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LiF

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  1. I meccanici che hai sentito sono dei bischeri. Il 1.4 fiat, sia versione aspirata che versione turbo T-Jet (non hai specificato quale stai puntando), si adatta bene al gas. Per la versione turbo Multiair credo sia più complicato fare funzionare correttamente un impianto a gas e quindi non lo prenderei in considerazione. Semmai, con il tuo budget l'usato deve essere valutato attentamente, visto che ti troverai auto vissute. Per la parte di impianto a GPL ed eventuali problematiche, è importante appoggiarsi ad un impiantista referenziato, meccanici generici e dei concessionari spesso non hanno preparazione/esperienza adeguata, ed infatti le risposte che hai ottenuto sono emblematiche
  2. Toyota Corolla station wagon senza dubbio, la Hyundai Bayon non ho capito che ci azzecca.
  3. La faccenda della pressione (e quindi anche temperatura) degli pneumatici è l'aspetto peggiore della MotoGP, per quanto mi riguarda da modificare/risolvere. Non riesco proprio ad accettare che un pilota sia costretto ad una strategia di questo tipo standosene a guardare il cockpit
  4. Concordo con chi mi ha preceduto ed aggiungo che in un'auto di 17 anni si possono rompere un sacco di cose in modo inaspettato, a volte richiedendo un importo significativo per essere sistemate. Senza contare che non ci hai detto il chilometraggio che ha già totalizzato l'auto; alcuni impiantisti, a mio parere accorti, si rifiutano di montare impianti a gas su auto con chilometraggi elevati (a loro giudizio).
  5. Considerando la quantità di soldi che ti appresti a pagare per questa soluzione temporanea (durata del nlt? Puoi interromperlo quando ti pare?), direi che la spesa di carburante per 15.000 km/anno passa in secondo piano rispetto altri aspetti. Io al tuo posto punterei su un acquisto ma non conosco la situazione completa e sicuramente avrai fatto le tue valutazioni.
  6. Si certo, ma parliamo delle versioni di più di 10 anni fa, poi Fiat era intervenuta e quindi le versioni successive non avevano manifestato le medesime problematiche con la medesima frequenza. Questo è quanto si leggeva nei forum dei camperisti. P.S. complimenti per l'acquisto
  7. Il cambio del 2.3 delle versioni più potenti era un robusto cambio credo di origine Iveco, nelle versioni meno potenti mi pare che i problemi li abbia dati molti anni fa (ma parliamo di prima del 2010, in particolare aveva problemi derivanti dalla retro troppo lunga).
  8. Io solitamente vado a lavoro in bicicletta (circa 13 km tra andata e ritorno) e mi muovo in città a piedi o in bicicletta. Quando è brutto (ovvero quando ci sono precipitazioni) uso i mezzi o l'auto, a seconda delle necessità familiari. Questo come premessa, non uso l'auto per andare a comprare il giornale... Ammesso che quella analisi lca sia valida anche per la mia auto (non ho una Volvo C40 o XC40), mi pare che il punto di pareggio delle emissioni CO2 rispetto l'equivalente ICE si raggiunga abbastanza presto anche nella peggiore delle ipotesi, ovvero ricarica ipotizzando Global electricity mix; non so voi ma io non ho mai rottamato un auto a 100.000 km, ed anche se decidessi di venderla prima mi aspetto che i futuri proprietari riescano ad usarla ben oltre, salvo incidenti. Se poi consideriamo EU electricity mix, ancora meglio. Magari l'electricity mix italiano è pure meglio? Nel mio caso, integro parzialmente con pannelli FV ma mi aspetto dei vantaggi anche senza considerare questo aspetto.
  9. Troppi argomenti sul piatto. Io cerco di rispondere in maniera puntuale, tu rispondi spostandoti su altri argomenti ed introducendone di nuovi. Poi nello stesso messaggio prima dici che l'evoluzione tecnica è sempre stata naturale, ovvero che le tecnologie si affermano solo se migliori, salvo poi citare l'esempio di evoluzione tecnica imposta, nel passato, dal legislatore. Probabilmente vediamo allo stesso modo alcune cose, oltre alle evidenti divergenze di visione, no problem, mi fermo qui. P.S. si ho speso tra una cosa e l'altra circa 9k€ in più per la mia utilitaria elettrica rispetto ad una classica Panda (al netto degli incentivi statali). Ha oggettivamente dei limiti ma anche dei vantaggi. Per l'uso che ne faccio ora ne sono contento, bisogna fare un piccolo sforzo per cambiare approccio ed abitudini. La scelta l'ho fatta convinto dei vantaggi in termini ambientali, oltre che per provare la tecnologia che mi incuriosiva da tempo
  10. Ok ammetto di non conoscere nel dettaglio questo filone. Bene che si studi ma mi vengono in mente comunque una marea di dubbi, in primis dove coltivarle, poi come e con che costi, energetici ed economici. Esistono già impianti industriali di produzione? O siamo ancora in fase di studio o al massimo qualche impianto pilota? Non avendone sentito parlare sarei più propenso per la seconda, nel qual caso la vedo dura venderla già come la soluzione a tutti i mali
  11. Non hai idea di cosa significhi progettare sistemi ed operare in ambito marino ed in subsea. Tu parli di coltivazioni sottomarine, ovvero distribuite su ampie superfici. A volte non è sostenibile economicamente neanche avere coltivazioni tradizionali per feedstock in superficie, figuriamoci sul fondale marino.... L'estrazione del petrolio è una cosa molto più puntuale, e comunque se il prezzo del barile non è sufficiente alto certi giacimenti non vengono neanche messi in produzione...
