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MikeMito

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  1. La durata è di quasi due anni. La stesura del prodotto è facilissima, più complessa è la preparazione della vernice. Infatti bisogna innanzitutto decontaminare l’auto, poi correggere i difetti della vernice (swirls, graffietti, ologrammi), sgrassare la vernice e successivamente applicare il nano. Nel mio caso, l’auto mi è stata consegnata in condizioni eccellenti, senza alcun minimo segno, quindi ho solo provveduto a lavarla, decontaminarla, sgrassarla e poi successivamente ad applicare il nano.
  2. Da appassionato di detailing, finalmente stamattina ho trovato un po’ di tempo per trattare nanotecnologicamente la mia Stelvio. Ho usato Cquartz Uk 3.0 della CarPro. Prodotto molto semplice da applicare che offre un’ottima protezione ed una fantastica idrorepellenza. Incredibile anche la resa sotto la luce diretta del sole.
  3. Io adoro gli interni rossi, infatti quando ho configurato la Stelvio sono partito proprio con la scelta del colore interno per poi abbinargli il colore esterno. Poi con i sedili sportivi la resa è incredibile. L'infotainment funziona sempre abbastanza bene, senza particolari lag se usato con il rotore. Se invece si passa ad utilizzarlo con il touch, deve capire che l'input non arriva più dal rotore ma dal dito ed in questo caso dei lag sono presenti. Io ad oggi non ho mai utilizzato il touch se non le primissime volte, ma ritengo che il rotore sia molto molto più comodo.
  4. Grazie a tutti ragazzi, sono contento vi piaccia. Le differenze principali che ho notato a livello di guida sono due: un maggiore rollio rispetto a Giulia, seppur molto contenuto e mai fastidioso, ed il modo con cui la trazione integrale tira fuori dalle curve strette la macchina. A livello di posizione di guida invece, non ho notato particolari differenze. E' vero, si sta più seduti e meno allungati, ma in generale basta qualche km per abituarsi immediatamente. Non so se già ci fossero in precedenza, non mi ricordo sinceramente, però si, manca la barra duomi integrale. Ho le sospensioni normali, senza "tastino" al centro del DNA. Per quel che ne so io, le sospensioni attive sono ancora regolabili solo in D. Non so se magari cambierà qualcosa in futuro.
  5. Ed eccomi ancora qui a parlare della mia nuova Stelvio. Lo so, probabilmente vi ho stufato abbastanza, ma giuro che dopo questa recensione smetto. Come ben sapete, a fine novembre ho ordinato la mia nuova Stelvio Veloce My2020 2.2 210cv Q4 AT8 nero Vulcano con interni sportivi in pelle rossa. Vengo già da altre vetture su pianale Giorgio, in particolar modo da due Giulia, per cui, anche questa volta, la scelta non poteva non ricadere su di lui, un pianale a dir poco favoloso. Ma vorrei un attimo lasciare da parte le incredibili doti dinamiche di queste auto che ormai tutti conosciamo, e concentrarmi sugli aggiornamenti che questo My ha portato con se. Inoltre, avendo già posseduto due Alfa “Giorgio”, fare il confronto con i precedenti My mi sembra alquanto doveroso. Partiamo quindi dagli esterni, che sostanzialmente sono rimasti invariati. L’unico aggiornamento che interessa questa Veloce sono i passaruota ed il paraurti posteriore in tinta carrozzeria, scelta stilistica che apprezzo molto, sopratutto con i colori scuri. I maggiori aggiornamenti però hanno interessato l’interno, dove finalmente si respira un’aria davvero premium. Salendo a bordo la prima cosa che si nota è il volante che nella My2020 è tutto nuovo. Innanzi tutto lo trovo molto più bello esteticamente, da la sensazione di essere più tridimensionale (oserei dire a calice) e non “piatto” come quello precedente. Inoltre anche i tasti e le finiture sono state notevolmente migliorate. Ricordo, nella mia prima Giulia, un totale disallineamento dei tasti, cosa che qui è stata finalmente risolta. Anche la qualità della pelle sembra essere migliorata, pelle che ritroviamo anche nella leva del cambio. Altro intervento riguarda appunto la leva del cambio, anche lei totalmente modificata, anche lei totalmente in pelle (in questo caso traforata) con cuciture a contrasto. E’ stata eliminata quindi quella terribile plastica