Will
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In estrema sintesi VEndute in Italia fino al 30 Nov, circa 1800 di cui il 93% ibride Vendute all'estero fino al 31 ottobre, 1650 (circa 75% ibride) Il dato interessante riguarda gli ordini raccolti, pari a 14.000, che saranno smaltiti nei prossimi 3-4 mesi. Presumibilmente l'auto a regimi, potrà attestarsi sui 3.500/4.000 unità mese, più o meno in linea con le previsioni di 50-70.000 auto/anno. Mi sembra si possa dire, ancorché sulla base di un breve periodo, che si sta comportando commercialmente meglio di 600 e che forse ha più chances di Ypsilon
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Ma non puoi andarci tu a disegnare la nuova Stelvio? SE ci garantisci questi risultati, facciamo una colletta e paghiamo noi. Credo che Tavares te la lascerebbe disegnare se sapesse che potrebbe risparmiare sul costo del design Stupenda interpretazione la tua proposta.
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10.000 ordini - se reali - vanno un po' contestualizzati. Da quello che avevo letto su un articolo di quattroruote (https://www.quattroruote.it/news/mercato/2024/05/03/alfa_romeo_junior_aperti_gli_ordini_dei_modelli_base.html), gli ordini sono stati aperti a Maggio di quest'anno. Diciamo che sono passati 5-6 mesi. Quindi una raccolta di 2000 ordini mese di media. Considerato che il porte aperte è stato fatto il 21 settembre, che si va ad inserire in un settore in qualche modo nuovo per Alfa Romeo, e che una buona parte delle persone inizia ad accorgersi dell'arrivo di un'auto nuova quando è già circolante per strada e se la ritrova frequentemente nei concessionari e infine, considerato che costa minimo 30.000 euro, per me il risultato non è malissimo. Ho dubbi che quel numero sia del tutto attendibile nonostante la dichiarazione del nuovo CEO riportata da altro forumista. I ricordo bene che in passato non tutti gli ordini (o manifestazioni di interesse) si trasformavano in vendite.
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Mi ero posto anch'io la stessa domanda qualche giorno fa e da quello che ho trovato in rete, tra ipotesi di riviste, forum, dichiarazioni del presidente del serbo, ho ricavato che Novembre è il mese più plausibile per un porte aperte con prime vetture su strada a partire da dicembre.
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Qui Alfa Romeo tenta un design di rottura con il passato (inteso Mito, Giulietta e la più recente Tonale), con linee forse più personali e più coraggiose (ma a rischio di zone del design tormentate). Alfa ne ha ben dónde di tentare questa strada, perché non ha un vero e proprio bacino di utenza in questo settore da rassicurare e confermarne le aspettative a cui si è abituato negli anni e modelli precedenti, e il precedente filone di design delle tre menzionate non è passato (e non passerà) alla storia per sculture su ruote (per intenderci non sono la 164, 156 e neppure Stelvio e Giulia) Io personalmente resto favorevole e fiducioso verso questo tentativo. Due note particolari: - sui cerchi potrebbe anche succedere che visti dal vivo ci si possa abituare. - Lo scudetto: mi piace l'idea di tentare un'interpretazione fortemente innovativa, e lo guardo di continuo per cercare di completare il processo di metabolizzazione della novità, ma quella plastica nera dove il logo del biscione è racchiuso nella lamiera alcune volte mi dà l'idea che si sia staccato lo scudetto vero e proprio, lasciando il sottostante supporto.
