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Jazzboy

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  1. Gli altri chi? Chi è che satura oltre il 50% del mercato casalingo con i propri modelli?
  2. Pare proprio nero. Fra l'altro, il pezzo grigio ha codice 102368650 mentre il nero 102367650. Ad ogni modo, ora che ha il vecchio pezzo smontato ed in mano, magari si può pure tentare una riparazione o una sostituzione della singola parte guasta.
  3. Strano... Io lo uso per le serrature, di casa come pure dei lucchetti delle bici, e lo adoro proprio perchè poi posso tener in tasca le chiavi senza ungere braghe e giacche... Uso roba presa al leroymerlin, per intenderci. Magari quello che usi te è più untuoso...
  4. Il PTFE è commercialmente conosciuto come teflon, ed è ben lontano dall'esser definibile grasso. Personalmente è l'unico che userei, visto che lo spray al silicone (che sulle guarnizioni funziona bene come antirumore) ti lascerebbe il vetro unto.
  5. Aspetta: tu metti la freccia, senti il tictic dell'intermittenza ma non si accendono le luci? Allora con tutta probabilità il problema sta nel modulo dell'intermittenza, non nel devio.
  6. Ulteriore dipende... Non ricordo se l'Ibiza ha avuto solo il 1.9tdi pumpduse o anche quello con la VP44... Perchè il primo tdi da 110cv imho era invece gradevolissimo, ben più progressivo come erogazione.
  7. Non so che dirti. Se riesci a recuperare il codice del ricambio le ricerche su web vengono molto meglio.
  8. Lo vedi anche dai regimi di giri a determinate velocità... Un diesel a 130km/h sta generalmente fra i 2300 ed i 2900rpm, a seconda del motore e del numero di rapporti. Un benzina, soprattutto aspirato, difficilmente sta sotto ai 3500rpm alla stessa velocità. Ciclisticamente corretto.
  9. C'è pure un discorso di piacevolezza nella guida quotidiana; prendendo come riferimento un minivan segmento C, un td 1.5 o 1.6 (che non sia VW...) muove l'auto ben più agevolmente rispetto ad un pari cilindrata o pari potenza a benzina. La cosa ora si ridiscute grazie ai recenti tb, ma fino a qualche anno fa non c'era storia: una Scenic con il 1.5dci o una Cmax con il 1.6tdci andavano nettamente meglio delle corrispettive a benzina, consumando meno carburante. Che questo risultasse in costi complessivi di gestione inferiori, era un altro discorso..
  10. Questo? http://www.ebay.it/itm/FIAT-PUNTO-CABRIOLET-1994-2000-LIGHTS-WIPERS-INDICATORS-SWITCH-GENUINE-102367650-/281796880822
  11. Assolutamente, Dacia non è un marchio con pretese qualitative. Tuttavia la classifica di Altroconsumo non considerava tanto la qualità di verniciature ed assemblaggi quanto l'affidabilità, e considerando che nel 2009 le Dacia erano auto estremamente semplici e con meccaniche/impiantistiche datate e collaudate, non mi sorprende legger che si rompessero poco, avendo sopra molto poco da rompere. Se non erro, prima del 2009 venivano vendute delle Logan con un vecchio 1.4 ad 8 valvole, che Renault aveva abbandonato da anni, montavano servosterzi idraulici in luogo di quelli elettrici più recenti ed efficienti, montavano la strumentazione della Clio2 prima serie.. quindi ci sta che fosse roba robusta. In ogni caso si può tranquillamente restar dubbiosi davanti ad una classifica, sia per il campione che per le modalità di valutazione e stesura dei risultati; non darei neppure io gran valore ad UNA sola statistica di quel genere ma quando in tutte le classifiche si finisce per vedere come Toyota e le giapponesi stiano bene o male sempre fra le migliori mentre le europee (ed italiane in particolare) stiano in fondo, due conclusioni imho si posson alla fine tirare. Poi è chiaro, non si tratta di mettere da una parte la merda e dall'altra la cioccolata in quanto il gap fra le peggiori e le migliori si è ristretto notevolmente dagli anni 90 (il bello della concorrenza..), bensì di osservare che statisticamente ci siano marchi con più o meno propensione a guastarsi, e in questo rispondevo a chi sosteneva che Non è che perché è Fiat si deve rompere più spesso di Toyota. E trattandosi di statistiche, è ovvio che al loro interno troveremo il caso di dennis e conoscenti che si son trovati strabene con le Fiat, i casi di chi si è trovato malissimo con delle Toy o delle Honda, il mio caso, quelli di altri utenti e via dicendo: ognuno fa storia a sè, poi qualcuno somma tante storie e pubblica i risultati. Fra l'altro, pur nelle ormai note mie convinzioni, son anche pronto a spezzare una lancia nei confronti di questa Tipo in quanto turca, perchè tutto sommato i doblò turchi che mi capita di usare son assemblati bene e vanno bene. Se le fanno come i Doblò, imho potrà esser una buona macchina.