argento, ed ora, oltre ad essere più bella esteticamente, è anche piacevolissima al tatto. Ridisegnato totalmente è il tunnel centrale, dove la prima cosa che salta all’occhio è il tricolore, un particolare che mi fa letteralmente impazzire. I materiali sono rimasti pressoché identici: nella Veloce sono presenti le medesime modanature in alluminio tipiche delle vecchie My con il Pack Sport, qui impreziosite però da particolari in Piano Black che, secondo me, vanno a rendere l’ambiente più ricercato. Altro elemento notevolmente migliorato è il rotore dell’infotainment, che risulta decisamente più solido. Nelle prime versioni, era davvero molto cheap. In questa My2020, innanzitutto hanno reso indipendente la ghiera dalla parte superiore, ciò significa che la parte superiore rimane sempre ferma, mentre a girare è solo la ghiera. Inoltre, nella parte superiore ferma, è stato aggiunto un anello luminoso che circonda tutto il perimetro. La finitura generale è molto molto buona, anche se siamo ancora lontani dalla perfezione dei rotori Audi famosi per il loro “Audi Click” (che mi duole ammeterete essere davvero piacevole). Piccola modifica anche al manettino Dna, che ora segue le logiche di illuminazione della leva del cambio. Quando infatti la macchina è spenta, le lettere DNA non sono visibili, esattamente come avviene con le lettere PRND poste sulla leva del cambio. Vengono invece illuminate quando l’auto si accende. Ho inoltre apprezzato moltissimo i nuovi vani portaoggetti, in particolar modo quello per la chiave keyless che è davvero ben rifinito. All’interno presenta un’ottima gomma antiscivolo con l’impronta della chiave. Comodissima anche la ricarica wireless, anche se purtroppo l’implementazione ha ridotto notevolmente il volume del portaoggetti sotto il bracciolo. Bracciolo che come design non mi fa gridare al miracolo. Passiamo quindi al vero punto debole dei vecchi My: l’infotainment. Qui è davvero incredibile il passo avanti che è stato fatto, non tanto per le nuove funzioni che porta con se, quanto per la grafica e per le animazioni. Qualsiasi impostazione, qualsiasi settaggio ha una sua animazione che va ad illustrare cosa si sta andando ad impostare o a selezionare. Anche la risoluzione è notevolmente migliorata. Bellissime inoltre le grafiche relative alle performance, dove finalmente è possibile vedere la ripartizione della trazione in tempo reale. Una vera chicca, è stato implementare durante il caricamento del navigatore, una bellissima immagine del passo dello Stelvio con la strada evidenziata in rosso. Non ho apprezzato molto il touch screen, lo trovo scomodo da utilizzare, complice la posizione, davvero molto lontana, ed a volte, quando si va ad utilizzarlo la prima volta dopo l’accensione si impunta, come se avesse bisogno di un attimo per capire che lo si sta utilizzando con il dito e non con il rotore. Adoro invece il rotore, sempre comodissimo, sempre a portata di mano, sempre preciso. Ho notato anche un miglioramento dell’insonorizzazione, nonostante io non abbia ne i vetri ad isolamento acustico, ne il Noise Reduction Pack. Oltre a questi aggiornamenti di rilievo quindi, tutto il resto è rimasto pressoché identico. I sedili ad esempio sono quelli della Quadrifoglio, totalmente elettrici, comodissimi ed estremamente contenitivi. Anche lo spazio a bordo è il solito, secondo le mie esigenze, davvero tanto. Ed ora il punto forte: le doti dinamiche. Ragazzi, che auto, che sterzo, che motore. Penso che la parola migliore per descrivere il modo in cui tutti i componenti lavorano insieme sia "armonia": tutto in perfetta armonia. Ogni volta che torno a sedermi su questo pianale rimango sbalordito dalle sue doti dinamiche e mi "ricordo" perché continuo a sceglierlo. Sterzo telepatico (forse anche troppo per un suv), motore che spinge tantissimo, trazione integrale che tira fuori dalle curve, taratura delle sospensioni eccellenti. Anche con i cerchi da 20” il confort rimane sempre ottimo. L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso è stata la rimozione della barra duomi nel cofano motore. In conclusione posso dire di essere estremamente soddisfatto dell’acquisto, ed ancor di più del lavoro che hanno svolto. Brava Alfa Romeo.
