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MarcoGT

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  1. Questa mi mancava! A giudicare dalle foto, l’allestimento è Bergadana.
  2. Su pianale della Focus di seconda generazione, piattaforma Global C. Si inserisce come variante più classica e tradizionale rispetto a Focus.
  3. Tempo fa ho letto, da più parti, che la prossima Yaris condividerà molto con la futura Mazda2/Demio: anche per questo hanno aggiornato pesantemente la Yaris lo scorso anno.
  4. Condivido la disamina: un po’ BMW è anche lo stile dell’angolo e della curvatura delle portiere posteriori nella due volumi. Per me la più equilibrata rimane la Sedan, che da noi non arriverà, come già accaduto per le precedenti.
  5. Guardando bene le varie foto e i vari video la sue volumi (in particolare) nella vista laterale mi da l’impressione (meramente ottica) di poca robustezza, come se si dovesse piegare verso il basso o spezzarsi, complici anche le linee e le nervature. La Wagon è davvero parecchio goffa, oltre grossa.
  6. Ultima tranche di realizzazioni by Stolle. VW T4, anni addietro molto in uso anche da noi: MB Vito, vero e proprio classico: VW Taro, rimarchiamento del Toyota Hilux dei primi anni ‘90: qui il cassone è chiuso è preposto al recupero e al trasporto di cofani e salme, magari in zone rurali, montane o similari. Lo stesso genere di mezzi è utilizzato anche in alcuni paesi africani, sudamericani o asiatici. Un mezzo molto particolare nel panorama europeo. In generale, come ho detto in precedenza, anche qui i riferimenti simbolici all’una o all’altra religione sono pressoché nulli, a differenza di ciò che avveniva da noi nel medesimo periodo, ossia gli anni ‘90.
  7. BMW 318i, in ottimo stato: Una rarissima Autobianchi Y10 Fila, paparazzata al volo: Citroën AX 1.1 Halley:
  8. Non mi dispiace affatto, specialmente nella versione Sedan, secondo me piuttosto riuscita. Come sempre il tablet centrale così posizionato non è di mio gusto, ma nel complesso trovo la plancia molto gradevole e ben progettata, senza le forzature dell’attuale.
  9. Mi accodo: nettamente peggiorata. Ha perso un po’ di aria cazzuta (passatemi il termine), facendo venir meno anche una pulizia generale della linea. Un vero peccato, secondo me.
  10. Seconda parte di realizzazioni Stolle. MBW211, due porte passo lungo: Chrysler Grand Voyager: Ford Windstar, monovolume grande mai importata ufficialmente in Italia, al contrario che in altri paesi europei: In Germania, e in generale nei paesi nordici, le trasformazioni in autofunebre/furgone da recupero erano molto comuni tra le monovolume di grossa taglia.
  11. Rieccoci con alcuni mezzi funebri tedeschi, in modo particolare carrozzati Stolle. BMW 501 V8: Opel Admiral: MB 300: Volkswagen Passat B5:
  12. Autobianchi A112 Junior, in un classico carta da zucchero: Audi 80 2.0 E Avant: Chevrolet Blazer 4.3: Honda Accord 2.0 ES Aerodeck, vera mosca bianca alle nostre latitudini: Wagon basata sulla Accord USA (diversa da quella europea) che veniva venduta anche nel vecchio continente, in compagnia della Coupè, sempre di derivazione americana.
  13. Stupenda! Una delle Volvo per eccellenza: la tinta nera devo dire che le sta parecchio bene. I
  14. Ford Fiesta 1.3 SX: Fiat Tempra Weekend 1.6 i.e.: Nissan Micra 1.3 Super S: Dulcis in fundo, Jaguar XJ-S 4.0: Approfitto inoltre per fare i miei migliori auguri di Buona Pasqua a tutti gli autopareristi e relative famiglie [emoji4]
  15. Fuori la preferivo prima, benché le modifiche tutto sommato siano state marginali: dentro invece è stata svecchiata parecchio e mi sembra anche migliorata dal punto di vista qualitativo. Dalle mie parti se ne vedono parecchie, molte delle quali in versione xPossible.
  16. A me non convince fuori, al netto delle somiglianze più o meno evidenti con altre suv. Mi lascia perplesso in generale l’impostazione della carrozzeria, troppo muscolosa e angolata: non so perché ma mi pare che la parte bassa dell’auto e il tetto non siano ben amalgamati tra loro e forse i piccoli inserti neri (per consentire il bicolore, molto forzato) non aiutano affatto. Poi tanti dettagli, tagli e nervature un po’ ridondanti imho: anche le grafiche dei fari sanno un po’ di vecchio. Dentro invece la trovo molto migliorata e ben più moderna della versione odierna.
