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Beh, visto che il "buon" Rovazzi l'hanno pagato ed in teoria lui nasce come regista-editor video, piuttosto che "attore", potrebbero riciclarlo per realizzare una web-series su YouTube di 4-5 puntate intitolata "AL LAPO! AL LAPO!" e chiedere TOTmila like per l'uscita del video successivo facendo un sondaggio su come proseguire la storia (tipo le vecchie storie a bivi di Topolino), fino ad arrivare alla liberazione di Lapo, imprigionato nella teca del Lingotto insieme all'asino di Chiambretti e la Nonnina che lo torturano gridando: "Rottamate! Rottamate! Rottamate!". Il successo sarebbe assicurato, perché se ne parlerebbe ovunque nel bene e nel male (il fatto quotidiano ci andrebbe a nozze per qualche reportage esclusivo sulle condizioni di lavoro dei tecnici audio ?) e creerebbe hype di puntata in puntata. Troppo avanti, che dite?
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Attenzione 1: questo messaggio, molto lungo, non contiene informazioni aggiuntive a quello che si conosce ufficialmente dalle fonti FCA press e presso i siti motoristici più o meno affidabili, perciò non "arricchisce" questo post con informazioni interessanti riguardo il piano industriale FCA. Se si vuole si può evitare di leggere ☺️ Attenzione 2: questo messaggio contiene materiale sarcastico, condito da una buona dose di amarezza ma un'altrettanta di sconfinata fiducia e fedeltà a mamma Fiat. Avvicinandomi a piccoli passi al terzo di secolo e come tutti i traguardi raggiunti nella vita si sente il bisogno intimo di effettuare un resoconto delle proprie esperienze, sconfitte e vittorie, vorrei condividere con voi quello che un allora giovinetto percepiva nelle strategie Fiat - soprattutto commerciali e di marketing- sul finire degli anni 90 e come da una parte l'incapacità del Gruppo e dall'altra la capacità di santificare il proprio prodotto da parte di quella nazione posta tra le Alpi e il Mar del Nord abbiano modificato i luoghi fisici, la società e le menti di parenti, conoscenti ed amici. Una sorta di indagine socio-ambientale del mio "piccolo mondo di provincia", basata su fatti tangibili di "vita vissuta" che potrebbe rappresentare in scala -senza velleità di corrispondere al Vero o sostituirsi ad indagini statistiche ufficiali- come è cambiata la percezione dei marchi italiani negli attuali trentenni contro i marchi delle auto a strisce nere, rosse e gialle. Si tratta pur sempre si opinioni personali, da prendere con la dovuta leggerezza ed autoironia. Parliamo di Scelte strategiche ed errori nel recente passato. Parte seria. Un errore che sento di non riuscire a perdonare a Fiat è quello di aver prodotto degli eredi per dei modelli cambiando continuamente il nome e proponendoli di volta in volta come il "modello della rinascita" in un clima carico di tensione e pre-apocalittico. Mi riferisco al passaggio da Bravo/a a Stilo per poi ripiegare ancora su Bravo, da 147 a Giulietta, da 156 a 159, senza mai creare una fidelizzazione del cliente a quel modello. Ci stavano provando ancora nel 2003, con la seconda serie di Panda, poi fortunatamente Renault li "persuase" bontà loro a lasciar perdere il nome Gingo. Parte semiseria. Un breve aneddoto di vita personale riguardo la prima presentazione di una vettura Fiat alla quale partecipai con mio padre. Ero ancora troppo giovane per capire a suo tempo alcune logiche ed il mio patriottismo (che non si è mai perso, anzi) offuscava la mia onesta intellettuale, per cui non comprendevo con realismo l'atmosfera di incertezza e ansia che si respirava alla presentazione della Stilo. Di sicuro al concessionario non si respirava aria di festa, dal momento che solo qualche anno dopo realizzai che quello che prima era uno dei più grandi concessionari della provincia di Roma (Tivoli-Guidonia) aveva ridotto di tre quarti lo spazio del suo autosalone, trasformato in supermercato (ancora oggi è così). Ancora peggio alla presentazione della Thesis. Ricordo fosse molto caldo, gran parte delle persone erano in spiaggia, e non fu di certo il momento ideale per presentare l'ennesima vettura del rilancio. La memoria va sui 4 palloncini azzurri che galleggiavano contro il soffitto e a un tavolinetto con qualche tramezzino buttato lì e ad un generale imbarazzo del proprietario (anch'esso storico, che ha ceduto praticamente tutto lo stabile alla Conad