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anche a 5 porte? credevo solo a 5 porte? Che dicono i reduci di Mirafiori?
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Qualcuno sa dov'è la location delle foto?
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Foto tratta dall'interessante (e ricca) galleria su automobilismo... La radio ha i tasti neri meno male....
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Visto che nel topic sulla nuova Lancia Y si è detto che avrà linee più maschili, cos'è una pena del contrappasso?
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A tal proposito non so se avete letto sull'ultimo quattroruote Robinson che commenta il design della Mito...
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Alfa e Lancia in cerca di rilancio
nella discussione ha aggiunto spiderland in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Interessante articolo proveniente dal sole 24 ore: Fiat aumenta la quota di mercato (+1% a 25,6% nei primi quattro mesi dell'anno) ma il peso del gruppo scende per i cali di Alfa (da 3 a 1,9%) e Lancia (da 4,4 a 4,2%). Dopo 4 anni di cura Marchionne, le due marche più prestigiose del gruppo torinese restano quelle più deboli. Sul marchio del Biscione ha pesato lo stop di Pomigliano a gennaio e febbraio, ma le ragioni sono per entrambe più strutturali. Le cause storiche. Le vicissitudini di Alfa e Lancia vengono da lontano. Nel 1990 Alfa Romeo – acquistata a fine 1986 dall'Iri – e Lancia vendevano in Europa, sommate, oltre 500mila auto contro le 363mila di Bmw; già nel 1994 il dato delle due marche italiane era sceso a 264mila. L'anno scorso erano 263mila contro le 690mila di Bmw. «Per grande parte degli anni 90 – dice Giuseppe Volpato, ordinario di Economia delle imprese e dei settori industriali alla facoltà di Economia dell'Università Ca' Foscari – ci furono nel gruppo Fiat due partiti: quelli che ritenevano Alfa e Lancia dovessero essere valorizzati, e quelli che ritenevano più opportuno concentrare le risorse sul marchio Fiat. Il risultato fu che non si scelse: né un'accelerazione degli investimenti, né una cessione dei marchi». Lancia fu accorpata di fatto a Fiat nel 2002, al momento della creazione delle business unit con la gestione Boschetti; poi resa nuovamente indipendente nel 2004; l'Alfa Romeo è stata brevemente unita a Maserati nel 2004 in un embrione del cosiddetto polo del lusso, poi sfumato. Di pari passo cambiavano anche i manager: solo nei quattro anni di Marchionne, a Daniele Bandiera è succeduto in Alfa a fine 2004 Karl-Heinz Kalbfell, arrivato da 30 anni di Bmw e ripartito meno di un anno dopo. A Kalbfell è succeduto Antonio Baravalle; dopo l'uscita di quest'ultimo dal gruppo, a fine 2007, il marchio è passato a Luca De Meo. Le debolezze strutturali. Come mai la casa che vinse il primo campionato del mondo di Formula Uno e il marchio centenario fondato da Vincenzo Lancia non riescono a mantenere tutte le promesse? Il prestigio da solo non fa vendere: lo testimoniano le vicende di marchi gloriosi come la Jaguar e viceversa i successi di certi modelli, anche costosi, di marche coreane o giapponesi. Per battere la concorrenza ci vogliono una gamma completa di prodotti attraenti e una rete distributiva adeguata; oltre che, nei segmenti cosiddetti premium, una qualità a prova di consumatore e una dotazione tecnologica che permetta di emergere. Non è un caso che Audi abbia basato la scalata ai vertici su tecnologie come l'alluminio e le quattro ruote motrici. «Alla base della performance deludente di Alfa e Lancia vi è innanzitutto il livello insufficiente degli investimenti degli ultimi vent'anni» dice Volpato, il quale ha appena pubblicato il libro «Fiat Group Automobiles: un'Araba Fenice nell'industria automobilistica internazionale». «Ciò ha frenato – prosegue – il rinnovamento e l'ampliamento della gamma prodotti, in un periodo in cui i concorrenti premevano l'acceleratore». La gamma Lancia negli anni si è di fatto ristretta a Ypsilon e Musa, e solo il mese prossimo arriverà l'attesa Delta. Alfa ha più volte rinviato il lancio dell'ammiraglia erede della 166 e resta assente da una nicchia, come quella dei Suv e crossover, che da anni fa segnare i tassi di crescita più brillanti del mercato. La crescita delle vendite permette a sua volta di mantenere ed espandere la rete commerciale. Viceversa, la contrazione dei due marchi italiani ha privato la rete del necessario "carburante". Per spingere i volumi, oltre ai prodotti, serve una rete commerciale all'altezza e una forte immagine di marca: un singolo modello anche ottimo non "sfonda" se il marchio non è – come dicono gli esperti – nella shopping list dei clienti. L'immagine di Alfa Romeo deve ancora migliorare: le indagini J.D. Power del 2007 sulla soddisfazione dei consumatori in Germania e Francia, per esempio, vedono Alfa Romeo molto al di sotto dei marchi tedeschi di riferimento. Una forte presenza estera è essenziale anche per un altro motivo: «Le marche premium – spiega Stefano Aversa, di Alix Partners – sono obbligate ad essere globali per poter conseguire i volumi e le economie di scala che non sono raggiungibili su singoli mercati». La strategia. I due prodotti in arrivo questo mese – Lancia Delta e Alfa Romeo MiTo – dovrebbero