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MarcoGT

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  1. Viste le premesse e la “destinazione d’uso” come auto di piacere, tenendo conto del budget da investire, andrei sulla 206 CC. Il 1.6 16V è un motore nel complesso adeguato, che io sappia hanno avuto qualche noia agli iniettori e alla testata, in particolare la guarnizione. Come già correttamente esposto da altri autopareristi, controlla bene il tetto e il suo funzionamento, sopratutto il sistema elettroidraulico e l’impianto guarnizioni. Di solito si trovano anche discretamente accessoriate: il top sarebbe la Roland Garros.
  2. A dir poco agghiacciante, di Audì ha giusto i quattro anelli e poco altro: proporzioni del 3/4 posteriore assurde. A me ha ricordato questa: ☏ iPhone ☏
  3. Molto simpatica, mi piace nel suo genere: non la vedrei affatto male anche in Europa. ☏ iPhone ☏
  4. Molto più anonima della precedente ma secondo me comunque gradevole e proporzionata, ancorché ordinaria in tutto e per tutto. Discorsi diverso per l’interno: tenendo conto che parliamo di una vettura io cui lancio era previsto per il 2016 la plancia e l’impostazione generale era certamente molto avanti come concezione. ☏ iPhone ☏
  5. Davvero molto bella è riuscita, un bel mix di elementi vintage in chiave moderna: non da ultimo anche i contenuti tecnici. Chapeau a Hyundai, il gruppo sta lavorando davvero bene. ☏ iPhone ☏
  6. Molto ben riuscita, moderna quanto basta nel design ma con un’impostazione da berlina tradizionale. Domanda: ci sono notizie sui mercati, USA a parte, dove arriverà il marchio Crown? ☏ iPhone ☏
  7. Urenda! Un mix di stili già visti, con proporzioni assai discutibili. ☏ iPhone ☏
  8. Mi accodo ai commenti precedenti: il prezzo è buono, in linea col mercato attuale e appetibile per i contenuti e la dotazione di serie della Shine. Tieni conto che, essendo là top di gamma, ha davvero tanto di serie: quella che hai trovato, come unico extra vero, ha il Pack Park Assist 360, con telecamere 360 gradi e assistente al parcheggio. Come raccomandazione, valevole per tutte le vetture equipaggiate con il 1.2 PureTech, è tenere d’occhio, nel corso del tempo e con l’andate dei km, sempre la cinghia di distribuzione. ☏ iPhone ☏
  9. L’idea in se potrebbe anche avere una sullo perché, diversamente il risultato finale è davvero discutibile per proporzioni, stile e dettagli, molti dei quali forzati ed esasperati. ☏ iPhone ☏
  10. Anche no, davvero: sembra una Civic (Mk 10) a ruote alte, specie nel disegno dei fari e del frontale.
  11. Con le calandre proprio non ci azzeccano in dR/EVO…
  12. Io ne ho viste un paio tempo addietro e dal vivo non è niente male per il genere di mezzo. Che io sappia Pacifica viene importata in Italia da Cavauto.
  13. Non mi resta che condividere appieno quanto avete già esposto. Da diverso tempo a questa parte non leggo più 4R e quando mi capita lo sfoglio con ben poco trasporto. Apprezzo, invece, molti dei loro ultimi video anche se ultimamente ne pubblicano pochi.
  14. C1 (e relative gemelle 108 e Aygo) sono disponibili ora solo a stock, da circa un mese (o poco meno) è stata interrotta la loro ordinabilità.
  15. La versione export di Wagon R era la corrispondente della JDM Wagon R Wide, poi Wagon R Solio e poi solo Solio, nell’evoluzione del naming dopo i vari restyling/aggiornamenti. Tutte più larghe e lunghe, oltre che motorizzate con motori 1.0 e 1.2, in luogo dei classici 600/660 delle k-car. Lo stesso vale per la Jimny, in Giappone classificata come k-car: quella che noi conosciamo in realtà sul mercato interno si chiama Jimny Sierra, ed è anche qui più lunga, larga e con motori e dotazioni differenti.
  16. Vettura molto interessante, spaziosa e senza fronzoli. Credo che potrà essere un’ottima proposta anche per i tassisti, specie nella variante ibrida. ☏ iPhone ☏
  17. A me risulta che il lancio ufficiale sia avvenuto nel novembre 1984 con il nome di College per il mercato continentale e V.I.P. nel Regno Unito. In Italia e in altri paesi europei la College si basa sulla Panda 30 in allestimento CL, mentre per la Svizzera la motorizzazione è quella della Panda 45, sempre in allestimento CL: solo la V.I.P. trae origine dalla 45 in versione S. La College è proposta in due tinte metallizzate bicolore Visone/Marrone o Grigio Chiaro/Grigio Scuro: per la V.I.P. anglosassone la scelta è limitata solo alla variante grigia. Tutte le versioni, a prescindere dal mercato di destinazione e dalla “base di partenza”, presentano pneumatici maggiorati 145/70 R13 con copricerchi integrali di derivazione Uno SL e vetri azzurrati: all’interno la selleria è rivestita con una tappezzeria in panno di ciniglia con trama microquadrettata, marrone (verniciatura Marrone/Visone) o blu (verniciatura Grigio Chiaro/Grigio Scuro). Per quel che riguarda i vetri posteriori apribili a compasso, essendo già di serie sulla CL ed essendo la College basata su questa versione, ritengo fossero di serie per tutte.
