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MarcoGT

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  1. Sempre peggio: da “doppio rene” a “doppia griglia da barbecue”, mamma mia: zero proporzioni...
  2. Mitico commissario! Diciamo, prendendo in prestito una delle sue espressioni, che la Tipo avrebbe potuto, secondo me, essere “tanticchia” meglio [emoji13]
  3. In relazione alla Tipo, sempre in riferimento alla foto di colore beige, si vedono anche i fari posteriori con ottiche bianche (per quanto riguarda retro e indicatori di direzione se non erro) che poi non vennero mantenuti nella produzione vera e propria. Preserie o comunque prime foto stampa: Versione definitiva: Personalmente il 3/4 posteriore è la parte che meno digerisco della Tipo, auto che già (dal punto di vista meramente estetico) reputo un po’ così. Fine O.T.
  4. Insomma, secondo me ha perso un po’ di pulizia, specie nella coda: sin dal suo debutto ho sempre trovato i gruppi ottici anteriori un po’ troppo piccoli in proporzione al resto.
  5. Ultimi avvistamenti: Daihatsu Feroza ResinTop, in un color verde acqua e con cerchi di provenienza Suzuki: mi scuso per la qualità dello scatto [emoji28] Opel Astra F Caravan 1.4 16V, un po’ trascurata ma con 4 vetri elettrici e cerchi in lega: Fiat Uno Start, in forma ma con borchie discutibili: Peugeot 306 XSi, con tanto di adesivo originale al lunotto:
  6. Da Londra: Toyota Avensis MK2 Fastback, da noi mai importata, come già accaduto per la prima serie: VW Polo BlueGT, versione sportiveggiante dell’utilitaria tedesca, anche qui non venduta in Italia: Tornando in Italia, ecco una rara Suzuki SX4 Sedan, anch’essa mai importata ufficialmente da noi, ma venduta in diversi Stati europei:
  7. Noi in casa da qualche mese abbiamo una 208 1.2 VTI Allure e ci troviamo molto bene: è spaziosa (in rapporto alle dimensioni), ben rifinita e molto comoda. Il motore è equilibrato e pur non essendo un fulmine di guerra la muove bene e senza sforzo e con consumi più che buoni: unici nei sono dati dalla frizione (a volte non facilmente modulabile) e dal cambio, dagli innesti non sempre precisi e dalla corsa lunga. Per il resto nulla da dire. La Yaris HSD l’ho guidata in occasione di un test drive e mi è piaciuta: facile da condurre e, una volta fatta l’abitudine all’e-CVT, si viaggia bene. I consumi sono molto interessanti, specie in città: bisogna abituarsi al pedale del freno, che necessità di essere “dosato” in modo diverso dalle auto tradizionali (la prima parte è di tipo rigenerativo, mentre la seconda è quella “vera e propria” diciamo) ma nulla di che. Di contro ha finiture inferiori rispetto alla 208 e risulta essere più rumorosa di quest’ultima, specie fuori città: a livello di spazio nell’abitacolo siamo lì. Detto ciò, se le tue percorrenze sono per la maggior parte urbane valuterei con più attenzione l’ibrido di Yaris (ma anche SWIFT a questo punto) che da indubbi vantaggi sui consumi. Considera infine che ci sono diverse agevolazioni (che possono cambiare a seconda della città, del comune o della regione) per le ibride sui parcheggi, bollo etc: prova a vedere se anche a Milano c’è qualcosa di simile.
  8. Grazie mille per il link! La reputo davvero orrida e poco armoniosa: davanti con linee tese e naso a tapiro, mentre dietro una malriuscita interpretazione del concetto coda tronca. Fine O.T.
  9. Da un lato meglio che sia un Photoshop, e (guardando bene) nemmeno troppo ben riuscito: una simile realizzazione anche no. Mai vista prima d’ora (e forse meglio così...) ma che auto è?
  10. Insomma, la realizzazione sembra parecchio posticcia e poco armoniosa. Talvolta Castagna presenta creazioni un po’ discutibili esteticamente e anche leggermente tamarre alle volte.
  11. Toyota Land Cruiser VX Turbo 3p, in perfetto stato: Suzuki SJ310 5speed SoftTop, molto ben tenuta e con tanto di decals d’origine, molto diffuse tra le auto orientali degli anni ‘80 e ‘90, fuoristrada e non: MB 190E, in buono stato: Chiudiamo con una perla rara: Saab 9000 CS Turbo, in gran forma, esclusa la parte sinistra del paraurti posteriore, che risulta danneggiata. Di quest’auto mi sono sempre piaciuti molto i cerchi in lega [emoji41] Ne approfitto inoltre per fare a tutti gli autopareristi (e relative famiglie) i miei migliori auguri di Buon Natale e felice anno nuovo!
