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A me piace, a parte quel telecomando nel tunnel centrale
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Secondo me non è eretica come frase, obbiettivamente sul mercato fca sta uscendo con modelli elettrici o ibridi, sopratutto in europa , dopo quasi tutti gli altri costruttori. Giustamente dicono che è in ritardo in tal senso ma che sta provando a colmare il gap. Poi è un altro discorso capire se è in ritardo fca o sono in anticipo gli altri. Sicuramente oramai è chiaro che l’Europa la sua decisione la ha presa e considerando le multe salate che fioccano non ci sono tante altre scelte
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Qualche comunicato dai sindacati: "Nell’incontro tenuto oggi tra la Rsa Fiom Cgil ed Fca è stato formalizzato il programma per l’industrializzazione del nuovo modello per lo stabilimento di Melfi. La Jeep Commpass sarà prodotta a Melfi in tutte le motorizzazioni disponibili compreso l’ibrido e seguirà le previsioni di produzione della renegade ibrida per cui preserie dall’autunno 2019 ed industrializzazione nel primo trimestre 2020. Le prime auto ibride di Fca quindi saranno prodotte in Basilicata realizzando quel percorso che negli anni la Fiom ha sempre indicato. La Fiom Basificata ritiene importante che il programma di investimenti stia avanzando nei tempi annunciati e auspica che questo possa determinare la fine degli ammortizzatori sociali che, ad oggi, interessano la quasi totalità dei Lavoratori del sito di Melfi con pesanti ricadute sul loro salario e sulla loro condizione di lavoro, è importante che parallelamente all’avvio delle nuove produzioni si prevedano anche interventi sull’organizzazione del lavoro per migliorare i pesanti ritmi sulle linee di produzione con un miglior bilanciamento dei carichi produttivi al fine di raggiungere l’obbiettivo della piena occupazione. È necessario che Fca intensifichi gli investimenti per affrontare la transizione energetica che ormai è un processo irreversibile e sul quale si registrano pesanti ritardi del gruppo e che, nello stabilimento, rafforzi la formazione necessaria alla riqualificazione dei Lavoratori per continuare a garantire standard elevati sulle nuove produzioni." "Il debutto ufficiale della 500 elettrica dovrebbe avvenire in occasione del Salone dell’auto di Ginevra che si terrà nel mese di marzo del 2020. La sua produzione, accanto a quella della Maserati Levante, è una risposta importante alle nostre richieste sindacali per consentire il ritorno al lavoro di migliaia di lavoratori che sono ancora nel guado degli ammortizzatori sociali. È necessario accelerare gli investimenti anche sugli altri stabilimenti, come quelli di Cassino, Grugliasco e della stessa Pomigliano, per consentire il pieno rilancio del settore automotive in Italia, settore che da lavoro, nel nostro paese, a circa 250 mila lavoratori. Su ibrido ed elettrico Fca è in ritardo, ma la giornata di oggi è un importante segno della volontà di recuperare questo gap. Importante inoltre, la comunicazione di Fca su nuovi modelli di Maserati, a cominciare dal rinnovo della Levante e di altri prodotti. Tra il 2019 e il 2021, i 5,5 miliardi di investimenti porteranno, in totale, 13 nuovi modelli, insieme all’elettrificazione di tutta la gamma con 12 versioni, nonostante un contesto difficile, e un mercato ancora debole. Roma, 11 luglio 2019"
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Mazza ma mi sembra veramente grossa, sembra quasi una superb
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Non credo, quel gommone va a diesel
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Discesa a velocità limitata
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avveniristico?? Mi pare il display del monitor su cui montavo il sega mega driver... Boh, probabilmente per contenere i costi hanno tirato su tutto, interni ed esterni compresi.. tanto valeva attaccare 4 ruote ad forno elettrico. Non so, vediamo quando la presentano, per ora non mi piace niente
