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xtom

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  1. Mi avete fatto venire in mente i tuk tuk elettrici che ho visto a Lisbona Se cercate con Google vengono fuori cose ancora più oscene https://www.google.it/search?safe=off&biw=1366&bih=662&tbm=isch&sa=1&q=electric+tuk+tuk&oq=electric+tuk Ci aspetta un futuro di lavatrici che girano per le nostre città con degli omini chiusi dentro?
  2. E' quello che provo tutti i giorni con la mia piccola Smart Roadster, che è persino più bassa della Twizy. All'inizio ti sembra che le auto vicine siano dei camion, poi ti ci abitui. L'importante è stare attenti agli incroci, perché nessuno si aspetta di veder sbucare una sogliola da dietro l'angolo. Usandola praticamente solo in città mi piacerebbe trasformare la Smart in elettrica, ma per adesso è ancora troppo costoso. Avevo colto l'ironia e capisco cosa intendi. La zona grigia potrebbe esistere solo su volontà del proprietario del veicolo, prima di partire decidi se impostare zero rischi o qualche rischio, nel caso d'incidente ti prendi tutta la responsabilità e la casa costruttrice non ne risponderà. La stessa cosa potrebbe avvenire per i taxi automatici, il passeggero sceglierà se andare tranquillo e sicuro, oppure per far correre il taxi per arrivare in tempo al treno o all'aereo, però se ci scappa l'incidente la colpa è di chi ha scelto il programma ad alto rischio.
  3. Le poche Twizy che vedo a Torino hanno i vetri in plastica posticci, per supplire alla principale mancanza della piccola vettura. Vedo spesso una Twizy parcheggiata all'IKEA, credo sia di un dipendente, che sfrutta il vantaggio di poterla ricaricare gratis e parcheggiarla nello spazio riservato agli scooter. Per chi lavora in un centro commerciale dove c'è la possibilità della ricarica gratuita l'auto elettrica è più appetibile. Ho visto invece diverse Twizy a Montecarlo, dove credo vengano facilmente noleggiate. Il noleggio delle batterie lo trovo una cosa corretta, perché permette di separare il costo dell'auto da quello delle batterie e di averle sempre efficienti, ma fa anche capire come le batterie siano la zavorra fisica ed economica che le auto elettriche si porteranno sempre dietro, anzi sotto
  4. Non credo sarà possibile omologare auto che non rispettino il codice della strada, se lo violassero a chi ritirano la patente?
  5. Il nuovo mantra è l'ibridino a 48V, che piace molto alle case, perché con pochi soldi riescono a rispettare le norme antinquinamento. Per l'automobilista che viaggia prevalentemente in città ci sono dei vantaggi, per quello che viaggia prevalentemente in autostrada no. Tra le ibride in aumento e le diesel in diminuzione si inseriranno le auto a gas, che riescono a prendere due piccioni con una fava.
  6. Come l'auto elettrica, anche il car sharing però non se la passa bene. Car sharing, in Italia le società perdono 4.700 euro a macchina http://www.lastampa.it/2017/09/25/motori/ambiente/car-sharing-in-italia-le-societ-perdono-euro-a-macchina-q3faGKPa8HbPjiFMWvvbwK/pagina.html Sono bolle destinate a scoppiare ???
  7. Nel futuro tutte le auto saranno esclusivamente elettriche, ma credo che passerò a miglior vita prima che questo evento si verifichi. Nel frattempo mi accontenterei di veder sparire il pedale della frizione da tutte le nuove auto, ben più limitante e giurassico di un motore a combustione interna.
  8. I diesel-dipendenti non sono gli automobilisti, che fanno presto a disintossicarsi se gli proponi un'alternativa, i veri addicted sono gli spacciatori di diesel, ovvero case e concessionari. Sarà anche per questo motivo che non esiste una Giulia o una Stelvio a benzina da 150 cv, così ti costringono a prendere i diesel. E' il cane che si morde la coda. Paradossalmente finirà che i diesel verranno svenduti perché brutti e sporchi, con il risultato di tenerne ancora alte le vendite. In Germania se rottami un diesel e prendi una A4 a metano ti danno un'incentivo che ti fa risparmiare quasi 10.000 euro ...