  12. La questione ritengo sia abbastanza spinosa e di certo non fa piacere, in primis per l’immagine di FCA. Dopo aver letto diversi articoli e opinioni, posso dire che secondo me la verità sta nel mezzo. Da una parte EuroNCAP dovrebbe essere più chiaro sui criteri e sulle tempistiche dei ritest di auto già valutate, a prescindere da tutto: che poi gli italiani, in un certo senso, vengano penalizzati più di altri può anche essere. Però c’è anche da dire che “mamma Fiat” ha sempre lesinato (e, nonostante tutto, continua a farlo) sulla sicurezza e ancor più sugli equipaggiamenti (a seconda dei modelli e degli allestimenti) ormai basilari e scontati (airbag laterali, poggiatesta etc): logico che poi possano crearsi situazioni di questo tipo, mica c’è da stupirsi, vista questa politica di prodotto. Diciamo pure che è un mix di ragioni e situazioni differenti che hanno portato ad avere un simile risultato.
  13. Non sembrano ritocchi troppo invasivi: secondo me molto bene se così fosse, l’attuale Superb esteticamente mi piace molto, moderna e sobria allo stesso tempo. Mi auguro che dopo il pasticcio fatto con Ocatavia non rovinino anche questa.
  14. Io i remake stilistici non li digerisco molto, e la Stratos non fa eccezione. Secondo me aveva molto più valore celebrativo la Stola S81 Stratos, reinterpretazione del concetto del modello originario da parte dello stesso Gandini.
  15. Riprendo il filone auto funebri con una prima analisi sulla W210, erede della W124. Il modello è stato presentato nel 1995 ed e subito diventato, come in precedenza, il leader del segmento per ciò concerne le trasformazioni. Con questa serie di assiste ad una progressiva diffusione della carrozzeria 4 porte, anche se le versioni 2 porte (corte o lunghe) continueranno ad avere la fetta di mercato più rilevante. Altra caratteristica degna di menzione è data dal numero di vetture dotate di cambio automatico, che via via ha finito per soppiantare il manuale + riduttore da sempre utilizzato: idem dicasi per la scomparsa, quasi totale, di vetture con motore a benzina, in favore (nella maggior parte delle volte) di auto diesel o turbodiesel. Si assiste inoltre ad un mutamento, più o meno evidente a seconda dell’allestitore, delle linee dei carri, non più solo squadrate come prima: la “svolta” vera è propria arriverà però con la W211, come avremo modo di vedere. Infine, si ricorre con sempre meno frequenza (salvo eccezioni o personalizzazioni) a decori o segni particolari di natura religiosa. Ecco alcuni esempi. 2 porte passo corto, ricavato da telaio o da vettura: Pilato BMC: Casale: Chiotti: Zanardo: Qui invece telaio lungo per trasformazioni 4 porte o comunque a LWB: Casale: Pilato: BMC: Rappold: Alla prossima tranche [emoji6]
  16. MB 190 E, già versione post-restyling: VW Golf III 1.4 GL, in buono stato, paraurti posteriore a parte: Mitsubishi Space Wagon II 1.8 GLX: Ford Fiesta MK3 1.3 Newport: Chiudo con una incredibile BMW 502, in questo color crema e in condizioni pazzesche:
  17. Mi auguro che il nuovo corso stilistico MB, per le berline in modo particolare, accantoni le forme da banana che si sono viste negli ultimi anni, in favore di qualcosa di più teso e, magari (anche se la vedo dura), un po’ più di differenziazione tra C, E ed S: va bene il family feeling, ma fino ad un certo punto (vale anche per altri marchi tedeschi).
  18. Oh, finalmente l’attesa è quasi finita: concordo sulla Toyota poco appagante per il genere di auto ma aspetterei altre foto per valutare meglio.
  19. Inquietante che alle volte basti una linea del tetto più o meno bassa e rastremata insieme ad un lunotto più o meno inclinato per far diventare tutto coupé: credo che questa parola sua tra quelle di cui si è più “abusato” automobilisticamente parlando. Ad ogni modo, ennesima babbuccia: i cinesi se la possono tenere secondo me, a posto così [emoji13]
  20. Velluto, molto utilizzato sulle auto giapponesi fino ad anni ‘90 inoltrati. Lo stesso materiale rivestiva i sedili di alcune versioni di Serena, Sunny e Micra, oltre che di Laurel.
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