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TP si', TP transaxle no.
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In Italia siamo maestri nel mettere insieme in maniera nuova e magistrale le invenzioni altrui. Per questo siamo maestri in macchine utensili. E' nell'alta tecnologia e nella ricerca di base che manchiamo. E questa purtroppo la fa solo la grande industria. ( quasi tutta statunitense ) Un articolo significativo: http://www.repubblica.it/online/lf_dietro_il_listino/041122politica/politica/politica.html Sull'alta tecnologia non sono d'accordo in quanto negli ultimi anni stiamo scivolando indietro nella classifica dei paesi esportatori. Nessuna discute la forza e la flessibilita' della piccola e media industria italiana: io affermo che dovrebbe essere affiancata e supportata da una grande industria autoctona in grado di dominare gli standard e effettuare quella ricerca indispensabile per non diventare solo un paese assemblatore/personalizzatore di prodotti altrui, ruolo che alla lunga e fatalmente viene preso dai paesi emergenti ( Non dimentichiamo che l'Italia era, negli anni '50, fatte salve le dovute differenze, grosso modo nella situazione della Cina attuale ) Se non saremo leader nelle tecnologie, diventeremo solo grandi produttori/venditori di moda e fashion.
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Caro Guglielmo, non sono d'accordo. Per la mia modestissima esperienza ( campo elettronico -informatico ), in Italia non si fa ricerca per due motivi fondamentali: 1) L'industria italiana e' troppo parcellizzata ( piccola e piccolissima impresa ) e per definizione le imprese cosi' piccole hanno poche o nessuna risorsa da dedicare alla ricerca 2) Le banche, che dovrebbero finanziare le imprese nate dall'universita' ( come avviene negli Stati Uniti ) in Italia non ti danno finanziamenti se non hai beni con cui garantire il prestito. In questo campo qualcosa e' cambiato con i cosiddetti prestiti d'onore che pero' sono piccoli e coprono solo una piccola parte del fabbisogno. Lascia che ti citi una esperienza personale: io mi sono laureato nel 1992, con una tesi sull'Intelligenza Artificiale che ha avuto l'onore di pubblicazione al convegno A.I. del 1992 a Seattle, un lavoro fatto collaborando con il CalTech e allora, almeno nel campo, all'avanguardia mondiale. Quando sono andato a fare i primi colloqui di lavoro, la domanda tipo che ottenevo era: "Si' bello bello....a proposito lei sa programmare lo Z80 ? " che e' come dire l'eta' della pietra dell'elettronica/informatica, oppure "lei sa configurare i database ? " Semplicemente in Italia, solo un'azienda si occupavana dell'argomento, e per un breve tempo. Attualmente tutti i programmi di Pattern recognition ( riconoscimento dattiloscritto e manoscritto) e riconoscimento vocale si basano su lavori simile al mio e sono tutti sviluppati negli Stati Uniti. La mia vita professioale ha preso tutt'un altra strada, e sono abbastanza fortunato ad essere rimasto nel campo della ricerca ( telecomunicazioni ) con tutti i limiti professionali e di reddito che cio' implica. Ma potrei citarti moltissimi colleghi finiti a fare gli uomini di marketing, od addirittura a vendere auto usate per Fiat, con uno spreco di professionalita' terribile. Quindi io non getterei la croce tutt'addosso all'Universita' ma darei anche un occhio al sistema paese.
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Conosco la tesi del Le Goff: bisogna dire che pero' ultimamente e' cosiderata un po' superata, o meglio si pone il momento di rottura dell'unita' mediterranea in concomitanza delle Crociate ( XII secolo ) piuttosto che come soteneva il Le Goff intorno alla conquista araba del nord Africa e della Spagan ( VII - VIII secolo ). Ci sono percio' secondo queste nuove analisi cinque o sei secoli in cui le due civilta' convivono piu' o meno pacificamente, ed arricchendosi reciprocamente. Altri invece, considerano le Crociate come un vero e proprio spartiacque culturale europeo, in quanto proprio tutte le conoscenze e tecniche che si impararono in quegli anni dagli Arabi ( dal mulino a vento alla falce ) sono stati il motore per la rivoluzione culturale ed economica europea dei secoli XIII - XV.
