Si tratta di un impasto semplice e senza uova, ottimo, che si prepara in tutto il periodo carnevalizio e che conosce una rifioritura speciale in occasione della festa di San Giuseppe. L’etimologia della parola “sfincia” rimanderebbe alla spugna, lat. “spongia”, ad indicare la particolare sofficezza della frittella. Sempre per San Giuseppe ad Alcamo si preparano due tipi di biscottini: i “cuciddàti”, sorta di taralli impastati semplicemente con acqua, farina e sale, che le bambine portano come braccialetti, ed i “Bastoni di San Giuseppe”, fatti con lo stesso impasto.
Ingredienti per 10 persone
1. Farina 00 1 kg
2. Lievito di birra 50 g
3. Margarina o strutto 50 g
4. Zucchero 2 cucchiai
5. Scorza di limone grattugiata q.b.
6. Patate lessate 250 g
7. Sale 1 pizzico
8. Latte intero q.b.
9. Olio per friggere 1 l
10. Zucchero a velo q.b.
11. Crema pasticcera q.b.
12. Ricotta di pecora q.b.
1
Si fa la fontana con la farina setacciata con il pizzico di sale, si pongono al centro il lievito sciolto in poco latte tiepido, le patate schiacciate e passate al setaccio, lo zucchero, la scorza di limone e si comincia ad impastare con il latte tiepido, incorporandone tanto quanto basta per ottenere un impasto liscio e morbido ma non appiccicoso.
2
Si avvolge in uno strofinaccio leggermente infarinato e si fa lievitare in luogo caldo e riparato dalle correnti d’aria sino al raddoppio del volume
3
Si prelevano quindi con un pizzico di indice e pollice dei mucchietti di impasto grossi quanto una pallina da golf, si dà loro una forma rotonda a polpetta e si fanno friggere in abbondante olio caldo.
4
A piacere si riempiono di ricotta di pecora lavorata con lo zucchero oppure di crema pasticcera e si spolverizzano di zucchero a velo.
:wink: