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MarcoGT

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  1. Hanno fatto un ottimo lavoro con questo M.Y. 2018: lo schermo è davvero ben integrato con il resto della plancia. Per il resto, a mio parere, la base di partenza era già notevole. L'unico limite che sconta, se tale lo si può definire, è la percezione del brand in alcuni paesi (Italia compresa) che ne frena abbastanza la diffusione: per fortuna non è così dappertutto. A mio modesto giudizio, ritengo che la Superb sia, dato il segmento, l'esempio perfetto di value for money e di understatement. Mi auguro che in Skoda, per il futuro, non abbiano la malsana idea di rovinarla come accaduto per la Octavia.
  2. Su Dr concordo con te, alla fine è poco più che un importatore, il "brand" è assimilabile (imho) a Martin Motors, che importava la Bubble (tipo Smart) e la Ceo (iso X5 I). Vero è che si potrebbe accostare anche a qualcosa in stile Rossignolo, sperando però in una diversa evoluzione. Probabile che, pur non cedendo il marchio, sia stata concessa una licenza per poterlo (limitatamente agli accordi) utilizzare.
  3. L'immagine sopra si riferisce ad una show car, a marchio Innocenti, disegnata da Giugiaro (ai tempi in Bertone) e datata 1965: si chiamava 186 GT e sfruttava una meccanica di origine Ferrari, un V6 1.8 da 158 cavalli.Venne molto apprezzata, tuttavia non entrò mai in produzione. Sul ritorno di Innocenti non ci spero molto: anni fa si vociferava di un suo possibile riutilizzo da parte di Fiat per prodotti low-cost. Andrà a finire come Dr, ho come questa sensazione.
  4. Stile alternativo in maniera non alternativa, ergo con diversi elementi che richiamano numerose concorrenti e non. Io ci vedo un vago ricordo nella Concept Enduro del 2015: Esteticamente è molto (troppo?) carica, ma non la trovo così malaccio: forse senza il bicolore risulterebbe meglio, imho. Da vedere dal vivo.
  5. Il design credo fosse sviluppato in comune, mentre la componentistica era per la maggiore di origine francese: strumentazione Ami 6, devioluci/deviotergi DS e GS, volante monorazza Dyane e bocchette laterali della plancia di origine GS: di Fiat c'era la fanaleria posteriore (se non sbaglio) e le manovelle dei vetri, mutuate dalla 500.
  6. Era, per l'epoca, moderno nel design e nell'impostazione meccanica: l'impianto frenante (con 4 dischi) era molto avanzato, con liquido LHM con sfera accumulatrice, del tutto simile a quello della piccola Dyane ma, naturalmente, adeguato ad un mezzo di questa mole. Non ne vedo uno da anni... Si, era tra i più utilizzati: ne ho postato qualcuno nelle pagine precedenti. In Francia, al contrario che da noi, sono molto più utilizzati i furgoni (sia per recupero che cerimonia) delle normali auto funebri.
  7. Il Lublin, in versione passo normale era lungo 4 metri e 790, mentre il 242/C35 era lungo 4 metri e 960. Rimango dubbioso circa la "parentela" che ci può essere.
  8. Non saprei dirti, benché abbia sentito anche io parlare di questa "connessione" anche se non so, nei fatti, se e come si concretizzasse. Visti i rapporti tra Fiat e FSO, vedi Polonez e derivate, non mi sorprenderebbe più di tanto.
  9. Era praticamente l'evoluzione/ammodernamento della Polonez, con meccanica Fiat 125. Per un breve periodo, credo negli anni '90, è stata importata ufficialmente anche in Italia. Esatto, ne giravano abbastanza: erano marchiati Daewoo-FSO. Componeva la gamma commerciali del marchio coreano insieme al Lublin:
  10. Fiat Uno 1.0 Fire, in un classico bianco: in questi giorni sono "spuntate" alcune Uno dalle mie parti. Mitsubishi Pajero 1a Serie, versione passo corto: Opel Vectra A 5 porte, in condizioni solo discrete nella sua ultima evoluzione: Citroen ZX 1.4 Break, ormai (da me) difficile da incrociare: Opel Frontera 1a generazione: Fiat Punto 55S, in una tinta molto sgargiante chiamata "Giallo Exploit":
  11. Facendo una battuta (scontata quanto triste) si può dire che è bella che morta, un cadavere praticamente... [emoji28][emoji13]Aggiungo una auto funebre particolare, proveniente dalla Polonia: la FSO Polonez Bella, una delle numerosissime varianti elaborate sulla base della vettura polacca. Due porte passo corto: Due porte passo lungo: Quattro porte passo lungo:
  12. Questa versione non la ricordavo! Aveva anche il quadro strumenti colorato, così come i (pochi) tasti in plancia. È l'unica che gira in zona dalle mie parti.