  9. Intanto nel 2017 ... https://www.trasporti-italia.com/ecosostenibili/logistica-sostenibile-barilla-sceglie-iveco-stralis-lng-per-la-distribuzione/30899 540 litri di CH4 liquefatto, sono comunque un bel po' di idrogeno ...
  10. Possiamo chiamarla sindrome di Mivar. Mivar era rimasta fedele alla produzione dei televisori a tubo catodico, quando è arrivata la rivoluzione degli LCD si è trovata impreparata ed ha chiuso. Nel mondo dell'auto c'è questa sindrome di Mivar, sembra che le uniche auto degne di essere prodotte e profittevoli siano le auto elettriche con guida autonoma, perché soppianteranno in una manciata di anni tutte le altre auto. Per la paura di finire come Mivar si congela tutto, non si progettano più auto normali, perché sarebbero soldi sprecati. Mi viene in mente quel detto "il tirchio è colui che vive da povero per paura di diventare povero". Se tutti ragionassero in questo modo tra qualche anno avremmo due sole case automobilistiche Tesla e Dacia.
  11. Investire oggi sul diesel ovviamente non ha senso, ma ciò non vuol dire che i diesel non si vendano lo stesso. Fin quando i diesel prodotti oggi rispetteranno le norme d'inquinamento vigenti verranno venduti e forse svenduti, a tal punto da sostenere comunque le vendite di auto con queste motorizzazioni. Chi macina molti km consuma l'auto prima che arrivi una nuova norma antinquinamento, mentre chi compra un'auto a gasolio facendo pochi km è quasi truffato da produttori e concessionari che hanno disponibili in pronta consegna solo auto diesel. Nel mondo dell'auto c'è una sorta di sindrome collettiva dell'elettrificazione, ma il futuro dell'auto non potrà essere solo elettrico, per il semplice motivo che l'elettrico, puro o ibrido, va benissimo in città, ma per adesso va male in autostrada. Per quanto una Tesla si possa ricaricare in poche ore per centinaia di Km, è sempre più conveniente un'Audi A5 a metano che riempie le bombole in una manciata di minuti per percorrere gli stessi Km. Fatti i conti i costi chilometrici di un'auto a metano sono inferiori a quelli di un'auto elettrica. Quattroruote ha calcolato per la nuova Smart elettrica 108 Km di autonomia in media ed un costo di ricarica da presa domestica di circa 5 euro, ovvero 21,6 km con un euro. Una Panda a metano costa quasi la metà e fa in media oltre 27 Km con un euro. Prima che qualcuno dica che ci sono pochi distributori di metano, replico che ci sono poche colonnine elettriche ed i superchager Tesla sono una rarità. Senza dimenticare il GPL. Purtroppo nella concezione comune il gas fa barbon e l'elettrico fa figo, per cui sembra che l'unica strada percorribile sia l'elettrico. Bisogna dare atto al gruppo VAG di crederci molto nel metano, auto per ogni segmento e brand, impianti per la produzione di metano da fonti rinnovabili e pubblicità martellante.
  12. Sceglierei Ibiza, perché è appena uscita, quindi il design durerà sicuramente di più, inoltre è dotata di nuove tecnologie, come la frenata di emergenza di serie, ed il motore sembra un gioiellino dai bassi consumi, bassissimi in confronto alla Leon.
  13. Ecco al massimo si può dire che Alfa non è pronta per le segmento E, però che Alfa molli il segmento C non ci credo proprio. Per adesso rispetto ai piani è saltata solo l'Alfetta. La C-SUV è ancora in linea per uscire. Se a primavera non vediamo muli in strada ci dobbiamo preoccupare.
  14. Vabbè, ma se anche Alfa si mette a fare elettrodomestici cosa ci rimane? Poi la mia citazione non era tanto per i pistoni, quanto per il design, per auto che emozionano, come le vecchie classiche Alfa, ma non solo. L'elettrificazione è più un mantra, che una realtà, basta guardare Volvo, che dopo aver sbandierato che farà solo auto con qualche elettrificazione, ha appena lanciato quel cassone di XC40 con motori a gasolio, almeno un po' di coerenza, facendo solo versioni a benzina. C'è una banalizzazione nel mondo delle auto, qualcuno che abbia il coraggio di fare delle cose controcorrente ci vuole, perché c'è ancora un mercato di appassionati alle cose belle. Mettersi a fare concorrenza ai freddi elettrodomestici potrebbe essere ancora più rischioso per la sopravvivenza del marchio.
