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Sarebbe una gran bella notizia, sperando che come al solito non facciano “scappare la voglia” a chi potrebbe decidere di investire nel nostro paese, a maggior ragione vista l’ennesima crisi in corso.
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Molto interessante la Touring ma, per i miei gusti, anche la Sedan 4 porte [emoji7] Peccato non siamo mai entrare in produzione.
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Molto bella, pulita e moderna nell’impostazione stilistica. Peccato che rimarrà confinata al mercato interno o, al massimo, a mercati limitrofi. La Harrier è nata come “gemella” della Lexus RX per il mercato nipponico: dalla penultima serie, invece, è diventata quasi un modello separato, dal punto di vista estetico.
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La Logus è la versione tre volumi due porte, mentre la 5 porte è la Pointer: al contrario delle Ford da cui derivano, da quel che so, non sono state prodotte versioni quattro porte tre volumi e 3 porte due volumi per non creare eccessiva concorrenza con le omonime Ford Verona ed Escort.In precedenza il modello Vw era chiamato Apollo, sempre di derivazione Ford Verona prima serie: quest’ultima era una basata sulla Orion di prima generazione, rispetto alla quale era modificata nella parte laterale e posteriore, è dotata solo di due porte.
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Concordo in pieno con te e a sostegno di ciò credo che uno degli esempi più emblematici di tutto ciò sia rappresentato dal progetto Lancia J, dove Fumia applica in maniera ancor più stringente e dogmaticamente rigido il concetto di simmetria in una vettura: Ecco le simmetrie presenti: Come dicevo il concetto di simmetria ha indubbi vantaggi ma secondo me in casi come questo è portato a livelli quasi esasperati: lamiere e paraurti a parte, sono simmetrici anche i gruppi ottici, la mascherina e l’incavo targa posteriore. Ho apprezzato il libro di Fumia, così come molte delle sue creazioni e dei suoi concetti più cari, ma alcune realizzazioni mi lasciano, per così dire, molto più che perplesso, oltre a non convincermi per nulla dal punto di vista estetico.
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In casa BMW ci sono due stilemi essenziali (nel tempo reinterpretati, in meglio come in peggio secondo me) del brand, quali il doppio rene e il gomito di Hofmeister: In casa Peugeot un particolare che ha contraddistinto la versione 3 porte della 205, ossia i due inseriti plastici sul montante C, e che integravano (in quello a destra) il tappo del carburante: Elemento ripreso e reinterpretato anche sulla 208 3 porte, come ad esempio la GTI:
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Mi pare però che alla fine il concetto della simmetria si sia in gran parte perso (forse solo fanaleria e portiere) con la macchina definitiva, per ragioni “di packaging” per Chery, come spiegava lo stesso Fumia nel suo libro.
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L’idea di Fumia per una vettura con moduli simmetrici (porte, paraurti etc) ha indubbi vantaggi ma questa Chery (che, diversamente da quanti proposto da Fumia, fa a meno della simmetria come da lui pensata in origine) esteticamente è proprio uscita male...
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Elemento di stile, quello delle tre fasce luminose, caratteristico anche della Nissan Be-1, una delle “Pike cars” più note:
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A livello estetico la versione “originale” Chery è nel complesso riuscita mentre l’omologa dR sconta, nei dettagli che poi la differenziano rispetto al modello da cui deriva, sempre una certa impressione di posticcio, tra loghi e soprattutto calandra, piuttosto grossolana. Gli sforzi per offrire qualcosa in più e migliorare i prodotti c’è senz’altro, ma a quei prezzi e con quei contenuti di sicurezza non le prenderei mai in considerazione.
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- dr
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Corretto, infatti ho specificato solo il filetto rosso come caratterizzazione, strettamente di serie, delle GTI rispetto agli altri modelli.
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La Renault 16 se non ricordo male è la prima vettura ad aver introdotto il divanetto posteriore scorrevole per aumentare la capienza del bagagliaio, in caso di necessità: il “primato” viene, invece, quasi sempre attribuito alla Citroën ZX o alla Renault Twingo I.
