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Non so cosa intenti per tempi nella media... Ma il grosso problema di fca non sono i tempi di sviluppo da quando un modello ha la definitiva luce verde fino alla commercializzazione, quanto piuttosto i continui ripensamenti o rimandi prima di avere la definitiva luce verde. Quindi in questo caso sarebbe da capire quando sono stati approvati, perche poi i tempi a volte sono persino piu brevi degli altri
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Quale nuova auto Italiana state aspettando?
una domanda ha aggiunto Davialfa in Consigli per l'Acquisto dell'Auto
Tra le auto italiane che potrebbero uscire sul mercato entro il 2022 in base ai piani/ voci / indiscrezioni. Quali tra queste stai appettando maggiormente o perchè interessato all'acquisto o solo per curiosità? -
Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
Quindi my 2018 renegade presentato e commercializzato a gennaio 2018 e my 2019 presentato e commercializzato a giugno 2018? Praticamente 6 mesi l'uno dall'altro? Secondo voi queste date possono essere plausibili anche per Stelvio?- 1299 risposte
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Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
Mike ti ricordi le date di inizio commercializzazione dei due my della renegade?- 1299 risposte
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Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
Considerando che il contratto della mia attuale stelvio scade a luglio 2020 mi sa tanto che quindi mi prenderò questa versione a metà... peccato, per poco mi perdo il restyling esterno.- 1299 risposte
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Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
Beh ma allora se guardi la prima pagina di questo topic vedi che tutte le modifiche sono già lì in bella mostra. Come si vede: Nuovo volante tunnel centrale rivisto, con anche aggiunta ricarica wireless del telefono (davanti al poggiabraccio immagino) leva del cambio rivista (con eliminazione del fastidioso effetto scalino mal assemblato della prcedente versione) schermo touch (ok qui non si sa bene come sarà la nuova versione di giorgio software, nel senso che non si sono ancora viste le immagini). Ti hanno detto qualcosa rispetto all'inizio della commercializzazione? Mi aspetterei un agosto/settembre- 1299 risposte
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Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
è un my e si viene rivisto il tunnel centrale, la leva del cambio, il volante e lo schermo della plancia centrale sarà touch... non credo avrà i full led (probabile verranno inseriti invece nel restyling). Mentre non capisco il messaggio di superkappa in merito agli schermetti, visto che non dovrebbero essercene aggiuntivi (lo dico con una certa preoccupazione visto che detesto gli schermi al posto delle leve fisiche per l'impianto clima e anche se l'attuale strumentazione clima è un po' posticcia, sempre meglio di uno schermo touch.)- 1299 risposte
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Alfa Romeo Giulia e Stelvio M.Y. 2020 (Spy)
Davialfa ha risposto a pennellotref in Scoops and Rumors
cosa intendi per schermetti? Non credo che aggiungano schermi in questo my... ok il touchscreen ma dove già c'era il prcedente schermo- 1299 risposte
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In Cina sta per esplodere la bolla dell’auto elettrica?