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Ormai avere una Casa completamente specifica non e' piu' possibile a nessuno, se non con target e numeri completamente diversi. L'errore di Fiat e' pero' stato l'opposto: l'assoluta omologazione dei prodotti Alfa e Lancia verso il basso, errore avvenuto alla fine degli anni '90 con le infauste Lancia Dedra e AR 155. Anche se sono state un discreto successo commerciale, soprattutto la prima, hanno ucciso l'immagine del marchio nell'immaginario collettivo. AR poi, grazie ad un modello riuscito come 156, ha potuto tornare in vita, sia pur convalescente, Lancia resta "flatline". Eppure basterebbe poco per la differenziazione: per esempio studiare pianali che siano adattabili ai vari tipi di trazione ed avere poi percio' una AR TP transaxle, una Lancia TA/TI sullo stesso pianale, cambi e motori utilizzabili trasversalmente e longitudinalmente, impianti secondari, come il climatizzatore, comuni per tutti. In fondo, anessun patito AR importa, od importa molto poco, se il suo climatizzatore e' Fiat se puo' avere una bella TP transaxle con V6 dedicato.
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Buona parte dei manoscritti latini e greci ci sono pero' arrivati tramite gli arabi, che li avevano preservati e copiati quando nell'Europa dei secoli bui ( V -X secolo dopo Cristo ) erano usati come materiale da stufa. La mia opinione e' che le culture mediterranee siano molto piu' strettamente legate di quanto sembri, e che gli scambi arricchenti continuino tutt'ora. Recentemente ho fatto un viaggio in Tunisia, e visitando una casa-museo di un notabile turco di fine dell'800, ho potuto constatare che, fatte salve le differenze di abbigliamento, i mobili, gli accessori, i tappeti e la loro disposizione erano molto simili a quelli che si potevano trovare in una casa alto-borghese genovese dello stesso periodo. Mi ha ricordato le case dei miei vecchi, la stessa atmosfera.
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Anche le aziende televisive, che vendono gli spazi pubblicitari, prima di trasmettere effettivamente gli sketch..
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Caro Guglielmo il tuo esempio e' calzante, ma secondo me contiene un piccolo errore. Secondo me la creazione di una Delta che condividesse l'80/90 % di componentisca motori pianali etc abbasserebbe il B.E.P. anche di 147. Mi spiego meglio: Se io vendo invece di 90.000 147 70.000 147 e 60.000 Delta, come da tuo esempio, avro' un utilizzo della linea e della componentistica superiore del 45% circa ( ovviamente l'ipotesi e' che Delta sia una derivata 147 e che quindi non costi come un progetto completamente nuovo, ma solo come progetto spin-off ) con conseguente maggiore economia di scala totale. Infatti produrro' 130.000 pianali invece che 90.000 130.000 gruppi motori-cambi invece che 90.000 etc. Inoltre bisogna considerare i ritorni dei ricambi e della rete di assistenza, sicuramente maggiori con 130.000 vetture in giro che con 90.000.
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Veramente il sindacato IG Metall tedesco e' uno dei piu' potenti del mondo. in Opel hanno accettato di lavorare di piu', ma ricordiamo che la richiesta iniziale dell'azienda era il licenziamento di 12.000 lavoratori. Sulla sovrapposizione di modelli, chiedo anticipatamente perdono a Guglielmo ( anch'io non ho studiato marketing ), ma ritengo che abbia ragione copco: i freddi numeri mi dicono che il Gruppo Fiat vendeva per esempio nel segmento C molto piu' con Fiat Ritmo/Tipo, Lancia Delta ed Alfa 33 che attualmente con Stilo e 147. Inoltre VW ora presenta Golf V, Audi A3, Set Leon e ( parzialmente ) Skoda Octavia Renault Renault Megane e Nissan Almera PSA Citroen C4 e Peugeot 307 Poffarbacco!! Che nessun manager delle maggiori industrie europee abbia studiato marketing ??
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Mah, una versione con 200+ cavalli secondo me si fara' ricordando che 1) si parte da un pianale e sospensioni gia' sviluppati e pagati ( 199 ) che sono nuovi e certamente pensati per una gamma di potenze amplissime. 2) Fiat e' sempre stata maestra di trasformazioni di utilitarie in pepatissime bombe. Ricordate la Uno Turbo ? 3) In realta' non si richiede lo sviluppo di un motore cosi' prestazionale, ma di un kit da adattare ( come mini ) ad un motore gia' esistente, percio' con numeri piu' bassi e costi piu' scaricabili. 4) Idem per quanto riguarda pneumatici e sospensioni. 5) Il ritorno di immagine sarebbe enorme, con un buon effetto di traino sulla gamma normale. La mancanza di versioni di traino e' un peccato sempre imputato a Fiat; una volta che ci hanno pensato prima, non credo che si faranno sfuggire l'occasione. Comunque vedremo....