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Probabilmente per colpa di Fca che non ci permette di parlare direttamente di modelli nuovi, ci troviamo ogni settimana a ritirare fuori gli stessi argomenti. Comunque analizzando in maniera semplicistica e riassuntiva la situazione possiamo dire che le sue quote Fca nel mondo se le è ricavate e per altre sta cercando non senza difficoltà di farlo. Dove funzionano le cose: RAM: Grazie praticamente ad 1 modello (declinato in diverse potenze e configurazioni) è tra i leader del segmento negli Stati Uniti ed è proprio il caso di dirlo con il minimo sforzo ( 1 modello)si ottiene massimo risultato (un botto di utile) Jeep : cavalcando il mercato dei Suv è diventato uno dei brand con il più alto incremento registrato nel mondo dell'automotive prendendo in considerazione gli ultimi 10 anni. E' un brand worldwide, con ottimi margini. Fca North America: Grazie ai due marchi sopra e all'apporto più contenuto ma comunque non piccolo degli altri brand del gruppo, è tra le prime aziende per venduto in Usa e in Canada e fa ottimi profitti Fca Sud America: Pur considerando gli alti e i bassi del mercato sud americano (in primis del Brasile, mercato principale) Fca rimane leader del mercato o comunque si gioca i posti nel podio con solo altre due aziende Cosa rimane e quali potenziali: Maserati: il brand modenese fino a pochi anni fa era considerato un case history da studiare per come fosse riuscito a resuscitare dalle ceneri della fenice e portare alti profitti. L'ultimo quinquennio purtroppo non è andato come previsto, però questo non vuol dire che il brand abbia perso l'anima e che non possa riprendersi e questo in Fca credo lo sappiano bene. Nonostante il calo evidente di vendita addirittura è ancora in Utile e, considerando che non necessita di mille mila modelli per ritornare un successo secondo me potrà nel prossimo futuro tornare ad essere brand in salute... basta azzeccare due modelli e tenere aggiornata la gamma che vendite ed utili torneranno a crescere. Fiat: nonostante gli investimenti in nuovi modelli sono stati ridotti ai minimi, ha comunque mantenuto una quota di mercato in Europa ancora non ridotta ai minimi termini, ha sicuramente una gamma tanto tanto ridotta e purtroppo anche molto poco aggiornata.. però come si suol dire peggio di così è difficile fare, alcune carte da giocare le ha, poiché 500 è uno dei modelli attualmente in commercio ad aver venduto di più al mondo e nei prossimi due anni dovremmo avere ben due versioni nuove di 500 (elettrica e ice + Mid hybrid) . La panda, se si farà uscire il nuovo modello, negli ultimi anni è sempre stata una certezza nei mercati dove doveva vendere, quindi il suo ritorno lo può dare. Tipo investimento abbastanza contenuto, ritorno niente male. Questo per dire che se è sopravvissuta in queste condizioni cadaveriche (da un punto di vista delle novità), Fiat potrà dire ancora la sua, ma è inutile che la paragoniate a Peugeot o compagnia bella, perché è chiaro che la scelta fatta andrà nella direzione di poche ma buone (ovvero poche ma redditizie). Alfa Romeo: Qui purtroppo vedo la situazione più complicata, sopratutto perché i competitor fanno male e picchiano duro. Sicuramente è evidente che il rilancio non è andato come sperato e purtroppo si è un po' avverato quello che molti di noi temevano, ovvero che i vertici del gruppo una volta avviato il piano non avessero il coraggio di insistere e non arrendersi alle prime difficoltà. Indipendentemente dal fatto che c'è chi vede Alfa come auto sportiva, chi la vede come concorrente dei premium tedeschi, è chiaro che il valore del brand è ancora forte e conosciuto, quello che manca è tutto il resto : prodotti, rete vendita all'altezza, aggiornamenti etc. Le vicissitudine del mercato dell'automobile possono cambiare le carte in gioco, vedremo qui Fca che decisioni prenderà in merito.. .però sicuramente qui sarà il percorso più arduo in assoluto
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Scusa 4200 ma ti posso chiedere una cosa? Ho l’impressione che aspetti ogni volta che qualcuno posti qualcosa a favore di fca per provare a smentirlo. Ora nel caso in questione era chiarissimo che l’utente che hai citato si riferiva alla reazione dal naufragio della trattativa ad oggi della Borsa rispetto a Fca e Renault ( con quest’ultima che ha indubbiamente perso capitalizzazione). Mentre te riporti un grafico a 5 anni del titolo 0_o ... Io ho veramente l’impressione Che in questo forum ci sia una fazione che attacca Fca per qualsiasi cosa a prescindere e che praticamente non e’ d’accordo su niente che riguardi fca ed una fazione che ogni volta deve scrivere per difendere fca. E’ la stessa cosa che avviene in politica e che odio, ovvero che a prescindere dall’idea una proposta è cattiva se viene dalla fazione contraria, non esistono vie di mezzo, non esiste che si appoggi qualcosa della fazione contraria che magari fosse stata fatta da quelli della stessa fazione la si sarebbe appoggiata. Io devo ancora capire, tornando in topic Fca, quali sono gli interessi che hanno determinato la creazione di queste due fazioni : Tutto fantastico vs tutto na merda. Sinceramente io in tutto quello che riguarda fca trovo sia cose buone che cose pessime. Posso elogiare in un post la stelvio e mettermi le mani nei capelli su una giulietta... per molti utenti mi sembra impossibile fare entrambe le cose
