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MarcoGT

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  1. Non sembra male, spero solo che non facciano i soliti pasticci, dentro come fuori. Guardando le foto mi è venuta in mente la Will VS dei primi anni ‘00:
  2. Esatto, per essere precisi si: aveva natura bilaterale e faceva parte di una politica protezionistica, in questo caso in tema di auto.
  3. Per precise politiche commerciali (a mio avviso molto discutibili) atte a favorire l’industria interna, ergo i marchi nostrani in primis e, per le residuali quote di mercato, i brand europei. Rispetto ad altri mercati europei, come Francia, Germania e Regno Unito, fino al 1992 in Italia le auto giapponesi erano sottoposte ad un rigido contingentamento: solo il 3% del mercato. Col passare degli anni le quote sono aumentate, sino alla liberalizzazione completa nel 1999. Ecco spiegato, molto brevemente, il perché molti prodotti nipponici qui non si sono mai visti.
  4. In quest’ultima settimana ho notato più di una nuova Polo in circolazione: tutte nere o grigie e in allestimenti medio-alti. Confermo la mia perplessità sull’estetica e sulle proporzioni. Durante una capatina in Svizzera mi sono imbattuto in un esemplare nuovo di pacca, in un colore (ad oggi) non presente in Italia ma che, al netto del mio giudizio estetico, trovo molto elegante e meno scontato di altre cromie. La tinta si chiama Pale Cooper Metallic, ed è un optional da 650 CHF.
  5. Avvistamento milanese: una bella Opel Kadett E Cabrio (by Bertone), una delle ultime prodotte. A mio giudizio ottimo abbinamento cromatico verde bottiglia con capote beige: l’interno era dello stesso colore, con tessuti tipo tartan. Appariva parecchio in forma, salvo la capote un po’ logora e scolorita in alcuni punti. Ora tre avvistamenti elvetici, tutte Toyota: due Starlet e una Corolla Sportwagon. La Starlet era la segmento B della casa, molto diffusa in tutta Europa: da noi, al solito, non è mai arrivata ufficialmente per gli arcinoti motivi. In terra elvetica, nonostante tutto, è ancora abbastanza frequente da vedere. Questa è una 1.3 XLi 5 porte, in condizioni davvero notevoli: La seconda è una 1.3 XLI Dino, una serie speciale dei primi anni ‘90: Chiudiamo con la Corolla SW 1.8 4WD, con trazione integrale, elemento molto apprezzato (e per certi versi indispensabile) oltre confine. Da noi venne venduta per un periodo, ma con motore 1.6 e trazione anteriore. Quando vado in Svizzera, ma più in generale all’estero, non posso esimermi (per quanto possibile) dal “setacciare” il parco auto in cerca di auto rare, particolari o esotiche: è una cosa che mi piace tantissimo fare, con da quando sono piccolo. Se poi si tratta di auto mai arrivate da noi beh, ancora meglio!
  6. “Ravvivo” il tread con un paio di autofunebri inglesi. Austin 2200 e Rover P5. Aggiungo anche una Lada 111, in una variante molto particolare...
  7. Ne ho viste poche di questo particolare colore, mentre molte in color Grigio Moda. A me questo verde ha fatto venire in mente una delle tinte della Innocenti Mille Clip:
  8. Insomma, non mi convince molto: il frontale per me è la parte meno riuscita, in particolare le dimensioni e ottiche dei fari (che mi sembrano passatelle), il paraurti e la foggia della tipica “bocca” Aston. Come elemento mi sembra un po’ posticcio rispetto al resto: ottima la modifica di@savio.79 con cui mi complimento. Con un frontale come il suo sarebbe stata ottima, a mio gusto. Dalle foto ufficiali mi ha ricordato un pesce gatto...
  9. A vederla così niente male, lo schermo è certamente meglio integrato che in altre MB. Per me stonano le bocchette del clima rotonde, che non riesco proprio a digerire.
  10. Nella lineup VW in Cina si inserisce tra Magotan/Passat e Phaeton. Come di consueto molto sobria e classica, dentro e fuori: meno sibaritica rispetto ad altre vetture similari vendute sul mercato cinese. Particolare la tinta Umber Brown, la stessa della Tiguan che abbiamo in famiglia.
