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MarcoGT

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  1. Hai ragione! Pardon, errores in digitando: grazie del refuso [emoji1303] Continuando sul filone francese, Citroën DS 21 Présidentielle by Chapron: Renault Vel Satis Présidentielle: In Italia, invece, Intercar realizzava una limousine su base 300C:
  2. Renault Safrane Limousine, realizzata da Heuliez in alcune unità (basate sul modello pre e post-restyling), blindate, su base RXE V6, blu presidenziale con interno color cenere: Altra creazione di Heuliez, la Peugeot 607 Paladine, presentata a Ginevra nel ‘00 è divenuta poi la vettura ufficiale dell’Eliseo: La sua particolarità risiede nel fatto di essere una limousine tipo “Laundalet”, con il 3/4 dotato di tetto metallico in stile Coupè-Cabriolet.
  3. “Bella da morire...” ........................... Trovata di marketing: sarà fidelizzazione del cliente, qui con anticipo? Una strategia di costumer loyalty d’avanguardia [emoji13] Eh si, da un po’ di tempo a questa parte Pilato allestisce anche limousine, ad oggi su base Jaguar. Qualche anno fa proponeva, su base Binz se non erro (allestitore tedesco con cui ha collaborato) anche la MB W210:
  4. Limousine alla francese: Renault 25 Citroën XM Palace La prima XM realizzata da Heuliez per il presidente francese e che presenta una particolare Carrozzeria tre volumi.
  5. A me l’operazione DS non ha mai convinto del tutto: il passaggio da sub-brand a brand vero e proprio finora non mi sembra abbia attecchito più di tanto... L’unica vera DS di successo è stata DS3: l’insuccesso di DS4 e DS5 non mi sorprende affatto. Vedremo coi prossimi modelli come andrà, ma l’operazione mi perplime non poco.
  6. Beh al top non direi, si può fare di meglio visto che è l’auto su cui Fiat (insieme a Panda) punta per il vecchio continente. Dal punto di vista della sicurezza, anche alla luce dei listini e del suo posizionamento, almeno la frenata automatica (presente su Panda) la potevano mettere. Piaccia o meno ora si valutano anche questi aspetti ed è un peccato che non almeno questa opzione non sia stata prevista. Ciò che mi fa storcere il naso è che da una parte di punta, sulla carta e nelle dichiarazioni su questi due modelli, ma poi all’atto pratico si vede poco, salvo MY ed edizioni speciali. Sembra quasi una contraddizione in termini, in questo particolare frangente. Eh lo so, ma a quanto pare sono richieste ad oggi del tutto inevase, ahimè.
  7. Da una parte Marchionne dichiara che, almeno in Europa, i modelli prioritari per dare al marchio Fiat “la pagnotta” sono 500 e Panda. Bene, però la prima non vede un aggiornamento serio di metà carriera (nonostante muletti e avvistamenti vari) mentre la seconda merierebbe un modello ex novo: va bene che il brand 500 è forte e vende comunque bene, ma l’attuale modello (nonostante il restyling ‘15) deficita in equipaggiamenti tecnologici e di sicurezza, poco da fare. Sull’affaire segmento B onestamente non condivido la strategia del maglionato: a questo punto, come già detto da altri, che faccia un B-suv rational iso Peugeot 2008. Non sfigurerebbe nemmeno un C-suv vero e proprio, sulla stregua di Tipo. Vedremo giugno cosa riserverà.
  8. Dal 2005 non è più necessario nemmeno segnare a libretto il codice colore dell’auto, quindi anche in conseguenza di un cambio di tinta. Se non ricordo male per le pellicole specchiate (cromate, dorate e via dicendo) avevo letto tempo fa che era possibile farne uso ma per un massimo pari al 30% della superficie del mezzo: non credo sia una previsione del codice, ma avevo sentito di una cosa così. Per il resto, fatti salvi i limiti du vetri, indicatori di direzione, fari, l’altezza è il posizionamento delle targhe non credo ci siano particolari limiti sul mero cambio di cromia.
