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GFab

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  1. Non ho informazioni al riguardo, ma non sarei così sicuro che l’erede più grande della 500x (quindi con posizionamento in gamma 500/emotional) sia stata accantonata e sostituita dal modello iso-C3 aircross. Magari non se ne sente parlare perché è più in là nel tempo (2026). François post-Stellantis parlava di 5 modelli Fiat globali di cui 3 “500”. Se contiamo 500, 600, Panda/C3 e modello sopra la Panda iso C3 aircross, ne manca comunque uno di modello nel conteggio..
  2. Che poi in 15 anni, i modelli con stile 500 sono stati 3 in tutto. Questa sarebbe la quarta e mi pare di capire che sostituisca in parte modelli esistenti. E sinceramente in alcuni casi sono modelli più originali a livello di design di tanti altri. Non è poi solo una questione di design, ma anche di posizionamento. Le 500 sono un prodotto semi-premium con margini più alti e un pubblico spesso molto diverso. L’idea di sdoppiare la gamma Fiat continua ad avere molto senso secondo me, ma non ho capito le intenzioni di Stellantis al riguardo. Per il modello più grande (seg C) infatti non ho capito quale via si perseguirà e se si sdoppierà come nel seg B con la futura coppia 600/Panda.
  3. Se è stata approvata da Manley non mi stupisco. Parliamo della stagione in cui si è deciso di azzoppare Tonale in America con la Hornet.. i bei tempi della diversificazione 500x/Renegade mi paiono lontani.. sembra venire bene comunque, sperando che prenda il più possibile da 500e che è davvero un bel prodottino.
  4. Questa della Fiat in Algeria mi pare una discreta mossa che si spiega con la geopolitica e la storia. Probabilmente se avessero puntato sulla francese Citroen ci sarebbe stato qualcuno che storceva il naso visto il passato coloniale. Tavares avrà pensato che l’Italia da quelle parti suscita meno antipatia. Si sottolinea infatti tantissimo come l’iniziativa faccia parte di un più ampio accordo bilaterale tra Italia e Algeria, anche in continuità con la grande vicinanza che gli ultimi governi italiani hanno dimostrato verso il paese nordafricano negli ultimi anni, soprattutto per interessi energetici. Poche menzioni al gruppo Stellantis e alla componente francese dello stesso.
  5. Renault inizia, anche grazie a De Meo forse, a rimettersi in sesto, ma solo dopo una gran ridimensionata. Quello con Nissan non sarà stato un gruppo unico ma ci sono stati grandi risparmi e, soprattutto, dividendi che hanno tenuto in piedi l’azienda. Ora hanno una quota molto più piccola e si sono venduti a pezzi mezza azienda, tra sauditi, cinesi e la stessa Nissan a parti invertite. Direi che il ministero dell’Economia francese ha fatto un grosso errore ad ostacolare la fusione con FCA, la quale avrebbe creato un gruppo forte in tutte le regioni del mondo, considerando il ruolo di Nissan in Giappone, Cina e Stati Uniti e la minore concentrazione in Europa rispetto a PSA.
  6. Ma questo modello non è il gemello delle nuove C3 Aircross e Opel Crossland?
  7. 500 (e relativo sub-brand, in particolare la X) non rientrano nel segmento di mercato assegnato a Fiat all’interno del gruppo. Sono allineate con il ruolo che è stato assegnato a Peugeot, che ci sta lavorando tutto sommato bene, e Opel, che invece a livello di immagine fa più fatica. Cosa accadrà in futuro? La divisione 500/Panda verrà meno e il brand sarà al 100% rivale di Skoda, Kia e Dacia? Da una parte ha molto senso e rientra nella mission storica del marchio, dall’altra perdere il plus del sub-brand 500 mi pare uno spreco. Checché se ne dica e con tutti i limiti auto-imposti, anche 500X è una buona strada da seguire. Il posizionamento di questa 600 dirà molto del futuro di Fiat.
