OT: di Montezemolo possiamo dire tutto, ma che sia di sinistra, o magari comunista...non me lo vedo in piazza a gridare la richiesta dell'abolizione della proprieta' privata! 8)
Per quanto riguarda la ricerca, ribadisco ed amplio quello che ho gia' detto.
1) Non c'e' paese al mondo in cui la ricerca di base non sia pagata in un modo o nell'altro dallo stato nei suoi vari ordini. D'altra parte, visti i costi, ( un acceleratore di particelle costa nell'ordine dei 5 miliardi di dollari, somma improponibile per un privato ) sarebbe difficile il contrario.
2) Per quanto riguarda la ricerca applicativa, qui assistiamo ad una buona commistione pubblico/privato, fermo restando che il grosso della spesa e' comunque sostenuto dagli enti pubblici ( vedi il caso delle grosse azienda areospaziali americane ), mentre i risultati restano in mano alle aziende sotto forma di brevetti.
3) Un indice di vitalita' di un paese tra i piu' importanti e' il numero di pubblicazioni scientifiche importanti ed il numero di brevetti internazionali acquisiti durante l'anno; e qui l'Italia e' drammaticamente ultima tra i paesi occidentali, ed e' superata da molti emergenti dall'Asia.
4) Questo e' rispecchiato da quanto in Italia si spende per la ricerca, cioe' circa il 2% del PIL, la meta' degli altri paesi
5) Oltre alla bassa spesa pubblica, l'Italia sconta anche un apparato industriale troppo incentrato sulla piccolissima/piccola/media impresa e su attivita' "low technology", ed entrambe le situazioni non aiutano gli investimenti privati in ricerca.
6) Se a cio' aggiungiamo un mondo accademico con isole d'eccellenza, ma molto lontano dal mondo industriale, ed un mondo creditizio molto poco propenso al rischio il quadro e' completo
7) In quest'ottica la proposta di LCDM penso volesse essere provocatoria, con la volonta' di sottolineare un problema ed un "gap" che, se non affrontato, rischia di allargarsi sempre piu'.