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MarcoGT

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  1. Confermo. La gamma ora si compone di versioni Silver, Unyca, Gold e Mya, quest'ultima come versione al top dell'offerta in luogo della non più presente Platinum. Vernice bicolore in opzione a 800€, nei toni Nero Vulcano/Rosso Argilla o Grigio Perla/Grigio Argento.
  2. Io quando metto quella della Just la lascio assorbire, mettendone poca e spalmandola molto bene. Volendo puoi anche risciacquare, io alle volte ci passo una salvietta o un asciugamano dopo qualche minuto.
  3. Vero! Di Vivio dalle mie parti non se ne vedono da tempo: diversamente, durante l'ultima vacanza in Valtellina, qualcuna ne ho vista, insieme ad un paio di Subaru Mini m80, la progenitrice.
  4. Un bel suggerimento, sopratutto per quel che attiene l'ultima parte... [emoji13] Purtroppo, però, la mia barba è poca e se non mi raso fa un brutto effetto, in virtù proprio della sue esigua quantità: a me piacciono molto le basette (corte e curate, però) ma non ne ho un briciolo. Tempo addietro, così per curiosità, ho provato a farmi "crescere" il pizzetto ma con risultati quantomeno discutibili: ho tenuto per qualche giorno la mosca, poi di nuovo sbarbato in totalità. Sembra da ridere ma, proprio in generale e anche per la scarsità di barba, mi danno di solito meno anni di quelli che ho.
  5. La crema che uso io è a marchio Just e devo dire che (per quanto mi riguarda) funziona molto bene: ho letto che la usano in vari modi, anche per "curare" i buchi alle orecchie, l'acne, le scottature e via dicendo. La Nivea non l'ho mai provata, ma penso che andrà certamente bene, così come quelle di altre marche [emoji6]
  6. Non sarebbe male, con i dovuti adattamenti, vedere il marchio Acura anche in Europa... Questa RDX sembra molto interessante!
  7. Io ho 23 anni e (purtroppo [emoji31]) poca barba, buona parte (di quella poca) della quale concentrata sul collo. Avevo anche io il tuo medesimo problema, pur utilizzando il rasoio elettrico. Per la mia esperienza, crema idratante a base di calendula (non ricordo la marca) che aiuta molto la pelle irritata [emoji6]
  8. Concordo con tutti coloro che hanno definito peggiorativo questo secondo restyling. Un vero peccato, la Yaris di prima generazione aveva una linea sbarazzina e piacevole: consideriamo che, nel 1999, ha sostituito la Starlet, equilibrata ma non certo originalissima. Per me la Yaris migliore rimane questa:
  9. Certo, per quel che posso (e so) più che volentieri. Premesso che si tratta di dettagli (insieme a tanti altri, come il bocchettone di rifornimento e tanti altri...) che al 99,99% passano praticamente inosservati alla maggior parte dell'utenza, è un genere di cose che mi piace molto notare. Per ciò che attiene ai tipi di guarnizione per il parabrezza, ci sono fondamentalmente tre tipologie di soluzioni: 1) riportata, in cui la guarnizione (ergo il materiale sigillante) è inserita a filo tra il vetro parabrezza e la sua sede: in pratica rimane a vista, come in queste due immagini. Si tratta della stessa soluzione adottata per la Swift in questione. 2) incassata, in cui la guarnizione è inserita (incassata, appunto) tra il parabrezza e la sua sede: rimane praticamente quasi del tutto occultata alla vista, come in questi casi: 3) semincassata con guidagoccia, soluzione intermedia che "media" tra i due precedenti tipi: la parte superiore è ti tipo incassato, mentre le parti laterali hanno il guidagoccia esterno, ergo a vista: A livello di efficacia sono più o meno tutte uguali, ma altrettanto non si può dire in termini di efficienza. In questo caso, infatti, quella di tipo incassato è la migliore poiché garantisce una maggiore resistenza all'invecchiamento e all'usura, sopratutto contro gli agenti atmosferici o comunque esterni: a ciò si aggiunge una più elevata efficienza aerodinamica. Quella di tipo riportato è relativamente più economica, ma è meno efficiente: essendo il materiale sigillante posto all'esterno, è molto più soggetto e suscettibile a usura e invecchiamento, oltre ad essere meno efficiente dal punto di vista aerodinamico. La soluzione semincassata si pone, come già detto, a metà strada tra le due anche in questi ultimi termini. Mi scuso per il piccolo .O.T.
  10. Nel complesso fuori non mi dispiace, anche considerando gli ultimi esempi di stile by Suzuki: ben fatto l'occultamento della maniglia delle porte posteriori, in modo da ottenere quasi un tutt'uno coi fillets. Resta, però (quello delle maniglie "nascoste) un elemento che non mi convince, sia per estetica che per praticità. Abitacolo ordinato ma che mi dice poco: preferisco quello attuale, per quanto possibile più personale. Questione di lana caprina on: peccato per la guarnizione del parabrezza di tipo riportata, un po' superata e non della massima efficienza. Modalità lana caprina off.