nella discussione ha aggiunto Davialfa in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
In Cina sta per esplodere la bolla dell’auto elettrica? Prevista un’ondata di fallimenti tra le startup del settor L’ultimo in ordine di tempo a nobilitare con un sguardo prospettico globale il dibattito sul futuro del settore automobilistico, è stato Romano Prodi con un editoriale su Il Messaggero nel quale l’ex presidente del Consiglio, partendo dal dato meno peggiore del previsto rispetto alle immatricolazioni nel mese di aprile (+1,5%), metteva in evidenza una debolezza strutturale. In un comparto che ormai corre a tutta velocità lungo l’autostrada dell’auto elettrica, la partnership fra Fca e Tesla– 2 miliardi di dollari versati a Elon Musk, frutto della vendita di Magneti Marelli – potrebbe non bastare a mantenere in vita la vera dinamo italiana, ovvero quella componentisticache nel processo di transizione e trasformazione perderà inevitabilmente di importanza. Insomma, attenzione a un indotto chiave che potrebbe pesare più di quanto il posizionamento nell’innovazione possa far guadagnare. Sicuramente un ragionamento di lungo respiro, rispetto alle beghe da giorno dopo del dibattito italiano – anche in ambito industriale – ma che rischia di non prendere in esame una variabile decisamente seria in seno al mercato cinese, non solo avanguardia del settore elettrico ma anche El Dorado delle quote di mercato per il futuro molto prossimo. E la nuova crisi commerciale – e finanziaria – innescata unicamente dalla minaccia di Donald Trump di innalzamento dei dazi appare un proxy fin troppo chiaro delle dinamiche in atto. Ma prima di entrare nel merito del Dragone, qualche numero extra-Italia per ottenere un quadro d’insieme. In Germania, cuore del settore in Europa, le immatricolazioni ad aprile sono calate dell’1,1%, mentre il dato a livello annuale per ora è piatto rispetto allo stesso periodo del 2018, fermo a 1,2 milioni di veicoli. Ma entrando nel merito e scorporando il dato per marchio, ecco che la ferita sanguina copiosamente. Le vendite di Volkswagen sono calate dell’11,2% su base mensile, mentre comparando i primi quattro mesi dell’anno siamo a -4,5% sul 2018. Audi ha registrato un -12,8% su base annua ad aprile, mentre Opel un -3% e -5,2% su base mensile. Infine, le corazzate: Bmw ha patito un -17,4% su base mensile, mentre Porsche addirittura un -24.9%.Insomma, disastro. E negli Stati Uniti non va meglio, visto che in aprile le vendite hanno registrato un -6,1%, il peggior calo da 8 anni a questa parte, fermandosi a 16,4 milioni di unità. Il tutto, in un contesto generale che vede il prezzo medio per un auto nuova che ad aprile ha toccato i 36.720 dollari, il massimo da inizio anno e con i tassi di interesse applicati che rimangono al di sopra del 6%, ovviamente operando ulteriore pressione sul comparto. E la Cina? Questo grafico già di per sé mostra la dinamica in atto: Bloomberg a marzo, ultimo dato ufficiale disponibile, le vendite di veicoli di ogni categoria sono calate del 12% a 1,78 milioni di unità, il tutto dopo il -18,5% di febbraio e il -4% di gennaio. Non a caso, il governo cinese starebbe lavorando a un mega-piano di sussidi per rilanciare i consumi interni che avrebbe proprio il mercato dell’auto come principale beneficiario. E se il fatto che i rumors relativi alla nuova ondata espansiva siano coincisi con la pubblicazione del dato del Pil del primo trimestre, un +6,4% migliore delle attese, getta ulteriori ombre sull’accuratezza delle letture macro del Dragone, è proprio il focus merceologico dei nuovi sussidi a parlare la lingua di una situazione economica che starebbe andando ben oltre il mero rallentamento congiunturale. Automobili elettriche o ibride, smartphones ed elettrodomestici saranno infatti il cuore della nuova campagna di invito all’acquisto tramite incentivo statale,con la prima categoria a farla da padrona. Sarebbero infatti previste un aumento delle licenze automobilistiche, esenzioni sulle quote relative alla proprietà di auto per i nuclei famigliari che non ne posseggono, sussidi per chiunque rottami la sua auto di almeno 10 anni per acquistarne una elettrica o ibrida, nessun