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Vediamo se la conclusione cui giungi intorno al rischio ha una sua plausibilità Il rischio solitamente è definito come la potenzialità, la probabilità che si possa raggiungere ad una situazione che generi un danno. Si differenzia dal pericolo, che invece è una caratteristica intrinseca di un determinato oggetto o situazione che porta con sé la capacità di causare danni (un manager poco capace è un pericolo per esempio 😀) Quindi sul rischio, c'è in qualche modo la necessità di analizzare la probabilità del suo accadimento, sulla scorta del contesto ambientale, normativo, debolezze e punti di forza del proprio brand, e sulle esperienze analoghe pregresse laddove presenti e sufficientemente recenti e applicabili, comportamento e risultati ottenuti dai competitor - 500e parte da un modello base con un consolidato successo commerciale indiscusso, è molto chic, piace in quasi tutti i mercati... e una volta che gli incentivi sono finiti di paese in paese le sue vendite sono crollate. Recentemente si è compreso che è stato un errore non fare una ibrida e si sta correndo ai ripari con 2-3 anni di ritardo - 600 - dopo circa un anno dalla commercializzazione dove si è puntato solo sull'elettrico gli avvistamenti su strada sono superiori soltanto allo yeti (inteso come uomo delle nevi) - Grecale - vende poco in generale ma l'elettrico è a livelli anemici - Alfa Romeo prima della piccola B Suv non è mai entrata prima nel mercato elettrico. Tutti i clienti del buon successo Stelvio conoscono solo motori benzina o diesel. Tra i mercati di riferimento c'è quello nostrano che ancora non ha metabolizzato l'elettrico, a meno che non venga venduto a prezzi simili all'ICE o non vi sia un riconoscimento di tecnologia basato su non so quali magie di marketing. Però negli USA, altro mercato importante per il biscione, sono ancora ice oriented - Un gigante di strategia e management come il gruppo Toyota sta gestendo la transizione in modo completamente diverso (ma che avranno nella testa questi oltre il Kai Zen??) Se un rischio è la probabilità che si possa giungere a una situazione che generi un danno e quella probabilità sulla base dei segnali e dati a disposizione è intorno al 90% e oltre, è ancora un rischio oppure è un danno annunciato? Ovviamente indicare il 90% non ha un vero significato oggettivo, ma usando uno strumento di analisi dei rischi e attribuendo parametri attendibili e popolandolo con i dati a disposizioni e i trend degli indici, secondo me non si giunge a percentuali tanto diverse
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Un po' goffo, risulta quasi comico nei movimenti. Ma siamo a un'alba e questi filmati un giorno verranno osservati come quei video che raccontano della prima volta che è stato ideato il transistor e quali mirabilia avrebbe portato Sulla manualità con cui maneggia il pezzo dell'auto, non ho potuto fare a meno di ripensare a Homo Habilis e il suo primo utilizzo del chopper (utensili in pietra). Fu una vera rivoluzione tecnologia due milioni di anni fa
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I prezzo di partenza della GPanda rispetto alla versione entry della C3 mi sembra anomalo, ma è quasi coerente rispetto a quello della Panda 3^ serie. Ho fatto una piccola indagine con indici Istat ricavati da S24ore per vedere l'approccio in passato e mi vengono fuori questi numeri - Fiat Panda 1980 - prezzo aggiornato ad oggi 9700 Euro (circa 9 mesi dello stipendio di un impiegato statale) - Fiat Uno 1983 - prezzo aggiornato ad oggi 11.200 Euro (circa 8/9 mesi dello stipendio di un impiegato) - Fiat Punto 1993 - prezzo aggiornato ad oggi 12.100 Euro (costava circa 14/15 milioni di lire e gli stipendi medi si aggiravano nella forbice 1.200/1.500.000 lire). Quel che non mi torna è che se oggi una Panda costa 19.000 euro e lo stipendio medio di un impiegato statale è 1.800 euro/mese (dati Forbes), alla fine il costo auto impatta sul reddito percepito medio non molto di più rispetto al passato. E' vero che sto confrontando una segmento A con delle segmento B (a parte la vecchia Panda), ma mi aspettavo una forbice molto maggiore