  17. Concordo: ha un bel fascino: Tra l’altro esiste anche in versione Landaulet, per le parate e le cerimonie politiche del partito:
  18. Limousine giapponesi parte 2 Mitsubishi Debonair Limousine: Realizzata sulla base allungata dell’omonima ammiraglia nipponica, poteva essere scelta in versione limousine all’europea (con classico tetto in metallo) oppure in versione americana, con tetto e montanti rivestiti in vinile, tipicamente yankee. Mitsubishi Dignity: Altro non è che la versione a passo lungo della Proudia, flagship della casa: un tocco retro è dato dagli specchietti retrovisori posti sui parafanghi anteriori, un dettaglio tipico delle auto giapponesi del passato, ma non solo. Purtroppo è stata un sonoro flop commerciale: ad oggi Mitsubishi è presente nella categoria con un rebadge della Nissan Fuga. Mitsouka Galue S50, su base Nissan: Come tradizione della casa, si elaborano (su diverse basi) versioni lussuose e dallo stile retrò di automobili contemporanee: i risultati non sono sempre entusiasmanti (imho), anzi. Nissan Gloria Royal: Particolare l’apertura di porte e tetto (rialzato) con grandi porzioni in vetro. Qualcosa dalla Cina GW Hover Limousine: Esposta anche al MS di Bologna nel 2006, era prevista l’importazione anche nel noatro paese (poi non concretizzata) con un prezzo previsto di poco superiore ai 30mila euro: meccanica identica alla normale Hover. Hongqi CA770: È considerata la prima auto di lusso cinese. Hongqi L5: Remake moderno della CA770 e vista come una delle vetture più lussuose e costose sul mercato del Celeste Impero. Altra vettura Hongqi basata sulla Audi 100/200 degli anni ‘80: ve ne propongo una carrellata, con sigle identificative diverse (così come motori e allestimenti) ma derivanti dalla medesima matrice. Le sue evoluzioni e le varianti sono state moltissime.
  19. Limousine Alfa 1900 Carrozzeria Colli: 1900 Ministeriale Francis Lombardi: 6C 2500 Boneschi: Giulietta Ministeriale Colli:
  20. Tra l’altro la Rover 800 Limousine, assieme alla Vauxhall Carlton e alla Ford Granada Scorpio, erano anche le auto preferite dagli impresari funebri, oltre che da istituzioni o similari. Ora un po’ di Giappone: Nissan Cedric Royal Limousine Nissan Prince Royale, vettura per molti anni utilizzata dalla famiglia imperiale nipponica Nissan President Royal Limousine Toyota Crown Limousine Realizzata su base Crown Estate, veniva utilizzata come mezzo per transfer, come in Europa facevano le Volvo 240/260 similmente allestite. Toyota Century Limousine, vera e propria icona giapponese Toyota Century Royale, ad oggi la vettura ufficiale della casa reale Realizzata sulla base della normale Century, è stata progettata e costruita appositamente per la famiglia reale: all’inizio era prevista la realizzazione di 5 esemplari, poi ridotti a 4 dato il costo superiore a quello preventivato. Sulla stessa base è stata realizzata anche la Century in variante autofunebre. Piccola curiosità: l’auto dell’imperatore è l’unica che può circolare liberamente in strada senza targhe, al posto delle quali vi sono due crisantemi dorati, simbolo imperiale.
  21. Nei fatti meno peggio di quel che pensavo, tenendo presente il mercato/i mercati cui si rivolge. Design prevedibile e risultato nel complesso equilibrato: un plauso al modo in cui utilizzano, in VAG, economie di scala, condivisioni, carryover etc.
  22. Classici USA Cadillac Fleetwood Limousine: Lincoln Town Car: Qui una Limousine molto particolare: una RR Silverio Seraph del 1999, realizzata e appartenuta a MJ: La particolarità risiede all’interno, con pelle pregiata beige (con piping nero), radica a profusione e numerosi dettagli in oro 24 carati e argento.
  23. Alfa Romeo 75 1.6 i.e., in buono stato: erano anni che non se ne vedevano dalle mie parti: Mazda 323F Lantis, auto particolare che mi ha sempre stuzzicato: VW Transporter T3 cassonato:
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