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Particolare della “P” stilizzata della Grande Punto del 2005: Dettaglio del montante C dell’attuale Suzuki Ignis, che si caratterizza per le “branchie” riprese dalla Fronte Coupè/Cervo: Cellula Tridion tipica dei modelli Smart, elemento strutturale che da sempre ne caratterizza il design: Altra caratteristica Smart sono l’orologio e il contagiri in stile “occhio di rana”, anche se non presenti di serie su tutte le versioni: Una sintesi di tutti gli elementi caratterizzanti la stirpe della Golf GTI, qui nella sua prima serie: Mascherina con filetto rosso: Selleria con stoffa fantasia tartan e cambio con pomello di forma pallina da golf, che però non è stata una costante:
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Dettaglio del logo in zona maniglia-porta posteriore del prototipo Alfa Romeo Tonale, col Biscione “elettrificato”, molto riuscito secondo me: Tappo del serbatoio del rifornimento “occultato” nel gruppo ottico posteriore, Cadillac Eldorado ‘53: Terminale di scarico del prototipo Quartz con i quattro anelli Audi: Maniglia porta integrata con i listelli cromati delle prese d’aria sul montante posteriore della Miura, un bel l’esempio di integrazione nel design:
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Freno “a maniglione” tipico delle Alfa 90 e 75: Griglia del cambio manuale Ferrari, molto iconica: Griglia del cambio automatico delle Jaguar (presente fino a qualche anno fa) la cui forma era stata progettata appositamente per ragioni di sicurezza, per evitare errori nell’inserimento del programma di funzionamento: Motocompo Honda, un micro scooter pieghevole progettato per essere leggero ed economico e fatto apposta per inserirsi perfettamente nel baule delle Honda City e Today: Dettaglio del tergilunotto posteriore doppio tipico delle prima Lancia Flaminia: Dettaglio poi ripreso da molte auto, perlopiù wagon, nipponiche:
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In casa DS l’orologio che fuoriesce all’avvio della vettura: Indicatori di direzione posteriore della nuova DS9, omaggio alla DS del 1955: Rolla Royce “Spirit of Ecstasy” a scomparsa: Sempre in casa RR i famosi mozzi che rimangono fermi quando la ruota gira:
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Orologio Suzuki Vitara con ideogrammi, molto bello secondo me: Linea dorata sul perimetro della carrozzeria delle prime Alfa 33 Quadrifoglio Oro: Plancia Fiat Panda 1a serie, con l’iconico tascone e il posacenere mobile, poi replicato su Uno: Rivestimento in ciliegio per baule posteriore MB CLS Shooting Brake: Lunotto posteriore della Corvette Split Window, ossia lunotto in due porzioni, esclusivo delle vetture prodotte nel 1963: Particolare della parte posteriore delle Golf Mk1, chiamate “swallowtail” o coda di rondine: Nissan Pao, ricca di dettagli retrò, tra cui l’apertura inversa del cofano motore (come su Micra K10, da cui derivava), l’apertura orizzontale dei finestrini posteriori e il portellone posteriore diviso in due parti, con ribaltina: Strumentazione della Citroën CX, con i tre elementi che l’hanno caratterizzata nel tempo: strumentazione con “lunule”, i satelliti PRN è il posacenere centrale “grenouille” Orologio Suzuki Vitara con ideogrammi, molto bello secondo me: Linea dorata sul perimetro della carrozzeria delle prime Alfa 33 Quadrifoglio Oro: Plancia Fiat Panda 1a serie, con l’iconico tascone e il posacenere mobile, poi replicato su Uno: Rivestimento in ciliegio per baule posteriore MB CLS Shooting Brake: Lunotto posteriore della Corvette Split Window, ossia lunotto in due porzioni, esclusivo delle vetture prodotte nel 1963: Particolare della parte posteriore delle Golf Mk1, chiamate “swallowtail” o coda di rondine: Nissan Pao, ricca di dettagli retrò, tra cui l’apertura inversa del cofano motore (come su Micra K10, da cui derivava), l’apertura orizzontale dei finestrini posteriori e il portellone posteriore diviso in due parti, con ribaltina: Strumentazione della Citroën CX, con i tre elementi che l’hanno caratterizzata nel tempo: strumentazione con “lunule”, i satelliti PRN è il posacenere centrale “grenouille”
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Molto molto interessante il topic [emoji41] Inizio col carrello in dotazione a Xsara Picasso: Sempre in casa Citroën il Moduboard presente di alcune versioni di C3: Valigetta 24 ore Alfa 90: Fettuccia portadocumenti asportabile Toyota IQ: Etilometro fornito di serie per la Peugeot 107 Sweet Years: Particolare posteriore del portellone della Honda Stepwgn:
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Esteticamente 166 a livello di plancia non mi dispiaceva del tutto, di certo molto meglio di K, che tra finta radica e pessima integrazione dell’airbag passeggero era tutt’altro che gradevole. Secondo me molto riuscire erano le plance di Safrane e XM Phase 2, sebbene quest’ultima fosse più tradizionale.
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Che poi, piccolo O.T., Arna io non l’ho mai trovata brutta in senso lato: anonima nello stile di sicuro, blanda forse fino al banale per alcuni ma le auto brutte (nel vero senso della parola) per me sono altre. Discutibile l’operazione dietro alla vettura (dal punto di vista politico e gestionale) ma sicuramente la qualità costruttiva era più molto più Nissan che Alfa.
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La proposta di Giugiaro non mi convince: tra l’altro, guardando bene il frontale, i “rigonfiamenti” attorno ai fari anteriori e la presenza di quelli che (sembrano) pezzi di scotch mi sanno di posticcio, quasi fosse adattata al marchio Alfa all’ultimo o quasi. È noto comunque che maquette e i mockup molto spesso hanno frontale e coda predisposti per l’inserimento di diversi elementi intercambiabili, sia per ragioni economiche che pratiche. Anche qui la mente mi porta qui, nel frontale:
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A me ricorda la Lanos 4 porte in versione restyling...
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Kamal era qualcosa di veramente spettacolare, nella linea come nelle proporzioni, molto grintose ma senza eccessi. Sappiamo come è andata, purtroppo ancora una volta un’occasione sprecata: io la trovo bella e, nel complesso, ancora piacevole ed attuale.
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Secondo me è stato fatto davvero un bel lavoro, i connotati più iconici del modello ci sono tutti e ben reinterpretati e modernizzati, sia dentro che fuori. Se proprio proprio devo trovare una pecca, in attesa poi di vederla dal vivo, l’inserto cromato laterale non a filo.
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A me sembra una foto ritoccata più che una vettura reale.