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MarcoGT

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  1. Insomma, quello che vedo per certi versi mi inquieta alquanto... La forma del gomito della portiera posteriore, con andamento leggermente verso l’alto, mi ha ricordato un po’ la prima Yaris, per certi versi una macchina di rottura per Toyota (che nel segmento proveniva dalla pur valida Starlet) e in grado di sdoganare definitivamente il marchio nel nostro paese, fino a quel momento sinonimo di fuoristrada e auto sportive. Al netto della breve divagazione ho francamente timore che possa uscire un’auto troppo carica di tagli e nervature: tra l’altro noto che, come molte concorrenti nel tempo, anche qui il raccordo tra parafango e parabrezza è sempre più netto e maggiormente distante dall’impostazione iso monovolume: mi auguro che conservi le doti di spaziosità (in relazione alle dimensioni) del modello attuale.
  2. Coi condolini neri secondo me migliora, ma la trama della calandra mi convince meno di quella vista su ST-Line. Bicolore nonsense senza solo spoiler posteriore in tinta: oltre ad essere molto brutto da vedere trasmette l’idea di non completezza.
  3. Al pari di Nuova Clio anche qui di è optato per una ragionata evoluzione stilistica, che qui è più marcata che su Clio. A me vista così piace, dentro come fuori: uniche pecche il raccordo/angolo del cofano motore e relativa forma della parte superiore dei fari anteriori, così come il mega tablet così piazzato.
  4. Non mi dice granché, fuori un po’ Scania, specie nel gruppo fari/mascherina. Dentro beh è parecchio sottotono dal punto di vista estetico, sa di già passato.
  5. Alfa Romeo Spider 2.0, ultima serie della fortunata stirpe “Duetto” e il cui restyling fu curato, come per le precedenti, da Pininfarina: personalmente, insieme alla prima serie, è quella che preferisco in assoluto. Qui è nel classico rosso Alfa, in condizioni strepitose: unico neo il farò posteriore destro un po’ opacizzato ma per il resto sembrava nuova.
  6. Di primo acchito non mi dispiace, come proporzioni generali sono secondo me riuscire, salvo il frontale, con fanaleria troppo alta e bombata. Lo sbalzo anteriore e l’altezza del cofano la fanno un po’ goffa: secondo me poi l’effetto è acuito dagli archi passaruota e dagli inserti sottoporta in tinta carrozzeria, probabilmente con la classica plastica nera migliora un pochettino la percezione generale. Interno razionale, sulla scorta dei più recenti prodotti della casa: notevole (per la categoria) il vano bagagli: a questo punto vorrei vedere le versioni non ST-Line, in ogni caso venderà.
  7. MarcoGT

    È mancata Lilli Bertone

    È mancata Lilli Bertone, vedova del grande Nuccio: è morta a Lugano, aveva 84 anni. https://www.lastampa.it/2019/06/23/economia/addio-a-lilli-bertone-la-signora-torinese-dellauto-5I86LDtiu2t8TnvNsGDhxH/pagina.html
  8. Eccomi con due avvistamenti recenti. VW Passat 1.8 CL B3 (con GPL o metano) nella ben più rara configurazione berlina, molto meno comune della diffusissima Variant e qui presente con un colore particolare: Chevrolet Corvette C4 Cabriolet, in ottime condizioni:
  9. Assolutamente, sulla bontà e validità dei contenuti nulla da dire ma non è detto che questi ultimi bastino o possano in qualche modo rendere automaticamente Premium una vettura o un marchio. Anche Corsa, fatte le medesime differenze di estetica e posizionamento, avrà questi contenuti ed in più i fari LED Matrix, ma non per questo la di può definire Premium o similare. Il discorso sul Premium e sui suoi significati è sempre un ginepraio, specie da qualche anno a questa parte: io ritengo che non bastino, per quanti pregevoli, equipaggiamenti ed estetica/cura costruttiva per parlare di Premium, come rilevato nel mio precedente intervento è che un tale concetto sia quantomai ampio e variegato, forse troppo per certi aspetti. Per me 208 è una B ben fatta e con un buon equipaggiamento (ricordato il discorso degli optional e degli allestimenti) ma senza alcuna velleità Premium o Near Premium: chiaro, trattasi di mia personale visione delle cose, ci mancherebbe [emoji4]