  18. Dunque io ho una 208 1.2 VTi 82 cavalli e ne sono soddisfatto. Dal punto di vista delle prestazioni è un motore discreto, ha dalla sua una buona fluidità di funzionamento e muove l’auto bene, ma nulla più: in alcune occasioni qualche cavallo in più non guasterebbe. I veri limiti sono, a mio avviso, la frizione non troppo modulabile (il feedback del pedale alle volte non è ottimale) e la manovrabilità del cambio: è poco preciso negli innesti e tende ad impuntarsi nell’uso rapido. Per il resto i consumi sono abbastanza contenuti (15/16 km/L, io la uso prevalentemente in città e la mia non è dotata di Start&Stop) e il comfort acustico (per la categoria) lo trovo molto soddisfacente. Come punti di forza sicuramente, oltre al comfort, lo spazio a bordo e il buon livello di finitura, oltre che un equipaggiamento molto completo: la mia è una Allure e ha davvero tutto. Come consigli generali a chi vuole considerare l’acquisto da usata suggerisco di fare particolare attenzione a due elementi molto importanti, ovvero la cinghia di distribuzione lo SMEG. Il motore 1.2, prima VTI ora PureTech, ha la cinghia in bagno d’olio e questa necessita di essere sempre tenuta sotto controllo con particolare attenzione: consiglio di verificarne lo stato di usura, semplicemente svitando il tappo dell’olio. In questo modo si può vedere come la cinghia si presenta: qualora abbia piccole crepe o peggio sia parecchio screpolata è fortemente consigliabile sostituirla, a prescindere dalla percorrenza o dagli anni che la vettura ha, onde evitare danni ben più ingenti per il motore e per le proprie tasche. È un problema molto comune e conosciuto, per questa famiglia di motori, che equipaggiano anche le Citroën, le DS e le Opel. Altra cosa da controllare, come dicevo, è lo SMEG, ossia il sistema multimediale di bordo: può capitare che il sistema, anche solo ascoltando la radio, salti o non risponda ai comandi di accensione/spegnimento. Molte volte basta semplicemente un aggiornamento software per risolvere il problema, mentre nei casi più gravi la sostituzione o la riparazione del pezzo.
  19. Aggiornamento riuscito, nonostante un’età progettuale piuttosto elevata. Le bocchette centrali mi ricordano quelle della C5 Aircross.
  20. Come da tradizione fanno le nozze coi fichi secchi che, in casi come questo, li definirei mummificati... Modifiche mirate, nel complesso comunque riuscite: avrei evitato i listelli, che fanno tanto Delta 2008. Peccato per la mancanza della frenata di emergenza, sarebbe stata l’occasione per introdurla ma FCA in questo senso lesina sempre, vedasi airbag e poggiatesta posteriori.
  21. La Focus Sedan di prima generazione la trovo, come tutte le varianti della prima serie, molto riuscita: originale e ancora moderna, nonostante i 23 anni dalla presentazione, tenendo conto che al lancio era un’auto di rottura, sia nel panorama del segmento C che per gli standard Ford, che arrivava dalla ben più conservatrice (al netto dei vari restyling, più o meno riusciti) dell’ultima serie di Escort. La Corolla davvero rara, la medesima generazione ma EU-Spec era in vendita regolarmente con la carrozzeria sedan in molti paesi del vecchio continente, avendo riscosso sempre un certo successo sopratutto nei mercati nordeuropei e del Benelux, oltre che Germania ed est europeo in generale: a tal proposito non vi è alcun legame con la Avensis del tempo, essendo quest’ultimo un prodotto nato come eurocentrico e poi, nel tempo, proposto anche in Asia (l’ultima serie con lo slogan “Euro Style Wagon”) ma con successo molto limitato: la prima Avensis SW (come per la precedente Carina E wagon) era conosciuta in Asia come Caldina.
  22. Non sono troppo fan di questo genere di operazioni “retrò” ma il risultato devo dire che secondo me è molto apprezzabile, citazioni giuste nello stile ma senza troppo effetto “copia/incolla”. Indovinato anche il nuovo logo, che mi sembra ispirato a quello anni ‘80. Permettetemi un piccolo appunto a valenza generale: perché si ostinano a nascondere le maniglie delle porte posteriori nel montante? Sarà anche clean design e orami moda ma come comodità, specie con quella forma, non sono certo ai massimi livelli...
  23. Questa generazione di Polo, al contrario della precedente, non mi ha mai convinto fino in fondo, nel design come nelle proporzioni generali. Elemento discutibile è la striscia in plastica farà mascherina e cofano, davvero posticcia: a preoccuparmi di più sono i gruppi ottici posteriori...
  24. In famiglia di VW ne abbiamo avute diverse, tra cui Polo. Le migliori e più equilibrate, come stile e contenuti (relativamente al segmento, al periodo e al contesto di riferimento) sono la 6N2 e la 6C:
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