  6. Alcuni fermoimmagine della Tonale presi da un nuovo video de La Repubblica postato su YouTube riguardante la Plant Academy di Pomigliano.
  7. Dovrebbe avere i medesimi motori che ha Renegade. Inoltre verrà eliminato il 2.0 diesel 4x4 sostituito dall'ibrido ma rimarrà il 1.6.
  8. E' lo stabilimento Maserati di Modena, il cortile interno che si vede dal ponte in Viale Ciro Menotti.
  9. Io ho fatto la patente A due anni fa e sono partito direttamente con un 650cc (BMW F 650 GS del 2004). Non avevo mai guidato moto, saltuariamente solo scooter di qualche amico. Avevo avuto sempre timore delle moto, di usare correttamente il cambio, ma credimi dopo il primo giro è stato facilissimo. Io personalmente ti consiglio di iniziare con qualcosa di non eccessivamente piccolo, ed un 125 lo è. Per esperienza diretta, secondo me è solo una perdita di soldi, perché una volta presa la mano (cosa che nel mio caso è avvenuto molto velocemente) il 125 ti sembrerà ridicolo e ti verrà voglia di cambiarlo.
  10. Non sempre. Ad esempio l'Rx8 le aveva sul "Montante". Comunque, a parte questo, anche secondo me non avrebbe senso una porticina (e di fatti dalle foto spia sembra non esserci). I costi sarebbero troppo elevati per una segmento A.
  11. A quanto pare finalmente le valvole dello scarico si aprono anche in D e non più solo ed esclusivamente in Race. A mio parere era una delle cose più fastidiose delle precedenti nelle quali per far cantare il motore bisognava andare costantemente in giro senza controlli.
  12. Grazie a tutti per i complimenti. Si, la macchina è arrivata leggermente in anticipo, ma considerando che dovrà essere preparata dal concessionario ed immatricolata, credo che la consegna effettiva avvenga tra una decina di giorni, quindi rispettando perfettamente i tempi previsti. La scelta del colore esterno (nero) è stata conseguenza della scelta del colore interno (rosso). Le pinze le ho scelte gialle perché semplicemente le adoro, ancor più di quelle rosse. Se qualcuno ricorda infatti, a settembre ho ritirato la Giulietta aziendale anche lei con le pinze gialle. Tra l'altro, anche la primissima Giulia che presi aveva le pinze gialle.
  13. Whatsapp dal concessionario, finalmente arrivata! Primissima foto al volo della mia Stelvio Veloce My2020. Ora bisogna pazientare ancora un pò per l'immatricolazione. Si, lo so, il mio concessionario non è molto pratico con le foto.
  14. Piede sul freno, tiri entrambi i paddle e va in N. Piene sul freno, tiri il paddle + e va in D.
  15. Ma è una mia impressione o il volante avrà solo due razze?
  16. Ragazzi calma, la macchina si farà. Da fonti più che certe stanno lavorando sui muletti che tra poco dovrebbero iniziare a fare le prime prove. Inoltre so anche dove verrano prodotti, i propulsori che verranno testati ed il numero di muletti da produrre. Non fatemi aggiungere altro perché non posso (sono informazioni troppo sensibili) ma tenete pronti i flash.
  17. La scorsa estate ero in giro nel mio paesino con la Stelvio Quadrifoglio, manettino rigorosamente in Race, quando ad un tratto vedo un gruppetto di bambino (8-10 anni), attratti dal sound del V6, urlare e sbracciarsi. Mi fermo, gli chiedo se volessero fare un giro, tutti contenti rispondono di si (non aspettavano altro). Concluso il giro, parcheggio, il risultato è stato questo. Mi sono commosso.
  18. Te lo spiego subito. Premetto che ho avuto due Giulia (l'ultima una Super con i 18), ed ora ho ordinato lo Stelvio My2020. Il motivo della scelta è stata, oltre che la maggiore praticità (motivo molto secondario), le strade ridicole che ci sono dalle mie parti (abito in Molise, vicino Termoli). Abbiamo, oltre le buche, moltissime frane che creano dislivelli alcune volte anche abbastanza accentuati. Usare la Giulia era diventato un inferno in quanto era impossibile godersela, per cui, dovendo cambiare auto ho deciso di rimanere comunque seduto sul pianale Giorgio, ma un pò più alto da terra.
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