  12. Ok. No, io per roba posseduta in famiglia, per roba che devo guidare al lavoro, per roba a cui faccio manutenzione casalinga a parenti, mi ritrovo in quanto espresso qui: https://www.altroconsumo.it/organizzazione/media-e-press/comunicati/2010/~/media/172a10c923df47cd88643e8314620fbf.ashx e qui: http://www.consumerreports.org/cars/which-car-brands-make-the-best-vehicles/ e qui http://www.reliabilityindex.com/manufacturer e qui http://fotos.autozeitung.de/938x704/images/bildergalerie/2016/05/qualitaets-report-2016-gesamtwertung.jpg e qui http://www.jdpower.com/sites/default/files/2016_vds_rank_1.jpg e qui http://www.automobilismo.it/moduli/articoli/attachments/2/5/5/76/classifica.jpg Ovvero livelli qualitativi ed affidabilità ben lontani dai brand giapponesi, con le dovute eccezioni nel bene e nel male da entrambe le parti. Furgoni Ducato esclusi, che da una decina d'anni per esperienze dirette posso dire eccellenti.
  13. A proposito di scaldiglie, girovagando in rete ho trovato questa cosa qui... http://www.hondapartsnow.com/parts-list/2016-honda-fit-5dr_lx-ka-6mt/engine-block-heater.html Ovvero la scaldiglia per il 1.5 americano: viene avvitata direttamente nel monoblocco in alluminio del motore, con il "naso" che vien bagnato dal liquido di raffreddamento del blocco cilindri e può quindi cedergli calore. Peccato sia in vendita negli USA, e quindi il PTC sia tarato per i 115Volt...
  14. La noti quando ci sali dopo esser sceso da auto (come la mia vecchia clio 3) che invece avevano un impianto meglio concepito, e ti trovi a far strade buie con delle curve. Già il fatto di aver l'abbagliante che affianca (e non sostituisce) l'anabbagliante, ovvero due gruppi dedicati con ciascuno avente il filamento della lampada nel fuoco del riflettore (con l'H4 è impossibile) è un notevole aiuto, anche perchè alzando gli abbaglianti ti ritrovi con 4 lampade funzionanti, non 2... Con l'attuale Jazz e con le Punto il problema è similare, pur se un pò mitigato dalla grandezza del riflettore, ma si tratta sempre di fari economici che cercano di privilegiare la modalità anabbagliante a scapito del resto. Nella Panda2 è particolarmente acuito da una concomitanza di economie.