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Anche questa Panda rischia il destino delle Alfa. Deve essere squisitamente Fiat, essenziale, funzionale, piena di personalità, richiamare la grande progenitrice ma deve essere anche premium (🤦♂️). Deve costare come nel XIX secolo, ma deve al contempo essere con interni curati, di alta qualità, e prodotta nel centro di Torino, con le 35 ore settimanali (ma pagate devono essere almeno il doppio + 10 gianduiotti nelle pause caffè) Deve avere capacità in KW come le auto più lunghe di 25/30 cm, ma essere agile, cittadina, entrare nei garage costruiti negli anni 60 e costare comunque sempre meno della concorrenza, anche di quella cinese Deve vincere rispetto a Kona, ID, MG, Byd, Goldrake, Mazinga e Daitarn 3 Deve piacere ai forumisti brasiliani e a quelli di Bruxelles , e deve piacere a Giugiaro, De Silva, Pininfarina E poi deve essere si, un omaggio alla vecchia Panda, ma non deve essere una bieca strategia per vendere, però al contempo deve vendere tantissimo altrimenti sarà il solito flop Fiat. E deve trainare la 600, altrimenti la accuseremo di cannibalismo interno Credo che la soluzione sia trasformarla in un Transformer, o mimetizzarla dietro uno dei marchi del gruppo VAG
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Non vorrei lasciarmi andare a facili entusiasmi (...e ideologie alla moda - cit), ma è necessario risalire al 2007 per ritrovare un modello Fiat che susciti pari entusiasmo e aspettative 2001 Fiat Stilo 2003 Fiat Idea 2003 Fiat Panda (seconda serie) 2003 Fiat Punto (seconda serie restyling) 2005 Fiat Croma 2005 Fiat Sedici 2005 Fiat Grande Punto 2007 Fiat Linea 2007 Fiat Bravo (seconda serie) 2007 Fiat Nuova 500 2009 Fiat Punto Evo 2011 Fiat Freemont 2012 Fiat Panda (terza serie) 2012 Fiat Punto (2012) 2012 Fiat 500L 2014 Fiat 500X 2015 Fiat Tipo 2016 Fiat 124 Spider 2020 Fiat Nuova 500 2023 Fiat 600 2023 Fiat Topolino
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In effetti messa così ha dell'incredibile. Poi c'è da dire che in passato molti paesi arrivati all'industria nella seconda parte del 900 hanno messo a disposizione braccioli e rotelle di Stato per accudirne la fase di crescita e sviluppo dei loro cuccioli economici, quando ancora la loro struttura interna, a confronto con i competitor globali, non aveva competenze, economie di scala etc. all'altezza (tipo Taiwan e Corea negli anni 50/60). Certo, sebbene si tratti di una "nuova tecnologia" in cui l'Europa è di fatto indietro, fa sorridere che si debba ricorrere alle tecniche del protezionismo tipiche dell'industria nascente in un'area economico-sociale che ha inventato l'auto
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Buona domenica a tutti. Ho visto soltanto adesso questo interessante topic e mi sono fatto una scorpacciata di 16 pagine lette. Alcune considerazioni sparse - si è definitivamente affermata l'usanza in Italia del click-day al pari di quanto ha fatto halloween come festa introiettata nella mente dei bambini e genitori - Qualcuno degli utenti si è lasciato andare a un motto di esaltazione di connotazione calcistica del tipo "le elettriche si vendono eccome se c'è il prezzo giusto". Credo che il meccanismo che fa scattare questo reazione sia il fatto che i fondi per le elettriche sono andati esauriti in poche ore, mentre restano ancora disponibili gran parte di quelle diciamo Ibride e il 40% di quelle termiche. Ma è davvero curioso che una categoria che beneficia di incentivi individuali (per singolo utente) CINQUE volte superiori dell'altra categoria, consegua un successo molto più marcato. Qui la teoria dei giochi e del comportamento razionale dei consumatori volto alla massimizzazione del vantaggio rischia una dura bordata e messa in discussione. Ma grazie al quarzo che ci sono state molte più richieste!!! - Aleggia poi in alcuni post l'idea che enti oscuri si stiano applicando per inculcare nelle teste delle persone che l'elettrico è male. Addirittura si riporta il link di una sito dove si parla di "clamoroso ritardo" e al primo capoverso si riporta testualmente "iniziamo ad avere il serio dubbio che tutto questo non sia un caso ma parte di un disegno più ampio". Parte di un disegno più ampio???!!! Ma come si può scrivere una cosa del genere. Che sia giusto o meno, il paradigma attuale della narrazione vigente è orientato in gran parte a sensibilizzare le coscienze verso gli aspetti ambientali. Giustissimo. La terra è transgenerazionale, il pianeta non è nostro etc. Ci sono leggi che pongono delle date limite (che potranno essere cambiate certo). Ci sono incentivi più marcati. C'è una comunicazione che ha tinte allineate (ormai viene utilizzato l'aggettivo "sostenibile" anche