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MarcoGT

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  1. Io più che problema in senso lato lo definirei piuttosto un limite, dettato principalmente dal fatto che la trazione 4x4, per quanto utile specie su una macchina del genere, sarebbe scelta da una parte ridotta della clientela. Credo di ricordare che, oltre a ciò, anche la piattaforma non permetta l'installazione della trazione integrale, ma non ne ho piena certezza. Una 4x4 "virtuale" arriverà con la ibrida plug-in, come la precedente serie.
  2. La 164 SW con i lamierati posteriori della Taurus/Sable Wagon di seconda generazione la trovo piuttosto brutta e per nulla armonica... La 75, invece, aveva un suo perché per i miei gusti: peccato che, per tutta una serie di ragioni, non sia mai entrata in produzione. Aggiungo anche la 90 SW, presentata nel novembre 1985 è realizzata, su indicazione di AutoCapital, dalla Carrozzeria Marazzi di Caronno Pertusella e che ho avuto modo, qualche anno fa, di visitare. Di questa 90 ne vennero realizzati, in colorazione Grigio Neutro Metallizzato, due soli esemplari, motorizzato con il motore 2 litri a benzina: a livello di componentistica si sfruttavano, per la coda, i gruppi ottici della Fiat Uno prima serie.
  3. Tra le due io preferisco la Ateca: esteticamente, dentro e fuori, è molto ordinaria e razionale e per questo magari può risultare meno originale o personale di altre concorrenti. Io l'ho vista a più riprese dal vivo (senza guidarla, però) è mi ha convinto: è fatta bene, senza tuttavia alcune finezze tipiche delle cugine VW e Audi, ma nulla di che a mio avviso. Dovessi acquistare una vettura similare la prenderei seriamente in considerazione: 1.4 TSI o 2.0 TDI a seconda del chilometraggio. Versione Advance o Xcellence. Ritengo altresì abbia un buon rapporto qualità/prezzo e, forse anche per questo, sta avendo parecchio successo.
  4. La derivazione 3008, in più dettagli è abbastanza evidente ma, nonostante ciò, ha comunque uno stile riuscito e (imho) gradevole. Non ha le originalità della cugina francese, ma non mi dispiace nel complesso. Anche se, dopo aver visto dal vivo la 3008, la mia preferenza va a quest'ultima.
  5. La Coupè allestita da Boneschi era datata 1985 se non erro, ma non ricordo piu in che occasione venne mostrata. Si chiamava Gazella, era allestita su pianale accorciato della berlina e montava il PRV 2.8 V6 con cambio manuale. Pur non potendola definire brutta, era piuttosto anonima nello stile... Probabilmente anche la bicromia e l'aspetto in generale meno raffinato e più sportiveggiante fecero la loro parte imho.. Per il resto mi trovo d'accordo con le tue considerazioni.
  6. Scelte, probabilmente per posizionarla più in alto rispetto a Q30 e, contemporaneamente, evitare di "pestare i piedi" alla GLA, da cui deriva: la tedesca ha nella gamma motori anche il 16t della Q30, al contrario di QX30. Quest'ultima è proposta solo in abbinamento agli allestimenti Premium e Premium Tech, i più ricchi.
  7. Non dubito. Ma per Q30 la base (trazione anteriore e cambio manuale) ha il 1.6t a benzina, mentre la QX30 di partenza, col motore a benzina, ha il 2.0t con trazione integrale e cambio robotizzato. Ripeto, ovvio che ci ballano 15mila euro ma il confronto è impari in questo modo, come sopra spiegato.
  8. Le differenze sostanziali, e non estetiche, sono legate a come è improntata l'offerta. La Q30 ha una gamma di motori e trazioni più ampia della QX30: quest'ultima c'è solo a trazione integrale, solo in abbinamento al cambio robotizzato a doppia frizione. La Qx30 c'è solo 2.0 benzina turbo da 211 cv e 2.2d a gasolio da 170: se consideri, a parità di motore e allestimento, la differenza con la Q30 si quantifica, secondo le versioni, in 3/4 mila euro. La comparazione deve avvenire a parità di caratteristiche: certo, confrontando la Q30 1.6t d'ingresso con la QX30 2.0t Premium ci ballano sì 15 mila e passa euro...