  15. Come dicevo in altro post cancellato, sulle Panda 2 il comparto fari è assolutamente scadente per diversi fattori: conduttori elettrici di sezione inadeguata tanto che alla lampadina arriva meno corrente di quanto dovuto, connettori sottodimensionati che si surriscaldano causando avarie anche al body computer, e infine una parabola di piccole dimensioni e condivisa fra funzione anabbagliante ed abbagliante, con una distribuzione del fascio luminoso ben poco uniforme e poco allargata. Molti elettrauto operano proprio la modifica descritta da sydbarrett montando due relais di potenza aggiuntivi prelevando la corrente direttamente dalla batteria e comandandoli attraverso il circuito originale, non sottoponendolo così a sovraccarico visto l'esiguo assorbimento delle bobine dei relais. In più, usando cavi di sezione adeguata e non le fiattate originali, le lampade lavorano ai 13V e sblisga e non ai 12V (a volte pure scarsi...) dell'impianto di fabbrica, emettendo così la corretta quantità di luce. Rimane il problema delle parabole ma lì tocca tenersele così.
  16. .. e lungimiranza. Il punto è questo... Quando hai pochi ghelli e chi te li presta vuole un ritorno non dico immediato ma comunque in tempi ristretti, far piani anche solo decennali diventa qualcosa di ambizioso e non alla portata di tutti; soprattutto chi sta con l'acqua alla gola ed è costretto a navigare a vista. E riguardo alla gestione Marchionne di tutta la baracca, l'impressione è che una visione a breve o massimo medio termine sia una delle sue costanti: efficace, anzi efficacissima quando ti devi salvare e devi saltare di qua e di là per non affogare, ma meno redditizia sul lungo periodo. Se ci si pensa, Toy ha iniziato a circa metà anni 90 a lavorare sulle venture Prius per poi riuscire a guadagnarci qualcosa non prima di un decennio, ma trovandosi adesso in una posizione di netto predominio tecnologico e d'immagine: Marchionne ha invece dichiarato che per lui l'ibrido e l'elettrico non convengono e non son perciò prioritari, e considerando che si tratta della tecnologia del futuro evidentemente si riferiva al momento attuale, dimostrando però di non avere un progetto a lungo raggio in questo senso. In Marelli hanno iniziato da relativamente poco a lavorarci sopra, quindi non aspettiamoci miracoli. Per questo penso che un rilancio di Lancia portabandiera tecnologica sia privo dei fondamentali presupposti finanziari e tecnici, a meno di non andare a elemosinare tecnologia da altri costruttori (pagando anche profumatamente, e qui si ritorna al discorso di aver soldi in tasca... e anche le Jv non son mai a costo zero) oppure rivolgendosi a qualche fornitore come Bosch, Schaeffler, Panasonic o via dicendo per farsi dare dei moduli più o meno plug&play da attaccare ai propri powertrain. emmeno male...
  17. Anche. C'è una imho evidente volontà di tener separate due linee di prodotto, pur se si tratta di una separazione di marketing e non tecnica. E fanno molto bene...
  18. Appunto. 500, che oramai è un brand diverso da quello Fiat. Un pò come Vespa negli anni 90, che aveva una riconoscibilità maggiore rispetto a Piaggio... Chiediti perchè 500X ha stilemi a iosa in comune con 500, mentre Tipo manco uno... Ah beh, sì, ci son delle "microzone" con distribuzione di modelli assai peculiare... Penso di non aver mai visto tante Brera e 159 quanto quelle incrociate a Torino, esattamente come Roma presenta una percentuale di Smart fuori scala...