quando si copula o si compra un gelato). Ci sono divieti ad entrare in certe zone, che non fanno tanto paura per quanto dispongono oggi ma quanto potrebbero disporre domani. Mi sta tutto bene ( e va bene anche l'esempio stucchevole di un utente che si riferisce alla povera mamma con il bambino dai polmoni nuovi nuovi che rischiano il ruggito cattivo di un diesel che passa di lì). Tutto perfetto... ma dire che vi sono demagogie, disegni più ampi contro le povere elettriche No caspita! - Che cosa innescano questi incentivi? Boh, a me sembra poco. Si è stimato che possano aver interessato 20/22.000 auto. E in effetti se una Dacia di listino costa 21,5K€ e può venir via con 8K€ (applicazione max incentivo) o 15,5K€ (applicaz minima incentivo), mi sembra molto plausibile la corsa al suo acquisto. D'altra parte è molto più conveniente di un'auto usata in quei termini. Ma una volta che sia un po' diffusa la misura dell'occasione nel senso comune non solo di chi ha acquistato o tentato di acquistare con l'incentivo, ma anche di una platea più ampia, chi acquisterà più una Dacia a 21,5K€ sapendo che poteva prenderla a 8 o 15?? Mah! Penso che nella migliore delle ipotesi si ritorni ai numeri di 6 mesi fa (assumendo che l'effetto attesa abbia rallentato le vendite delle elettriche negli ultimi mesi). E allora che si fa? Si aspetta la prossima mandata di incentivi, rallentando di fatto le vendite nei prossimi mesi? Boh! mi sembra una logica fallata. Forse il sistema di elargizione degli incentivi andrebbe meglio impostato, meglio gestito e meglio indagato. Intendo che non può essere trattato come saldi di fine stagione di un outlet dove le persone si azzuffano per prendere il capo da un cesto dentro il negozio. Si potrebbero stabilire delle quote dei fondi mensili, in modo da evitare la ressa e dare tempo alle persone di comprendere gli incentivi e ponderare la scelta e magari pianificarla in relazione ai propri capitoli di spesa e priorità degli stessi. Forse ci sarebbe il tempo anche di apportare migliorie al processo e alla comunicazione sottostante. - Quota persone fisiche e aziende rispettivamente 62% e 38%. Credevo peggio. Immaginavo una corsa di aziende in generale e società di noleggio in particolare più impattante. Anche qui avrei imposto due capitoli di fondi separati per le rispettive categorie, perché spesso le aziende sono più preparate, strutturate per comprendere e avvalersi di vantaggi messi a disposizione della amministrazione pubblica rispetto ai privati - 40% hanno interessato le rottamazioni. Non male, ma se l'obiettivo è svecchiare il parco mezzi circolante e abbattere le emissioni, il successo è decisamente parziale. Provo a fare un ragionamento (che potrà essere stroncato benissimo): sopra abbiamo detto che circa 22.000 auto elettriche sono state vendute nel "black-friday". Di queste, 8.800 sostituiscono altrettante auto vecchie nel parco circolante di 40 mil di auto che insistono sul suolo italico. Ottimo dunque. Ma 13.200 si aggiungono. A livello di emissioni (tralasciando per un attimo la filiera che serve per produrre l'auto) non abbiamo un aumento netto. A livello di occupazione del suolo, del traffico apparentemente invece si. A livello di massa critica crescente delle BEV che giustifichi l'investimento in infrastrutture per l'alimentazione vi è un vantaggio. A livello di costo unitario dell'energia conseguente, forse avremo un leggero aumento. Boh, mi sembra che alla fine non sia male il risultato di questo specifico aspetto. - Giustamente un utente fa notare che l'attuale scarsa predilezione del pubblico per le elettriche non è ascrivibile esclusivamente al prezzo, ma anche a fattori come l'infrastruttura esistente disponibile (o che sarà tale nel breve-medio termine), il costo dei ricambi, la celere obsolescenza tecnologica e dunque il conseguente abbrivio svalutativo di fronte al bene acquistato. - In riferimento all'obsolescenza tecnologica, più volte si riportano su Autopareri notizie di innovazioni, utilizzo di materiali più disponibili ed economici sul pianeta, nuove efficienze raggiunte. Il settore è in rapidissimo sviluppo e pertanto credo che a breve saprà farsi valere non perché incentivato ma in quanto effettiva valida alternativa rispetto ad altre tecnologie offerte sul mercato. E se aspettassimo naturalmente quel tempo? - Condivido le perplessità sulle tasse, evasione etc espresse da qualcuno. Ma questo meriterebbe una sezione a parte.