  8. La questione dell’imposizione è secondo me un’esagerazione. Il vivere in società comporta di per sé l’esistenza di leggi ed imposizioni. Il perché si stia andando nella direzione dell’auto elettrica è molto chiaro (l’elettrico è strumentale all’uso delle fonti di energia rinnovabili) e non è diverso da tante altre “imposizioni” a fin di bene del passato. Una grossa differenza, come sottolineato da altri, è che a differenza di altri passaggi tecnologici non si vede un vero miglioramento di utilizzo, al netto della questione ambientale, e, anzi, c’è qualche nuovo problema che non c’era prima. L’autonomia ad esempio è un problema reale, così come la difficoltà di installare wallbox se si vive in un condominio. Ciò detto, l’Italia è tra i paesi più refrattari all’elettrico d’Europa e, al di là di tutto, credo che ciò sia dovuto principalmente al costo che i mezzi elettrici hanno, rapportato agli stipendi medi, e, ahimè, a una certa visione provinciale e conservatrice che è ampiamente presente nel paese. Provate a vedere la reazione della gente alla costruzione di un nuovo palazzo in stile moderno o di una linea di tram ad esempio. Il mezzo privato, a mio vedere, non smetterà mai di esistere, ma ci sono alcuni suoi utilizzi che oramai stonano un po’. I viaggi lunghi e gli ingressi in città si possono spesso fare agilmente in treno e, dove ci sono piste ciclabili, si può in molte occasioni fare l’ultimo miglio in bici o a piedi. Come sempre, arriviamo dopo i paesi più avanzati dell’Europa occidentale e settentrionale, ma comunque prima di tanti altri.
  9. Nelle interviste di François della scorsa primavera si parla di 4 modelli (di cui 3 suv/crossover) oltre alla già esistente 500e, per una gamma finale di 5 modelli globali, a cui aggiungere 4 veicoli commerciali e un modello esclusivo per il Sudamerica. Credo quindi che alla lista che citi ne manchi uno. A naso, non mi aspetterei una nuova 500 prima del 2027.
  10. A distanza di due anni, dall’esterno, è davvero difficile capire come stiano evolvendo le cose. A livello di proprietà credo ci sia poco da dire, al netto dei piagnistei dei giornali. Idem per l’America. Se analizziamo l’ex FCA Italy (che poi credo esista ancora…) si partiva da anni di totale disinvestimento dopo decenni di risultati semi-disastrosi, quindi da una parte c’è ottimismo pensando allo sblocco di un piano prodotti moderno e, sperabilmente, più competitivo del passato. Quello che non si capisce è, a livello R&D, il rapporto di potere interno tra le due sedi europee (tre con Rüsselsheim o quel poco che ne rimane). Credo si vedrà nel lungo periodo e la prova del nove sarà il lavoro svolto sulle nuove piattaforme. Se tutto avverrà a Parigi sarà una delusione, se sarà compartecipato sarà diverso. Anche perché, parlandosi chiaro, una Fiat basata al 100% su tecnologia Peugeot e prodotta in paesi terzi sarebbe “italiana” tanto poco quanto una Seat è “spagnola” (anche meno forse, visto che quelle sono almeno prodotte lì). Rimarrà quindi poco più di un centro design come quello dove in Francia co-disegnano le Toyota o qualcosa di più? Ora come ora non ho dati per aspettarmi l’una o l’altra cosa né particolari sensazioni al riguardo. I primi modelli sono probabilmente poco indicativi e di compromesso ma certamente veder buttare motori come il Firefly (anche infotainment?) e pianali come quello della 500 non è il massimo. E allo stesso modo spaventa il progetto di produrre tutto il segmento A e B fuori dall’Italia, progetto iniziato già da FCA e che in realtà esclude anche la Francia. Di sicuro, si spera che si lavori bene per distinguere i modelli di marchi diversi, attività che in FCA facevano molto bene mi pare (si veda il duo 500X/Renegade). Già la clonazione di Opel partendo da Peugeot mi pare fin troppo spinta (Corsa/208 ad esempio). Vedremo.
  11. Questo modello sarà famiglia 500 o Panda? Sempre che questa divisione esista ancora. Se quella di quest’anno la chiamano davvero 600, quella più grande potrebbe davvero avere qualche chance di chiamarsi Multipla. Comunque dei 4 modelli che François ha annunciato ne manca sempre uno (oltre a 600, Panda e Multipla o come si chiameranno), che immagino uscirà nel 2026.
