roberto.c

Il termostato ha due possibilità di "non funzionare": a) Rimane sempre chiuso, quindi esclude sempre dal circuito il gruppo radiatore/ventola. E "fondi" . Rimane sempre aperto e non esclude mai il radiatore, neanche con temperature del liquido di raffreddamento molto basse. Quindi il motore fa fatica (o non riesce per niente) ad andare in temperatura. I sintomi che tu descrivi mi sembrano molto attinenti al caso "b". Mi accadde negli anni '80 un problema con identici sintomi; cambiato il termostato tutto tornò normale. Salvo errori od omissioni.

Sono contento che tuo padre alla fine della naja poteva già permettersi la 600 D! Per quanto so e ricordo, all'epoca la maggior parte dei giovani di quell'età erano felici se si potevano permettere la Vespa o la Lambretta. L'auto se la potevano permettere solo i colletti bianchi (gli impiegati).

Al tempo delle 500, 600 ed 850 (e SIMCA 1000 e tante altre) l'Abarth era Marca indipendente; poi, acquistata da FIAT, fu solo un logo per distinguere le versioni più "sportive". Ritengo quindi improprio fare tale paragone. Per questo mi ricollego a quanto avevo già scritto in un precedente post: ritengo che due "Abarth" della stessa classe non potevano coesistere nella stessa famiglia (FIAT). Si tratta di cannibalismo ed immagine.

Secondo me è perché, come avevo già scritto, "ieri" erano considerate le Giulietta/Giulia spyder dei poveri, "oggi" perché non molti le conoscono e, comunque, perché "sono solo delle FIAT". Sia ben chiaro: non sono un fiattista ad oltranza, anzi! Ma belle auto le ha fatte anche lei (per me la regina fu la 2300 S coupé di Ghia).

Ringraziamo sia la qualità dei trattamenti anticorrosivi dell'epoca, sia (soprattutto) le campagne di rottamazione incentivata che si sono succedute dalla metà degli anni '90.

In linea generale sono d'accordo con te, anche se mi sento in dovere di fare alcune precisazioni: 1) L'A112, pur avendo quasi la stessa potenza max. della 127 (nel 1971 l'A112 aveva 44 CV, la 127 ne aveva 47), aveva una taratura della distribuzione e dell'accensione più grintosa (coppia max. di 6,3 kgm per entrambe, ma a 4200 g/min per l'A112 ed a 3500 g/min per la 127). Le prestazioni erano equivalenti, ma nell'A112, grazie anche al peso inferiore (670 kg contro 705) ed alla diversa taratura delle sospensioni si aveva la sensazione di un comportamento più sportivo, quindi era la più indicata per fregiarsi del marchio Abarth. E due Abarth in famiglia non potevano coesistere. 2) La prima A112 Abarth aveva solo 58 CV, solo successivamente furono portati a 70, ma, come tu hai già scritto, i motori erano diversi: per l'A112 Abarth era il 1050 cc (alesaggio 67,2 mm; corsa 74 mm; albero a camme laterale; 8,7 kgm a 4200 g/min) di derivazione "Italia", per la 127 Sport era il 1049 cc (alesaggio 76 mm; corsa 57,8 mm; albero a camme in testa; 8,5 kgm a 4500 g/min) di derivazione "Brasile". 3) Effettivamente la 127 Sport con motore 1300 cc era un'altra cosa: la coppa di 10,5 kgm a 3500 g/min cambiava completamente il carattere dell'auto, anche perché il peso era salito a 775 kg. Una precisazione: tutti i dati tecnici li ho tratti dai TAM degli anni relativi.

Lo so, sono un pignolo rompi*beep*, ma quella, secondo me, non era una SIMCA Vedette Chambord (V8; 2350 cc) ma una "umile" SIMCA Ariane (4 cil.; 1300 cc)

Prendo spunto dalla foto della 1200 cabriolet pubblicata da chegue per spezzare una lancia (si fa per dire, Lanciaboxer!) per queste auto oggi considerate le "Giulietta spyder dei poveri". Va bene, la 1200 cabriolet con i suoi 55 CV era un polmoncino, ma c'era anche la 1500 spyder (vedi sotto) che montava il motore OSCA bialbero da circa 90 CV. Non avranno il fascino delle Giulietta, ma son pur sempre anche loro figlie di Pininfarina.

Scusate se insisto, ma qui, se non erro, si continua a parlare quasi solo della 131 III serie Supermirafiori, cioé la versione TOP di una fineserie (la 131 fu presentata nel 1974); classicamente le migliori e le più accessoriate di tutta la vita di un'auto. Non della FIAT 131 tout court, vero?

Ok, data l'Azienda per cui ho lavorato ed il lavoro che ho svolto forse non dovrei scrivere quanto sto per scrivere, ma lo faccio ugualmente. Ma è proprio indispensabile cercare di asservire agli interessi di pochi gruppi dominanti terrestri anche realtà extraterrestri? Siamo proprio sicuri che sia questo il "Progresso"? Scusate, ma ho dei dubbi in proposito. Il "Conoscere" è cosa giusta e sacrosanta, il "voler sfruttare" è tutt'altro. Forse non sono riuscito ad esplicare il mio pensiero e me ne scuso, ma resto sempre molto perplesso quando si trattano questi argomenti ed "il dubbio" fra Conoscenza e sfruttamento è sempre lì che mi attanaglia quel po' di cervello che ho. Sarò pessimista, ma come recita un antico adagio: "A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si coglie!". :

Non sono d'accordo con te. 1) Francis Lombardi era una carrozzeria fondata nel 1947 specializzata soprattutto nella trasformazione delle vetture di classe medio-alta in limousines a passo allungato (generalmente circa 500 mm in più) con strapuntini intermedi fra le due file di sedili. Ebbe anche una certa produzione di modelli propri quali la Grand Prix, da cui derivò l'Abarth 1000 "Scorpione" citata in un altro thread. Chiuse i battenti a metà degli anni '70. 2) Negli anni '60-'70 la voglia di distinguersi, sia pur con mezzi economici limitati, era ancora forte ed avere una "quattro porte" per molti voleva anche dire essere "uno scalino più sù" di chi aveva solo una due porte (vedasi il successo delle Renault Dauphine ed R8, SIMCA 1000, ecc.) quindi FL imboccò la strada delle Lucciola: prima la 600, poi la 850, infine la 127. La stessa cosa accadde in Spagna sino a pochi anni fa (le versioni spagnole 4p/3V della R5, Clio, ecc. erano proprio brutte, eh!? ). Insomma, il "vorrei ma non posso" che ancora oggi impera presso certi automobilisti. Non faccio i nomi degli esempi che mi vengono in mente per non innescare polemiche e per non andare veramente OT.