  9. Q30 è una segmento C, mentre QX30 è la sua variante con personalizzazione "stile suv".
  10. Stando a quanto ricordo, dovrebbe essere una ulteriore tre volumi compatta pensata, in prima battuta almeno, per il mercato cinese. Una variante più classica e tradizionale della CLA, che invece ha una impronta più sportiva. In tutti i casi anticipa più di un elemento della futura A. Quindi si aggiungerà, nel 2018, all'attuale lineup della casa in Cina. Insieme a CLA costituirà il modello di accesso alla sedan della stella.
  11. Perfettamente d'accordo. Trovo le realizzazioni di Bruno Sacco, anni '70/'80, tra le più belle in assoluto in tema di design automobilistico: la mia preferita è la W124, a mio parere perfetta sintesi tra signorilità, eleganza e modernità stilistica. Un design, imho, ancora notevole ai giorni nostri: paradossalmente credo che, mi venga passato il termine, sia "invecchiata peggio" la successiva W210.
  12. Non ero a conoscenza di questa statistica interna di BMW ma è ulteriore conferma di quanto già riferitomi: è il marchio, come in altri casi, ad attirare verso la vettura, più che le sue caratteristiche tecniche (salvo esigua nicchia). Ammetto che anche il mio amico, dovendo acquistare una Serie 1, l'elemento TP lo ha considerato solo quando gliene ho parlato: a lui è sempre piaciuta sia per estetica che per il brand (e relativa immagine/percezione) cui appartiene.
  13. Viste proprio stamane una "coppia" di Ignis, ambedue in versione i-Top: una di colore arancio e l'altra di colore azzurro. Bella davanti e in fiancata, indigeribile (per i miei gusti) la coda. Vista, in un parcheggio, anche la prima C3 nuova: allestimento Shine, con il motore 1.2 Turbo da 110 cavalli in colore Almond Green con tetto nero. Meno peggio che in foto, cromie a parte.
  14. Assolutamente d'accordo con te: logico, però, che da appassionato vorrei che la presenza della TP perdurasse ancora. Dal punto di vista decisionale l'adozione della TA ha più di un senso, come hai correttamente segnalato anche tu. La scelta di virare verso la TA è economicamente (ma non solo) più sostenibile e maggiormente redditizia, nonché sfruttabile, sotto molti punti di vista, molti dei quali da te indicati. Come dicevo (in merito alla clientela Serie 1 e ala TP) in qualche post fa, parlando con un venditore BMW mi ha anche confermato in prima persona (al netto di una iniziale diffidenza) il grande successo di Serie 2 AT, per molti versi inaspettato, data la tipologia di mezzo e visto il marchio che porta.
  15. Discussione interessante! Io ho provato i principali (su Windows 7 Home Premium 64bit SP1), ovvero Firefox, Opera, Chrome e Internet Explorer. Da ormai diversi anni uso solo Chrome e mi trovo molto bene: ho aggiunto l'estensione di AdGuard (anche qui, dopo averne provate numerose) e navigo che è una meraviglia. Ho da qualche tempo scaricato anche il Browser SafeZone di Avast, che saltuariamente utilizzo: anche con questo, benché non rapido come Chrome, posso ritenermi soddisfatto.
  16. Purtroppo sì, come mi è stato confermato a più riprese anche da venditori BMW. Il fatto che, la prossima generazione abbandoni la tipica architettura del marchio in favore della trazione posteriore, è comprensibile (ma non per forza condivisibile fino in fondo) solo in una logica di costi ed economie di scala: è comunque un peccato, si perde un elemento da sempre distintivo e connotante della Serie 1, anche se rilevante solo per una fetta (relativamente piccola) di appassionati e conoscitori.