  12. Credo basti anche una ricerca in Google immagini dove ormai sono indicizzate tra quelle recenti..
  13. Onore a PAI per lo scoop sulla 600. Da quel poco che si vede, sembrano notarsi le forme generali di Avenger e i dettagli di 500e (fari in primis). Ci vedo anche una continuità con 500x, il cui design secondo me non è mai stato banale e che sta anche invecchiando bene. Immagine rimossa su richiesta Immagine rimossa su richiesta Immagine rimossa su richiesta https://www.passioneautoitaliane.com/2022/11/scoop-esclusivo-la-prima-foto-della.html
  14. François la scorsa primavera parlava di 4 modelli Fiat approvati, esclusi i veicoli commerciali e in aggiunta alla già esistente 500. Oltre a 600, Panda e C4X/Fastback turca (ho i brividi solo all’idea..), ne mancherebbe uno. Parlava poi di 3 modelli della famiglia 500. Certo, per quel che valgono quelle parole.. magari semplicemente essendo più in là nel tempo, il quarto modello è ancora ad una fase embrionale.
  15. Provo a riassumere, unendo mezze parole dette in diversi thread: dovremmo avere 600 a Tychy a fine 2023, Panda ingrandita a Kragujevac a fine 2024 e poi le due più grandi rispettivamente appartenenti alla famiglia Panda (iso C3 Aircross/Crossland e prodotta da Tofas in Turchia nel 2025, basata su CMP) e alla famiglia 500 (in pratica una nuova 500x ingrandita prodotta a Saragozza nel 2026 basata su Small). Più o meno una cosa così? Considerazioni sparse: -Le fabbriche ex FCA perderebbero 3 modelle da numeri (500x + Renegade + Ypsilon) a favore di fabbriche ex PSA. In cambio guadagnano 2 DS e una Opel grande e si aggiunge una Lancia. Volumi decisamente molto più ridotti. -I modelli ibridi di transizione saranno probabilmente tutti Puretech; che faranno le fabbriche che producono Firefly? Verranno riconvertite? Un primo passo è la produzione di cambi per Puretech mild hybrid a Mirafiori -I modelli elettrici useranno i motori giappo-francesi dell’accordo Nidec/PSA, si allargherà progettazione/produzione anche nell’ex FCA, magari per riempire i vuoti lasciati dalle fabbriche di motori a benzina/diesel? -Cosa diavolo produrranno in Algeria?
  16. Questa notizia è abbastanza inaspettata. Bene se Fiat si allarga su mercati nuovi, meno bene se aumenta la capacità produttiva per modelli da vendersi in Europa quando già si faceva fatica a riempire quello che c’era (e la produzione italiana che nei piani si concentra dal seg. C in su a parte la 500e, non mi pare troppo beneaugurante). Sul profilo IG di François comunque si sente un estratto di Tavares accalorato nel parlare del glorioso futuro di Fiat, si legge che in Algeria si produrranno sia “véhicules touristiques” che “utilitaires légers” e si vede la copertina dell’accordo quadro tra il ministero algerino e FCA Italy, la quale quindi parrebbe sopravvivere come filiale di Stellantis e col vecchio nome.
  17. Su R&D è vero che non erano tempi d’oro, ma non sono d’accordo sul fatto che non ci fosse più nulla. FCA progettava pianali, motori e Torino era uno dei perni dello sviluppo. Paradossalmente il rischio è che ora che finalmente si dà il via libera ai nuovi modelli, questi siano progettati quasi integralmente in Francia. La differenza, a mio vedere, è abissale. Poi certo, se la buttiamo sul “tanto nel 2022 ormai tutto è globalizzato e la nazionalità delle cose e tantomeno delle persone non conta”, ovviamente questo discorso lascia il tempo che trova (ma dubito che la pensino così i principali paesi produttori). Resta il fatto che il rischio è quello di un ulteriore impoverimento tecnologico e produttivo del paese in un settore comunque strategico.
  18. Non credo si possano trovare giustificazioni sensate per questo rebranding spiccio tra marche posizionate diversamente. Ci sarà un po’ di lavoro extra a Pomigliano come unico beneficio. Sulle Fiat di Poissy qualcuno ha informazioni più dettagliate? Nel senso, è due anni che si parla di tutto, ma non trovo nessuna informazione sul funzionamento di Stellantis dall’interno. Non si capisce nemmeno se a Torino esista ancora una filiale come lo era FCA Italy o solo uffici periferici. La tecnologia di base del gruppo (pianali, motori..) viene sviluppata solo in Francia o qualcosa si fa anche in Italia? L’ingegnerizzazione dei modelli italiani resta a Torino o viene fatta direttamente a Parigi assieme ai cugini di piattaforma. A livello di gruppo ovviamente conviene centralizzare tutto. A livello di paese invece questo sarebbe all’incirca la fine dell’automobile italiana. Se devo comprare una Fiat o una Lancia sviluppate al 100% in Francia e prodotte in Polonia o in Spagna, tanto vale che mi compri una Toyota o Hyundai o una Volkswagen che monta molta componentistica italiana. Diversa cosa sarebbe se lo sforzo di sviluppo fosse almeno condiviso tra i due centri in Italia e in Francia.