controllo o limitazione del traffico per i veicoli alimentati in maniera non inquinante. Inoltre, incoraggiamento verso le banche per l’erogazione di prestiti legati all’acquisto di veicoli nelle città di categoria Tier3 e inferiore (rurali e fuori dai grandi centri urbani industrializzati), sussidi fino al 13% per acquisti di elettrodomestici per la casa fino a 800 yuan (120 dollari) di controvalore per ogni acquisto ed esenzione dal pagamento dell’Iva per tutte i passaggi di proprietà su auto usate fino alla fine del 2020. Insomma, il festival del consumismo, un enorme Black Friday di Stato. Il problema è che la criticità che una mossa simile sottende non si limita allo stimolo della domanda interna, quindi alla necessità di intervenire su una sua debolezza strutturale ma va ben oltre e investe in pieno proprio il settore dell’auto elettrica, principale beneficiaria non a caso della campagna governativa. Come denunciato da Bloomberg, infatti, Pechino starebbe per fare i conti con l’ennesima bolla gonfiata dal suo strutturale eccesso di credito. Ad oggi, infatti, in Cina sono attivi qualcosa come 486 produttori nel campo dell’auto elettrica, il triplo rispetto a due anni fa. Ovviamente, un moltiplicarsi di stampo quasi micologico come questo si basa su due pilastri: l’accesso facile al credito, spesso attraverso lo schema Ponzi del sistema bancario ombra e le prospettiva di crescita del settore. Il quale, stando alle previsioni, quest’anno dovrebbe infatti raggiungere la quota record di 1,6 milioni di veicoli elettrici venduti sul mercato interno ma che adesso, stante anche la guerra commerciale e il rallentamento dell’economia, comincia a temere per la sopravvivenza per la stragrande maggioranza dei partecipanti al grande business del futuro. Questi grafici mettono la situazione cinese in prospettiva. Bloomberg Pechino è leader assoluta del settore, almeno al momento e combinate insieme le sole startup attive nel comparto sono in grado di offrire al mercato un capacità di produzione potenziale da 3,9 miloni di veicoli all’anno, escludendo da questa cifra le unità che i produttori già sul mercato stanno pianificando di immettere in commercio. Bloomberg Insomma, un diluvio di auto elettriche a fronte di una domanda attesa per quest’anno poco sopra il milione e mezzo e che nel 2018 ha sorpassato per la prima volta frazionalmente quota 1 milione. Ora, il grande quesito: il bicchiere mezzo pieno vede infatti il mercato dell’elettrico pesare solo per il 4% del mercato veicoli totale, qualcosa come 23,7 milioni di unità. Quindi, una prateria da conquistare. Quello mezzo vuoto, però, mostra come il mercato dell’auto tradizionale in Cina sia in caduta libera, visto che quello di marzo è stato il decimo mese di fila di calo delle vendite. Non per nulla, il governo pare correre pesantemente ai ripari attraverso una campagna – l’ennesima – di sussidi statali a pioggia. Anche perché, stando alle previsioni del governo, entro il 2025 l’auto elettrica dovrà contare per il 20% dell’intero mercato, circa 7 milioni di veicoli venduti l’anno. E qui un ulteriore criticità entra in scena e tinteggia di emergenzialità la mossa di Pechino. Soltanto un mese prima che emergessero i rumors, mai smentiti ufficialmente, di nuovi incentivi, il ministero della Finanze cinese aveva infatti annunciato un taglio alla politica di sussidio per il comparto, tanto che Zhou Lei, analista per la Deloitte Tohmatsu Consulting a Tokyo, sentenziò che “con l’aggiustamento della politica di aiuto statale, le startup del comparto elettrico meno avanzate tecnologicamente scompariranno. Ci sarà un netto rimascolamento della situazione”. Stesso concetto epresso da Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association, a detta del quale “pur essendoci ancora molto spazio di penetrazione nel mercato per il comparto elettrico, questo richiede player competitivi. I più deboli verranno schiacciati”. E i numeri parlano chiaro: anche al netto delle ottimistiche previsioni del governo rispetto alla diffusione totale dell’elettrico entro il 2025, quella quota di veicoli totali garantirà spazio di mercato per 10 o 12 soggetti al massimo, non per le centinaia