  11. Vero, ho ricontrollato ora: grazie dell’errata corrige [emoji6]
  12. Honda Civic 4a serie, la mia preferita in assoluto: ad oggi molto molto rara da incrociare, almeno dalle mie parti. Condizioni buone, salvo qualche segno qui e la: Citroën 2CV Charleston, nella meno comune tinta bicolore gris Cormoran/gris Nocturne. Le condizioni non erano proprio ottimali: la capote è probabilmente di provenienza Charleston rouge Delage/noir, la tinta più nota e diffusa per questa versione.
  13. Concordo in pieno con@doppiorene: sicurezza e rispetto delle norme sono essenziali, sopratutto in una TV comunque di servizio pubblico. Tra l’altro hanno segnalato il sorpasso azzardato (vietato dalla doppia linea continua) anche a Striscia qualche minuto fa.
  14. Per me in peggiorando, esteticamente parlando: il 3/4 anteriore si salva, ma quello posteriore (fanaleria e portiera in primis) anche no imho.
  15. Infatti, si trattava di optional ma che di fatto erano imposti direttamente al momento dell’acquisto, come accadeva spesso all’epoca anche per altre auto e marchi. Si può dire che fossero “virtualmente di serie” e pochi esemplari, sopratutto in versione S come quella che ho incrociato, ne uscivano di fabbrica prive.
  16. Che io sappia, per parecchio tempo, anche per la versione S (sia 45 che 55) gli accessori che ho segnalato erano del tutto opzionali, benché (come accadeva) praticamente imposti: il pacchetto poggiatesta anteriori-tergilavalunotto-cristalli atermici era proposto a 276mila lire. Le versioni S si differenziavano dalla base anche per i pannelli porta senza lamiera a vista e per la presenza della 5a marcia.
  17. Fiat Uno 45 S in un classico (ed elegante imho) Grigio Quartz metallizzato: Pur essendo una S, gli indicatori di direzione anteriori sono color ambra, quindi non originali. Da notare come, quasi certamente, sia accessoriata con il pacchetto (praticamente imposto all’epoca) che includeva cristalli atermici, tergilavalunotto e poggiatesta anteriori. Non solo, ma è dotata anche dei vetri posteriori apribili a compasso, anch’essi opzionali. Audi 80 B3 1.8 E In ottimo stato con cerchi in lega e fendinebbia: la porzione centrale del portatatarga posteriore, che ingloba le luci di retromarcia, è con tutta probabilità di provenienza Audi 90. Seat Ibiza CLX, in buono stato ed uso quotidiano:
  18. Uso Waze da un paio da circa 3 anni e mezzo: mi sono sempre trovato molto bene e, all’occorrenza, lo utilizzo spesso. Unica pecca evidente, a mio giudizio, la mancata possibilità di scaricare mappe offline. Per ovviare a ciò ricorro alla app Here We Go: completamente gratuita e con possibilità di utilizzarla come navigatore “live” o con mappe offline. Ambedue su IOS 11.1.1 girano perfettamente.
  19. Bella la Scorpio, praticamente introvabile! La 127 è una MidiMaxi by Moretti mentre la vettura sotto il telo azzarderei possa essere una Fiat 1100/103, a giudicare dai paraurti e dai rostri:
  20. Ottimo materiale! Imho, condizioni a parte, la mia preferenza va alla Kadett GSI: da piccolo ne avevo un modellino della Matchbox, di colore rosso, bei ricordi... Questa mi sembra un po’ ridotta male, è i cerchi sono di provenienza Astra F GSI prima maniera.
  21. Davvero, le condizioni erano davvero notevoli: sembrava quasi nuova! Di Corolla Liftback ogni tanto ne spunta ancora fuori qualcuna, insieme a qualche wagon. Se consideriamo la gamma e la percezione del marchio Toyota (famoso per le sportive e per le fuoristrada, molto meno per altri segmenti) in Italia nella seconda metà degli anni ‘90, come modello ha avuto comunque una più che discreta diffusione, insieme a Rav4 e Carina E: Yaris doveva ancora arrivare, Starlet mai pervenuta e Camry presente quasi solo virtualmente.
  22. A me la hatchback sembra peggio della attuale a livello estetico: troppo “bananosa” e bombata, specie negli sbalzi. Molto meglio la sedan, imho più proporzionata.
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