  10. La nuova 208 ho avuto modo di vederla un paio di mesi fa nell’istallazione (peraltro davvero semplice quanto notevole secondo me) di Peugeot in occasione del Fuorisalone a Milano. Premesso che mi ha convinto molto più che in foto (sebbene alcuni dettagli e scelte stilistiche mi lascino tutt’ora perplesso), ho trovato un miglioramento generale rispetto alla vecchia 208, che conosco molto bene. Dentro le forme della nuova sono scenografiche e futuristiche, così come buono è l’impatto a vista e tatto, posto che erano in mostra una GT Line e una e-208 e magari (o, per meglio dire, certamente) ci saranno differenze con le Like e le Active sotto questo aspetto. Detto questo l’impressione che ne ho avuto è stata senz’altro positiva ma certamente non mi sento di poter definire la nuova 208 come Premium o Near Premium: una B ben fatta e curata per il segmento di appartenenza certo, ma non più di questo. Approfitto di questo intervento per sottolineare come, alle volte, del concetto di Premium (e le sue varie declinazioni, Upper e Near) si tenda ad abusare, e che troppo spesso venga confuso con il concetto di ben fatto/realizzato/costruito: ciò vale per tutti i marchi e i modelli c.d. generalisti, come Peugeot nel caso di specie. Chiusa parentesi sono parecchio curioso di provare la 208 con l’EAT8 e il motore benzina da 130 cv.
  11. Ultima tranche degli avvistamenti “montani” che stavolta hanno come oggetto un duo di mezzi commerciali nipponici molto particolari e ambedue ben tenuti, anche in relazione al tipo di mezzi e relativo utilizzo. Mitsubishi L300, qui in una versione cassonata: ne ricordo qualcuno anche dalle mie parti, ma solo in versione furgone vetrato. Notare i cerchi in comune con la Pajero II e la Space Gear I. Daihatsu Hijet 1.0 4wd 6a serie, il primo che vedo con targa italiana: al momento dello scatto aveva un “passeggero” particolare nel cassone [emoji14]
  12. Seconda tranche di avvistamenti. Non una, non due, bensì tre Subaru Justy 1.2 GLi MK1 restyling, ancora discretamente diffuse tra le zone montane. A caratterizzarle la presenza della trazione integrale, cosa affatto non comune nel segmento B al tempo ed elemento tipico di alcune vetture giapponesi: quella bianca e quella bordeaux hanno il cambio manuale, mentre quella verde il famoso CVT. Concludo con due Daihatsu, ambedue piccole fuoristrada: una rara Taft ed una più nota Feroza:
  13. Va bene tutto ma qui si esagera secondo me: sono state da poco annunciate trattative, incontri e quant’altro e già si ipotizzano scenari del genere? Cioè va bene elucubrare un po’, ci sta, ma fino ad un certo punto, dai...
  14. Ecco la prima tranche di avvistamenti, taluni alquanto insoliti, fatti durante un weekend in montagna. Suzuki SWIFT MK2 1.3, in condizioni discrete: Subaru Legacy MK1 Touring Wagon 1.8 4wd, un po’ vissuta ma che mi è sempre piaciuta per il suo design, specie del 3/4 posteriore: Hyundai Pony 1.5 GLS 4 porte, con alcune parti di carrozzeria opacizzate: Fiat Panda 4x4, qui nella sua prima serie ma con cerchi della seconda:
  15. Bella è bella, poco da dire: se a ciò si sommano comunque un certo numero di elementi tecnologici contemporanei ne esce una rossa di tutto rispetto, come lecito attendersi. Per la serie questioni di lana caprina: con una linea così pulita e levigata stonano i tergicristalli anteriori a vista, esteticamente parlando non sono certo il massimo.