  9. Concordo con la tua disamina: pure io che sono alto poco più di 1.80 metri nella Focus attuale mi trovo scomodo: la plancia riva parecchio spazio sia perché molto “invasiva” che per la sua forma. Stesso problema, ma meno accentuato per via del volume maggiore, con C-Max. Imho una classica tre volumi, senza particolari velleità iso Coupè 5 porte: a me non dispiace, potrebbe uscire niente male. Peccato che da noi, come sempre accaduto, molto difficilmente si vedrà.
  10. Di T-Roc a passo lungo, per la Cina, ne avevo sentito parlare ma della corrispettiva VW di Karoq lo ignoravo: immagino solo in determinati mercati extraeuropei...
  11. T-Roc è posizionato a cavallo del segmento B e C, appena sotto Tiguan, nel frattempo cresciuto in stazza: T-Cross sarà la corrispondente versione suv della Polo, ergo pieno segmento B. La lineup dovrebbe essere questa, in ordine crescente: T-Cross, T-Roc, Tiguan, Teramont/Atlas (nei mercati ove prevista, ergo non in Europa) e Touareg.
  12. Bella la tinta, mi ricorda quella della concept Le Mans Quattro del 2003: Imho la R8 più riuscita è la prima serie, poco da fare:
  13. Credo proprio che non si tratti della T-Cross dedicata al mercato europeo. Ritengo molto più probabile che si tratti della famosa suv, su base Ateca, da destinare in primis al mercato cinese (la cui produzione dovrebbe iniziare ad agosto ‘18) è realizzata insieme alla SAIC: almeno su thetruthaboutcars si parlava di una simile ipotesi. La stessa suv dovrebbe essere costruita anche in Messico e proposta negli USA, dove la T-Roc non è presente. Imho T-Cross sarà un altro modello.
  14. Ho letto proprio un paio di giorni fa su Autoevolution questa notizia: entro fine anno il debutto di Passat restyling. Non solo, ma si parla anche di una versione shooting-brake della Arteon.
  15. Jaguar XJ V8, in una insolita tinta acquamarina: VW Golf I 1.3 GL, in ottimo stato e con mascherina personalizzata, modifica molto comune: Suzuki Swift GLS:
  16. In realtà Touareg, come si vede anche nelle foto sopra, avrà una plancia dedicata (driver oriented) e non sarà un carryover da Passat e Arteon. Concordo sul fatto che le prime due generazioni trasmettevano di più, in particolar modo la prima, imho.
  17. Realizzazione by Pilato: MB W114/115 Si tratta di una delle più famose e apprezzate, anche al di fuori dei confini italiani, autofunebri dell’epoca. Tanto che un esemplare di 220D, intorno al 2006/2007 se non erro, è stato ufficialmente inserito (dopo un restauro presso la Pilato, vado a memoria) nella collezione del museo Mercedes-Benz di Stoccarda: una cosa non di poco conto, anche tenendo presente la tipologia di mezzo. Approfitto per fare un piccolo inciso sugli eletti decorativi e sui simboli religiosi eventualmente presenti sui carri funebri. Come si è potuto notare, almeno fino ad una 20ina di anni fa, in Italia si utilizzavano molto segni distintivi o decorazioni tipiche della religione cristiana, come croci o crocifissi. Diversamente, come per le autofunebri francesi o tedesche, la tendenza era (ed è) quella di non ostendere alcun tipo di simbolo o anche solo di richiamo, quand’anche meramente decorativo: in Francia, per esempio, in ossequio alla laicità dello stato e dello spazio pubblico. Attualmente, un po’ in tutta Europa e salvo eccezioni, si tende ad eliminare sempre più (anche per motivi estetici) elementi richiamanti il sacro strictu sensu.
  18. Paraurti a parte, non è male, considerando il genere di mezzo: tra l’altro, il nome Sedona era usato anche in UK per la Carnival. Macchina che, oltre ad aver avuto in famiglia per 15 anni, ha venduto (prima serie) molto bene da noi.