  19. In vita mia credo di aver incrociato non più di un paio di pande 100hp... Se avanzano risorse, che si faccia pure... Ma io le dirotterei su altro. Fiat gode di una certa reputazione nei bassi segmenti, ma è pur sempre circoscritta al nostro paese. Purtroppo scavallando le Alpi l'immagine di Fiat crolla; quindi IMHO ok per un suo posizionamento con meccaniche ed allestimenti semplici e poco pretenziosi, come Dacia. Per far ripercorrere a Lancia la strada di Infiniti o Lexus servono investimenti stratosferici in tempi lunghi, roba che i jap si potevano permettere in virtù del loro periodo di grazia. E comunque parliamo di brand che hanno sfondato, ma non da queste parti perchè le esperienze europee di lexus e infiniti non son propriamente da case-study di successo. Anche qui, disponendo di risorse in abbondanza, si potrebbe tentare l'operazione che dici: siccome pare che FCA già stia centellinando gli investimenti su Alfa ed i brand americani, trovo un'ipotetico rilancio di Lancia decisamente fuori luogo. E ok che Lancia aveva la Delta con la sua immagine vincente, ma il riflesso di quest'immagine la si troverà al massimo nei 40enni odierni: chi è più giovane manco sa cosa sia una Delta, e non a caso l'ultima Delta in alcuni paesi europei era rimarchiata Chrysler.... Come dicevo sopra, introdurre Autobianchi credo presupponga che si "elevi" Fiat ad un livello superiore all'attuale, cosa già di suo onerosa. E alla fine ci si ritroverebbe con una quantità di marchi e modelli enorme, perchè Autobianchi avrebbe le sue segmento A-B-C più varianti, Fiat lo stesso con l'aggiunta delle D, poi ci sarebbe il brand 500 con la sua linea modelli, poi Alfa... Direi nel complesso un carrozzone elefantiaco da gestire industrialmente e come marketing, considerata la difficoltà che si ritrova VW (che dispone di risorse economiche ed umane ben superiori) a gestire i propri senza sovrapposizioni e rendendo il tutto redditizio (quanto hanno impiegato ad inquadrare Seat? quanti clienti ruba attualmente Skoda a VW?) Io, forumista, sono per una gestione semplice: poi è vero che seppellire certi brand è un peccato, con la storia che si portan dietro... ma se penso che già per Alfa la gestione è stata alquanto problematica e solo dopo 20 anni si è cominciato a vedere la luce fuori dal tunnel, l'idea che si voglia metter mano pesantemente a marchi come Lancia ed Autobianchi mi lascia interdetto. Peraltro, mettiamo l'ibrido-elettrico su Lancia... bello eh, ma chi ha la tecnologia per farlo? Non è roba che si improvvisa in un biennio....
  20. IMHO. Abarth: preparazioni, ma solo per Fiat e per alcuni modelli: una 500 Abarth ha senso, una Panda Abarth no. Fiat: low cost per il brand Fiat vero e proprio (per come sta diventando in Italia e per come viene percepito oltreconfine), mentre auto sfiziose per il sub-brand 500, che con 500 e 500X ha acquisito un'identità abbastanza solida. Lancia: calerei il sipario, lasciando in pace i defunti. Sarebbe pure interessante l'idea di destinarla all'ibrido o elettrico, ma va considerato che in Italia l'immagine è in buona parte alle ortiche, e fuori dai nostri confini è pressochè dimenticata. Alfa: concordo, ok così. Con una Giulia ed un SUV di successo tornerebbero ad aver senso anche delle segmento B con meccaniche particolari. Maserati e Ferrari: anche qui, concordo, va bene così. Innocenti/Autobianchi: li lascerei dove stanno: non mi pare abbiano visibilità altrove che in Italia. Jeep: bene così. Dodge/Chrylser/RAM: son brand con forte identità americana, con filosofie difficilmente esportabili in EU se non per modelli iconici (una Charger, per dire, o qualche RAM). Da vedere il tornaconto commerciale: Ford può permettersi di usar la sua rete per vendere le Mustang, qui una Charger o un RAM potrebbero passare solo per un corner Jeep, non Alfa o Fiat. Diciamo che Fiat, Alfa Romeo, 500, Jeep sono già un numero corposo di marchi da gestire, fra l'altro ognuno con una sua forte identità e specificità tecnica: il che significa aver difficoltà a spalmare componenti e creare redditizie economie di scala; a parte VW con il suo esteso portafoglio brand, non vedo altri grossi gruppi che dispongano di molti marchi in attivo. Se vogliamo c'è GM, con però un'attività di furente rebadge fra Opel, Vauxall e Buick.
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