  11. Ammiraglia coreana di casa Daewoo, la Arcadia (Honda Legend 2a serie) Sempre in tema di vetture coreane, una panoramica sulle Hyundai alto di gamma. Grandeur, di prima e seconda generazione (Mitsubishi Debonair 1a e 2a serie) Hyundai Dynasty, derivata a sua volta dalla Grandeur, rispetto alla quale si poneva più in alto. Attualmente, come sua erede, vi è la Genesis. Equus di prima generazione (Mitsubishi Proudia) Nella attuale gamma Hyundai, le berline di alta gamma sono così ordinate: Grandeur, Genesis ed Equus, che rappresenta il top della produzione del costruttore coreano.
  12. Infatti non è molto conosciuta, ma la "nostra" 124 è stata prodotta su licenza da tantissime case, tra cui Kia: per inciso, anche la 132 venne prodotta per un certo periodo, insieme all'ammiraglia 604, derivata dall'omonima vettura Peugeot.
  13. Carrellata di vetture Kia. 124 (Fiat 124 e derivate) Pride (Ford Aspire/Mazda 121) Capital & Concord (Mazda Capella-626/Ford Telstar) Potentia (Mazda Luce/929) Enterprise (Mazda Sentia/929)
  14. Qualche modello Proton, casa malese che ha iniziato a produrre vetture su licenza Mitsubishi, come i modelli qui presentati: si trattava fondamentalmente di rebadge di Colt, Lancer e Galant. Alcuni sono stato venduti, in passato, anche in alcuni e selezionati paesi europei, come UK, Germania e Paesi Bassi. Proton Satria/Persona Compact/300, a seconda dei mercati. Proton Wira/Persona/Natura/400, prodotta sia in versione 4 che 5 porte. Proton Putra, variante Coupè 2 porte dei precedenti modelli. Proton Arena, pick-up compatto sempre di derivazione Colt/Mirage/Lancer. Proton Perdana, di derivazione Galant.
  15. Concordo in pieno: tra l'altro alleggerirebbe e snellirebbe la vista laterale, rendendola assai più gradevole. Eppure sui rendering di qualche giorno fa mi pare di ricordare che fossero verniciate/ricoperte...
  16. Mercury Tracer nelle sue tre diverse generazioni: altri non era che un rebadge della Ford Laser, derivata a sua volta dalle varie Mazda Familia/323. Mk1 Mk2 Mk3 Nelle due ultime generazioni era venduta accanto alla "gemella" Ford Escort (mercato USA, in pratica una Laser ridenominata) come alternativa più rifinita a marchio Mercury.
  17. Ottima panoramica dei prodotti Daewoo/GM, ai quali aggiungo anche la Formosa Magnus, la Evanda prodotta (insieme ad altre vetture del marchio, come la Matiz) per alcuni mercati asiatici.
  18. Verissimo: pur con le debite differenze, la storia della Cimarron e quella della Arna presentano diversi punti in comune [emoji6] Vero, ho controllato. Grazie per la precisazione [emoji6] Suzuki Equator, alias Nissan Navara/Frontier. Fu creato per cercare di rilanciare vendite e immagine del marchio Suzuki negli USA, da tempo sottotono ma ottenendo davvero magri consensi e affossando ancor di più il brand, ora non più presente (con le auto) in Nordamerica.
  19. Quella con il motore da circa 143 cavalli di tipo a precamera, corretto? L'aveva il papà di un mio compagno di classe, e ho avuto modo di salirci qualche volta: la ricordo molto spaziosa, e la cosa che mi colpì fu il bagagliaio enorme. Al tempo noi avevamo una Sharan.
  20. Un po' di vetture prodotte da Perodua, una casa automobilistica malese che produce modelli di licenza Daihatsu/Toyota. Qui abbiamo, in ordine: Kancil (Cuore/Mira 3a serie), Kelisa (Cuore/Mira 4a serie) e Kenari (Move 1a serie). Sono stati esportati anche nel Regno Unito.
  21. Cadillac Cimarron, ingenuo tentativo di proporre una compatta di lusso derivata dalle cosiddette J-Cars. Dal progetto originario derivarono numerose auto, con altrettanti marchi: ho disposto le varianti americane in base al target di riferimento. La Cadillac rappresentava in qualche modo la versione più prestigiosa. Mercato USA Chevrolet Cavalier Pontiac Sunbird Buick Skyhawk In Europa, Asia e Australia arrivarono, invece, a seconda dei mercati: Opel Ascona C/Vauxhall Cavalier Isuzu Aska Holden Camira
  22. Iveco Massif, aka Santana PS-10/Anibal. Una meteora della produzione automobilistica degli ultimi 10 anni. Personalmente ne ho viste solo 2 in vita mia: una pick-up in dotazione ai Vigili del Fuoco e una 5 porte di colore bianco (d'occasione presso un concessionario Iveco).
  23. Mazda Proceed Levante, derivata dalla Escudo/Vitara/Sideckick di prima generazione è riservata unicamente al mercato giapponese: si poneva leggermente più "upmarket" rispetto alla versione con marchio Suzuki. Le derivate in giro per il mondo sono state numerose: Geo Tracker, Pontiac Sunrunner, Santana PS300 etc A mio parere "come rendere ancora più brutta una vettura non certo nata bella"...
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