  15. Ma Alfa non è "la meccanica delle emozioni" ? La GT aveva 2 porte, mentre io penso ad una 5 porte, chiaramente con sedile posteriore un po' avanzato per non ridurre troppo il bagagliaio. Se fossi il CEO di Alfa ed avessi pochi soldi, lascerei perdere troppe varianti e cercherei di prendere più piccioni con una fava, quindi la Giulietta sarebbe la coupè accorciata su base Giulia e la Giulietta Spider sarebbe la sua versione a tetto apribile. La mia gamma di fanta CEO si articolerebbe in: - Giulia 2016 - Stelvio 2017 - Stelvietta 2018 - Giulietta 2019 - Giulietta Spider 2020
  16. Creare una nuova piattaforma TA costa sicuramente di più dell'adottare Giorgio ed ammortizzarne i suoi costi di progettazione e sviluppo su un numero maggiore di esemplari. Personalmente sostengo che per C-CUV e forse anche per la futura Giulietta non ci sia neanche bisogno di ridurre il passo di Giorgio, se non di pochi mm. La futura Giulietta potrebbe essere una sorta di coupè lunga più di 440 cm, non necessariamente una hatch come l'attuale. Le maggiori dimensioni e la TP giustificherebbero un prezzo più alto ed un posizionamento premium. Se le case premium usano la meccanica delle generaliste per fare le loro segmento C premium è perché dall'alto della loro reputazione se lo possono permettere. Se lo fa Alfa dicono che è un Fiat ricarrozzata. Per intenderci qualcosa del genere per la futura Giulietta
  17. Tutto può essere, ma questa mi sembra l'ipotesi più strana. Una bestia simile ha sicuramente un passo più lungo di Giulia e Stelvio, quindi necessita di una linea apposita. Poi non capisco la necessità di produrre in Italia una Dodge, che in Europa non sarebbe venduta, sarebbe destinata all'esportazione ed essendo un brand americano, non avrebbe nessun vantaggio dal Made in Italy. Secondo te il C-SUV quando è dove lo faranno?
  18. Tutte ipotesi plausibili, ma c'è anche un'altra possibilità corroborata da notizie, non recentissime, ma comunque recenti. La notizia è successiva all'inizio della commercializzazione della Stelvio, quindi i 1800 dipendenti entro fine 2018 sono in più rispetto a quelli attuali che riescono a produrre con gli attuali volumi Giulietta, Giulia e Stelvio. Significa che anche smettendo di produrre la Giulietta a fine 2018 a Cassino servono altri operai oltre agli attuali 4300 (fonte Wikipedia). Significa che a Cassino è prevista un'auto di grandi volumi e grande successo, che non può che essere la C-CUV, che se uscisse a fine 2018, rispetterebbe i piani previsti per questo modello indispensabile per Alfa ed FCA, dato che antrebbe a colmare l'unico buco rimasto nella gamma europea dei SUV.
  19. Che poi i piani non li fanno per i clienti, ma per gli investitori. Disattendere i piani è tradire la fiducia degli investitori, quindi darsi la zappa sui piedi. Resta il fatto che potrebbero comunque esserci dei muli in circolazione sotto mentite spoglie, come la Giulia fotografata, o E-SUV sotto le Levante che girano intorno a Mirafiori assieme alle Stelvio.
  20. Purtroppo dicevano anche che la Panda sarebbe andata via da Pomigliano proprio nel 2020. Però poi Marchionne aveva detto che avrebbe annunciato una novità per Pomigliano entro la metà del 2018. Una delle ipotesi era che a Pomigliano potessero essere costruite la C-SUV e la Giulietta, con la prima in produzione appunto a fine 2018 e la seconda nel 2020, quando la Panda sarebbe andata in Polonia. Mito e Giulietta sono state da poco ristilizzate, per cui può anche essere che le tengano ancora in vita. La Mito finché non produrranno la E-SUV al suo posto a Mirafiori, la Giulietta fino al 2020 quando arriverà la sua sostituta. Nessun nuovo modello fino al 2020 mi sembra veramente assurdo, non se ne capisce proprio il motivo.
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