  13. In teoria si, ma non ci metto la mano sul fuoco: i fari anteriori, invece, dovrebbero adottare la tecnologia laser.
  14. Scartabellando ho visto che l'alimentazione del 1.6 era, almeno per la Cabrio, a carburatore doppio corpo: la potenza era sempre 75 cavalli. Altre fonti riportano anche una versione ad iniezione del 1.6, che equipaggiava anche la GLI. Poco male: in tutti i casi una vettura iconica, simpaticamente chiamata "cestino per le fragole" [emoji13] ☏ iPhone ☏
  15. Che io sappia era disponibile anche in colore nero con cerchi scuri, prerogativa di tutte le Sportline. Tra l'altro le motorizzazioni erano, a seconda dei mercati, 1.6 (a carburatore) e/o 1.8 (iniezione o carburatore). Credo che le prestazioni limitate di alcuni vecchi propulsori VW siano una loro caratteristica: in famiglia abbiamo una Golf 3 1.6 (75 cavalli) e, nonostante la cilindrata, non è certo un fulmine.
  16. Volkswagen Golf Cabrio Sportline. Era una edizione speciale dalla connotazione spertica datata 1991, che si aggiungeva alla Youngline (versione di ingresso) e Classicline (versione di lusso). Tra le sue caratteristiche i cerchi in lega BBS verniciati di nero (qui presenti ma grigi), i sedili sportivi, il volante sportivo a 3 razze e la capote elettrica: una piccola particolarità è data dal logo anteriore di colore rosso. Un bell'esemplare, salvo per la capote leggermente danneggiata qui e lì. Fiat Panda Young color blu chiaro, in gran forma. Fiat Uno 1.1 S color verde petrolio, sbiadito è un po' scrostato in alcuni punti: ne ricordo molte in questa tinta. Per finire una rara Innocenti Mille, in una tinta blu/viola.
  17. Quello sì: in Europa il marchio (nel 2009/2010) doveva ancora essere sdoganato del tutto e, complice la richiesta di suv, è nata la Duster. Coi suoi pro e i suoi contro ha comunque avuto parecchio successo e ha contribuito non poco a formare l'immagine del marchio in Europa occidentale. Sul discorso Nissan/Renault concordo: non è facile ponderare bene scelte e proposte. Diciamo che le versioni Nissan sono posizionate leggermente più in alto di quelle Renault ma nulla di più o di veramente differenziato. ☏ iPhone ☏
  18. Sono d'accordo con te. La Duster è nata sin da subito come progetto da commercializzare con ambedue i marchi, a seconda dei mercati di riferimento. Il marchio Renault è adottato in Sudamerica (come alcuni paesi africani) per la sua notorietà, mentre in Russia (oltre che per notorietà) per ragioni legate allo scarso appeal (o meglio, di repulsione) verso i prodotti provenienti dai paesi dell'ex-blocco sovietico o comunque da determinati paesi dell'est. Tra l'altro, ad eccezione delle varianti Dacia, le altre sono posizionate come suv medio a buon prezzo ma non low-cost tout court come da noi. In India è presente anche la Nissan Terrano, una sorta di variante più equipaggiata della Duster.
  19. Per essere una versione di ingresso di una vettura destinata ai mercati sudamericani non è niente male, davvero: 4 vetri elettrici, tablet centrale, specchi a regolazione elettrica, Aux/USB, specchi e maniglie in tinta etc. Guarnizioni porta con doppio anello, bagagliaio interamente in moquette, guarnizione parabrezza incassata (come Punto) e via dicendo.
  20. Inizio ad avere dubbi e paure concrete: già l'attuale non ha mai fatto breccia in me, così come la X6 è in generale le suv-coupé ☏ iPhone ☏
  21. Che io sappia in Canada la Ascot (almeno ufficialmente) non è mai arrivata: era presente una sua derivata, la Acura Vigor, altra berlina "upmarket".
  22. Perfettamente d'accordo con te. Non ho vissuto attivamente, per ragioni di età, il periodo ma (anche rispetto a molti altri prodotti giapponesi) in fatto di design Honda era senz'altro un passo avanti: senza contare la meccanica e alcune chicche, come il sistema 4WS di Prelude e il V-TEC. Rimanendo in quegli anni, un'altra auto che mi piace parecchio è la semisconosciuta (almeno alle nostre latitudini) Honda Ascot: l'ho sempre trovata semplice ma elegante.
  23. Una più bella dell'altra! Mitica la Civic: la generazione (insieme alla successiva) che preferisco in assoluto.
  24. Mi hai anticipato: in effetti le ruote a raggi (Borrani?) sono un po' fuori luogo, sopratutto vista la modernità della linea è il periodo di riferimento (anni '70).
  25. Non riesco proprio ad apprezzarla: non metto in dubbio il lavoro fatto e il tempo speso, ma il risultato finale non mi piace per nulla. Magari per poterlo fare bisogna essere muniti di un determinato portafoglio... Fortuna, imho, che è una one-off [emoji13]
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