  17. Questa di, veramente bella e discuta, nel design come nelle proporzioni: la mia preferenza è per le versioni post-restyling '04, come quella in foto. Una macchina un po' particolare, che però riuscì a ricavarsi la sua fetta di mercato anche da noi: fino al 2008 ne vendettero 10.625 unità, non certo poco per il tipo di auto, anzi. Al salone di Ginevra, nel 2008, ebbi modo di vedere la CLC, ovvero l'erede: ebbene non mi è mai riuscita a piacere, perdeva molto rispetto alla Sportcoupè d'origine di cui era un pesante restyling. Il successo fu molto scarso: in Italia, in poco più di 3 anni, ne vendettero solo 1.041. Fine O.T. In tutto ciò sono curioso di vedere (dopo gli spies dei giorni scorsi) come aggiorneranno la attuale Serie 1, prima che venga sostituita...
  18. Un vero peccato che la Serie 1 perda la più peculiare (è apprezzata, perlomeno da appassionati e conoscitori del genere) tra le sue caratteristiche. La scorsa estate, ho aiutato un amico con il suo cambio auto: sin da subito ha puntato la Serie 1, usata. La ricerca, per via del budget, delle condizioni e delle sue preferenze (118d con motore diesel da 143 cavalli e cambio rigorosamente manuale) non è stata affatto semplice: escludendo le 120 e le 125d rimanevano moltissime 114 e 116d, mentre le numerose 118d quasi sempre erano automatiche. Trovata dopo un po' una 118d, di cui è più che soddisfatto. Parlando con il venditore, mi ha confermato (qualora ce ne fosse bisogno) che quasi tutti gli acquirenti di Serie 1, specialmente i più giovani e il gentil sesso, non sanno minimamente cosa voglia dire avere la trazione posteriore e via dicendo: basta il marchio e nulla più.
  19. Guarda (nonostante non sia il tipo da questo genere di auto) l'aveva presa in considerazione, ma era frenato dalla mancanza delle 5 porte e, ad essere sincero fino in fondo, anche un po' dal marchio. Lui si interessa (per modo di dire) di automobili ma in maniera molto, molto blanda. Aveva considerato anche la Polo, esclusa per via dei prezzi. Gli avevo consigliato di dare una occhiata alla Clio, anche solo a titolo informativo, ma niente: insieme alla Punto era tra quelle escluse in partenza...
  20. Confermo il trend. Qualche mese fa un amico, dovendo sostituire la sua vecchia Corsa, nel parlare mi disse che aveva escluso immediatamente la Punto, sia per l'anzianità progettuale (così come la mancanza di gadget tecnologici in materia di info telematica, lui è patito di queste cose) che per mancanza di un propulsore a benzina sufficientemente prestante. La scelta finale, complice anche una promozione interessante, è ricadrà su una 208 1.2 VTi, di cui è molto soddisfatto.
  21. Lonsdale Y41, alias Mitsubishi Galant 4a serie. Il marchio ha distribuito vetture con questo marchio solo in UK per un paio di anni circa, accanto ai modelli marchiati Mitsubishi: il tutto per aggirare le norme legate alle quote massime di importazioni dei veicoli nipponici nel vecchio continente. Questo era possibile perché le Lonsdale erano costruite in Australia. L'operazione, per inciso, fallì miseramente.
  22. Da me ne gira una nera, come in foto: la personalizzazione, per via della cromia scura, risalta molto meno ma nel complesso è abbastanza riuscita, contando che è tutta estetica. Una cosa simile era stata fatta, in tema di coreane, anche con la Getz Cross, da noi non importata: era l'antenata della i20 Active. Tornando I.T. il nome non mi ispira molto, io lo cambierei.
  23. In Canada la 4a serie era nota come City Golf, mentre la 5a serie era venduta come Rabbit e, commercialmente, era posizionata più in alto.
  24. Mercury Mountaineer, alias versione upmarket della Ford Explorer. Al di sopra, come versione più ancor più lussuosa, si poneva la Aviator di casa Lincoln.
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