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MarcoGT

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  1. Duo di autofunebri su base MB W126, rispettivamente Casale e Pollmann.
  2. Direttamente dalla Svizzera, trio di Toyota, di cui due Corolla Sportswagon e una Starlet: Opel Sintra V6 GLS, anch’essa di provenienza elvetica: Tornando in Italia, una 500L (con alcuni dettagli incongruenti, ad iniziare dalle ruote, di provenienza 500R/126) e una BMW 318 iS Coupè, impeccabile, con tanto di adesivo ASI:
  3. Molto interessante, un ritorno alle origini: a me i fuoristrada 3 porte piacciono molto, sopratutto RR e Cherokee: Saranno meno pratici delle rispettive 5 porte, ma li preferisco ai pseudo suv-Coupè con tetto e 3/4 posteriore a pantofola, ora molto di moda.
  4. Sembra meglio dell’attuale che, almeno nella versione Sedan, non mi dispiace affatto. Per il resto mi sembra un downscale della nuovissima CLS.
  5. Fiat Panda 750 Young, in tipico colore verdino: Volkswagen Golf III GTI: Chiudo con un’altra Volkswagen, una Scirocco di prima generazione, qui in perfetto stato e in versione GT:
  6. La ricorda, ma si tratta di un modello per il solo mercato cinese e andrà a posizionarsi sotto la Karoq: la versione cinese di quest’ultima, se non erro, ha il passo più lungo di circa 5 cm rispetto alla versione europea.
  7. Più gradevole e “normale” di prima: imho è migliorato, anche se lo stile lo trovò sempre poco Jeep.
  8. Bello, sopratutto con il pacchetto Chrome, che fa molto yankee, anche se si tratta di un pick-up (o meglio, truck) compatto per gli standard americani.
  9. Mascherina a parte, non è così malvagia come nelle foto spia: coda con fanaleria Audi style. Apprezzabile il fatto che finalmente, ma già era avvenuto con la precedente generazione, ci sia un netto distacco dalla “sorella” Golf sul piano stilistico.
  10. Ci sono andato nel lontano 2008 poi non sono più riuscito ad andarci purtroppo, per varie ragioni. Io, abitando in Brianza, avevo preso il treno da Milano Centrale sino a Ginevra, con una durata di due ore e mezza circa, a causa di alcune fermate. Una volta arrivato a Ginevra, raggiungere il salone è un attimo: in pochi minuti a piedi si è subito all’interno del polo fieristico. Tra l’altro quell’anno non abbiamo nemmeno pagato il biglietto, in quanto datoci in regalo prima di salire sul treno. Spero di poter riuscire ad andare almeno quest’anno [emoji13]
  11. Condivido appieno le precedenti posizioni in merito alle targhe con estetica “d’antan”. Sarebbe una gran bella cosa avere targhe moderne ma esteticamente simili a quelle ricevute dall’auto alla sua epoca: la differenza con le targhe odierne sarebbe notevole. E dire che basterebbe, in linea generale, poco per poter attuare una simile politica. Anche perché vedere una storica con una targa coerente con i suoi anni è tutta un’altra cosa. Poi beh io, sempre in tema di targhe ma per le auto attuali, auspicherei ad una targa personale (che “segue” e identifica direttamente il proprietario) come accade in Svizzera, ad esempio: si otterrebbero risparmi notevoli (ad esempio sull’acquisto di una vettura nuova, che potrà usufruire della targa già disponibile senza necessità di targarla ex-novo) e una semplificazione burocratica che non farebbe male. Ma, ahimè, credo siano chimere [emoji13]
  12. La stessa azienda produceva anche la PT Cruiser autofunebre e la Classe R:
  13. Questa è una M400 allestita da Intercar, su base W212 con frontale SLS. Si tratta di una autofunebre molto caratterizzata esteticamente, come altri prodotti della stessa azienda, e per i miei gusti anche troppo.
  14. MB W124 carrozzeria Pilato: un classico della trasformazioni, ma qui in versione 4 porte, all’epoca molto poco usuale in Italia, essendo la quasi totalità 2 porte. Aggiungo poi una vera rarità, in quanto realizzata sulla base della Classe C (W202) è trasformata, in questo caso, da Chiotti. Si tratta di un modello poco comune come autofunebre: solitamente Classe C (e 190 prima) erano quasi sempre allestite come fioriere.
  15. Vedendo queste foto non mi dice granché, preferisco la versione odierna: il frontale è più caratteristico e originale. Quello del nuovo modello mi sembra molto meno originale e più massiccio, inteso come “pesante” dal punto di vista estetico.
  16. Su quello sì, che venissero prodotte anche come Vauxhall e Holden non ci sono dubbi. Il fatto, per me insolito, era proporre come optional la guida a destra, cosa non proprio comune, almeno di non tornare ai primi decenni del secolo scorso, come accadeva per le Lancia, ad esempio.
  17. Io ricordo che alcuni anni fa, vicino a casa di mia nonna, c’era sempre in zona una Opel Corsa B con guida a destra e cambio automatico di un anziano con disabilità: la cosa era piuttosto curiosa. Anni dopo ho scoperto che Opel, fino al ‘00 se non ricordo male, offriva come optional la possibilità di avere l’auto con guida a destra, almeno su alcuni modelli: una cosa insolita. Potrebbe darsi che la guida “dall’altra parte” si prescrivesse o prevedesse anche per la stessa ragione per cui la adottano ancora oggi alcuni mezzi di nettezza urbana (compattatori e costipatori) ovvero per scendere direttamente dal lato del marciapiede, imho.
  18. Condivido appieno. Qualora sia così, spero che non “cinquecentizzino” il prodotto finale: per me sarebbe auspicabile vedere un mezzo più pragmatico di 500X e Renegade e che sopratutto sia stilisticamente “nuovo”.
  19. Esatto, Rabbit era il nome della Golf I (ma anche altre serie, tra cui la 5a) negli USA dato dalla particolarità (per l’epoca è il mercato) dell’assenza della coda. Concordo in pieno con te: per me potrebbe essere un modello importato parallelamente, in quanto (in alcuni paesi europei) la Golf I è sopravvissuta per qualche tempo nei listini, affiancandosi alla Golf II. La denominazione della Golf I, a questo punto, cambiava in Golf Rabbit (o solo Rabbit, a seconda) e la gamma era composta da 3 versioni: Junior (base), Rabbit (intermedia) e Rabbit GTI. I motori erano i 1.1, 1.5 e 1.8 benzina e 1.6 Diesel e TurboDiesel. Secondo me potrebbe trattarsi di una di queste.
  20. Non bellissima in senso stretto, ma comunque abbastanza equilibrata per essere una B-Sedan: più di tanto, se si volgono mantenere dimensioni ragionevoli per il segmento, il compromesso è questo. Anche vedendo a quali mercati è destinata, la preferisco ad altre proposte similari Chevrolet o VW.
  21. Mi auguro anche io che non la stravolgano o facciano voli pindarici in termini di estetica: l’attuale trovo sia molto riuscita e piacevole, senza eccessi o forzature. Imho rivedrei un po’ gli interni, a cui manca un pizzico di brio e di cura: la sorella Sportage fa meglio da questi punti di vista.
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