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slego

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  1. la cosa tragica è che questo non è un camuffo.
  2. è ormai da quasi 40 anni che cercano una identità per Seat, rimescolando di continuo le carte in tavola, senza venirne a capo. il lancio di Cupra mi pare proprio un tentativo di fare una cosa nuova che si differenzi maggiormente dagli altri marchi, senza dover andare a giocare al ribasso: se funziona credo anche io che arriveranno a seppellire Seat.
  3. Brennero sa più di Austria che di Italia... senza contare che gli altri due nome usati - Stelvio e Tonale - non so se sia solo un caso ma sono entrambi passi lombardi (quindi con una certa affinità con la nota Anonima Lombarda). certo, nomi usabili nelle Alpi lombarde non è che ce ne siano molti altri: mi vengono in mente Mortirolo 😬, Gavia, Bernina... Che non sono tanto potabili. tanto per stare sul toto-nome: nella speranza che questo micro-suv sia più crossover che suv, non escluderei la possibilità che non segua la logica dei passi alpini, ma venga ripescato un nome già usato in casa Alfa, ovvero Mi-To, magari normalizzato in Mito. (o magari, in omaggio alla nuova prossima fusione, potrebbe chiamarsi To-Pa )
  4. considera che la ID3 parte da 35mila euro, incentivi esclusi. una Seat prezzata uguale non avrebbe storia e prezzarla più bassa mi pare difficile, vedendo i prezzi medi delle elettriche.
  5. immagino che avendo deciso di venderla con il brand Cupra (il prototipo era stato presentato come Seat) lo piazzeranno in una fascia di prezzo più alta rispetto alla cugina VW, che di fatto è la versione utilitaria di questa elettrica.
  6. in teoria sì, Renegade attuale dovrebbe arrivare a fine ciclo per il 2022. bisogna dire però che una eventuale nuova Renegade per essere pronta per il 2022-23 dovrebbe essere già in cantiere, quindi sulla stessa piattaforma, che al massimo (salvo sviluppi a noi ignoti) può essere PHEV. ma mettere in cantiere oggi un nuovo modello da vendere diciamo fino al 2030 che non preveda una variante BEV non so quanto sia logico, possibile o lungimirante: siamo in una fase transitoria difficile per chi deve fare queste previsioni.
  7. BMW 850, direi. uscita nell'89, i primi prototipi con carrozzeria definitiva sono proprio dell'87.
  8. è stato costruito alla fine degli anni '60. i teteski son previdenti, però. eccolo qua, il parco giochi VW:
  9. ne dubito... era lunga come una Clio odierna e più stretta di una Panda. dietro stavamo in 4, a strati però.
  10. in effetti, col cambio in folle si stacca pure l'elettrico ... quindi è in pratica una sorta di start&stop che entra in funzione in movimento e lascia procedere l'auto solo per inerzia. vabbe', diciamo che è un accrocchio buono per limare qualcosa sulle emissioni.
  11. l'ha spiegato un po' a cacchio: in pratica ti indica quando puoi mettere in posizione neutra il cambio attivando la funzione che ti permette di veleggiare col solo elettrico. poi premendo la frizione riattivi il motore ICE. certo che dover smanettare con cambio e frizione per sfruttare l'elettrico non è che sia una gran genialata.
  12. un tempo il portapacchi per le vacanze era la normalità. anche perché le auto di noi povery erano piccole e le famiglie spesso numerose. noi si andava in sei (6!) sul 124 con le bombole del metano nel baule e i bagagli per due settimane... non so nemmeno come facesse a muoversi quell'auto
  13. leggermente inquietanti, mi ricordano questo: (chissà, forse è lo stesso tessuto cangiante della maschera di Rorshach)
  14. "le due rotelle di scruouuouoling possono definirsi una tecnologia un po' superata" ma se l'unica cosa buona di quello UConnect sono le due rotelle... ma dove l'hanno pescata questa?
  15. il sistema dicono sia in grado di garantire sempre l'alimentazione elettrica al motore posteriore, ovvero che puoi fare pure 300km con la trazione integrale inserita. di fatto in caso di bisogno una quota dell'energia prodotta dal motore termico è destinata ad alimentare le batterie, così che non siano mai a secco. che poi se ci pensi è la stessa cosa che accade con la TI meccanica, dove una parte della coppia viene mandata all'asse posteriore. con l'elettrico accade lo stesso, con la differenza che il passaggio non avviene direttamente tramite organi meccanici ma tramite la conversione (e riconversione) dell'energia. ovvio che nel momento in cui vai a sfruttare il motore per ricaricare le batterie la potenza massima disponibile è di fatto "solo" quella del motore termico, non potendo attingere al surplus di energia stoccato in precedenza (se non per quella piccola riserva che viene tenuta sempre, utile immagino per gli spunti più impegnativi).
  16. questo è palese. è altrettanto palese che i classici monovolume hanno ormai un mercato ridottissimo, per cui le case fanno scelte che ne sono una conseguenza. (che poi ci si lamenta del brodo grasso: fossero esistiti questi "furgoni" quando ero bambino sarebbero stati una manna dal cielo per chi - come mio padre - portava in giro 4 figliuoli sul 124 metanizzato )
  17. altra roba. il Grand Vitara aveva una TI meccanica vera, con tanto di ridotte. il RAV4 è un SUV ormai votato unicamente all'uso stradale (è più "fuoristrada" un Vitara attuale che questa roba qui).
  18. è una VW, nessuno si aspetta guizzi di originalità da una VW. e soprattutto nessuno li vuole (perlomeno nessuno di quelli che poi la comprano).
  19. in effetti, per curiosità ho fatto due conti: il Jimny è "fuori" dai suoi limiti di circa 90 g/km di CO2, per cui su ogni Jimny venduto in UE gravano quasi 9mila euro di multa. bella mazzata.
  20. eh, la famosa fontana di Poseidone. chi non la conosce?
  21. probabilmente Suzuki ha bisogno di ibridi veri per abbassare la media di CO2. se vende un po' di questi magari riesce ad aumentare le quote di Jimny, per dire.
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