  16. In Skoda a sto giro hanno fatto davvero un bel lavoro, l’hanno aggiornata senza stravolgerla ma affinandola dove serviva, sia nell’estetica che nei contenuti: per fortuna non hanno replicato ciò che si è visto con il restyling di Octavia, a mio avviso peggiorativo. Dovendo scegliere una segmento D VAG propendere senza dubbio per la Superb.
  17. Restyling riuscito: fuori, a parte l’allestimento pseudo-sportivo poco sensato secondo me, e dentro, con forme semplici ma elementi contemporanei, come i vari comandi touch. Per me, come per nuova Evoque, rimane un pugno in un occhio la leva del cambio, che sembra messa lì a caso e che stona con la pulizia estetica generale.
  18. Nel complesso non mi dispiace, molto levigata nelle forme e senza eccessi: evidente ma secondo me non pregiudicante la derivazione Peugeot, anzi. Al netto della bicromia, che pur non piacendomi trovo sia stata risolta bene, l’insieme è gradevole: come per la 208 trovo un po’ grande lo sportello per il rifornimento, ma probabilmente si tratta di una necessità tecnica di uniformare la produzione, alla luce delle varie opzioni di alimentazione. Anche dentro mi sembra semplice e lineare, senza guizzi ma razionale nell’impostazione: aspetto di vederla dal vivo.
  19. Ho letto recentemente che sarà presentata a Francoforte a settembre, per poi essere messa in commercio prima della fine del 2019: non so se è previsto qualche evento ad hoc prima. Fino a pochi mesi fa molti portali riportavano come la presentazione dovesse avvenire a Ginevra, ma poi (da quanto ho capito e letto) è slittata al Salone successivo, onde evitare di distogliere il focus dalla sorella 208. Tanto che alla fine, in mancanza di qualsivoglia novità, Opel (come altri) ha disertato il palcoscenico elvetico. Anche guardando le spy è lampante la derivazione 208, con cui condivide diversi eletti tra cui (penso, viste alcune foto) compresi gli anelli porta e gran parte della cellula abitacolo: la maggior parte del lavoro sarà concentrata sul trattamento delle “pelli esterne” a mio avviso.
  20. Ad un primo impatto apprezzo la revisione estetica di proiettori e fanaleria posteriore, mentre il resto non mi convince. Hanno tentato di inserire alcuni degli stilemi, fatti di linee taglienti, scalfitture e quant’altro, ma a mio avviso con un risultato (per ciò che si può giudicare in foto, eminentemente) poco armonico, specie nella vista laterale: c’è poca omogeneità, con alcune zone molto semplici nei trattamenti delle lamiere ed altre con troppi arzigogoli e nervature. Prima per quanto piatta nello stile aveva una sua coerenza di fondo, ora è troppo un mix.
  21. Al contrario degli esterni qui il design, per quel che si può vedere/intuire dal disegno, sembra molto minimal e molto moderno. Unica remora sui tasti del clima, che trovo scomodi qualora integrati con il resto del sistema multimediale: la soluzione intermedia, come su nuova Evoque, con comandi si touch ma con plancetta separata è al momento quella che, in termini di comodità ed immediatezza d’uso, mi convince maggiormente. Sono altresì curioso di capire il livello di qualità e finiture di questa 8.
  22. Azzardo... La seconda una Corvette C1 (anche se la silhouette potrebbe richiamare anche una Lancia Aurelia B24, ma non saprei...) mentre la prima non saprei [emoji28]
  23. Guardando bene (per quel che si può) il 3/4 anteriore della Ritmo di nota, nella parte bassa della targhetta laterale posta vicino al ripetitore laterale, una scritta che riporta quasi certamente la scritta “Climatizzata”. Con la stessa tecnica veniva riportata anche l’opzione “Automatic” in caso di trasmissione automatica: qualora fossero stati presenti ambedue gli accessori, nella prima parte della targhetta si sarebbe inserito un simbolo di fiocco di neve (ad indicare la presenza del clima) e poi la sigla “Automatic”.
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