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Per me tutto molto positivo. Inutile dire che ci si doveva pensare prima. Da quel che ne so io la freccia del tempo ha una sola direzione (al di là di wormhole e menate varie). Pertanto meglio tardi che mai. Ora c'è da aspettare 19/20 mesi prima di vederla in concessionaria. La domanda che mi pongo è che possono fare quelli che vorrebbero sostituire la propria 500ice nel frattempo (o altri che desiderano divenire nuovi cinquecentisti)? - Si accapigliano per prendere le ultime termiche rimaste a magazzino. Quante ce ne sono?? - Si pentono di ogni peccato e vanno sulla elettrica - Aspettano pazientemente - Cambiano idea Tutto questo discorso per chiedere se qualcuno conosce quanto possono tirare avanti con le scorte, visto che mancano 20 mesi
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C'è da dire che ... l'hai toccata piano 😀
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Non nominare il nome di Lerici invano 😀 Lerici è come l'oro, bene rifugio eterno mai soggetto a inflazione (oltre che casa mia😀)
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Steve66, può essere che nel prolisso messaggio io non abbia saputo esporre bene il punto di ciò che intendevo, ma la questione non è se Fiat è un marchio italo centrico. La questione riguarda un modello e lo stabilimento dove viene prodotto, e l'occupazione che comporta quello stabilimento, anche in via estesa dell'indotto. Che la 500e la vendano sotto casa o in altra parte del mondo, poco importa. Se ne vendono 60/70000 anno ci sarà un certa occupazione, se ne vendono la metà un'altra. 500e ha beneficiato degli incentivi tedeschi (poi finiti), ora di quelli francesi (credo già finiti) e ora avrà un po' di boost da quelli italiani. Anche il riferimento alla possibile chiusura del marchio, lo ho ben circoscritto all'Europa. Se non avessero deciso di prorogare il pandino, tenuto conto che 500x, 500ice si fermano a breve e che la 600 per il momento non ha innestato la marcia avanti, le 389000 europee rischiano - nell'ultimo quadrimestre - di fare un tonfo.
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Giusto quello che scrivi. Mi sembra talmente evidente e sotto gli occhi di chiunque da chiedermi "come fanno a non notarlo"? Le auto elettriche cinesi saranno più competitive per varie ragioni (maggiori economie di scala, maggiore controllo della filiera produttiva, sono partiti prima in gran stile su questa tecnologia, il mercato del lavoro interno è meno arzigolato da gestire e tuttora meno costoso). Potrebbero inoltre decidere di utilizzare una qualche forma di dumping, per aggiungere un ulteriore vantaggio competitivo e sbattere all'angolo i concorrenti. E la questione degli incentivi statali - come hai ben colto tu - è un gatto che si morde la coda e che può rappresentare per loro una opportunità addizionale nel medio termine. La questione delle vendite della 500e (e della Fiat Europa) credo interessi marginalmente al gruppo Stellantis. La questione riguarda lo stabilimento di Mirafiori che ad oggi occupa circa 11.000 persone (negli anni 70 erano settantamila). L'indotto aumenta i rispettivi numeri. Nonostante le vendite della 500e vadano a cercare gli incentivi nei diversi mercati europei un po' come un pilota di F1 - che non vuole cambiare le gomme da bagnato - cerca le pozze d'acqua in pista, la produzione nei primi tre mesi si è dimezzata. Gli incentivi italiani, daranno un po' di respiro, ma non assorbiranno quel 50% perso e non possono durare a lungo perché tra un po' saranno anche altri a beneficiarne. E' come se Fiat non avesse mai perso del tutto la vecchia dipendenza da mamma Italia. Sembra quasi che il cordone ombelicale sarà tagliato solo quando Fiat in Europa sarà chiusa. Ci vorrebbe il coraggio di aprire un tavolo Stellantis-Governo, in quanto il primo è ente economico privato, di carattere strategico