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Si scusa, oggi scrivevo di fretta.. Volevo dire Indesit non Ariston e Whirlpool no electrolux ... Comunque intendo dire che purtroppo invece di provare ad unirsi tutte le varie aziende italiane di elettrodomestici e del bianco, si son fatte negli anni comprare tutte da brand stranieri (come del resto accade per moltissimi settori dell'industria nostrana). E' un peccato perché la Svezia, dove sono 4 gatti è riuscita a creare dei colossi, come la electrolux stessa... In Italia che avevamo un ottimo know how del Bianco, se le varie aziende avessero fatto unione avremmo avuto un colosso che poteva coprire dal low cost fino all'alto di gamma o alle gamme di design. Così come la moda etc... Tutte aziende a conduzione familiare che alle prime difficoltà o cambi generazionali o per mancanza di coraggio o perché "piuttosto che vendere ad italiani concorrenti, vendo all'estero" alla fine si fanno mangiare. Ci sarebbero stati dei settori dove davvero l'Italia avrebbe potuto avere colossi come hanno altre nazioni : dai mobili, agli elettrodomestici/bianco, alla moda, alla farmaceutica etc
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Te leggi solo quello che vuoi leggere Mica ho detto che in Fca sono tutte rose e fiori... ho detto che non è l'unica ad avere problemi... quindi si, Fca avrà mancate assunzioni, cosi come altre società. Si fca in usa ha investito sicuramente di più, ma probabilmente non ha grandi possibilità di investire ovunque e con tutto... Ripeto anche altri marchi soffrono in altri mercati.. Quello che ti critichiamo è che te guardi solo la situazione Fca, dicendo che è l'unica ad avere problemi... mentre non e' cosi e sopratutto devi considerare il globale non solo alcune aree. Che poi Vag o Toyota siano più forti Di Fca, con più risorse, con più tutto non credo di averlo mai negato.. ho proprio detto che la loro situazione di partenza prima di queste nuove incognite legate la mondo dell'automotive erano sicuramente migliori rispetto a fca. Per capire, te credi che Fca non investa tanto in Europa perché vuole fare un torto a Falconero? Perché ha sul culo l'Europa? Perché investe solo in Aree che non iniziano con la E? Riusciamo anche un attimo a provare a capire i motivi di alcune scelte o no? Secondo te perché ad esempio le francesi investono molto in Europa? Sono più furbe di fca?
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Fosse solo Ford, tutte le case automobilistiche stanno facendo dei tagli o con licenziamenti o con prepensionamenti o con mancate nuove assunzioni. Solo un esempio General Motors, che ha annunciato che nel 2019 taglierà quasi 15mila posti di lavoro nel Nord America Ford che lo scorso settembre ha annunciato il licenziamento di 24mila dei suoi 200mila dipendenti, nel tentativo di risparmiare 14 miliardi di dollari all’anno (circa 12 miliardi di euro) Jaguar Land Rover, licenzierà 4.500 persone per risparmiare 3,2 miliardi di dollari (2,8 miliardi di euro). Tesla aveva annunciato di licenziare il 10% della forza lavoro
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I problemi ci sono per tutti ed ognuno in merito alla situazione di partenza sta reagendo a questi. Poi si deve anche ragionare in un ottica globale, perché è chiaro che a noi che abitiamo in Europa, giudichiamo Fca in base a quello che vediamo qui, però Fca è molto Americano centrica e ad esempio le performance Usa del gruppo sono migliori rispetto a molte altre case automobilistiche. Questo per dire che non sono tutte rose e fiori per le altre aziende e l'unica che soffre di questi cambiamenti è Fca. Se analizziamo le situazioni anche degli altri si possono vedere problemi in tutti. Poi è chiaro, gruppi come Vag, Toyota, Daimler o Bmw partivano da situazioni sicuramente migliori rispetto a Fca e sicuramente sono più attrezzati ad affrontare tutte queste difficoltà. Ad ogni modo anche loro, se si considera il mondo intero ci sono aree dove stanno facendo più fatica. Così come le francesi stanno prendendo legnate in Asia e non essendo in Usa devono per forza concentrarsi molto in Europa. La speranza di tutti è quella di vedere un miglioramento della situazione europea di Fca, però ripeto, valutiamo tutto a livello globale e con criticità anche sugli altri. Che gli altri stanno superando senza problemi la situazione è una bella invenzione
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L’unica differenza in vag tra auto dello stesso segmento dovrebbe essere il logo che trovi all’esterno e nel volante...ah e il prezzo
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guida autonoma di quarto livello?? Ma è la stessa scala che si ha per le automobili?