anche lui). Al contrario ricordo (con amarezza) la presentazione della seconda serie dell'Audi A4, qualche anno prima, nel 2000. Nella bellissima cornice dei monasteri benedettini di Subiaco (RM), venne creata una struttura in metallo e vetro (e come ti sbagli) dove in una nuvola di nebbia artificiale comparve la vettura e personale in abito da sera ed il sorriso bianco perla presentava il prodotto come la cura per tutti i mali ed il non plus ultra. Fortunatamente l'Enrico Toti che è in me subodorò l'atmosfera di falsità e meschinità della merce germanica, ma non la schiera di mogli e mogliettine di Dottori e dottorini che bagnarono le loro m...dine indicando al marito quale fosse l'auto del vero uomo arrivato (dove?). Ad ogni modo penso che quella sera più di qualche ordine fu strappato. Inutile dire che quando mio padre comunicò che in caso di acquisto del nuovo gioiellen avrebbe dato in permuta una Fiat Coupè, il "commesso" prese quasi le distanze come se si stesse parlando di spazzatura. Il ritorno a casa fu mesto e amaro, evitavo il contatto visivo con quella brochure patinata color lattina, e da allora credo di aver iniziato a convivere con il mal di fegato per il mio futuro da fedele-Fiat. In questo, ahimè, bisogna dare atto che il gruppo VAG è riuscito a giocare molto bene le sue carte martellando e mantenendo a listino modelli che, vuoi o non vuoi, rimangono icone della loro produzione: Golf e Polo su tutte (serie più sfigata o meno nell'immaginario collettivo rimane pur sempre uno status simbol, per chi ci crede ovviamente) e creando dal nulla il mito Audi ("avanguardia della tecnica"), per il quale tutti i miei coetanei hanno subìto un lavaggio del cervello così profondo (simile a quello degli utenti Apple, infatti le due cose vanno spesso a braccetto) tanto da considerarli oramai clienti persi per FCA naturaldurante. Magari ci si limitasse a questo. Non si tratta solo di adorazione di tutto ciò che è germanico, ma anche di "disprezzo" per tutto ciò che è Fiat (ovviamente per codesti figuri qualunque cosa faccia parte di FCA è Fiat-spazzatura). Perciò, oltre alla non preferenza nell'acquisto, si aggiunge una pubblicità negativa che riverberano tra i loro simili e inculcano nei parenti più sprovveduti (le mamme incerte ed ignoranti in materia di motori vengono dirottate sull'acquisto di una Polo). Esempio di vita di quartiere. Abito nelle immediate vicinanze di un ex-stabilimento Pirelli, ora di proprietà della svedese Trelleborg, che produce gomme per uso agricolo e che ringraziando il Padre Eterno (o chi per lui) dà parecchio lavoro sia ad operai che autotrasportatori. Mi trovo quindi spesso a confrontarmi con gli operai, e naturalmente quando si ha il gene motoristico nel sangue, si finisce a parlare di auto. Premesso che ognuno è libero di devolvere in beneficenza la maggior parte del proprio stipendio (con rate decennali) alle casse di Berlino, la maggioranza di questi ragazzi, appena raggiungono una benchè minima stabilità economica, decidono di aderire alla causa tedesca con cieca fedeltà. Risultato: il parcheggio dipendenti è pieno di Golf, A3, S3 et similia. Parlando con loro esce fuori il ritratto di una persona che è stata perfettamente indottrinata al culto germanico: tali macchine vengono definite "moderne", "indistruttibili", "serie (?)", e via discorrendo. Ciliegina sulla torta è che vengono acquistate in genere auto d'importazione, perché a detta loro, cito testuali parole: "Lì non è mica come da noi, dove il mercato dell'usato è inaffidabile; lì le macchine vengono controllate e sono garantite". Inutile dire che al suono di queste parole la mia ulcera gastrica si acuisce, il fegato si rode un altro po' e mi viene il malumore per tutta la giornata, ma il mio animo fiattaro non viene intaccato. Nel mio piccolo, posso dire che nel giro di pochi anni almeno 4 parenti sono passati da abituali (pluridecennali) acquirenti Fiat/FCA a VAG-BMW. Compreso mio padre, che permutò la sua 156 per una X3, e con il quale non parlai per mesi considerandolo un traditore della patria e facendo finta che quello spazio di garage fosse riempito da un grosso sacco nero. Il motivo (tutto psicologico) è che percepiscono il prodotto Fiat come "povero" e che non si sentirebbero gratificati. Inoltre il fatto che molto probabilmente il modello non avrà continuità non aiuta di certo. Parliamo brevemente di