per l'occupazione e forse per la coesione sociale di questo paese in dissolvimento. Quanto costa allo Stato la cassa integrazione al netto di quanto il gruppo ha versato e versa correntemente? Quanto vale la dignità e il diritto al lavoro delle persone? Qual è il ritorno per la comunità italiana a fronte degli incentivi messi a disposizione (incluso il potersi presentare in UE e ONU con indicatori in miglioramento sulla questione green)? Quanto costa e quali sono i tempi per implementare una 500 Ibrida? Se il governo mette a disposizione fino a 13000 euro di incentivi, allora Stellantis - responsabile di non aver pianificato una ibrida e di aver pensato di vendere solo elettriche - ci può mettere dopo la fine degli incentivi, 5000€ a macchina fino a che non è pronta la Ibrida? Se fosse che devono sostenere la produzione per ulteriori 18 mesi dopo la fine incentivi, potremmo pensare che i 5000 euro si moltiplichino per 60/70.000 auto (una ulteriore quota di auto prodotte sarebbe destinata al mercato USA), con un costo per l'azienda di 300/350 milioni. Costo che in gran parte è assorbito dal fatto che hanno venduto macchine percependo 30.000 euro, con diverse migliaia di euro pagate non dagli utenti ma dagli stati europei. Nel frattempo si spera che i 100 milioni di investimenti promessi dal CEO per rendere la 500e più competitiva, siano ben spesi, e l'auto in questione - che nel frattempo sarebbe affiancata dalla ibrida - possa camminare da sola (o quasi)
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Mamma mia la Stelvio!!! E santo cielo la ragazza ... Ah, poi c'è la nuova Lancia.
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Un giorno - in privato, così da non tediare gli altri forumisti - dovremmo discorrere della rivisitazione cui fai cenno, perché a mia volta - nonostante l'effetto D.K. sia un accattivante strumento di misurazione dell'intorno "gorgogliante - nutro serie perplessità sulla sua completezza e profondità di applicazione😄
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Direi che il topic si stia concentrando per il momento sul segmento D berline, che per elezione, dovendo forzatamente scegliere, è l'essenza Alfa Romeo degli ultimi 40 anni. Giulietta 77 - 380.000 auto prodotte 75 -- 355.000 auto prodotte 155 -- 195.000 auto prodotte 156 -- 675.000 auto 159 -- 247.000 auto Giulia -- 130.000 auto finora Le prime 4 si confrontano su uno scenario/paradigma temporale simile. Ancora non abbiamo la globalizzazione spinta, l'esplosione della Cina, la moneta unica (tranne ultima fase 156), i social (tranne 156 da metà carriera in poi), il mercato italiano è ancora di forte orientamento nazionalista, i SUV sono al di là dal venire (forse qualche vagito ma non nel D), l'elettrico tanto quanto, la politica green è meno pervasiva di oggi, le enormi concentrazioni di marchi di oggi non sono del tutto immaginabili. Cosa ci dice il mercato della filosofia Alfa: che una trazione anteriore con forte condivisione Fiat/Lancia, e dalla linea tutt'altro che leggendaria, non permette ad Alfa Romeo di distinguersi. Meccanicamente la 155 è forte, ma evolve all'estremo una tecnologia degli anni 70. Già la 75 inizialmente non era un enorme successo, finché non giunse la tecnologia della doppia accensione che diede una rinfrescata al bialbero. 156 cambia i paradigmi del design, è un salto temporale. Ha il primo common rail della storia (insieme a Mercedes) e il suo successo poggia su una "filosofia" diversa da quelle di Giulietta/75 (modelli in successione ma sostanzialmente gemelli). E' di gran lunga più bella, è parimenti leggera e contenuta nelle dimensioni, poggia il suo appeal sul turbo diesel e meno sui benzina. 