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Io ho fatto Ingegneria Elettronica a Genova. Mi sono laureato nel 1992, quindi non sono molto aggiornato, ma ricordo che allora, le ricerche che si facevano sull'Artificial Intelligence e sui dispositivi elettronico-biologici al mondo si facevano solo al CalTech ( con cui collaboravamo ), ed il nostro lavoro era all'altezza del loro. Piuttosto il vero problema l'ho trovato nell'industria, purtroppo anni luce indietro rispetto all'Universita'. Ovviamente esperienza personale che non vuole essere onnicomprensiva: spero di essere stato sfortunato e di non aver incontrato le isole di eccellenza nell'industria che certamente ci sono.
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Ho paura che il quattro cilindri da un litro sia quello attuale della Daewoo Matiz....che pero' ha 63 CV
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la Fiat va salvata, costi quel che costi
stev66 ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Le fabbriche al Sud la Fiat le ha fatte perche' gratis ( Melfi lo ha pagato il governo ) e perche' De Mita e C. premevano perche' ci fossero posti di lavoro al SUd. I sindacati hanno le loro colpe, ma addossargli anche le colpe dei governi italiani degli ultimi 40 anni e della dirigenza Fiat mi sembra un po' troppo oneroso. -
la Fiat va salvata, costi quel che costi
stev66 ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Le fabbriche al Sud la Fiat le ha fatte perche' gratis ( Melfi lo ha pagato il governo ) e perche' De Mita e C. premevano perche' ci fossero posti di lavoro al SUd. I sindacati hanno le loro colpe, ma addossargli anche le colpe dei governi italiani degli ultimi 40 anni e della dirigenza Fiat mi sembra un po' troppo oneroso. -
A Genova, le scuole elementari e medie inferiori private vengono preferite piu' che altro per l'offerta extra-scolastica oltre a quella di base ( corsi di lingue, sport, etc. ), per gli orari piu' flessibili e ( spiace dirlo ) per la minore commistione con i bambini extra-comunitari. Questo ovviamente nei quartieri-bene, spesso adiacenti a quartieri molto meno bene con cui condividono l'offerta scolastica. L'offerta pubblica differisce da scuola a scuola: alcune sono considerate buone, altre molto meno. In media pero' la considerazione non e' altissima ( ma neanche le private eccellono in didattica di base ) A livello di superiori la richiesta invece si capovolge, poiche' le scuole di eccellenza che vengono considerate sono esclusivamente pubbliche. Per fare dei nomi: il liceo scientifico Martin Luther King, il liceo classico Andrea D'Oria ( la mia alma mater ) il liceo classico/scientifico Cristoforo Colombo, Il perito industriale Galileo Galilei, eed latre che non nomino. Le altre scuole, pubbliche, pur non avendo la stessa considerazione, sono considerate molto buone, sia pur con qualche eccezione. Le superiori private vengono considerate in media "diplomifici", con un'unica eccezione, Il liceo classico/scientifico "Arecco", che pero' purtroppo non esiste piu'. Le universita' pubbliche, soprattutto i rami scientifici, sono ben considerati a livello italiano ed internazionale.
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Personalmente posso dire di avere avuto la fortuna di trovare al Liceo ottimi insegnanti, certamente caratterizzati ideologicamente, ( e chi non lo e' ) ma capaci di farti innamorare della loro materia e di mostrarti, come deve fare un buon insegnante, un altro punto di vista rispetto al tuo destabilizzandoti il giusto ( non dimentichiamoci che l'adolescenza e' l'eta' degli assoluti ) . L'esperienza dei miei amici che frequentavano altre scuole era in media simile alla mia. Dimenticavo, il mio liceo era pubblico, ma molto piu' prestigioso dei vari licei privati a cui ricorrevano tutti i miei ex-compagni che non ce la facevano ( e miracolisticamente passavano dal 4 all'8 ). Sara' per questo che resto un po' diffidente sulla scuola privata ( per lo meno a livello di superiori ) perche' per me ed i miei coetanei era sinonimo di "diplomificio": chi non ce la faceva alla scuola pubblica, in media ricorreva alla scuola privata come salvagente.
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Negli stati uniti si definiscon small car tutte le auto inferiori ai 4,50 m di lunghezza....
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Da buon ligure conosco molto bene l'Alta val Trebbia ( Da Ponte trebbia a Marsaglia ) e concordo con il vecchio Ernest...
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La maggior vittoria del terrorismo e' quella di fare imbarbarire i suoi avversari. Se ottiene questo ha vinto, anche se tutti i sui adepti fossero fisicamente o moralmente eliminati. Per questo ci fa piu' orrore vedere un soldato commettere atrocita' ( anche se con le attenuanti indicate nei post precedenti ) che un'ennesima atrocita' di terroristi assassini.