Scelte strategiche ed errori nel recente presente (tanto le conosciamo tutti). Il non aver dato eredi ad un modello come la Punto che nel bene o nel male dal 1993 aveva creato il suo zoccolo duro di acquirenti ed estimatori dirottandoli inevitabilmente sulla concorrenza è altrettanto imperdonabile. (vedi sopra, il discorso è sempre quello). Perciò, cara FCA, le risorse ce le hai ed i mezzi per realizzare buoni prodotti non mancano, di estimatori critici ma leali e devoti come me ce ne sono ancora un po' (1 su 4, secondo i dati delle vendite 2018), ti chiedo solo di valorizzare (non di sopravvalutarlo come gli uomini di Cruccolandia) il tuo prodotto con un'adeguata strategia di marketing. Ma ti prego, non svilirlo e umiliarlo con Rovazzi e la nonnina. Se sei all'ascolto e ti serve uno spunto, inizia da qui: Che lo spirito di Sergione ci guidi da lassù verso un 2019 di fiduciosa attesa e di successi per il futuro.
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Relativamente al futuro FCA, c'è un'altra questione importante da sciogliere. La presentazione della prossima Alfa Romeo Sauber C38 prevista per il 14 febbraio a Fiorano è confermata o rimandata contestualmente al restyling della Giulietta? Sarà una Model Year '18 con gamma di motori semplificata, tutti Euro 6d, con diesel al prezzo del benzina? Passatemi la battuta, è solo per sdrammatizzare questo momento di incertezza sull'attuale piano industriale del Gruppo per il quale auspico nel breve periodo delle notizie più sicure e confortanti; anche poche ma buone, ma soprattutto rispettate ? Ad ogni modo in quella data, pur trattandosi di un contesto puramente sportivo, penso che sia inevitabile che venga rivolta qualche domanda sui prossimi modelli Alfa Romeo, specialmente se presente Mike Manley. A meno che non si svolga tutto integralmente in maniera virtuale con interviste "prefabbricate" ai piloti e tecnici, foto con alettoni "finti" e video registrati giorni prima e macchine già pronte ai box di Barcellona. P.S. confido inoltre che questo silenzio a seguito del piano industriale di fine novembre, la scelta di non esporsi minimamente con un comunicato dopo i risultati di Panda e Wrangler al crash test, ed il battibecco rientrato con la modifica dell'ecotassa, contribuiscano a far riflettere sulle prossime strategie di marketing soprattutto a livello televisivo. Auspico che qualcuno lì dentro faccia capire che si è stanchi di vedere il "prodotto" Panda mortificato e svilito da Rovazzi con la nonnina o Chiambretti con l'asino e si prosegua con il filone preso con 500X con richiami ed omaggi al Cinema. Buona Epifania a tutti e Viva FCA!
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Vorrei proporvi questo quesito/curiosità. Premessa 1: probabilmente potrebbe non essere la sezione corretta (o più adatta) del forum, ma non ne ho trovata una circa "Curiosità varie sul mondo dell'auto). Premessa 2: non posseggo un'auto con motore Multiair, perciò non posso fare verifiche. Si tratta di una semplice curiosità legata al mio "amore sconfinato" per le mille evoluzioni del motore F.I.R.E. Bene, iniziamo. Stavo leggendo una guida internet riguardante la sostituzione della cinghia di distribuzione su una Alfa Romeo Giulietta/Mito 1.4 Multiar quando mi imbatto in questa immagine: Sulla parte laterale della testata è impresso un elefantino che ricorda molto il vecchio Elefantino Cagiva, e avendo posseduto a suo tempo un Ducati Monster 900 a carburatori, ricordo che molte parti in fusione riportavano sul retro questo simbolo. Ora le domande ? Che voi sappiate, si tratta di una coincidenza? Il logo è relativo ad una fonderia e non alla Cagiva stessa? La testata dei motori FIRE multiair viene prodotta dalla Teksid e assemblata a Termoli? Grazie in anticipo a chi vorrà partecipare a questo puzzle
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Onestamente non sono affatto preparato su questo modello di Alfa Romeo, però in effetti la striscia cromata sul filo del cofano ed il "decoro" da faro a faro sembrano "posticci", una volta fatto un confronto con alcune foto sul web. Per quanto riguarda il colore, dovrebbe essere un Bleu Olandese (343). Di sicuro quest'auto conferma quanto è riportato in questa vecchia brochure P.S. Non so se si tratta di una ovvietà, comunque il frontale aveva il doppio faro circolare come si vede nell'esemplare in verde nella foto.