159 entra già in un mondo dove le tedesche non pagano più lo scotto del marco forte, dove in casa Fiat non si ha ancora una precisa idea di cosa debba essere la filosofia di una vettura Alfa Romeo nel suo segmento principe e in uno scenario globale automobilistico in mutamento. Il mondo (come elencato sopra) è cambiato e Alfa Romeo deve reinterpretarsi nei nuovi parametri di riferimento, e capire qual è la sua identità - e distinguersi in modo univoco è più difficile oggi che allora. Giulia riprende motivi del passato, li porta all'estremo apice di perfezione. Ogni volta che la incontro per strada o leggo qualche nuovo test/recensione mi coglie un motto di dispiacere: sei una perfetta ellenista arrivata quando il mondo ellenico è ormai finito. Avessero dato anche un seguito, seguendo la stessa filosofia, affinandone ancora di più la tecnologia, rendendole ancora più accattivante nella linea, avrebbe parlato a persone con non hanno più l'udito per ascoltare quel sound... per rimanere alla metafora dell'auto "voluta da Dio", per Giulia dovremmo dire: una Dea che parla a persone che non sentono più la voce degli dei. Se analizziamo le auto elencate sopra in senso assoluto secondo quello che penso sia Alfa Romeo come filosofia, per me Giulia è al primo posto. Eppure rischia di essere quella con il più basso numero di vendite degli ultimi 40/50 anni. Ci dice qualcosa questo su quale debba essere la filosofia Alfa Romeo di oggi? Ora, ditemi, che cosa deve fare un CEO in questo contesto?
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Quindi, ricapitolando - il programma del modello abbraccia un corso di un 2/3 d'anni, avvalendosi delle sinergie del gruppo. Che circolano anticipazioni sul modello sono mesi e mesi e almeno da 5/6 mesi è ufficiale il nome Milano. A tale riguardo il CEO ci fa sapere anche il perché della scelta: "...Pochi elementi caratterizzano l’identità di una casa automobilistica come il logo che la identifica. Dal 1910 lo stemma di Alfa Romeo racchiude in sé due simboli che identificano Milano: La croce, simbolo storico del capoluogo lombardo, ed il biscione, ... Per oltre 60 anni (1910 - 1972) Il nome stesso Milano fu presente nel logo occupandone la parte inferiore. ...Da sempre simbolo di avanguardia, Milano è oggi un manifesto internazionale di modernità, innovazione e sostenibilità. Considerata una dei simboli dell’arte e del Made in Italy nel mondo, Milano ha da sempre ricoperto un ruolo culturale nevralgico nel campo della moda, del design e della musica. Alfa Romeo sceglie dunque proprio lei..." Quindi: legame Alfa Romeo/città di origine; simboli condivisi di marchio/città; utilizzo del nome città nel logo del marchio per 60 anni; Milano simbolo del Made in Italy. Oggi, dopo poche ore dalla presentazione si rilascia un'intervista da parte di rappresentanti delle istituzioni italiane in cui viene richiamata una legge del 2002 di tutela del Made in Italy. Perché ho la sensazione che l'Italia abbia un particolare gusto atavico e storicamente comprovato per le figure di palta?? Mi vengono in mente le parole di Jean Cocteau: il dramma della nostra epoca è che la stupidità si è messa a pensare (e io aggiungo: ...pure a parlare e scrivere!!) Facendo un po' il punto della situazione, pensiamo oltre let's move forward: - Spero si eviti di rendere questa figura di palta, un epocale autolesionismo, anche se le dichiarazioni del CEO con sotteso intento volto alla ritorsione (dopo Giulia e Stelvio pianificate in Italia vedremo che fare) non lasciano presagire nulla di buono - Junior non mi dispiace, ma mi ero già affezionato a Milano. - Non tutto il male vien per nuocere forse: magare questo pasticcio genera una risonanza mediatica che offre a questo modello una visibilità maggiore rispetto alle abituali promozioni utilizzate dal marketing, sperando di aver fatto involontariamente una genialata migliore di una macchina che sprofonda in un corso d'acqua in Francia - Più guardo le immagini (video e foto) della "Junior" e più mi convinco che abbiano fatto davvero un gran bel lavoro di rottura e che possa piacere al mercato.