dare un contributo importante sia all'allargamento della gamma che al miglioramento della qualità. In termini numerici, entrambe dovrebbero pesare per circa un quarto sui target 2010, ambiziosi come nello stile di Marchionne: 300mila auto per ciascun marchio. Per quanto riguarda il posizionamento sul mercato, la filosofia di Lancia resta quella espressa da Giancarlo Boschetti già nel 2003: «Dato un costo di 100 per un modello Fiat, aggiungendo altri 25 si può derivare una variante Lancia». Un modo relativamente economico, dunque, di occupare una fascia leggermente superiore del mercato, almeno in Italia. Una strategia che gli osservatori valutano positivamente: secondo Marco Santino, della A.T.Kearney, «il gruppo ha lavorato in modo intelligente sui derivati dimostrando che non serve una differenziazione troppo elevata per garantire il feeling del marchio Lancia; la scommessa è vinta, quanto meno in Italia». L'Alfa Romeo rappresenta al tempo stesso una sfida più affascinante e un rischio maggiore; anche perché è una fonte di perdite per Fiat. La MiTo è il primo passo di un ampliamento e rinnovo della gamma che parte dal basso e che proseguirà l'anno prossimo con l'erede della 147. La riorganizzazione dell'impianto di Pomigliano va nella direzione di un miglioramento della qualità. Il lavoro sulla rete commerciale estera prosegue (come per Lancia). Il ritorno negli Usa è allo studio (si veda l'altro articolo). Al rinnovamento della gamma prodotti si aggiungerà quello dei motori, con il 6 cilindri – essenziale per competere con le tedesche – che dovrebbe arrivare entro il 2010, quando (secondo gli attuali programmi) dovrebbe debuttare l'ammiraglia. Quanto è importante il successo dei due marchi? Ancora Volpato: «Davanti alla probabile dilatazione della presenza in tutti i segmenti dei marchi premium e alla altrettanto decisa espansione attuale dei marchi coreani, e prossima di quelli cinesi e indiani, il raggiungimento degli obiettivi di Fiat Auto (nei prossimi anni, ndr) implica la necessità che essa riesca a riposizionare verso l'altro il complesso dei propri marchi, ma soprattutto Lancia e Alfa Romeo». La ricetta è semplice e faticosa al tempo stesso, e vede al centro l'investimento – sui prodotti e sulla rete. Riuscirà il gruppo Fiat a investire abbastanza? «Marchionne ha finora lavorato bene – commenta Volpato – ma la filosofia del more with less! (fare più spendendo meno) può andare bene per uno o due anni, non di più. Ora dovrebbe trovare un partner con le tasche profonde, magari l'alleato indiano Tata, che permetta di finanziare gli investimenti necessari». -
Secondo me le Mito che girano non sono camuffate.... sono prove degli sticker :lol::lol:
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Ma così ci fai morire di curiosità...(( Hai per caso un gatto?:b35
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FIAT: MARCHIONNE, ALFA ROMEO IN USA? L'IMPEGNO C'E' "Stiamo discutendo con tutti di tutto. L'impegno c'e'". E' la risposta dell'ad di Fiat Sergio Marchionne in merito allo 'sbarco' dell'Alfa Romeo negli Stati Uniti. Marchionne, parlando a Torino con i giornalisti, si e' limitato a sottolineare: "Puo' darsi che lo faremo nei prossimi sei mesi, dobbiamo iniziare a produrre le auto entro il 2010". (AGI)
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semi OT: avete provato a chiedere notizie sulla futura gamma lancia? specialty, crossover, nuova thesis ecc? vi hanno detto nulla al riguardo?
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Non vorrei che usassero Sylvester Stallone... Rocky-Rambo come la vecchia Delta.... e poi a distanza di venti anni la riedizione.... spero di sbagliare di brutto
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Io pensavo a qualche attore americano...
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intervista a Olivier Francois da il quotidiano.net Lancia si è distinta sempre per testimonial d’eccezione. Da Catherine Deneuve a Alessandro Gassman e Carla Bruni. Sarà ancora la signora Sarkozy a lanciare questo nuovo modello? "No, anche perchè Delta ha un target maschile. Quindi abbiamo scelto un testimonial di importanza mondiale, la cui vita professionale può essere paragonata all’andamento del marchio Lancia. Sarà un sorpresa. Chiaramente non posso anticipare il nome ma posso solo dire che non sarà italiano, sarà una vedette a livello mondiale. " Chi sarà questo testimonial?
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Juan Manuel Diaz Senior Exterior Designer Alfa Mi.To ma lo leggete il blog?
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21 maggio 2008 Ecco la maglia per la “Fiat Cup” Nel primo giorno di tournée, alcuni giocatori hanno posato per una serie di scatti fotografici con la maglia che indosseranno durante la “Fiat Cup”, che vedrà scendere in campo Juventus, Parma e Shenhua sabato 24 maggio a Shanghai. Per la prima volta nella storia la squadra indosserà una maglia con marchio Fiat, che per l’occasione prenderà il posto di quello New Holland, utilizzato invece per le altre due gare della tournée, quella di domani a Hong Kong e quella di Melbourne.
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Impressionante
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Più la guardo meno mi piace....