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Capisco, in effetti non avrebbe senso proporre un'auto con allestimento estetico sportivo con i copri cerchi della versione base POP. Al momento la scelta del configuratore è questa (Agevolo foto): - Cerchio Base 0€ (immagino da 15") - Cerchi in lega 16" in colore diamantato/nero con pneumatici 195/45 CO2 € 300 - Cerchi in lega 16" Nero Opaco Diamantati, 195/45 da 16 pollici non catenabili CO2 € 300 è un peccato che ci si perda in questi dettagli: un possibile cliente che non sia molto "dentro" l'universo 500 avrebbe qualche punto interrogativo. C'è inoltre un'altra perla (agevolo foto). Scorrendo sulla scheda tecnica, alla voce Accensione, si legge: Jet thrust stochiometric. A parte l'errore grammaticale "stoichiometric", si confonde l'accensione con l'iniezione ? Avrei capito cose del tipo: accensione con bobina e spinterogeno, accensione Dinoplex, accensione I.A.W. in onore alla Weber, ma così... ? ...e se non sbaglio il JTS è un sistema di iniezione diretta usato solo da Alfa Romeo fino a qualche anno fa e che non ha nulla a che vedere con il piccolo fire. Che voi sappiate, c'è un modo (senza passare per i social) per comunicare questi errori? O qualche insider nel forum che possa intervenire?
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Avvistata oggi fra le strade di Tivoli (RM) un bellissimo esemplare di Alfetta 1.6 in colore blu scuro. A bordo una coppia un po' âgé con lui alla guida rigorosamente in cappello d'ordinanza ? e coprisedili in paglia a preservare le sedute. Qualche imperfezione sul paraurti in metallo e sul profilo del portabagagli, ma nel complesso mi sembra ben tenuta. Credo venga utilizzata quotidianamente, visto che poco prima ci eravamo incrociati all'isola ecologica, ma non avevo a portata di mano il cellulare (peccato!). ? Nei cerchi rossi ho evidenziato l'adesivo GPL ed il tappo di rifornimento dello stesso. Aveva montato anche il "terzo stop" ma in frenata non si attivava.
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Condivido. L'unica speranza è che la fine del Cinquino sia più decorosa rispetto a quella di Punto e Panda, per il solo fatto che costituisce un modello (più) iconico e ricercato e quindi adottino delle strategie commerciali che non lo sviliscano e "umilino" (vedi Rovazzi e la continua campagna pubblicitaria che si sofferma solo sulla rottamazione a prezzo di saldo senza mai nominare caratteristiche, pregi e dotazioni dell'auto). Per il F.I.R.E, cosa aggiungere...? Per essere un motore nato nel 1985 a carburatori (Euro meno 1000) e giunto fino ad oggi aggiornato ed omologato Euro 6 Temp D, deve avere davvero una base ingegneristica e progettuale fuori dal comune. Peccato che anche questo pezzo di storia non abbia il suo dovuto riconoscimento. Su youtube si trova un filmato storico (1986 credo) di circa 40 minuti con immagini praticamente inedite con disegni cad e fasi di produzione...in lingua portoghese. Sul canale ufficiale del Centro storico Fiat, di questo filmato e sul Fire in generale, non c'è traccia. ?