  12. Ok ci rinuncio, non si riesce a seguire un filo logico Hai una vaga idea di cosa significhi da un punto di vista tecnico ed economico? Non dico che non sia fattibile, ma non sarà mai la soluzione definitiva, al massimo un ulteriore contributo per la transizione.
  13. Il mio "tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca" era riferito in particolare alle ultime frasi. Pretendere di avere un'auto elettrica con la stessa autonomia e velocità di carica di una a benzina è troppo (anche se ci si arriverà molto vicino, e comunque in Italia tra un bel po' di anni). Ciò non toglie che per la salvaguardia dell'ambiente, e la nostra salute, è necessario fare dei sacrifici, ed è sempre stato così. Il problema ora è l'entità dello sforzo richiesto, soprattutto economico, e il clamoroso autogol industriale europeo, con l'aggravante che il tutto sta accadendo in un periodo nel quale si sono sommate altre criticità geopolitiche. Probabilmente concordiamo sul fatto che le cose non siano state fatte nel modo giusto, quello che invece mi lascia perplesso è la sensazione che non si voglia fare il benché minimo sacrificio per il bene di tutti. La filiera è sostenibile se la produzione resta entro certi limiti. HVO è sicuramente un ottimo prodotto, soprattutto per determinate applicazioni, ed è una cosa positiva che sia stato introdotto nel mix energetico. Tuttavia non ci sono le condizioni per arrivare ad una produzione massiva in sostituzione del diesel senza un notevole impatto ambientale.
  14. @jameson neanche l'Eni si azzarda a pubblicizzare l'HVO come energia 100% rinnovabile. Semmai deriva da materie prime al 100% rinnovabili ma di mezzo c'è un bel po' di roba oltre al trasporto...
  15. Io non ho scritto che comprando l'auto elettrica bisogna pure mettersi il fotovoltaico sul tetto. Semplicemente stavo riportando la mia esperienza per confermare un altro concetto espresso da @xtom relativo alle emissioni di CO2 delle auto elettriche.
  16. Giusto, come il sottoscritto. Prima che mi arrivasse l'auto elettrica mi sono attrezzato con un impianto fotovoltaico che, seppur non sufficiente a compensare completamente i consumi, sposta il mix energetico rispetto la media nazionale. E l'autoconsumo non è tracciato da queste statistiche
  17. Non basta così ahimè, c'è ancora molto da fare, anche in altri ambiti (come si sta già facendo, almeno in Europa). Ed a maggior ragione se si pensa non solo alle emissioni di CO2, che sono un problema globale, ma anche alle emissioni di inquinanti che provocano problemi di salute localmente. Poi sono d'accordo che siano stati commessi degli errori perché si doveva evitare a priori di mettere in ginocchio l'industria Europea a favore di quella di paesi che non possono essere considerati amici per ovvi motivi. Viceversa, che questa transizione non fosse indolore da un punto di vista economico era inevitabile.
  18. Ogni sforzo per ridurre complessivamente emissioni e consumi è apprezzabile, viceversa è deprecabile. Però non è che quando fa comodo si prendono i valori relativi rispetto a qualcosa di regionale o comunque più limitato, quando non fa comodo si confronta con l'intero globo (tipica concetto espresso qui dentro: che senso ha sostituire milioni di veicoli a combustione interna con veicoli elettrici in Europa se poi il loro effetto sull'intero globo è limitato alla riduzione di pochi punti percentuali di emissioni)
  19. Troppo pochi 53 kWh per arrivare a 400 km con Frontera/C3; Aircross, secondo me. Si parlava di 60 kWh, che avrebbero più senso
  20. Hai ragione, che peccato. Mi chiedo se tutte queste cautele non siano eccessive, mah
  21. Attenzione, in Italia fino a 350W è un vero e proprio plug and play fai da te. Basta avere una presa elettrica disponibile a norma (mi pare il minimo) a cui collegare l'impianto, non una linea dedicata. Oltre i 350W e fino ad 800W le cose effettivamente si complicano
  22. Ricordo che il finanziamento si può sempre estinguere anticipatamente con una penale massima dell' 1% del capitale residuo....(0.5% se mancano meno di 12 mesi alla fine del finanziamento).
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