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- iveco s-way 2019
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mamma mia però, quella cabina sembra veramente uscita 10 anni fa
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https://www.ilsole24ore.com/art/l-antitrust-attacca-fca-rilevanti-danni-stato-trasferimento-fiscale-londra-AChHo5V L’Antitrust attacca Fca: «Rilevanti danni allo Stato dal trasferimento fiscale a Londra» La concorrenza fiscale europea penalizza l’Italia con 8 miliardi all’anno «Malsana competizione» Il dumping fiscale realizzato da alcuni Paesi membri viene definito da Rustichelli «malsana competizione» che «è frutto di egoismi nazionali e rischia di incrinare i valori che hanno finora sorretto il processo di integrazione europea». La concorrenza fiscale genera evidenti vantaggi per taluni Paesi nota ancora Rustichelli. «Il Lussemburgo, paese di circa 600 mila abitanti, è in grado di raccogliere imposte sulle società pari al 4,5% del Pil, a fronte del 2% dell'Italia. Anche l'Irlanda (2,7%) fa meglio dell'Italia, nonostante un'aliquota particolarmente bassa, che è, però, in grado di attrarre imprese altamente profittevoli con un margine operativo lordo mediamente pari al 69,4% del valore aggiunto prodotto. Gli investimenti internazionali si adattano alla geografia della concorrenza fiscale: l'Italia attira investimenti esteri diretti pari al 19% del PIL; il Lussemburgo pari a oltre il 5.760%, l'Olanda al 535% e l'Irlanda al 311%. Valori così elevati non trovano spiegazione nei fondamentali economici di tali Paesi, ma sono in larga parte riconducibili alla presenza di società veicolo». Il peso delle multinazionali Il neo presidente dell'Antitrust aggiunge che le imprese a controllo estero rappresentano oltre un'impresa su quattro del Lussemburgo, mentre generano il 73,6% del margine operativo lordo complessivo prodotto dalle imprese in Irlanda a fronte del 12,7% in Italia. Uno studio commissionato dal Ministero delle Finanze olandese mostra che i soli flussi finanziari (dividendi, interessi e royalties) che attraversano le società di comodo olandesi ammontano a 199 miliardi di euro (il 27% del PIL del Paese). La riduzione degli introiti dovuta agli egoismi di pochi impedisce di abbassare le tasse alle imprese e ai cittadini, anzi spesso impone ai governi che la subiscono politiche fiscali più severe». I «tax ruling» Il presidente dell'Antitrust critica anche «i cosiddetti tax ruling, che possono conferire un vantaggio specifico a talune imprese idoneo a distorcere la concorrenza. Negli ultimi anni, la Commissione europea ha individuato numerosi tax ruling in violazione delle norme sugli aiuti di Stato, imponendo, tra l'altro, all'Irlanda di recuperare 14,3 miliardi di euro da Apple, nonché al Lussemburgo di recuperare 282,7 milioni di euro da Amazon e 23,1 milioni di euro da Fiat Finance and Trade. Tali accordi fiscali, in molti casi avvolti da segretezza, minano il patto di fiducia tra i Paesi membri e gettano un'ombra sulla leale partecipazione al mercato unico». «È indispensabile, dunque, ritrovare un approccio strategico comune a livello europeo per porre fine alle distorsioni del mercato attualmente esistenti, assicurando che l'imposta sia versata nel luogo in cui gli utili ed il valore sono generati. Minano il mercato unico anche le pratiche di dumping sociale e contributivo che - osserva Rustichelli - “favorite dalle delocalizzazioni, si sostanziano nello sfruttamento delle minori tutele previste per i lavoratori nei paesi dell'Est”. Rustichelli osserva che tali fenomeni “appaiono ancora più inaccettabili quando incoraggiati attraverso l'utilizzo di risorse pubbliche che, anziché essere rivolte a promuovere lo sviluppo dei territori, vengono strumentalmente impiegate in danno di altri Paesi; ovvero quando la decisione di un'impresa di trasferire altrove la produzione venga assunta dopo aver ricevuto aiuti pubblici per effettuare investimenti produttivi».