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Oltre alla prevedibile (e ragionevole) uscita di scena della versione diesel 1.3 multijet per Fiat 500 (e Panda), nel configuratore c'è stata una generale riduzione delle motorizzazioni anche in altri allestimenti per questo 2019. Ad esempio ora la versione S è disponibile solo con il mitico motore Fire 1.2 69CV; non è più presente la motorizzazione twinair turbo da 105CV, che fino all'anno scorso era appannaggio solo di questo allestimento e che, se vogliamo, dava un senso di esclusività a questa versione dall'estetica più corsaiola. Se non sbaglio, inoltre, questa versione prima offriva di base dei cerchi in lega diamantati dal disegno specifico che la rendevano subito riconoscibile, ora di default ha le borchie di plastica della POP. Infine ci sono due allestimenti Collezione, di cui il primo presenta solo la scelta del 1.2 Fire. Non mi stupirebbe se a fine vita la 500 fosse disponibile (per il mercato italiano) solo il Fire in una versione pressocché unificata "CLASSIC". Che ne pensate?
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Confermo. Sto "giocando" un po' con il configuratore Fiat e confrontando due 500 con motore 1.2 69CV in versione POP e LOUNGE (entrambe nel colore di "default" Grigio Carrara pastello) si ottengono i seguenti risultati: Fiat 500 POP: 6 dotazioni di serie Cambio manuale Climatizzatore manuale con filtro antipolline Libretto istruzioni in italiano Maniglia appiglio lato passeggero Targhetta Assistenza Ciao Fiat UConnect Radio con 4 altoparlanti Fiat 500 LOUNGE: 10 dotazioni di serie Cambio manuale Climatizzatore manuale con filtro antipolline Fari alogeni Kit cromo (corn. raschiav., inserto paraurti post.,term. di scarico) Libretto istruzioni in italiano Retrovisori esterni in tinta carrozzeria Sensore di parcheggio posteriore Servizi LIVE Uconnect Targhetta Assistenza Ciao Fiat Uconnect TM 5" Radio Live Touchscreen, Bluetooth, USB/AUX-IN Il nuovo gruppo ottico anteriore introdotto con il restyling del 2015 viene chiamato semplicemente "Fari alogeni" fra le dotazioni della versione Lounge. Inoltre, sembra che nelle versioni POP non possano neanche essere aggiunti come optional; infatti, scorrendo tutte le possibili personalizzazioni nelle schede OPTIONAL e ACCESSORI, non è presente questa opzione. Un peccato, perché il disegno dei "nuovi fari" aveva dato un carattere di sicuro più moderno, ma anche più vivace, al frontale del cinquino e sarebbe stato buona cosa estenderlo a tutta la gamma. Inoltre mi par di capire che anche la scelta degli interni in pelle sia stata ridotta al solo colore nero. Ricordo che il Model Year 2016 dava la possibilità di scelta fra almeno tre colori: Nero, Bordeaux con inserti avorio o azzurro, e Tabacco. Vi risulta questo ridimensionamento della scelta?
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Di sicuro non so se si tratti della Meccanica delle Emozioni, dato che non sono mai stato a bordo di una Giulietta e non conosco le sue doti di guida (ma tanto non c'è fretta dato che nel 2030 sarà ancora a listino in attesa di un "annunciato" restyling ?), di certo però si tratta della Meccanica delle Occasioni. Forse oggi che è l'ultimo dell'anno proveranno a strappare l'ultimo contratto con qualche altro centinaio di euro di sconto. Ad ogni modo, proprio come hai scritto nell'ultimo post, non trovando ancora quello che davvero ti piace e pensi faccia al caso tuo, ti conviene "aspettare" e goderti la tua 500, che tra l'altro anche dopo 10 anni tiene molto bene il valore di mercato (me ne sto rendendo conto in questi giorni dato che sto cercando un usato da regalare a mia madre e la forbice di prezzo tra una del 2016 Pop e una del 2008 ben accessoriata non è così ampia) e si sistema con due soldi (da possessore di Panda mk2 1.2 8v posso confermare). Tra l'altro visto che il 2019 sarà un anno di stagnazione per Alfa Romeo, con pressoché zero novità, e Giulietta praticamente abbandonata a se stessa come il nonno dei Simpson, non è escluso possano esserci ancora allettanti occasioni dal marchio Premium FCA. P.S. il mio è un misto di sarcasmo e amarezza verso che il Gruppo che ho sempre amato e difeso e che ogni tanto mi lascia perplesso e incredulo di fronte a tanta lentezza negli aggiornamenti e presentazione di nuovi modelli. Confermo e condivido, su Mirafiori Outlet fino a a qualche giorno fa ce ne erano un paio a 8400-8500 euro del primo semestre del 2017 con 15mila km. Peccato fossero a Palermo, molto distanti da me. Ad ogni modo uscendo dal circuito Usato ufficiale con 8000 la prendi semi-nuova ed in versione restyling. Allo stesso tempo confermo anche la tendenza che le 500 ante-restyling e prima serie (2007-2009) sono vendute dai concessionari a prezzi "folli" ed il prezzo è plafonato sui 5mila euro. (Boh)
