte le ore del giorno: pieno zeppo di zanzare tigre. Io vado di Vape (con fornelletto e piastrine) oppure zampirone (ma di giorno) e devo dire che funzionano bene entrambi. Provato e, almeno per me, non ha sortito alcun effetto rilevante...
  24. Un grosso in bocca al lupo a Lauda!
  25. Due prototipi Opel by Heuliez, ambedue aventi oggetto una CC, tipologia di carrozzeria molto di moda tra la fine degli anni ‘90 e i primi ‘00. Opel Corsa C Cabrio Coupé, che gettò le basi per la futura Tigra TwinTop, sempre su base Corsa C e realizzata dallo stesso carrozziere francese: Opel Corsa D TwinTop, rimasta allo stadio di prototipo: Heuliez era noto per le trasformazioni, cabriolet in particolare: propose anche la CLK con tetto pieghevole.
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