attualmente presenti. E quelle maggiormente a rischio appaiono le aziende che sono state fondate o finanziate da persone con background legato al mondo di internet o della tecnologia, totalmente inconsapevoli del tipo di investimento massivo richiesto dal comparto della produzione automobilistica. Per Thomas Fang, consulente presso la Roland Berger a Shanghai, “stiamo per assistere a grandi ondate di sabbia che voleranno via dalla spiaggia dell’industria elettrica. E’ un momento critico in cui si deciderà la vita o la morte di molte startup, per il semplice fatto che gli investimenti reali necessari per la produzione sono enormemente più grandi di quelli spesi per marketing e sviluppo della produzione. E’ per questo che, quasi certamente, vedremo ritardi di massa rispetto ai piani di output”. Infine, la previsione che più preoccupa sul breve termine e rispetto ai potenziali ricaschi finanziari: “Un gran numero di compagnie verrà eliminato entro un anno e il 90% degli investitori patirà enormi perdite“, vaticina Zhou Lei. Se così sarà, come reagirà il mercato mondiale dell’auto – sempre più focalizzato sulla transizione industriale verso l’elettrico, in primis la Germania – a una simile ondata di fallimenti e mancate previsioni di vendita provenienti da quella che doveva essere la fetta più grande e succulenta della torta? https://it.businessinsider.com/in-cina-sta-per-esplodere-la-bolla-dellauto-elettrica-prevista-unondata-di-fallimenti-tra-le-startup-del-settore/ -
No beh quello è chiaro, il 2022 è la data per disattendere il piano.. La differenza è che in passato davano le date di disattesa del piano per modello, ora hanno dato una sola data di disattesa per tutto.. Questo in ottica di efficienza e semplificazione
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Si il fatto è che questa volta i piani industriali non hanno dato delle date precise, ma solo la lineup che si aspettano a fine 2022.
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photoshop Giulietta: Restyling secondo il nuovo corso stilistico (Giulia), proviamoci!
Davialfa ha risposto a nella discussione in Fotoritocchi di Automobili e Proposte di Design
Leon? -
Gli altri possono sbandare perché hanno una reputazione... ok ci sta, ma non è che questa reputazione se la sono costruita senza mai sbandare... amche gli altri, anche quando non avevano reputazione hanno sbandato.... pretendere che alfa facesse prodotti esenti al 100% di problemi è utopistico. Alfa è rientrata, senza quasi know how in un segmento complicato e è riuscita subito a fare un prodotto di buona affidabilità... Te credi che brand come bmw, audi, mercedes abbiano sempre fatto grandi prodotti? 20/30 anni fa audi faceva dei gran bei cessi, bmw ha avuto problemi di elettronica e meccanica non indifferenti in passato etc etc. si può dire che Alfa manchi di costanza , visto che per ripartire servono anni di nuovi prodotti per costruirsi un immagine, ma non si può dire che con Giulia e Stelvio dovevano arrivare al 100% di affidabilità perche’ e’ utopistico e nessuno lo ha mai fatto. non confondiamo i due piani, stelvio e giulia si stanno dimostrando prodotti a buona affidabilità, non perfetti ma migliori delle previsioni. Pretendere che questo crei una nomea di grande qualità in 4 anni è un altro discorso, servono dalle 2 alle 3 generaZioni almeno
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A parte che io lavoro in una multinazionale e ho sempre sottomano il bilancio della mia filiale... Detto questo, fammi capire, perché proprio in maserati devono mostrare un risultato fittizio? Non hanno nemmeno mai avuto problemi a dichiarare quali marchi e quali mercati fossero in positivo e negativo. Se è per dire che Maserati debba per forza produrre perdite ok, ma porta prove, non basiamoci sul niente. Che poi allora il discorso varrebbe molto di più per i grandi gruppi matrioska tedeschi, con vag che spalma componentistica in tutti i marchi creando cloni di cloni e mettendo quasi tutta la ricerca a bilancio vw e audi. Da quanto ne so in fca non fanno la stessa cosa con Maserati. Pero’ ripeto, se preferiamo dire che Maserati produce perdite tutti gli anni ok a questo punto mi chiedo anche perché ripuntino sul marchio ora che il debito è calato e non la lascino morire