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Mopar entra nel mondo dell’eCommerce + Amazon
nella discussione ha aggiunto Ciparisso in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Salve a tutti, sono un nuovo iscritto sul forum e felice di prendere parte a questa community. Vi ho scoperto diverso tempo fa ricercando in rete delle news relative ad FCA (ahimè, sempre con il contagocce ?) ed ai nuovi motori della famiglia FireFly SGE. Attualmente guido una Fiat Panda mk2 1.2 69CV e nel futuro prossimo vorrei togliermi il "capriccio" di acquistare una Fiat 500 (in versione Cabrio, chissà). Condivido la notizia pubblicata ieri, 20 dicembre 2018, sulla sezione Mopar di FCApress: Mopar entra nel mondo dell’eCommerce Il brand dedicato ad assistenza, ricambi e supporto al cliente per i veicoli FCA offre i propri prodotti anche sui canali on line su Amazon Marketplace. Mopar diventa così la prima casa automobilistica in Italia a vendere i propri prodotti attraverso questa piattaforma. È un modo per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più evoluta e digitalizzata. L'assortimento iniziale prevede oltre 1300 articoli, con un orientamento prevalente verso il fai da te. Ogni cliente potrà trovare in modo veloce e sicuro i prodotti compatibili con la propria vettura, grazie all'applicazione My Garage di Amazon. Questo primato rappresenta il primo passo verso una digital transformation che prevede nel 2019 il lancio di un proprio store. Mopar®, il brand dedicato ad assistenza, ricambi e supporto al cliente per i veicoli FCA, prosegue la sua evoluzione nella direzione della massima customer satisfaction e dell'eccellenza logistica. Dopo il recente annuncio riguardante la conversione dello storico stabilimento Fiati di Rivalta (TO) in un magazzino innovativo, da lunedì Mopar approda nel mondo dell'eCommerce in modo da poter soddisfare i propri clienti anche attraverso la comodità dell'acquisto digitale. Si tratta di un servizio innovativo sviluppato sulla piattaforma Amazon Marketplace che consente di rispondere alle esigenze di una platea sempre più evoluta e digitalizzata e che segue la crescente domanda complessiva globale. Negli ultimi dodici mesi Mopar ha infatti fornito oltre 47.000 tonnellate di ricambi e accessori a supporto di oltre 7.000 dealer e officine nella sola Regione EMEA. Questo nuovo canale si rivolge direttamente all'utilizzatore finale e prevede, inizialmente, un assortimento di oltre 1300 articoli, in prevalenza orientati al fai da te. Ogni cliente potrà trovare in modo veloce e sicuro i prodotti compatibili con la propria vettura, grazie all'applicazione My Garage di Amazon. Mopar diventa così la prima casa automobilistica in Italia a vendere i propri prodotti attraverso Amazon marketplace. "Questo primato rappresenta il primo passo verso una digital transformation che prevede nel 2019 il lancio di un vero e proprio store Mopar" - questo il commento di Santo Ficili, Head of Mopar EMEA - "un'evoluzione naturale per un brand che da sempre anticipa le tendenze di mercato per soddisfare al meglio ogni cliente. Non è un caso se il marchio Mopar, in ottant'anni, è diventato sinonimo di assistenza totale e autentica performance per proprietari e appassionati di tutto il mondo". Torino, 20 dicembre 2018 La notizia mi sembra interessante e sembra essere un passo successivo all'esperienza già maturata da FCA con Fiat sul portale Amazon a partire da Novembre 2016 con le sue offerte sul nuovo (Fiat 500, Panda, Panda City Cross, Punto) e sul noleggio a lungo termine (Leasys, BeFree). Vedremo da lunedì prossimo come si presenterà questo Store sia a livello di competitività sui prezzi che di facilità d'uso. A proposito, qualcuno sul forum ha avuto esperienza con questi servizi? A giudicare dai voti medi a dalle recensioni sembra che ci siano di problemi di comunicazione fra Amazon e concessionaria dopo l'acquisto del Welcome Kit ?