  19. Un po’ posticcia come caratterizzazione: parecchio brutte le “fughe” tra gli elementi plastici è il colore rosso accentua parecchio il tutto. Macchina che non mi dispiace, ottima per contenuti e duttilità, meno (imho) per estetica: facendo un frontale più lineare e togliendo le due lame attorno al lunotto ne guadagnerebbe non poco.
  20. Mai vista in versione berlina: ne ricordo una station Wagon color azzurrino di un falegname delle mie parti, piuttosto malridotta invero. Ricordo che la stracaricava, usandola praticamente come fosse un furgone: aveva la ribaltina e il lunotto discendente. Scomparsa ormai da parecchi anni, è stata l’unica che abbia visto dal vivo. Di Horizon, ma anche Samba, ne ricordo poi d’una: dalle mie parti c’era un concessionario molto noto (ora Peugeot, ma non solo) e che ne smerciava parecchie.
  21. Alcune realizzazioni Pollmann, uno dei più noti (insieme a Rappold) allestitori tedeschi. Opel Diplomat: Opel Vectra B: Opel Senator A: Ford Escort 1.3 Express:
  22. Quoto tutto: ahimè anche io (classe ‘93) vedo il deserto dei tartari tra i miei coetanei (salvo eccezioni rarissime) in ambito automotive e compagnia cantante. Tristezza infinita... Ma qui andremmo, salvo discussione ad hoc, O.T. Anche sulla patente ho fatto, ormai nel 2011, il tuo medesimo ragionamento, pur avendo avuto il motorino.
  23. Trovo l’argomento di discussione molto attuale. Parlo da 24enne molto appassionato di motori, come intuibile [emoji13] In linea di massima concordo con il pensiero di chi mi ha preceduto sul discorso denaro e priorità. Pur non essendo appassionato (né tantomeno competente in materia, salvo le basi più basiche) anche io a 15 anni ho fatto il patentino per il motorino. Non tanto perché i miei amici lo avessero, ma perché vedevo la possibilità di essere (per quanto possibile) più indipendente negli spostamenti. Preciso che il motorino lo avevano già in casa, benché fermo da parecchi anni: i miei hanno pagato giusto il trapasso (era di una zia di mia mamma) e l’assicurazione, mentre tutto il lavoro di messa appunto e ripristino l’ho pagato io tramite mance e risparmi messo appositamente da parte. Durante la bella stagione ci andavo a scuola e, la domenica, ci uscivo col gruppo di amici. A 18 anni, come regalo principale, ho chiesto di fare la patente per poter essere ancora più indipendente: era tra le cose che mi ero prefissato, anche per non chiedere continuamente passaggi stile Uber per i miei. Purtroppo ad oggi non ho ancora avuto la possibilità di avere una macchina tutta mia, ma un investimento che (quando ci saranno le condizioni) certamente farò: ad oggi sono ancora uno studente, benché quasi alla fine del percorso universitario, ma in questi anni ho anche lavorato in un locale per raccimolare qualcosa, come tanti ragazzi. Ora come ora la priorità è finire bene (e si spera in tempo) gli studi e poi darmi da fare nel lavoro per, prima di tutto, ripagare i miei e poi cercare di costruirmi un futuro. Tornando I.T. l’argomento mobilità spesso esce nelle discussioni con i miei compagni di università o con i miei amici: molti hanno la patente ma non sanno guidare o non guidano perché si affidano ai genitori o ai fidanzati. Spesso si capisce come la macchina (o la moto) siano un peso, anche solo se dei genitori: “che sbatti prendere la macchina, mi faccio venire a prendere/portare” e così via sono frasi che ho sentito molto spesso. Anche le priorità nello spendere il denaro sono indirizzate a vestiario, prodotti tech e serate varie. Per fortuna, molti che conosco e che frequento fuori dall’università sono molto più svegli e indipendenti, laddove possibile.
  24. Ultime paparazzate: Autobianchi Y10 Junior: Trovo molto belle e originali le targhette posteriori personalizzate, nello sfondo, per le varie versioni: Igloo, Junior, élite etc Innocenti Small, una delle ultimissime prodotte: Concludo con una stupenda MB 280 SL, in condizioni da concorso:
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