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Complimenti per il lavoro! Per quanto riguarda la Panda: 1) E' difficile dire quanto consumava dipende dalla versione: ti elenco le motorizzazioni che ha avuto Panda 30 ( 654 cc bicilindrico raffreddato ad aria 30 CV ) Panda 45 ( 903cc 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 45 cv ) Panda 4x4 I serie ( 965 cc 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 48 cv ) Panda 750 Fire ( 769 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 34 cv ) Panda 1000 Fire ( 999 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 45 cv ) Panda 4x4 II serie ( motore fire ) ( 999 cc 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 50 cv ) Panda 750 aste e bilancieri ( 769 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 34 cv: motore derivato dal 903 cc ) Panda 1000 Fire i.e. ( 999 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 45 cv prima versione catalizzata) Panda 900 i. e. ( 903cc 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 39 cv: motore aste e bilancieri ) Panda 4x4 III serie i. e. ( 1108 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 50 cv: famiglia fire) Panda i. e. Euro 3 ( 1108 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 50 cv: famiglia fire) Brevemente e' stata venduta anche una Panda diesel ( 1301 4 cilindri il linea raffreddato ad acqua 37 cv diesel aspirato ad iniezione indiretta) con il motore derivato da quella della uno Diesel: macchina che ha comunque dato un sacco di problemi ai proprietari...
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Se un soldato e' male addestrato, o male armato o male equipaggiato o motivato la colpa e' di chi l'ha mandato in quella situazione senza valutarne correttamente costi e conseguenze, non sua. Sarebbe come dire che il fatto di avere in Russia le scarpe di cartone ed i cannoni e i fucili della prima guerra mondiale era colpa dei poveri nostri fanti ed alpini, non del regime fascista e della monarchia.
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Caro Autodelta, salvo i vertici decisionali, ( che non vedrai mai esporsi al fuoco ) la guerra non ha innocenti e colpevoli, ma solo vittime.
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Che la cristianita' sia l'elemento caratterizzante della storia d'Europa penso che nessuno lo metta in discussione, come d'altronde nessuno mette in discussione l'impronta greco/romana ( Usiamo addirittura le stesse parole! ) L'obiezione mia era legata al fatto che ormai vedo poco di "cristiano" nei valori etici caratterizzanti l'Europa e l'Italia.
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Caro Guglielmo la guerra e' terribile, e questo e' cio' che accade in guerra. Non riesco a considerare colpevole un povero soldato esasperato dalla battaglia, dalla vista di amici morti o feriti e dall'orrore che lo circonda. Se devo puntare un dito, lo punto verso chi l'ha mandato a combattere una guerra che non puo' vincere.
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Un Europa forte non puo' che ruotare intorno a questi quattro paesi: Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna, che da soli fanno l'80% circa delle risorse economiche e militari. In questo momento la dicotomia tra le due coppie e' apparentemente forte, anche se in realta' sono piu' le cose che uniscono che quelle che dividono ( Attenzione: questo discorso vale anche per gli Stati Uniti, al di la' della politica dell'attuale amministrazione ) . Che poi le radici cristiane vengano o meno citate, non lo considero tanto importante, anche perche', se guardo l'Europa e l'Italia di cristiano vero vedo ben poco. L'importante e' che i 4 paesi trovino un minimo comun denominatore da cui partire, e la mia impressione e' che, anche se apparentemente divergenti, i quattro concordino molto piu' di quanto appare. Per quanto riguarda invece i diritti, esclusi i fondamentali diritti umani, una fase senza copertura di tipo occidentale e' purtroppo un prezzo da pagare per raggiungere quello sviluppo che altri hanno gia' raggiunto Ben lo sappiamo noi italiani che tale fase l'abbiamo passata 50/60 anni fa. Guardatevi i documentari delle fabbriche e della vita anni '50 in Italia e ditemi se non vi sembra, fatte salve le ovvie differenze, la Cina o la Romania attuale. Compito dell'Europa deve essere fare in modo che questa fase sia la piu' breve possibile, facendo in modo che gli angoli piu' aspri di un capitalismo nascente vengano smussati, ( piu' o meno come all'Italia, partita dopo furono risparmiati gli orrori dell'industrializzazione Vittoriana inglese ) e facendo capire che arricchire il lavoratore facendo in modo che compri i prodotti da lui stesso prodotti, e' il modo migliore di generare ricchezza. Ovviamente imho.