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Dell'impossibilità di mettere d'accordo gli alfisti... chi interni ok ma esterni orrendi, chi esterni bene ma interni assolutamente no; posteriore originale e al contempo anonimo. Per me, davvero molto meglio di quanto trapelato nei giorni scorsi, soprattutto nella vista laterale. Il posteriore è sempre un casino da indovinare; un po' temo l'effetto Delta 2, un po' spero che lo spoiler ma faccia tornare alla mente la sprint (quella su base Alfasud). Infine, il frontale! D'accordo, le sinapsi non riescono ad afferrare il tutto con un unico colpo d'occhio; a volte mi soffermo su una visuale (soprattutto quello con la scritta per intero) e mi sembra ok, altre volte una linea indipendente di design mi porta via l'armonia e non capisco se mi piace o no. Se fosse che introduce uno stile stilistico che potrebbe essere metabolizzato più lentamente e dunque meno soggetto ad apparire datato? In fondo, quando incontro Tonale per le strade, mi pare già dannatamente datata. Mi permetto una digressione sulla questione "non è un Alfa Romeo". Boh!? Ma esattamente lo stile Alfa Romeo quale filone univoco seguirebbe? Faccio un esempio, io ho iniziato a innamorarmi dell'Alfa con Giulietta 77 e Alfetta. Poniamo esse siano a pieno titolo ALFA ROMEO. Ma la 155 arrivata qualche anno dopo aveva una qualche minima affinità elettiva con loro? Il duo 145/146 erano Alfa Romeo? La Mito si richiamava al concetto stilistico 147/156/GT? La Giulietta 2010 (che possiedo), fa urlare al bel design unico come fece la 156 (e anche la "sotto il vestito niente" 159)? Alfa Romeo deve trovare il modo di sfornare un modello di successo. Ci è riuscita la Nissan con la Juke, che al debutto era più tormentata di un capo di vestiario dopo la centrifuga. Il gruppo VAG si è inventata di sana piante un brand come Cupra che stravende, con linee perlomeno di rottura (e ahimè, non male). Siamo in un segmento B Suv, e la ripetizione di scimmiottamenti 8c/Mito non era il caso di ripeterla. Tonale è stato un passo indietro a mio parere rispetto a Stelvio. Qui, hanno provato uno stile a se stante. E' brutto? Forse. Ma ripeto, a me non dispiace dalle foto. E' uno stile che si differenzia dalle concorrenti? Mi pare di si. Noi forumisti alfisti e non la bocciamo in gran parte? Pare di si. Sarà allora un flop? No, proprio perché ha generato reazioni viscerali sul banco di prova Autopareri
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Ragazzi che malinconico malessere... sembra di vedere una di quelle scene di "C'era una volta il West", con le musiche di Ennio Morricone. Alcune volte il personaggio Marchionne è stato contestato, è risultato nei dibattiti controverso, ma questo enorme dirigente aveva nel profondo una parte irrazionale (un po' come in quella vecchia pubblicità dell'Alfa in cui si richiamava l'elogio alla pazzia di Erasmo da Rotterdam). Ci ha consegnato una breve stagione di passione e di sogni che oggi appare del tutto anacronistica e irripetibile. Parliamo di siti produttivi, di lavoro, di prodotto interno lordo, ma ci sono pure le attese, gli occhi sognanti che percorrono la linee sinuose di un design, lo scorrere i dati di coppia, quando è possibile l'assaporare la guidabilità sulle strade, il prestigio rinnovato di una tradizione antica della nostra storia automobilistica, la scritta in corsivo dell'Alfa Romeo, il tridente Maserati. Non vorrei lasciarmi andare ad un eccesso apologetico ma "Tarderà molto a nascere, se nasce, un manager così illustre e ricco d’avventura"😃
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Ma guarda Alain, io la nota sulla vacillante attendibilità dei piani, l'ho inserita nella sezione di Melfi non a caso, perchè nutro le tue stesse perplessità
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