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I portabici da installare sul tetto sono fondamentalmente di due tipi: quello con braccio che "pinza" il telaio della bici (che io preferisco) e quello che, smontando la ruota anteriore, si aggancia alla forcella anteriore ed alla ruota posteriore. Sulla Punto ne potrai installare due, non penso che riesci a montare anche la terza bici (comunque quella centrale andrebbe montata in senso contrario alle altre due). L'importante è che il carico complessivo non superi quello ammesso sul tetto dell'auto. Tieni presente che le bici sul tetto aumentano DI MOLTO la resistenza aerodinamica del veicolo, quindi modera la velocità!
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Anch'io non ricordo quel colore, ma, sai, erano anni in cui le auto le facevano anche in colori diversi dal bianco, nero e grigio ...
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E' una 1300. Ha i telaini dei finestrini delle porte verniciati; la 1500 li aveva cromati.
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Perché, terzo e quarto no?
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Fabrizio Giugiaro è uscito dall'Italdesign insieme al padre. http://giorgettoefabriziogiugiaro.it/
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- italdesign giugiaro concept 2016
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E' un Maggiolino 6V penultima versione (paraurti tipo USA, ma già con i fari verticali a norme USA).
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Sì, è stato recuperato e vive ancora, sia pur senza i fasti di un tempo (i tempi cambiano ...): http://www.touringsuperleggera.eu/it/home.php
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Stavo per mettere un "mi piace" al tuo messaggio, poi mi sono fermato pensando che la scomparsa di Tachis non mi piaceva proprio per niente. RIP.
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Ai suoi tempi mi piaceva molto quest'auto appartenente alla linea che in Renault battezzarono, se non erro, "ligne flèche". Con quest'auto iniziarono anche la collaborazione con la Dacia col nome di Dacia 1300. E' vero, oggi è proprio una rarità.
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In galleria è comunque obbligatorio l'uso degli anabbaglianti, giorno o notte che sia.
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Così finisce la storia dell'Audi gialla ... http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/25/news/ricercato_per_la_fuga_dell_audi_gialla_si_presenta_in_questura_a_torino_non_sono_io_-132000861/?ref=HRER1-1
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Il libro da te citato fu il primo scritto da Giacosa e pubblicato nel 1979. Il "Progetti alla FIAT - Prima del computer" fu una sua seconda edizione (totalmente rinnovata ed estesa, come citato nel prologo) pubblicata nel 1988 ed abbraccia un periodo che inizia dalla fondazione (1899). Esatto. Giacosa non ne parla espressamente nel suo libro, ma dalla 123, implementata delle esperienze fatte con la A109 (Primula), derivò poi il progetto della A111.
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Come si evince anche dal libro di D. Giacosa "Progetti alla FIAT - Prima del computer", la 124 fu sviluppata in due progetti paralleli: uno dell'Ufficio Tecnico di Montabone ed un altro, segreto, dal gruppo della Progettazione Impianti d'Officina di Messori. Il fine era quello di avere il prodotto più economico da costruire. Il progetto finale fu un ibrido con la maggior parte presa dal progetto di Messori che fu giudicato più economico. * Alla resa dei conti però si dimostrò anche meno robusto; da qui una preproduzione nei tempi previsti e, nel frattempo, una corsa all'irrigidimento della scocca che, per forza di cose, non poteva essere ottimizzato; da qui i 30 kg (numero che circolava sottovoce) in più nella produzione effettiva. Per quanto riguarda la versione URSS, le modifiche furono concordate da un team congiunto Torino-Togliattigrad soprattutto per adattare la vettura alle condizioni di strade, assistenza, clima, ecc. notevolmente più severe partendo da un progetto bene o male adattato al mercato europeo. Anche di questo ve n'è una descrizione nel libro di Giacosa (che partecipò all'operazione). *Qualcuno si chiederà: "Ma nel frattempo Giacosa che faceva?". Il nostro nel frattempo lavorava alla 123 che era la sua proposta con motore anteriore trasversale e trazione anteriore (soluzione A111) che voleva proporre come sua alternativa alla 124 con trazione posteriore.
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In quanto a robustezza farei dei distinguo: Prima di tutto parlerei più di affidabilità che di robustezza. Forse non tutti sanno che circa sei mesi dopo l'inizio della commercializzazione la 124 si "appesantì" (in silenzio stampa) di circa 30 kg; era il peso dei rinforzi di scocca resisi necessari dopo le prime esperienze su strada della preserie. Le 124 costruite a Togliattigrad erano "sotto la pelle" molto diverse da quelle italiane per adattarle all'ambiente ed al clima decisamente diversi dell'URSS.
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Al tempo era uso comune per i possessori di 850 berlina e coupé (la spider teneva già meglio) mettere dei sacch(ett)i di sabbia nel bagagliaio anteriore ben fissati per stabilizzarle un po'. Insegnai il "trucco" a quello che sarebbe poi diventato mio suocero (aveva una delle prime 850 berlina, Super ovviamente); non finiva più di ringraziarmi.
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Non sono d'accordo. Francis Lombardi era uno specialista in queste trasformazioni e la sua Lucciola non era male (è quella nelle due ultime foto prima della convertibile).
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Non so . Sulle moto passo la mano ...
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No, era lo stesso sistema con variatore di coppia della FIAT (era brevettato da lei).
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Stando alla data stampata in calce al disegno di Cussino, siamo nel 1937 (XV per i nostalgici). Gli elettrodomestici FIAT dovrebbero essere del dopoguerra.
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Sei ccciofane!
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- buon natale
- buon anno
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