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Se vai sul nuovo o un auto usata ma recente valuterei attentamente il diesel... Poi dipende anche se te la vuoi portare avanti fino alla morte della macchina, ma con 20000 km annui e cv non esagerati valuterei un buon benzina. Come ti hanno detto non dipende dall stipendio ma da quanta parte attuale e future delle tue entrate vuoi dedicare all’auto. Ad esempio ora vivi coi tuoi, ma se pensi ad andare in affitto tra qualche anno avrai extra costi... Vista la situazione che descrivi comunque io sarei per un segmento B benzina... guarderei in casa ford o francesi
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Come già scritto da altri Maserati è trattata come business unit separata pur appartenendo a fca. Il suo bilancio come unità separata lo trovi in ogni relazione finanziaria di fca. Utili e margini sono sempre pubblicati Infatti alla fine è andata come ci si aspettava, solo qualche conferme a cose che già avevano annunciato... Unica speranza è che qualche domanda (ma tanto sono pre approvate, quindi vana speranza) dei giornalisti potesse andare a far sfuggire qualche minima indiscrezione sui tempi di lancio previsti di alcuni modelli arra emea che non fossero le solite jeep o la 500 e già annunciata
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Ci sono statistiche che la danno invece tra i primi posti come affidabilità... anche in survey fatte con clienti... Non è facile esprimere un giudizio
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Scusa ma non mi sembra che come tempi su Giulia siano in ritardo come restyling, è nei tempi giusti. Inoltre non credere che sia così semplice implementare uno schermo lcd in plancia (sopratutto nel caso di Giulia, rispetto a chi semplicemente attacca uno schermo nel cruscotto). Due settimana fa comunque sono montato su una mercedes classe C Sw e ti assicuro che mi è sembrata tutto tranne che tecnologica e ben fatta... plastiche dure e scricchiolanti, schermo con grafica povera, rumorosità interna non certo top class In alfa sono in estremo ritardo con gli altri prodotti, non con gli aggiornamenti su Giulia
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- ginevra
- giulia 2016
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Credo che la verità stia nel mezzo... I numeri di porsche comunque maserati non li raggiungerà mai e al di là di tutto qui conta anche tanto il mercato di casa di partenza... impossibile paragonare quello tedesco a quello Italiano. Maserati deve stare un po' più su rispetto a porsche nel senso che dovrebbe evitare prodotti troppo bassi e stare vicina ai prodotti alti di porsche... Bentley e compagnia bella le lascerei perdere, tra l'altro non so nemmeno quanto e se sono in utile questi marchi.
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Intendi dire che Moriremo tuti prima? O che cazzo li fanno a fare tanto oramai non la compra più nessuno, meglio far morire il progetto?
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- ginevra
- giulia 2016
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Si dovrebbe essere cosi, come piu’ volte abbiamo scritto... restyling circa un anno dopo il my. Nel restyling interverranno verosimilmente piu sull esterno delle vetture.
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- ginevra
- giulia 2016
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Ok ma intervengono anche sulla linea spero... Levante specialmente necessità di una bella rivisitazione. Quindi in realtà le prime novità su strada si vedranno dal q3 2020? Dall’intervista del ceo north America Maserati sembrava partissero da un po’ prima. A me era arrivata voce di Alfieri su strada verso fine 2020, speravo di vedere un po’ prima qualche mca No ma davvero, chi ve la ha raccontata questa storia di Lancia? Io ci vivo all’estero e se c’e’ un marchio completamente sputtanato da anni ti assicuro che quello è Lancia. Figurati che quando decisi di far passare la filiale sotto fca, mi venne detto, ok ma tutto tranne le lancia
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