  19. In realtà dalle ultime interviste si intuivano 5 modelli in totale di cui 3 “500” e 2 gamma “Panda”. 500 (già esistente) 500+/600 made in Tychy (che dovrebbe essere l’erede della Punto di cui parla François) 500x (700?), probabilmente più grande del modello attuale Panda, probabilmente il modello misterioso di Kragujevac Pandona (Uno?) Un terzo modello “Panda” risultava ancora in discussione e potrebbe forse essere qualcosa sopra alla Pandona (che andrebbe a sostituire Tipo a Bursa?) La gamma 500 a 3 modelli ricorda tra l’altro la gamma Mini per come si sta configurando con la berlina sotto e due livelli di crossover sopra, di cui Countryman ingrandita farà da ammiraglia (iso 500x)
  20. Questa cosa del nuovo 1.2 FCAizzato non capisco se nasca da fatti o sia solo un ragionamento dovuto alla somiglianza con l’evoluzione dei Firefly. Perché dalla stampa francese questa nuova versione era già stata anticipata da parecchio tempo e risultava un progetto 100% PSA.
  21. 600 e Panda? (Che poi dubito che le consegne inizino nel 2023. Giusto la prima forse..)
  22. Al netto di tecnologie simili, questo motore dovrebbe essere al 100% un progetto PSA, come lo è lo sviluppo dei motori elettrici (con Nidec) e delle piattaforme Small e Medium che equipaggeranno gran parte della produzione italiana nei segmenti popolari. O mi sono perso qualcosa e Torino è coinvolta in qualche modo? Harald Wester non ha preservato qualcosa ex FCA Italy nei grandi schemi Stellantis?
  23. Secondo me quando dice “Citroen sarà la nostra gemella” intende che ha preso tutti i progetti che aveva proposta senza successo a Marchionne per anni e li sta adattando a progetti più o meno avanzati di Citroen. Future C3 e C3 Aircross in primis (Panda e Uno?). Idem per la Ypsilon su base 208/Corsa. Alla fine, da quel che sembra trasparire, in FCA pre-Stellantis, sul segmento basso si stava lavorando solo alle tre polacchine.
  24. https://www.razaoautomovel.com/2022/06/entrevista-olivier-francois-ceo-fiat Per la rubrica “interviste criptiche a Olivier François in tutte le lingue del mondo”, oggi ci si gioca la carta del portoghese ed emerge che - Uscirà un quadriciclo leggero Fiat (iso-Ami?) come rimpiazzo al segmento A generalista che viene nuovamente dato per morto (a differenza di quello premium di 500) - Fiat dovrebbe “nei prossimi mesi” chiarire finalmente i piani per il rinnovo totale della gamma che si prevede concluso entro il 2027 (ci sarà un evento di qualche tipo?) - I modelli globali del marchio (non più distinti tra Europa e America Latina) saranno tendenzialmente BEV only (gradualmente, ma non troppo) in Europa e ibridi fuori Europa - Si parla di rendere ibridi i motori a etanolo brasiliani (immagino che per ibrido intendano tutte le sfumature di mild hybrid attualmente presenti sui modelli europei) - Rilancia sul tema abbattimento dei costi delle batterie nei prossimi anni per riuscire nella sfida di vendere auto accessibili - Fa il consueto giochino dei nomi in cui non si capisce se chiameranno Punto un furgone, un suv o un coupé, ma forse non useranno quel nome del tutto
  25. Non vorrei sbagliarmi, ma il fatto che FCA Italy sia in perdita è un fenomeno degli ultimi anni, in seguito al depauperamento della gamma (al netto di tutte le crisi precedenti). Nei primi anni di FCA la parte europea guadagnava poco, ma non era in perdita.
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